Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: MaryFangirl    01/06/2018    2 recensioni
La nuova cliente di Ryo e Kaori è apparentemente il solito stereotipo: una bellissima modella che si trova a Tokyo per lavoro e ha bisogno di essere protetta dai fan troppo seccanti. Ma c'è di più e questa volta l'abilità di Ryo Saeba potrebbe non essere sufficiente.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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NdA: Salve a tutti e grazie per l'attenzione. Tengo particolarmente a questa fanfiction perché è la prima long che scrivo dopo anni in cui mi sono dedicata solo alle traduzioni (e lo faccio ancora). Non dico che ricomincerò a scrivere fanfiction come prima, ma questa idea mi stava frullando in testa da diverso tempo...inizialmente avevo deciso di tenerla solo nel mio cervello, poi ho provato a scrivere qualcosa e mano a mano che andavo avanti, diventava più facile, e sono riuscita davvero a finirla! Ho voluto concluderla prima di pubblicarla, a differenza di quanto facevo in passato in cui pubblicavo un sacco di capitoli ma poi lasciavo la fanfiction senza una fine perché a un certo punto l'ispirazione spariva senza che io potessi recuperarla in alcun modo. Spero che vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate. Critiche costruttive e correzioni sono sempre ben accette. Buona lettura e...Evviva City Hunter!
 
 
Quando Saeko telefonò per proporre a Kaori e Ryo un nuovo incarico, il primo istinto di Kaori fu quello di rifiutare di netto, stufa delle furbate della poliziotta che finiva con l'appioppare loro un sacco di grane. Saeko doveva avere intuito che Kaori non sarebbe stata entusiasta della sua chiamata, per cui mise subito le mani avanti dicendo che si trattava di un incarico semplice ma proficuo, la cliente era molto ricca e avrebbe pagato bene. Certo, era una cliente donna, come poteva essere altrimenti?
"È una modella venuta in Giappone per un paio di settimane, il vostro compito sarà semplicemente quello di accompagnarla al lavoro ogni giorno, è stata scelta per pubblicizzare un marchio di intimo, quindi dovrà girare lo spot, poi ci saranno altri servizi fotografici a cui dovrà presentarsi. Rimarrà fino alla prossima domenica, quella sera ci sarà una sfilata di cui lei sarà la star principale e si terrà all'atelier di Eri Kitahara. Ti giuro che non ci sono secondi fini, Kaori" promise Saeko con un tono di voce che Kaori non le aveva mai sentito. Una modella, tanto per cambiare. La solita belloccia che alla fine si sarebbe invaghita di Ryo per poi supplicarlo di seguirla chissà dove. Ma Kaori non era una stupida, una modella così richiesta sicuramente aveva ingaggi più che cospicui, ciò significava che effettivamente il conto corrente di City Hunter avrebbe finalmente sorriso. Dopo aver dato la priorità a bollette e cibo, quella volta Kaori ne avrebbe approfittato per un po' di shopping, era da tantissimo che non comprava qualcosa di bello e, anche se Eriko si offriva sempre di regalarle i vecchi capi, non le piaceva approfittarsi della generosità dell'amica. Anche se si trattava di abiti 'non più in', erano comunque molto costosi anche se fossero stati in saldo, e Kaori era una persona orgogliosa, si vergognava ad accettare tutte le volte, non importava quanto Eriko insistesse.
"D'accordo, accettiamo. Se si tratta solo di sorvegliare questa ragazza, non dovremmo avere problemi. Ma possibile che una modella del suo calibro non abbia trovato una guardia del corpo da una delle mille agenzie esistenti?" chiese Kaori.
"Cosa posso dirti, a quanto pare la leggenda di City Hunter circola anche all'estero e non appena ha messo piede in Giappone, le è venuta in mente di conoscerlo. Inoltre dice che non le piace l'atteggiamento delle guardie del corpo, distaccate e formali...di sicuro con Ryo non avrà questo problema!" rise la poliziotta con una punta di sarcasmo che portò Kaori a roteare gli occhi al cielo. "Comunque, la ragazza vi aspetta alla stazione di Shinjuku verso le due del pomeriggio, non fatela aspettare. Probabilmente si camufferà un po' per non dare nell'occhio, ma avrà un tulipano in mano" e, senza attendere replica, mise giù.
Kaori sospirò a fondo, avrebbe dovuto ricorrere al suo intero arsenale di martelli se si trattava di una modella famosa. Di sicuro doveva essere una bomba sexy e Ryo non sarebbe certo stato indifferente.
"Allora, chi era?" fece l'oggetto del suo ultimo pensiero, scendendo dalle scale mentre sbadigliava poco elegantemente.
"Era Saeko" ribatté Kaori senza trasporto.
"Oh, chiamava per darmi un appuntamento in albergo? Era ora che si decidesse a pagare i suoi debiti" commentò Ryo con la faccia che già assumeva le desolanti sembianze di un maniaco sessuale.
"No, cretino, ci ha offerto un lavoro e si dà il caso che l'abbia accettato. È una cosa semplice, si tratta di questa modella che..."
"MODELLA?! Perché non l'hai detto subito?! Dov'è la meravigliosa creatura, eh?"
"Se mi lasciassi finire di parlare! Tra un paio d'ore dobbiamo incontrarla alla stazione di Shinjuku, vedi di comportarti bene, è straniera!" ringhiò minacciosa, ma Ryo stava già ridacchiando come un idiota.
"Uuuuh, una modella...non vedo l'ora!"
Il sospiro di Kaori fu ancora più profondo di quello precedente.
 
 
La primavera aveva portato con sé il suo sole mite e la sua brezza leggera, e il grigiore della città era spezzato da alcuni splendidi ciliegi che come ogni anno incantavano tutti per la bellezza dei loro fiori, e tra turisti che scattavano foto e studenti che sicuramente stavano saltando qualche lezione pensando di essere le persone più trasgressive del mondo, Kaori e Ryo notarono la giovane con il tulipano in mano, seduta aggraziatamente su una delle panchine esterne alla stazione di Shinjuku. Ryo cominciò subito a ridere come un allupato, Kaori sentì le spalle che si abbassavano per la scena solita che si sarebbe svolta davanti ai suoi occhi, Ryo ci avrebbe svergognatamente provato con la cliente, questa si sarebbe imbarazzata, lei avrebbe dovuto sfoderare i suoi martelloni, per poi andare avanti come sempre.
La suddetta cliente sembrò accorgersi della loro presenza, perché agitò il fiore e si allargò in un sorriso meraviglioso che lasciò Kaori interdetta per un istante. La ragazza rientrava sicuramente negli standard delle loro clienti, ma Kaori sembrò notare qualcosa di differente in lei.
L'abbigliamento, innanzitutto. A prima vista sembrava essere una persona molto solare e vivace, tuttavia era vestita completamente di nero, con una camicia con maniche che si allargavano e una lunga gonna che le arrivava appena sopra la caviglia. Era una modella, anche se era seduta di certo Kaori non poteva pensare che il suo corpo non fosse statuario...non c'era alcun dubbio, però, sulla bellezza del suo viso. Le faceva pensare a una persona fiduciosa di sé ma non per questo arrogante o presuntuosa. La linea della mascella era ben definita, gli occhi erano di un azzurro molto chiaro, i capelli erano agghindati in numerose trecce tanto da non far capire dove partisse una o l'altra. Un'altra cosa un po' bizzarra, era che aveva i capelli mezzi biondi e mezzi neri...sembrava una sorta di maga delle fiabe, ma decisamente affascinante.
Ryo non si era perso in così profonde osservazioni ed era subito partito alla carica, compiendo un salto degno di un atleta olimpico.
"CHE MERAVIGLIAAAA!" urlò, facendo voltare non pochi passanti. La cliente sbarrò gli occhi, ma Kaori intervenne prontamente col suo martellone e lo seppellì nel cemento.
"Falla finita, per una volta! Mi scusi, signorina, questo è lo scemo di Ryo Saeba, alias City Hunter. Io sono Kaori Makimura...l'altra metà di City Hunter" quest'ultima parte della frase la disse con tono un po' sommesso, come si vergognasse. Ma era stato proprio Ryo ad ammettere che loro due, insieme, erano City Hunter. Quel titolo le spettava di diritto, pertanto rivolse un sorriso sicuro alla giovane donna che, dopo essersi ripresa dallo shock di vedere Ryo spiattellato -altra scena solita-, scoppiò a ridere e allungò la mano.
"Piacere di conoscervi, è emozionante sapere che esistete davvero! Vi ho riconosciuti perché l'ispettore Nogami vi aveva descritti fisicamente, e mi aveva anche avvisato del comportamento del signor Saeba. Io mi chiamo Mahoko Booth!" disse con voce squillante ed energica, sempre sorridendo. Kaori non seppe perché, ma provò una spontanea simpatia per lei. Certo, era stupenda e in grado di far girare la testa a Ryo come tutte le altre, ma sembrava davvero alla mano. Non voleva essere precipitosa, ma Kaori aveva la sensazione di poter davvero apprezzare quella ragazza. Era sempre gentile, paziente e comprensiva nei confronti di tutte le loro clienti -d'altronde, alcune erano davvero state in guai seri- ma con la maggior parte di loro c'era sempre stata una parete invisibile impossibile da abbattere...per gelosia, invidia, perché poi alla fine tutte si innamoravano di Ryo...poteva contare sulle dita di una mano chi le era veramente piaciuta in quegli anni. Sentiva che Mahoko si sarebbe aggiunta alla lista.
Kaori si sedette, seguita da Ryo che nel frattempo si era liberato, anche se continuava a lanciare occhiate alla scollatura di Mahoko. Kaori lo ignorò, e con la sua cortesia professionale, iniziò: "Allora, signorina Booth, ci dica nello specifico cosa possiamo fare per lei. Saeko ce lo ha accennato, ma vorremmo sentirlo da lei"
"Innanzitutto, mi piacerebbe che parlassimo in modo meno formale! Chiamatemi pure Mahoko! Non c'è molto da aggiungere a quello che dovrebbe avervi detto l'ispettore Nogami. Sono qui per lavoro e non ho potuto fare a meno di incuriosirmi su City Hunter. So che il mio caso non è pieno di adrenalina come quelli a cui siete abituati, ma io volevo voi come guardie del corpo. E non è solo per capriccio...nel giro di poco tempo sono diventata molto famosa, quasi senza che me ne accorgessi, e insieme ai tanti privilegi sono arrivati anche i lati negativi. Non posso lamentarmi, giro il mondo, indosso abiti stupendi e incontro persone fantastiche, ma se da un lato ci sono fan che adoro, dall'altro ce ne sono di davvero insistenti e seccanti. Alcuni mi scrivono centinaia di lettere alla settimana, come non facessero altro, e un paio di volte mi hanno perfino seguita fino a casa...purtroppo c'è sempre chi non capisce quando è il momento di smetterla. Vorrei che il mio soggiorno a Tokyo sia piacevole, per cui vi chiedo di accompagnarmi al lavoro e di controllare che nessuno esageri troppo. In particolare, la sera della sfilata...sarete ovviamente miei ospiti. Il pagamento non è un problema, ovviamente, sto guadagnando molto e qualunque sia il vostro prezzo, lo pagherò. Inoltre mi sono informata un po' e so che siete molto gentili e amichevoli con i vostri clienti...mi piacerebbe che oltre ad essere le mie guardie del corpo, foste anche un po' miei amici. Qui non conosco nessuno e vorrei che ci fosse un rapporto amichevole oltre che di lavoro. Di solito gli energumeni delle agenzie sono così seri e impenetrabili, non parlano mai! E mi sento già fortunata a saper parlare il giapponese...mia madre è di qui, mio padre è australiano. Ho vissuto in Giappone anche io fino ai 7 anni, poi ci trasferimmo in Australia"
Kaori ascoltò con pazienza tutta la spiegazione, e si convinse che quella ragazza le piaceva. Effettivamente, poi, il caso non era complicato e avrebbe portato un bel po' di soldini, non c'era motivo di rifiutare. Va bene, ci sarebbe stato Ryo da tenere a bada, ma...niente che non avesse mai fatto. E qualcosa diceva a Kaori che Mahoko era in grado di difendersi da sola...
"Va bene, Mahoko, affare fatto. Parleremo più tardi della questione del pagamento, non ti preoccupare"
Mahoko sorrise di nuovo, luminosa. "Ah, che bello! Avevo paura che non avreste accettato...sono molto contenta! Bene, questo è il calendario con tutti i miei appuntamenti nei prossimi giorni...servizi fotografici, spot, interviste...di impegni ce ne sono!" spiegò con immediato pragmatismo, tirando fuori dalla borsetta un foglio dove erano scritti in maniera ordinata e pulita tutti i giorni che avrebbe trascorso lì con i vari impegni. Kaori strabuzzò gli occhi. Si poteva pensare che il lavoro di modella fosse una cosa da nulla, ma cavoli se Mahoko non aveva da fare! Non c'era quasi uno spazio vuoto se non qualche pausa disseminata qua e là...e poi, la scritta in rosso 'Sfilata' sull'ultima domenica, con una faccina sorridente. Doveva davvero essere importante per Mahoko, probabilmente uno degli eventi che più attendeva per confermare la sua carriera.
"È una fortuna che la sfilata si terrà all'atelier Kitahara, è di una delle mie migliori amiche" osservò Kaori continuando a studiare il programma.
"Sì, ma basta con i convenevoli, è ovvio che Mahoko starà più al sicuro a casa nostra! Stai sicura che lì nessuno oserà seguirti, a meno che non voglia ritrovarsi bucherellato" intervenne Ryo che subito si fiondò su Mahoko per farla alzare, spingendola verso casa.
"Ehi, aspetta! Non credi che prima lei dovrebbe essere d'accordo?!" fece Kaori alzandosi di scatto a sua volta. Eccolo che cominciava, il mandrillo! E due settimane erano lunghe, sarebbe almeno riuscita a dormire per un'intera notte?!
Kaori vide Mahoko guardarla con aria seria ed enigmatica. "No, va benissimo...anzi, se non vi dispiace, sarei d'accordo ad andare subito a casa vostra. C'è un'altra cosa che devo dirvi, ma vorrei farlo in privato" la sua voce era diventata più bassa, Ryo e Kaori si guardarono quasi preoccupati. Cosa c'era da sapere, ancora?
 
 
I tre si incamminarono rapidamente verso casa Saeba, e una volta chiusa la porta, Mahoko si guardò intorno studiando l'ambiente, ma sembrava più che stesse prendendo tempo prima di parlare. Per tutto il tragitto, era stata seria e silenziosa, Kaori l'aveva trovata quasi inquietante. Fino a qualche minuto aveva sorriso, abbagliando tutto ciò che la circondava, e ora sembrava rimuginare su qualcosa.
Mahoko si voltò verso i due sweeper all'improvviso, e Ryo si posizionò quasi istintivamente di fronte a Kaori.
"C'è un'altra cosa che devo dirvi" ripeté, umettandosi le labbra come se stesse per rivelare il segreto sul senso della vita. "Ho chiesto di poter ingaggiare con voi perché l'ispettore Nogami mi ha detto che avete già avuto esperienza con questo genere di cose"
"Si può sapere di che stai parlando o dobbiamo girarci attorno per molto?!" fece Kaori esasperata da quel mistero che sembrava nascondere un segreto tremendo.
"Ecco..." Mahoko si interruppe, come se ci avesse ripensato. Alzò una mano e Ryo e Kaori indietreggiarono. Mahoko mosse delicatamente il polso, e con gli occhi quasi fuori dalle orbite Ryo e Kaori videro che dal loro pavimento stava sbucando qualcosa. Era un fiore. Un tulipano. Kaori lo fissò, battendo le palpebre più volte, poi emise un urletto e notò che anche Ryo aveva la stessa aria basita. Come diamine aveva fatto?
"Che...che cosa sei?!" domandò Kaori senza preoccuparsi di sembrare sgarbata.
Mahoko chiuse gli occhi per un istante, per poi aprirli subito. "Conosco e padroneggio la magia. Non potevo dirvelo di fronte a tutti gli altri, e il miglior modo per farvelo capire era mostrarvelo."
"Ma come...cosa...?"
"L'ispettore Nogami mi ha raccontato che avete avuto già esperienze con il paranormale. Se non sbaglio, un fantasma vi ha ingaggiati, e avete incontrato una bambina che sapeva leggere nel pensiero..." proseguì Mahoko con molta calma, come se non avesse appena fatto sbucare dal nulla un dannato fiore con un semplice movimento della mano!
"Ma com'è possibile?"
Mahoko sollevò le spalle. "Ho imparato tutto quello che so da mia nonna, la quale possedeva a sua volta poteri magici. Vide che in me c'era del potenziale e mi fece conoscere la magia, per poi regalarmi un libro di incantesimi."
"Scusa tanto, ma se possiedi poteri magici, perché hai bisogno di una guardia del corpo? Non credo che tu non possa difenderti da sola da chi ti segue fino a casa o da chi ti importuna" disse Ryo che, dopo un primo momento di stupore, era tornato freddo e padrone di sé. Voleva proprio vederci chiaro, perché non gli risultava per niente che lo fosse.
Mahoko guardò entrambi con un'altra espressione grave. "Non è così semplice. Non si può usare la magia alla leggera senza pensare alle conseguenze. La magia ha sempre un prezzo...più grande è l'incantesimo, più alto sarà il prezzo da pagare. Certo, potenzialmente potrei sbarazzarmi o fare del male a chi mi molesta, ma questo non farebbe che danneggiare me. Una volta toccata l'oscurità, poi se ne diventa dipendenti...se si fa del male una sola volta, poi è facilissimo rifarlo. Ogni volta che qualcuno usa la magia per fare qualcosa di brutto, il cuore di quella persona si tinge di nero. E una macchiolina nera non ci mette niente a diventare un immenso pozzo di oscurità...si può ingrandire a tal punto da risucchiare il suo stesso proprietario. La tentazione di cedere all'oscurità è sempre presente, ma non voglio farlo. La mia è una magia benigna e innocua. Far nascere un fiore dal pavimento non ha conseguenze..." spiegò con tono malinconico, come avesse vissuto davanti ai propri occhi ciò che stava descrivendo.
Kaori le credeva. Era ancora sbigottita, ma le credeva.
"Per cui, ecco. So che voi siete i migliori sulla piazza, per questo non avrò la tentazione di usare i miei poteri contro chicchessia. Però, attenzione, Saeba...so della tua reputazione di Casanova e non esiterò a qualche innocuo trucchetto se mi dovessi infastidire. Per questa notte e quelle che verranno, ti consiglio di rimanere a dormire nella tua stanza..." terminò con un occhiolino e un sorriso ironico che sembrò spazzare via tutta la pesantezza del momento che li aveva appena preceduti. Kaori si mise a gongolare, ghignando apertamente verso Ryo che aveva trovato una più tosta della sua socia. Mahoko non avrebbe dovuto nemmeno fare la fatica di sollevare il martellone con le mani, poteva spiaccicarlo con tutta la facilità del mondo!
 
 
NdA: Per la figura di Mahoko, mi sono ispirata all'attrice Emma Booth – infatti le ho rubato anche il cognome – che mi ha incantato con la sua bellezza nella serie tv Once Upon a Time. Il look del suo personaggio, Madre Goethel, mi è piaciuto davvero molto e trovo il suo viso davvero stupendo. 
 
  
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