ALL'ALTRO DESOLATO
invincibile incognita - -
ma io ti scorgo.
ti pieghi all'amore
e alla speranza.
ché non amasti
e non sperasti
altro che essere scorta.
Più stelle che in Paradiso
cammineremo mano nella mano
cammineremo per sempre, lontano
e sarò al riparo della tua ala
e sarò al riparo della tua parola.
il sole sorgerà per me,
mi mostrerà il cielo e le cose create;
il sole scenderà per me,
suoneranno le stelle e le voci beate;
il sole sorgerà per me,
poi ancora, ancora,
e in un canto m'assopirò
e in un canto mi risveglierò,
e tornerò a vederlo
e tornerò a cantarlo
e tornerò ad onorarlo:
quel sole che dentro non nuoce.
(ispirata da Yo La Tengo - More stars than in heaven)
1 GIUGNO 2018
Sono passata per Via della Poesia
numero cento -
ero a digiuno di parole.
Ma sotto l'arco del Settecento,
un bagliore del sole dall'alto dell'arco
mi ha graziato e colpito
in un giorno di giugno appena fiorito.
L'arco della poesia è silenzioso
e come lui, io non parlo:
mi faccio
come quel leggero
lenzuolo bianco
alla finestra.
Anche se le antichità l'ha vietato
la modernità si ribella e fa canzoni,
nello sfacelo,
che m'ha innalzato,
e nel cielo,
liberato.
- LA COMPASSIONE -
angelo bambino, abbi compassione di me.
i tuoi occhi non vedano, siano pieni di colori.
angelo bambino, se mi guiderai dove io non vedo,
angelo bambino, forse mi farai bere dell'acqua del tuo fiume,
il Lete, che fa dimenticare.
angelo bambino, voglio essere come te.
DISSOLVIMENTO
Io voglio dissolvermi
nell'acqua e nell'aria
nell'assoluto volare via
nell'assoluto essere
via da tutto.
Lì stavo bene
lì con Dio, voglio
tornare.
Materia, fatti da parte
dissolviti come tu sai fare
e fammi ascendere
a dolci sensazioni nuove.
AL CRISTO VELATO
Una folla, il mondo, s'accalca,
osserva bene le forme
con cui la pietra t'accarezza:
con un occhio ti calca,
con l'altro ti disprezza.
Osserva, osserva il corpo
che ancora non dorme.
(E ancor si meraviglia,
e piano sbadiglia,
e ancora si abbaglia.)
La notte
in cui non puoi operare
è già arrivata; ti sorveglia
dall'alto
il tuo popolo -
finché ti ha deposto,
è perso fra le pieghe -
di roccia nuda che piange.
Traverso rivi di pietra e sangue,
in tanti ti affannano ma
chi può il dolore dal velo separare
chi quando l'intravede
chiama una roccia
fede?
Velato - mentre ci sei
sei la luce del mondo -
velato, come il verbo
che giace nel profondo.
(Napoli, 30 aprile 2018)
- PALPITO -
Un palpito è l'universo
un sogno in cui mi empio:
la dolce serenità
dei pazzi dei drogati dei bambini
è nutrita ciascuna
da quel dolce oblio
da quell'unico equilibrio
fra sé altri e mondo.
Niente si confonde;
eppure la calma e la meraviglia
mi trascinano.
Vivo come doveva essere:
senza giudizio, come gli ignoranti.
Un paradiso
per tutti quelli che hanno sofferto.
IN QUEL SOLE
Stavo come beduina, posata
sul cemento, aspettando
guardando
infisso il sole che brillava,
filtrava
come spillo fra le foglie.
E il coro di angeli veniva di là,
dal sole che era al centro del mio occhio:
m'invitava ad abbandonarmi.
Io volevo, ma così fui consacrata
alla vita del senza orgoglio, del perdente
del gettato nel fango, dell'abbandonata.
Io volevo, e non potevo
che nutrirmi di quel nume
perché non necessitavo in quel momento
di null'altro.
Una forza dentro di me è il concerto
che la vita con quei canti la vivono
sette, settanta e settecento
infinite volte guardando
in quel sole.
DOLOMITI
Lo sapevi?
Ci sono delle montagne lassù,
Così alte e sbiancate;
sembrano le fortezze fatate
di una qualche lontana tribù.
Eppure la vertigine, la paura
di quei burroni, di quei picchi
mai ti sfiora né ti piomba
la prima volta che l’infissi!
L'anima anzi come di fronte a un dipinto
profondamente s'intenerisce,
anzi un'amore lo rapisce,
e io ora so perché.
Vi era un mare che copriva queste valli
e queste pietre spoglie, disseccate
non erano che scogli
per i piedi dei giganti
e riserve rigogliose
per dinosauri e coralli.
Ora tu lì sentiresti
lo scroscio dei loro movimenti, nei flutti
anche dentro una pietra o in un prato.
Per quanti cambiamenti siano avvenuti
sempre odo quei venti di ieri
e profumano come allora quei fiori.
Nel cielo, il campo stellato
è lo specchio di quell'antico mare,
e noi sulla vetta
non siamo che alla base.
(4 giugno 2018)