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Autore: MielChan    28/05/2018    1 recensioni
[Newtmas AU]
Thomas non riusciva a capire un sacco di cose, perché lui era l'unico a non sognare la propria anima gemella!? perché i suoi sogni al riguardo erano così confusi? Eppure in questo mondo era normale sognare la persona con cui si è destinati a stare.
Ma lui no! A lui non accadeva.
L'unica cosa certa nella vita di Thomas, era il fatto che odiava...
il suo odiosissimo cugino!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Newt, Newt/Thomas, Thomas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                          QUEL’ODIOSISSIMO CUGINO.
 
                                                                         CAPITOLO 1
                                                                              7 anni
In una città dove sognare la propria anima gemella è considerata una cosa normale, per Thomas, invece, tutto ciò non ha un minimo di senso, gli è sempre stato detto che qualora la sua anima gemella avesse avuto un forte impatto emotivo, il quale ovviamente cambiava da persona a persona,  lui quel ‘’impatto emotivo’’ l’avrebbe sognato, ed è  stata  una cosa facile da capire!
Se alla propria anima gemella  fosse capitato qualcosa di piacevole o di triste, o una cosa stupida come una litigata insignificante con un amico, ma con forte impatto emotivo per lei o per lui, bhe, Thomas l’avrebbe sognato.
Quel che non capiva Thomas era perché lui i sogni li viveva in prima persona anziché in terza come tutti! Ed era frustrante, soprattutto quando i parenti o gli amici gli facevano le solite domande di circostanza: ‘’ Com’è fatta la tua anima gemella? Che colore ha i capelli? Che colore ha gli occhi?’’ dopo la, probabilmente diciassettesima volta, iniziò ad urlare contro ‘’LA MIA ANIMA GEMELLA E’ UNO SPECCHIO’’ a chiunque provasse a chiedere qualcosa inerente ad esso.
Thomas il suo primo sogno non lo capì proprio, aveva 5 anni a quei tempi, sognò di trovarsi dentro una macchina, si sentiva bene, nonostante quell’auto  estranea a lui e le persone dentro irriconoscibili, procedeva tutto bene, finché la macchina proveniente dalla corsia opposta non gli balzò nella propria visuale,  poi un vuoto, un vuoto angosciante e il totale buio.
Si alzò di scatto impaurito, si guardò tutto attorno, e quando realizzò di essere al sicuro nella sua stanza , lentamente si calmò.
 Sognare la propria morte non fu affatto una cosa piacevole, non capì nemmeno il perché di quel sogno,  le persone sognavano esclusivamente giornate della propria anima gemella, nessuno parlava di ‘’incubi’’, a momenti nemmeno esisteva quella parola,  e non era l’unico a capirne il problema, nessuno lo capiva! Ne lui, ne gli amici, ne i genitori, e ne tanto meno i così detti ‘’esperti di sogni’’, persone che aiutavano,  grazie appunto ai sogni, a trovare la propria anima gemella.
Sua madre lavorava proprio lì, praticamente era un grosso edificio dove chiunque volesse poteva registrarsi e, tramite sogni combacianti di altre sedi, nazioni o qualsiasi altra cosa, si faceva in modo di trovare la propria anima gemella.
Queste sedi erano all’ordine del giorno, trentenni disperati di non aver mai trovato la propria anima gemella, quattordicenni curiosi o perfino famiglie ricche che portano il loro figlio piccolo sperando che la propria futura fiamma sia di origini nobili e cavolate simili.
Sua madre provò più volte a controllare se ci fossero corrispondenze coi suoi sogni, ma ahimè, gli archivi non dicevano assolutamente nulla, così Thomas si arrese al proprio destino che lo voleva, a quanto pare, solo a vita.     
A 7 anni a Thomas non gli importava nulla della propria anima gemella, a quell’età poi è una cosa molto comune nei bambini, il solo pensiero di immaginarsi  baciare una ragazza lo disgustava tremendamente, preferiva di gran lunga starsene a casa a giocare ai videogiochi o andare all’avventura coi suoi amici.
A 7 anni  procedeva tutto bene, era uno degli alunni migliori a scuola, essendo figlio unico tutto l’affetto dei genitori era destinato a lui, aveva degli ottimi migliori amici, la sua vita, detta da lui, procedeva nei migliori modi possibili, o almeno finché non sopraggiunse LUI: il figlio dei suoi cugini, cugini di cui non sapeva nemmeno l’esistenza.
Si trovava a casa seduto sul divano quando accadde, sentì sua madre urlare euforica al telefono per un motivo a lui sconosciuto e, titubante, gli chiese il perché di tutta quell’euforia: ‘’ Presto conoscerai una tua cugina Thomas! E’ mia cugina ed è partita per lunghissimi anni all’estero e finalmente torna, hai anche un cugino della tua stessa età, non sei contento?’’
‘ASSOLUTAMENTE NO’  è questo  ciò che avrebbe detto Thomas se avesse saputo prima che razza di persona si sarebbe rivelata suo cugino, ma sfortunatamente per lui, quel giorno si ritrovò solamente ad annuire con un sorriso stampato in volto.
Il giorno tanto atteso da sua madre arrivò in un baleno, Thomas ricorda ancora perfettamente la casa allestita a puntino  e l’orribile completo costretto ad indossare, ma poco importava, presto avrebbe conosciuto il suo famosissimo cugino, ed era euforico! Eccome se lo era.
Appena la porta si aprì Thomas riconobbe immediatamente quella che si presentò come sua cugina, aveva gli stessi occhi marroni di sua madre ma i capelli erano di un nero pece molto intenso, a differenza di sua madre che li aveva castano scuro, suo marito invece si rilevò troppo esuberante, troppo alto, troppo felice, era assolutamente ‘troppo’, ma non fu lui quello che colpì Thomas, no.. a Thomas colpì il ragazzino spaesato immobile dietro a quel titano, un ragazzino con dei capelli castano chiaro quasi biondi e gli occhi nocciola, di somiglianza coi proprio genitori non aveva assolutamente nulla, Thomas, però,  liquidò subito la cosa pensando che magari avesse preso tutto dai suoi altri nonni.
Quel ragazzino si chiamava Newt, ed aveva un anno in più rispetto a lui, ma siccome si era appena trasferito avrebbe svolto l’anno scolastico uguale a Thomas, non che a Thomas importasse chissà quanto inizialmente, anzi, vedeva anche del buono in quella faccenda, avrebbe avuto un compagno in più! Quindi più persone con cui trascorrere l’intervallo, perfetto , ma le difficoltà subentrarono eccome.
La cena con i suoi parenti non si rivelò poi così tragica, i suoi cugini gli stavano simpatici dopotutto, mentre con Newt aveva instaurato un buon rapporto, si capivano al volo, nonostante si fossero conosciuti da meno di due ore.
‘’Bhe, ci vediamo lunedì a scuola.’’ Gli disse appena quella serata finì.
‘’Certo Thomas.’’ Rispose sorridendo, e fin qua davvero sembrava procedere tutto bene, ma ahimè, quel giorno scolastico arrivò, e pian piano arrivarono anche i problemi.
A Thomas piaceva andare a scuola, certo, non riusciva mai a prendere il voto massimo, ma era comunque il migliore della classe, e tutti lo ammiravano per questo, i suoi insegnati, i suoi genitori e anche i suoi amici, e a lui piacevano queste piccole attenzioni,  in fondo se le meritava, passava ore e ore intere sui libri  e quei voti per lui erano simbolo di grande soddisfazione, Newt, al contrario, sembrava molto diffidente su queste cose, i suoi voti erano nella media, seguiva le lezioni ma non con così tanto entusiasmo, a volte si perdeva anche a scarabocchiare, e Thomas stranamente le percepiva benissimo questi particolari, riusciva sempre a capire ciò che gli passasse nella mente.
L’intervallo lo passavano sempre insieme, a chiacchierare del più e del meno, a correre in giardino insieme agli altri, anche nei pomeriggi si incontravano per passare del tempo insieme, erano di una sintonia unica e questo lo avevano avvertito tutti, perfino gli sconosciuti potevano intravedere una certa compatibilità innata, poi però qualcosa si ruppe, Newt cambiò, Thomas cambiò, tutto sembrò mutare in una maniera così affogante.
Newt in classe iniziò ad impegnarsi di più, a stare più attento, a svolgere gli esercizi con più precisione, e Thomas capì subito il perché di tutto ciò, Newt voleva che qualcuno in particolare lo notasse, voleva fare bella figura con quella persona, e anche se Newt in realtà non gli disse nulla di tutto ciò, Thomas lo capiva, capiva perfettamente tutto, non comprendeva chi fosse però quella ‘persona’, e un po’ gli dava fastidio, giusto un pizzico.
Così passarono giorni, passarono le settimane, e passarono perfino i mesi, e Newt raggiunse Thomas alla velocità della luce, anzi! Lo sorpassò pure, così, il titolo di ’migliore della classe’ passò a lui, non che a Thomas importasse qualcosa, ‘’semplicemente devo migliorare di più’’ è questo ciò che si ripeteva, ma presto l’intero mondo gli fece cambiare idea.
Era un giorno comune agli altri quando ciò accadde, la sua insegnante gli consegnò il compito svolto qualche settimana prima, prese una ‘’A-‘’, non il massimo, ma si avvicinava, e a lui andava bene così, quando sorpassò l’uscio di casa sua madre era già lì con un sorriso stampato.
‘’Com’è andata a scuola tesoro?’’
‘’Bene, ho preso una  A-.’’ gli rispose naturalmente e sua madre, come al solito, si rallegrò, ma poi se ne uscì fuori con delle parole nuove.
‘’Ho sentito che Newt ha preso A, se ti impegni di più puoi riuscire a prenderla anche te.’’
‘’Ci proverò.’’
Questa conversazione, sfortunatamente, non accadde solo una volta, accadeva e accadeva ogni dannata volta, e ogni dannata volta sua madre lo paragonava a Newt.
Newt era il migliore.
Newt prendeva il voto massimo.
Newt riusciva.
Newt,Newt,Newt, quel nome ripetuto troppe volte!
E ciò non avvenne soltanto con sua madre o con suo padre,  tutto ciò avvenne perfino con i suoi insegnanti, i suoi amici, i suoi altri parenti, ma soprattutto con la sua mente, ormai la sua mente era circondato esclusivamente da quella frase, e gli dava fastidio, il solo sentire quel nome gli dava fastidio, la sua sola presenza gli dava fastidio, era tutta colpa.. tutta colpa di…
Di quell’odiosissimo cugino!     
 
Angoletto personale:
Shalve gente! Allora, questa ff, inizialmente, era nata come one-shot… ma siccome sono arrivata a 25 pagine ho deciso di spezzettarla in mini capitoli da piccole pagine l’una, ehehe non odiatemi, bhe, spero vi abbia incuriosito questo capitolo, alla prossima settimana!
   
 
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