Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Layla    28/05/2018    1 recensioni
The Last visto dalla parte di Hinata. Una Hinata che pensa spesso anche a Neji, al suo rapporto con lui e a cosa farebbe lui al suo posto se fosse vivo.
Salverebbe Hanabi sacrificando l'amore?
Hinata non ha dubbi, lui lo farebbe e anche lei è disposta a farlo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabi Hyuuga, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Neji Hyuuga | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ci sono finestre in paradiso?

Hanabi è stata rapita, senza che io potessi fare nulla.
Qualcuno si è introdotto in casa nostra, ha forzato le nostre difese e l’ha presa, è una storia che si ripete e che tu conosci bene, Neji.
Immagino ti avranno raccontato un milione di volte di come io, Hinata, sia stata rapita e di come tuo padre si sia eroicamente sacrificato per la mia liberazione.
Sono qui sulla tua tomba, è ricoperta di neve e io la pulisco con un gesto automatico, sono venuta spesso qui a tenere viva la tua memoria.
Sei stato una delle persone più importanti della mia vita, alla fine ti sei sacrificato senza pensarci come tuo padre, come un vero ninja di Konoha. Pulisco la tomba e vi depongo i nuovi fiori che ho portato con me.
Stanotte ti ho sognato, eravamo sulla spiaggia del lago ad allenarci e tu mi dicevi che eri fiero di me, che vedevi dei cambiamenti in me, che stavo sbocciando. Ma prima che io potessi dirti qualcosa, anche solo quanto ero felice di rivederti, sei sparito. La mia mano è rimasta sospesa nel nulla.
Cosa avresti fatto tu al mio posto?
Saresti partito alla ricerca di Hanabi perché eri il nostro angelo custode ed è quello che farò io.
Sono diventata davvero forte e parte della mia timidezza se ne è andata, parlo ancora poco, ma sono più sicura delle mie capacità.
Ho inventato delle mie tecniche, non saranno mai forti come le tue, ma tu eri il genio degli Hyuga e io sono solo Hinata. Ho fatto tanta fatica per arrivare qui e solo adesso stanno riconoscendo i miei meriti.
Ma tu li avevi già intravisti, vero?
E avevi anche capito che non avrei mollato su Naruto, vero?
No, non l’ho fatto anche se sembra che un’altra sia arrivata prima di me, dandogli una sciarpa di cui gli importa e da cui non si separa mai.
Ma adesso non sono qui per parlare di me, ma di Hanabi.
Oggi parte il team di ricerca e io chiederò di unirmi a loro, perché è quello che è giusto, quello che avresti fatto anche tu ed è quello che voglio.
Saresti orgoglioso di me, adesso?
La timida Hinata che decide per sé stessa, senza nemmeno consultarsi con il padre. Sono un po’preoccupata per lui, non è ancora tornato, ma so che sa badare a sé stesso.
Distolgo lo sguardo dalla tomba e mi guardo attorno, poi il mio sguardo si focalizza ancora su di te, cugino mio, fratello mancato.
Adesso vado dall’hokage e mi farò affidare la missione, arrivederci.
Mi allontano, i miei piedi non fanno rumore nella neve e raggiungo l’uscita del cimitero, poi mi reco al palazzo dell’hokage. Naruto, Sakura, Shikamaru e Sai mi stanno aspettando.
“Scusate per il ritardo.”
“Sei in perfetto orario, Hinata.”
Mi dice spiccio Shikamaru.
“Entriamo.”
Raggiungiamo l’ufficio di Kakashi-sensei e lui accetta la mia richiesta e ci spiega la missione: dovremo trovare Hanabi e scoprire se Toneri è legato all’avvicinamento della Luna alla Terra e a questa nuova minaccia.
Partiamo subito volando su uno dei disegni di Sai, ha una tecnica stupefacente a mio parere, io sono sullo stesso di Naruto. Mi guardo attorno con il byagukan e penso a chi gli possa aver regalato quella sciarpa verde a cui tiene tanto e al fatto che mi sono portata dietro anche la sciarpa che io volevo dargli.
Voglio ripararla perché con l’arrivo di Toneri si è rotta e voglio provare lo stesso a dargliela. In ogni filo è tessuto il mio amore e non voglio che vada sprecato, magari non lo ricambia, ma voglio che sappia che esista.
Coraggioso da parte mia, vero?
“Dividiamoci.”
Urla Shikamaru e noi annuiamo, attivo di nuovo il mio byakugan e noto qualcosa tra la neve e lo dico a Naruto. Lui fa immediatamente atterrare l’uccello e io scavo tra la neve, trovando il kunai di Hanabi, quello con il ninja appeso, quello per cui l’ho rimproverata dicendole che i kunai non sono giocattoli.
Questi sono i miei ultimi ricordi con lei, che pessima sorella che sono!
“È il kunai di Hanabi.”
Dico a Naruto.
“Diciamolo agli altri.”
“Sì.”
Naruto li richiama, visto che siamo ai piedi di una cascata Shikamaru mi chiede cosa c’è in cima, io rispondo che c’è una grotta con una sorgente. Arriviamo lì e il capo missione mi chiede di scrutare nelle profondità della sorgente, ma il mio byakugan è distorto. Questo mi preoccupa, non mi è mai successo prima.
“Hinata, cosa vedi?”
“Il mio byakugan è distorto, non vedo nulla.”
Naruto decide che è degno di essere investigato e ci tuffiamo nella sorgente, che è molto strana, innanzitutto l’acqua non bagna ed è piena di strane bolle dorate.
Sono genjutsu e ci intrappolano nei ricordi.
Ricordo la prima volta che ho incontrato Naruto e lui mi ha salvata dai bulli, anche a costo di prendersi una bella dose di botte, quando Iruka-sensei ci ha chiesto con chi volevamo trascorrere il nostro ultimo giorno e io ho scritto il suo nome.
E tra i vari ricordi spunti anche tu, Neji. Quando abbiamo combattuto e quasi mi hai ucciso e poi quando ci siamo riappacificati e trascorrevamo lunghe giornate ad allenarci e a parlare di qualsiasi cosa. Dall’amore al nostro rapporto e ai suoi obblighi verso la casata principale e al suo dolore per la morte del padre.
Lo abbiamo elaborato insieme, lentamente ha capito che lo ha fatto soprattutto per il bene che voleva al fratello Hiashi, indipendentemente dalla casata di appartenenza.
E a volte quando sono con Naruto sento il tocco gentile di Neji che mi spinge verso di lui, come a dire di non mollare, che un amore del genere non può cedere così. Ci ha sempre sostenuti ed è morto per noi e di questo gliene sono infinitamente grata, senza di lui nessuno di noi sarebbe vivo.
Mi ricordo anche dello scontro con Pain, sono stata una pazza incosciente a pensare di poterlo battere e difendere davvero Naruto, ma questa mia consapevolezza mi veniva dal fatto che grazie a te ero migliorata con le tecniche, Neji.
Grazie a te ho inventato quella che mi ha permesso di provare a salvare Naruto.
Lentamente torno alla realtà e mi accorgo che ho solo visto dei ricordi  e che devo continuare in questo viaggio e tornare a tuffarmi in un’altra fonte.
Sakura, Sai e Shikamaru si tuffano subito, Naruto esita un attimo, come se volesse chiedermi qualcosa.
“Hinata, a proposito di quello che ho visto prima…”
“Sì?”
“No, niente di importante.”
Si tuffa anche lui e mi lascia momentaneamente da sola, giusto in tempo perché appaia un’altra marionetta di Toneri. Mi metto subito in posizione per combattere.
“Ridammi Hanabi.”
Gli urlo.
“È al sicuro nel mio castello.”
Mi mostra l’immagine di mia sorella con gli occhi bendati.
“Non sono venuto qui solo per questo, sono venuto anche a chiederti di sposarmi.”
“Sposarti?”
“Sì, è già stato scritto.”
“Io mi riprenderò mia sorella.”
“Anche se non sai dov’è il mio castello?
La prossima volta il vero me arriverà per la tua risposta.”
Poco dopo arriva Naruto e distrugge la marionetta.
“I tuoi pugni non mi raggiungeranno mai.
Mai.”
Gli dice beffardo Toneri, prima che la marionetta cada a pezzi.
Raggiungiamo gli altri e noto che Sakura ha fatto a pezzi un gigantesco granchio e minaccia di far fare la stessa fine a Naruto se non mi terrà d’occhio a dovere.
Mi sento di nuovo un peso, ma sento anche la mano di Neji che mi spinge ad andare avanti.

 

Usciti dalla grotta ci ritroviamo in uno strano mondo distorto, dove tutto è al contrario.
Voliamo con gli uccelli disegnati da Sai  e cerchiamo tracce del nemico che per ora non ci attacca, anche se sicuramente sa che siamo qui.
“C’è una città a venti chilometri da qui.”
“Scendiamo a dare un’occhiata.”
Ci dividiamo in gruppi ed esploriamo un villaggio che secondo Shikamaru è stato costruito secoli fa e doveva essere un villaggio di shinobi.
Io e Naruto ci fermiamo in una vecchia casa a mangiare, forse dovrei informare lui e gli altri su ciò che mi ha detto Toneri e organizzare un piano.
Sto per farlo, ma lui cade dalle scale e io devo soccorrerlo, dandogli una pomata.
“Come all’esame di selezione dei Chunin.”
“Te lo ricordi ancora dopo tutto questo tempo?”
“No, l’ho appena ricordato.”
Decido di spalmargli io la crema, visto che lui non ci riesce da solo.
“Naruto, senti… Quando sono rimasta da sola con Toneri…”
“Ah, vi abbiamo trovato!”
La voce di Sai interrompe il mio tentativo.
“Hinata, abbiamo bisogno di te per una cosa.”
Usciamo dalla casa, glielo dirò più tardi, adesso sono curiosa di sapere cosa abbiano trovato gli altri.
Sono teschi che conducono in una grotta piena di tombe, un’antica catastrofe deve averli decimati, all’improvviso un uomo macilento si alza in piedi e si dirige verso di me ignorando gli altri che sono sulla difeniva.
“Byakugan hime.”
Principessa del byakugan, mi chiama.
E poi sono in una visione, rivedo l’antica battaglia che ha ucciso questa gente, il clan Otsosuki, i discendenti di Hamura, fratello dell’Eremita delle Sei Vie. A quanto pare il ramo cadetto si è ribellato a quello principale, colpevole secondo loro di avere distorto il decreto celeste che Hamura affidò loro prima di morire.
Un’arma terribile viene usata, si chiama tenseigan e solo io ho il potere di distruggerla perché sono anche io una discendente di Hamura. Hamura stesso mi riconosce come principessa del byakugan, mi dice che hanno distorto i suoi insegnamenti e che lui non ha mai voluto che la terra venisse distrutta se il mondo creato da suo fratello si fosse rivelato un fallimento. Toneri invece si sente in dovere di farlo basandosi su questa interpretazione errata perpetrata per secoli nel suo clan dopo che i dissidenti erano stati stroncati.
Quando ritorno alla realtà tutti sono intorno a me, preoccupati.
“Stai bene, Hinata?”
“Sì.”
Decidiamo di riposarci per la notte, io non riesco a dormire e continuo a sferruzzare la sciarpa per Naruto tra le lucciole che svolazzano pensando a quello che Toneri e Hamura Otsusui mi hanno detto. Tu cosa avresti fatto al mio posto, eh Neji?
Conosco già la risposta, avresti accettato la folle proposta di Toneri e poi avresti cercato di liberare Hanabi e distruggere quell’arma terribile. Io non so se ho il tuo coraggio, ho paura di fallire e di non riuscire ad allontanarmi da Naruto, ora che siamo così in sintonia.
La sciarpe è finalmente finita, io la guardo e penso che presto l’uomo folle della luna verrà a prendermi e dovrò dargli una risposta. Alla fine ce n’è solo una soluzione valida e l’ho sempre saputo.
Naruto fa la sua comparsa e mi dice quello che ho sempre sognato di sentirmi dire da lui, ossia che mi ama e che vorrebbe essere il mio compagno. Il mio cuore scricchiola, ma ancora sento la tua mano che mi spinge, Neji.
Gli consegno la sciarpa con gli occhi pieni di lacrime che minacciano di scendere da un momento all’altro, perciò mi volto di scatto.
“Addio, Naruto.”
Dico con una voce così fredda che non sembra nemmeno la mia.
Toneri arriva su uno strano trabiccolo che si posa dolcemente pochi centimetri sopra uno specchio d’acqua che c’è nella radura mi cui mi sono rifugiata.
“La risposta alla mia domanda?”
Io annuisco impercettibilmente e lui allunga una mano verso di me, una mano fredda che mi fa ribrezzo, ma che io accetto con la faccia ridotta a una maschera di pietra: i ninja non devono mostrare le loro emozioni.
Salgo e lui mi stringe a sé, il suo corpo mi disgusta così tanto che non sento nemmeno Naruto urlare e protestare, questa specie di carro si solleva verso il cielo, ma il mio amore non è tipo da cedere e ci segue.
Combatte con tutte le sue forze, ma alla fine deve soccombere a un colpo di Toneri così potente che sembra avere aperto un cratere nella luna.
Io verso due lacrime e poi riporto il mio pensiero alla missione, sistemerò tutto questo una volta che sarà finita. Vedo il tuo sorriso aleggiare nell’aria, cugino, come a benedire la mia decisione. 

 
Il castello sulla luna è strano, ci sono solo marionette.
E Hanabi è senza occhi.
Quel mostro se li è presi per attivare il tenseigan e lei giace a letto, non posso permettere che rimanga così, devo fare qualcosa. Esploro il castello, ma non trovo nulla di interessante, a cena lui mangia e io ho lo stomaco chiuso.
Lui guarda dalla finestra uno strano edificio che orbita intorno al castello, lui parla di un tempo, io non lo ascolto: che il tenseigan sia lì?
Finita la cena, che lui ha abbandonato piuttosto di corsa attivo il byakugan e lo controllo: lì è tutto distorto quindi deve essere lì.
Cerco di andarci il giorno dopo, ma accompagnata dalle marionette non posso andare oltre un certo punto, devo riuscire ad andarci da sola. Devo distruggere il tenseigan, ridare gli occhi a mia sorella e poi andarmene. Spero che Naruto mi rivoglia ancora, so di avergli spezzato il cuore, ma cosa potevo fare?
La vita non è mai facile, ci sono scelte che devi fare anche se sai che faranno male.
Trascorro un’altra notte qui, non riesco a dormire, la mia testa continua a proiettare gli avvenimenti degli ultimi giorni e a pensare al tempio in cui è custodita quell’arma micidiale. In un solo colpo ha decimato un esercito, cosa potrebbe fare se venisse scatenata nel nostro mondo?
E davvero Toneri vuole che la luna distrugga la terra?
Come posso fargli comprendere che il suo clan ha distorto gli insegnamenti di Hamura?
La mattina dopo mangio senza appetito e sferruzzo la mia sciarpa, in attesa del momento giusto, anche Toneri ne vorrebbe una, ma lui non è nel mio cuore.
A un certo punto si porta la mano alla testa, borbotta qualcosa su una pulsazione finale e se ne va a riposare. È arrivato il momento.
Rapida, raggiungo l’isola e provo ad attaccare l’arma – una gigantesca sfera di luce giallognola – ma arrivano delle guardie.
Altre dannate marionette che io distruggo, ma poi una forza mi attira a sé e mi ritrovo tra le braccia del nemico, furioso per il mio tradimento.
Io cerco di spiegargli che distruggere la Terra non è mai stata la volontà di Hamura, ma lui non vuol sentire ragioni e diventa ancora più furioso quando capisce che la sciarpa è per Naruto e non per lui.
Quello che è succede dopo non lo so dato che vengo messa sotto un genjutsu, so solo che quando torno in me sono tra le braccia di Naruto, che poi colpisce Otsosuki.
“Andiamo, Hinata.”
“No, dobbiamo distruggere il tenseigan per fermare la luna.”
Corriamo verso il luogo in cui è custodito, Naruto si prepara ad attaccare, ma io lo fermo.
“No, solo i discendenti di Hamura Otsosuki possono attaccarlo. Se ci provasse qualcun altro il tenseigan assorbirebbe il suo chakra.”
Attivo la tecnica dei leoni gemelli e salto sopra l’arma scaricando tutta la mia energia su di essa, ma non accade nulla. Ci sono solo delle scariche, ma il tenseigan è ancora saldamente al suo posto, cosa posso fare?
Naruto mi guarda e mi tende una mano.
“Infondimi il tuo chakra, forse se lo attacchiamo insieme possiamo farcela.”
“Sì.”
Faccio quello che mi è stato detto e insieme partiamo di nuovo all’assalto del tenseigan, il mio colpo si combina con il rasengan di Naruto.
La cosa orribile pulsa un’ultima volta e poi esplode, dividendosi in migliaia di byakugan.
Non so se provare sorpresa o orrore pensando alle persone che hanno sacrificato i loro occhi per quest’arma. Naruto mi ricorda che non c’è tempo, insieme usciamo dal tempio e incontriamo Shikamaru, Sai e Sakura che hanno recuperato Hanabi.
Shikamaru controlla l’orologio speciale che ha sulla mano, la luna sembra essersi fermata, ma non è ancora finita.
Toneri attacca all’improvviso, fuori di sé per la distruzione dell’arma dei suoi antenati, Naruto entra in modalità sage mentre mi tine ancora stretta a sé. Non ci rimango molto, il nemico mi afferra e mi butta in una gabbia per poter affrontare il mio amore. Mi sento sconfitta, come quando ero una genin che si impegnava tanto senza mai ottenere nulla. Mi sento persino inutile, ma cosa potrei fare in una lotta di questo livello?
Naruto è l’unico che può tenere testa a un avversario di livello divino come Toneri, i loro colpi sono così veloci che li vedo a malapena. Per ora sembra una situazione di stallo, ma poi è Toneri che passa in vantaggio, con un colpo potentissimo divide a metà la luna. Anche Kurama sembra in difficltà contro il mostro creato da quest’ultimo.
Continuano a combattere, il ragazzo della luna riceve una scarica di colpi e alla fine Naruto si avventa su di lui e lo colpisce con i suoi cloni, ognuno con un rasengan, poi colpisce quasi in faccia.
Adesso tra i due è calato il silenzio.
Lui prende la mia sciarpa in mano.
“Ci vogliono anni per cucire una sciarpa del genere, perché ogni filo rappresenta  l’amore ed è per questo che non ho intenzione di perdere.”
Concentra tutta la sua energia in un pugno che colpisce Toneri in pieno volto e lo fa volare per diversi metri, la mia gabbia si dissolve e insieme a Naruto mi avvicino al corpo del ragazzo.
Senza esitazione mi riprendo gli occhi di mia sorella.
“È finita, arrenditi.”
“Non è finita.”
Tutti gli occhi del tenseigan lo avvolgono come una corazza mostruosa e inizia ad assorbire il chakra di Naruto, che ne rimane privo. Lo prendo per mano e ricarico il suo chakra.
“Toneri, fermati. Non è troppo tardi, se non lo farai saremo noi a fermarti.”
“Com’è possibile?”
“Perché il chackra di Hamura scorre anche in me.”
Rispondo io
“No, il mondo creato dall’Eremita delle Sei Vie è corrotto e va spazzato via!”
Alza la sua sfera, si solleva da terra, ormai solo il suo volto è visibile sotto il mantello di byakugan.
Ha un potere enorme fin troppo enorme, potrebbe non essere in grado di gestirlo e scoppiare semplicemente come la sfera da cui vengono gli occhi.
Credo che sia quello che spera anche Naruto.
Toneri sembra scoppiare, ma Naruto lo riporta a terra, Kurama incide sulla luna il simbolo di “missione completata” e possiamo tornare al passaggio.
Toneri ci accompagna, tentiamo di convincerlo a tornare sulla terra, ma lui si rifiuta e se ne va.
Naruto ha accettato la mia sciarpa e combattuto per me, ma c’è ancora una cosa che voglio chiedergli…
“Naruto, quella sciarpa… Chi te l’ha cucita?”
Lui mi mostra la sua preziosa sciarpa verde a righe verde pastello.
“Questa? L’ha fatta mia madre molto tempo fa, Konohamaru l’ha trovata nelle cose del terzo hokage e me l’ha data.”
“Capisco, che stupida!”
Dico ridacchiando imbarazzata.
“Sorellona, smettila di chiacchierare!”
“Ragazzi, il paesaggio si sta per chiudere. Andiamo!”
Questo è Shikamaru.
Naruto mi prende per mano e ci lanciamo nel passaggio.
“Torniamo sulla terra.”
“Sì.”
Le sfere del genjutsu ci mostrano insieme in vari momenti.
“Hinata…”
“Sì?
“Quando all’accademia ci hanno chiesto con chi volevamo trascorrere il nostro ultimo giorno sulla terra, non riuscivo a scrivere un nome. Non sapevo chi fossero i miei genitori e non avevo amici, ma oggi so esattamente chi sceglierei. Non ci sono dubbi in proposito, saresti tu.
Voglio stare con te per sempre e oltre, fino a quando morirò voglio stare con te, Hinata.”
“Oh, Naruto!”
Continuiamo a correre fino a che le sfere non si sbriciolano e rischiamo  di ritrovarci intrappolati per sempre nel passaggio tra la terra e la luna.
Naruto mi prende in braccio.
“Che fai?”
Gli chiedo divertita, stringendo le braccia attorno al suo collo.
“Pronta? Non mollare per nessuna ragione al mondo.”
“Sì.”
Rispondo perplessa io.
Lui lancia un rasengan che ci proietta fuori dalla fonte, Sai, Sakura, Shikamaru e Hanabi ci vedono passare, mi chiedo cosa passi nella sua testa.
Perché lanciarci fino in cielo?
Spacchiamo persino una montagna, ma a lui sembra andare bene.
Ci allontaniamo un attimo, poi lui mi bacia con la luna come sfondo, nemmeno nei miei sogni più selvaggi mi aspettavo un primo bacio del genere.
Quando ci stacchiamo lui mi stringe ancora più forte ed atterriamo, probabilmente ci ha visto tutto il villaggio, se non tutte le grandi terre ninja.
Non me ne importa nulla, per la prima volta in vita mia non mi importa nulla delle opinioni della gente.
Ho ottenuto quello che ho sempre desiderato.

 
Quattro mesi dopo la neve ha lasciato il posto agli alberi in fiori della primavera.
Konoha è immersa in un dolce mantello rosa che rende soffici le strade e profumata l’aria.
Un tempo ideale per un matrimonio.
Il mio.
Naruto  mi ha chiesto di sposarlo poche settimane dopo il nostro ritorno a Konoha e io ho accettato, non c’erano ragioni per rifiutare.
Mia sorella mi sta aiutando a indossare il tradizionale chimono da sposa, bianco, pieno di accessori, scomodissimo, ma bellissimo.
Quando mi guardo allo specchio quasi non mi riconosco, invece della solita Hinata anonima una ragazza con un elegante coda decorata da un fiore bianco e dalla labbra dipinte di rosso mi restituisce lo sguardo.
Allungo una mano a toccare la superficie liscia e fredda e io e il mio riflesso sorridiamo nello stesso momento.
Accertato che non è un sogno, ma la realtà, esco dalla stanza e vengo accompagnata a dove si terra la cerimonia, Naruto mi attende in una stanza da cui si gode una splendida visuale della montagna degli hokage.
È bellissimo nel suo chimono nero, io e lui ci guardiamo senza parlare, impacciati, ma felici.
Poco dopo un lieve bussare annuncia l’arrivo della mia famiglia, il matrimonio sta per iniziare, Naruto guarda per un attimo il volto di suo padre, il quarto hokage, perso nei suoi pensieri.
Io gli stringo la mano fasciata e lui mi sorride, io mi volto verso mio padre: è invecchiato da come appare nei miei ricordi, il bianco inizia a farsi vedere nei capelli sopra le orecchie e ci sono più rughe sul suo volto severo.
Mio padre sorride e annuisce lievemente, dimostrandomi che il tempo è in grado di cambiare anche le persone che reputi più dure e spietate.
Hanabi mi fa un sorriso complice e alza un pochino il ritratto di Neji che ha in mano.
-Neji nii-san, mi sposo.-
Gli dico telepaticamente e lui sembra farmi l’occhiolino, come a dire che va bene così e che è felice per me e so che se fosse stato qui lo sarebbe stato.
All’inizio considerava Naruto un idiota, ma dopo il loro scontro nell’esame di selezione dei chunin ha iniziato a capirne il valore fino ad arrivare a sacrificarsi per lui.
Io e Naruto ci guardiamo e ci stringiamo forte le mani.
“Andiamo, Hinata.”
“Sì.”
Insieme attraversiamo la porta per raggiungere un corridoio inondato di luce bianca.
Corro incontro al mio futuro con il cuore colmo di gioia, in pace con me stessa e con il mondo.
Qualcuno direbbe che è la fine, ma io sono certa che sia un nuovo inizio.
Una primavera.
La nostra primavera.

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Layla