Daniel guardò la baia. I suoi occhi erano grigi come la fitta nebbia che avvolgeva la battigia di Sausalito, come l'acqua increspata che lambiva la spiaggia di ciottoli su cui posava i piedi.

Alle sue spalle, il richiamo del branco dei leoni marini che arrancavano sulla riva sud di Angel Island pareva riflettere esattamente il modo in cui si sentiva in quel momento: disperatamente solo, senza nessuno ad ascoltarlo.

Nessuno a parte Cam.

Accovacciato di fronte a Daniel, Cam stava legando un'ancora arrugginita intorno al cadavere fradicio e gonfio ai loro piedi. Anche se era intento in qualcosa di tanto sinistro, Cam era bello. Aveva i capelli neri corti e gli occhi verdi lucenti.

C'era qualcosa che non quadrava nell'omicidio di quell'uomo. Sia Cam che Daniel provavano l'inquietante sensazione che fosse sbagliato. Che tutto questo fosse profondamente sbagliato.

Cam parlò.

"Ancora però non capisco perché hai insistito tanto ad ucciderlo. Alla fine il Trono e Lucifero avrebbero saputo, e allora? Cosa c'è di tanto sbagliato nel baciarmi? È perché sono un demone? Oppure" disse con tono tagliente "è perché sono un ragazzo e ti preoccupi del tuo destino?" Il verde dei suoi occhi fu attraversato da un bagliore.

"Non voglio che si sappia. È un amore sbagliato. Se già ho sbagliato scegliendo lei, al posto del Trono o di Lucifero, non so immaginare cosa sarebbe successo se avessi scelto te. Io devo amare Lucinda." Daniel si sentiva frustrato, in trappola. Luce era sempre stata la sua ancora di salvezza, ma quella volta, scegliere lei definitivamente lo aveva solo condannato per l'eternità.

"È solo un gioco del Trono, Daniel! Ci prendono in giro dall'inizio, non capisci? L'unico padrone del tuo destino sei tu, puoi e possiamo liberarci di tutto questo." Cam lasciò il cadavere per avvicinarsi a lui, velocemente. Strinse la maglia di Daniel, macchiandola del sangue dell'uomo che gli era rimasto sulle dita, e guardandolo negli occhi. Occhi che solo qualche secondo prima erano di un verde vivace, vivo, si tinsero ora di sfumature sempre più scure e lucide. Era il colore della disperazione.

La disperazione dell'amare un angelo.

L'amore ormai lo stava consumando internamente, ad un ritmo frenetico, sconvolgente, sempre più veloce. Cam chiuse gli occhi per qualche secondo, sospirando, poi li riaprì.

"Lo so che non è facile. Non lo sarà mai" disse sussurrando, "per noi come per Arriane e Tess, ma potrebbe essere tutto molto più semplice se tu passassi dalla nostra parte.
Se facessi la tua scelta, una buona volta. E no, questa volta non puoi scegliere l'amore che provi per Lucinda. L'amore non si sceglie rinunciando sia al Bene che al Male. E sappiamo entrambi molto bene qual è l'amore che provi davvero."

"Ma... è sbagliato"

"No. Tu hai scelto l'amore sbagliato, quello che credi di provare per Lucinda. Ma entrambi sappiamo la verità" sì leccò le labbra nervosamente "perché hai scelto lei?" chiese debolmente, tremante e scosso dai singhiozzi "Perché sono un demone, vero? Hai paura di sfiorarmi con le tue ali, non è così?" 
Calde lacrime si versarono sulle precedenti.

Cameron Briel non aveva mai pianto. Non aveva mai pianto per la sua scelta, per sé stesso, e non aveva mai pianto per Daniel. Aveva sempre cercato di trattenersi e di mostrarsi ai suoi fratelli e nemici come il solito demone senza umanità. Ma non era vero. Lui era consapevole nel profondo del suo cuore di provare dei sentimenti, di avere un'umanità. Era consapevole del bene che voleva ai suoi fratelli e 'nemici'. Era consapevole dell'amore che provava per Daniel. Ed era consapevole dell'amore che Daniel provava per lui.

Anche se erano passati secoli, Cam non riusciva a fidarsi completamente di Daniel. Aveva tradito la sua fiducia e il loro amore davanti al Trono e le schiere angeliche. Aveva sempre cercato di trattenersi, di tenere i suoi dubbi per sé. Ma ora era troppo, doveva liberarsi di questo peso che gli schiacciava il petto.

"Perché hai mentito al Trono nascondendo il nostro amore? Te ne vergogni? Ti vergogni di amarmi?" Urlò quella domanda, guardandolo negli occhi violacei. Ormai i propri occhi verdi avevano perso quella vivacità che li caratterizzava. Avevano perso lucentezza. Ormai erano scuri, opachi. Stavano diventando sempre più fragili, proprio come lui.

"Sento di stare sbagliando tutto. Dall'inizio. Ho mentito al Trono, sì, non potevo evitarlo, non sempre quello che sentiamo è giusto. Non voglio sminuire il nostro amore, ma forse era scritto così. Forse nemmeno per noi esiste un lieto fine insieme."

Cam tese la mano verso di lui. "Il nostro lieto fine lo possiamo scrivere solo noi. E inizia quando tu passi dalla parte del Male."

Daniel allontanò la mano. "Ma... il ruolo che ho sempre avuto nel Trono... cancellerei la mia esistenza. E se non fossi adatto per il Male? Se non potessi farne parte? Rimarrei sempre quello diverso, quello un passo indietro rispetto agli altri."

"Sei abbastanza cattivo per essere un demone."

"Ma sei sicuro che si tratti solo dell'essere cattivo?"

"...bisogna essere cattivi per essere un demone. O almeno, io fingo di essere tale. Ma tu... sembra che non ci tenga abbastanza a me per seguirmi. Forse, stai illudendo anche me oltre che la povera Lucinda."

"Io..."

"Già, è così, Daniel."

"Ma..."

Cam non disse nulla. Gli lanciò uno sguardo vuoto, poi si girò, spiegando le ali e spiccando il volo, lasciando Daniel lì, nella baia, nel loro posto.

Twenty years, it's breaking you down
Now that you understand there's no one around
Take a breath, just take a seat
You're falling apart and tearing at the seams

Heaven forbid you end up alone and don't know why
Hold on tight, wait for tomorrow, you'll be alright

It's on your face; is it on your mind?
Would you care to build a house of your own?
How much longer, how long can you wait?
It's like you wanted to go and give yourself away

Heaven forbid you end up alone and don't know why
Hold on tight, wait for tomorrow, you'll be alright

It feels good
Is that reason enough for you?
It feels good
Is that reason enough for you?

Heaven forbid you end up alone and don't know why
Hold on tight, wait for tomorrow, you'll be alright
Heaven forbid you end up alone and don't know why
Hold on tight, wait for tomorrow, you'll be alright

Out of this one
Don't know how to get you out of this one

Spazio autrice.

Leggete attentamente! Questa storia non è un qualunque frutto della mia fantasia: è anche opera della collaborazione fra me e una mia cara amica, che sempre ispira in me storie meravigliose. Questa in particolare, abbiamo cominciato a scriverla insieme esattamente l'8 agosto 2015. Sì, avete letto bene: 2015. L'ho ritrovata nella mia cartella in cui raccolgo tutti i file di mie possibili pubblicazioni o storie per me; l'ho riletta, e che dire, mi è piaciuta troppo per non pubblicarla, e lasciarla ancora lì, abbandonata. Tecnicamente credo non fosse finita: la stavamo scrivendo e poi ci siamo interrotte. Infatti il titolo non c'era, né la grafica né una descrizione o qualcosa del genere; era solo il testo così, buttato lì, di getto. Ho provato a pensare ad un titolo bello, che non fosse banale e che avesse un bel significato; mi è balenata in mente la canzone "Heaven Forbid" dei The Fray, che ho appunto poi deciso di aggiungere dopo la fine dell'ultima scena, e subito ho trovato che ci stesse davvero bene, almeno secondo il mio parere. Poi mi sono buttata su Gimp e ho realizzato la copertina, di cui posso dire di essere molto soddisfatta. c:

E nulla, questo finale, che poi finale non era, alla fine secondo me ci sta, lascia un po' col fiato sospeso, con quel senso di amaro che si allontana un po' dal cliché lieto fine. Anche perché, lo stesso Cam aveva detto in Torment di non averne mai chiesto uno.

Pubblico questa storia proprio oggi perché io e la mia amica con cui l'ho scritta, Anto, che è tanto speciale e lei sa perché, nonostante tutto, ci siamo "ritrovate". Non vado nei dettagli, dico solo che dopo una conversazione avuta oggi sono stata presa dalla nostalgia e sono andata a riguardare i nostri vecchi lavori, e ho deciso di portare alla luce questo, che un po' ci rappresenta, perché racchiude una delle nostre passioni in comune, quella per la saga di Fallen di Lauren Kate, e anche un po' il nostro amore per le ship non canon (perché sì, noi amiamo soffrire...), in questo caso la Camiel (Daniel Grigori + Cameron Briel) e per le storie con un po' di drama e con le trame angst, perché sì, ci piace (masochismo, sempre una costante).

Ora sicuramente starà leggendo perché l'avrò sorpresa con il link di questa storia; spero non si arrabbi per il mio averla pubblicata senza dirle nulla, ma volevo sorprenderla un po' alla mia strana maniera. 
E magari, se vorrai, Anto, potremo ritagliarci un po' di tempo e andare a caccia d'ispirazione e continuarla un po', almeno scrivendoci una seconda parte, giusto per aggiungere un pizzico di quel di più che tanto ci piace (u.u you know what I mean), un altro po' di drama e magari una conclusione meno aperta che ci faccia capire un po' meglio le sorti di questi due Caduti, nonché vedere se finalmente quell'eterno indeciso di Daniel riuscirà a fare una cavolo di scelta una volta per tutte. AHAHAH, basta, mi dileguo.

Dalla tua Iron Girl (Rockettara) a te, mia piccola Parker (Beniamina), con tanto affetto, perché in un periodo di incertezze tutto ciò di cui si ha bisogno secondo me sono queste piccole cose, le piacevoli e inaspettate sorprese che ci strappano - come almeno spero di aver fatto con te - un sorriso. Almeno, io fangirlo e piango un sacco quando lo fanno con me. 

P.S.: dai che magari poi la prossima che scriviamo sarà qualche roba strappalacrime #Starker o #Stony. EHEHEH

E di nuovo a voi lettori, spero vi sia piaciuta la storia, se sì fatemelo sapere in una recensione, mi farebbe un IMMENSO piacere! E diteci se vi piacerebbe un piccolo continuo per vedere che cosa potrebbe accadere a queste due meravigliose creature. 
Inoltre, se lasciate una recensione andrò a dare un'occhiata al vostro profilo e, se avete scritto qualcosa, leggerò un po' e vi dirò cosa ne penso!

A presto!

Ariadne Writes.