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Autore: RagazzaPigra    04/06/2018    0 recensioni
Una maratona horror a casa di He Tian, che più di una maratona è un party... Un pigiama Party! Si insomma, serve davvero qualche altra ragione per dare una sbirciata?
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: He Tian, Jian Yi, Mo Guan Shan, Zhan Zheng Xi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Go home, you are drunk




“Piccolo Mo, ti giuro che farò il bravo, esci fuori” lo pregò dolcemente He Tian, battendo un paio di colpi sulla porta del bagno.


“Che gli rispondo?” sussurrò il rosso all’uomo che gli sedeva di fronte,


“Mi hai preso per un agente matrimoniale?” rispose l’altro giocherellando con la pistola.


“Decisamente no, ma avrai più esperienza di me in relazioni e He Tian!”


“Se vuoi farlo incazzare fingi di avergli ammazzato il cane, è sempre divertente"
Il rosso impallidì in un nanosecondo, squadrando il brutto ceffo che aveva davanti con una nuova e sprezzante aura demoniaca che fece corrugare la fronte a He Cheng.


“Tu sei quello del cane..." il moro lo guardò di sbieco, era come un deja-vu che non riusciva a spiegarsi,


"Tu sei la ragione per cui quel fottuto idiota mi chiama alle tre di notte, ogni domenica!"


"Cos?"


Per qualche motivo Mo si alzò di colpo, in modo talmente improvviso da far scattare l'aldulto che gli si parò a solo qualche centimentro di distanza.
Da quel momento in poi Guanshan non ragionò più, aprì di getto il rubinetto e schiacciando sull'apertura con la punta delle dita spruzzò una buona parte dell'acqua addosso al moro che si pietrificò sul posto.
E prima che He cheng potesse solo pensare a qualcosa che sfiorasse la coerenza o una spiegazione logica, il rosso, si era già catapultato fuori dalla porta.
Al gangster ci volle un intero minuto per riavviare il sistema, quando fu pronto ed ebbe deciso di massacarare quella piccola testa rossa, in un modo o nell'altro, afferrò la maniglia e ... Chiusa.
La porta era chiusa, cercò la chiave quasi inconsciamente, ma i polpastrelli riconobbero solo la serratura spoglia.
Lo aveva fregato!
Da quanto aveva pianificato tutto quanto? Come aveva postuto farsi mettere nel sacco da un moccioso disarmato?
Se il capo lo scopriva poteva considerarsi morto.
Era un bene che nessuno potesse vederlo in quel momento, dalla rabbia gli erano esplose le pupille.


"Fratellino" incominciò sparando due colpi verso la porta " ti do TRE secondi, dopo di che butto giù la porta e vi ammazzo tutti"


"He Tian, no!" urlò Xixi


"Ha detto che verrà presto, prendi tempo" lo pregò Jian Yi,


"UNO"


"Ma una famiglia normale?" commentò il rosso


"Sta zitto che tuo padre è in prigione" fece He Tian,


"DUE"


"Sai quanto pagerei per essere con lui, adesso?"


"Andiamo tutti in galera!"


"Jian Yi, io non credo che Guanshan fosse serio"


"TRE"


Un calcio ben assestato e la porta del bagno si scassò e crollò al suolo, appena uscito dalla piccola stanza, l'adultò si guardò attorno.
Gli bastarono pochi attimi per individuarli tutti: suo fratello minore appena dietro la soglia della cucina, posizione inusuale, si era armato molto probabilmente; la testa rossa dietro al divano, anche lui doveva aver trovato un'arma di fortuna; Il biondo, schiacciato dietro a una porta, era disarmato e talmente spaventato che i suoi non si potevano definise fremiti, piuttosto spasmi.
L'unico che non riusciva a scovare era... Jian YI.
Poi, impovvisamente, si sentì osservato, più che un Deja-vu, quella volta era un brutto ricordo che si ridestava.
Mr. Jian era dietro di lui, sentiva i suoi occhi velenosi che lo fissavano, che gli scutavano l'anima, il cuore cominciò a battergli all'impazzata nel petto.
Cosa ci faceva il capo in quella casa? Non si fidava abbastanza?
Osò voltarsi, non seppe neppure quanto tempo ci impiegò, ma finalmente riuscì a girasi e guardarlo negli occhi.
E no, non si aspettava quello.
C'era il figlio del capo, con una sedia pighevole tra le mani che lo guardava come un ebete, intento a prendere la mira, facendo qualche mezza prova.


"Che diavolo fai, ragazzo?"


Il diretto interessato, fischiettando, aprì la sedia pieghevole, la poggiò a terra e ci si sedette,


"Volevo parlarti, ragazzone, vuoi del the?"


"Pensi che funzionerà? Stavi chiaramente cercando di colpirmi"


"Beh, tu stavi, chiaramente, cercando di spararmi, non lamentarti troppo" rispose il biondo cenere agitando la mano noncurante.


"Sembra che tu sia convinto di avere la pistola dalla parte del manico. Sai, non è così" ghignò He Cheng, sorprendendosi un poco per il sangue freddo del bamboccio.


"Sembra che tu non sappia di avere una pistola puntata alla testa. Sai, è così"


Non riuscì a voltarsi quella volta, perchè il freddo metallo della pistola gli sfiorò la testa ammonendolo di stare fermo.


"Ciao, fratellone Qui" in risposta il biondo ricevette solo un basso ringhio, tipico di un cane rabbioso, era davvero lui.
Lo stavano prendendo in giro?! Avevano chiamato l'albino?


"Qui, togli la pistola, adesso"


"Direi di no, He"


"Non farmi arrabbiare, Qui"


"Dammi la pistola, He, sei ubriaco" He Cheng incattivì lo sguardo, accusa inammissibile da parte di un sottoposto.


"Io non sono ubriaco!"


"Hai sfondato la porta del bagno di casa tua, stai puntando la pistola al ragazzo e ... Hai l'alza bandiera, amico"


"Cos'hai un radar per le erezioni? Non sapevo fossi di quella sponda..."


" Preferite che vi lasci soli?" chiese Jian Yi profondamente imbarazzato.


"No! E tu non cambiare discorso, dammi la pistola"


"Senti, albino, ho sfondato la porta perchè il rosso mi aveva chiuso dentro, ho un'erezione da prima che il rosso venisse in bagno e il ragazzo, mi stava per colpire con una sedia!"

"Bugiardo l'erezione ti è venuta mentre parlavi con me!" fece presente Guanshan spuntando da dietro il divano, armato di padella.


"Ti sei fatto chiudere in bagno da un quattordicenne?"


"IO... Accetterò quel the"


"Oi, Rosso prepara il the! " urlò Jian Yi dall'alto della sua sedia pieghevole,


"Uno che faccia passare la sbronza" specificò fratello- Qui.


"Io non sono... Ah, lasciamo perdere" sospirò He Cheng riponendo la pistola nel fodero.


He Tian si fece finalmente vedere, uno sguardo beffardo gli coronava il viso, un piccolo diavolo sembrava essersi impossessato di lui.


"E poi non lamentarti con me perché fumo"


Lo sguardo di He Cheng si fece gelido,

"In che senso fumi?"


"Macchè, scherzavo" ridacchiò nervosamente il moretto raggiungendo pel di carota in cucina.









BONUS:

Xixi teneva il guanto di Freddy tra le mani sudaticcie, erano interminabili minuti che continuava a ripetersi il piano che aveva architettato nella propria mente. Da quando il primo colpo di pistola era partito, aveva sentito la voce di Jian Yi e quella del rosso, ma ora c'era un silenzio così pesante che gli si strozzava il respiro.
Non aveva avuto il coraggio di guardare neanche una volta, si sentiva un codardo.
Doveva salvare Jian Yi o quel tipo lo avrebbero rapito, non poteva lasciare che succedesse, non di nuovo!

Colpiscilo al collo.

Colpiscilo al collo.

Colpiscilo al collo.

Si alzò, dalla posizione accovacciata in cui si trovava, mettendosi a fatica in piedi. Si infilò il guanto e uscì allo scoperto.

"Oi femminuccia " lo fece ridestare una voce, il suo cervello eseguì il piano senza nemmeno rendersene conto.
Fortunatamente, Mo, abituato alla forza di He Tian riuscì a bloccare il biondo prima che si accanisse sul suo povero collo innocente.
"Il tuo The" disse porgendogli la tazzina " Se vuoi i biscotti vieni a tavola".

Dal tavolo una voce lo sorprese " Quindi fammi capire: Jian Yi, un cuoco e un cosplayer? Ma una ragazza fratellino, no eh ?"
"In realtà il guanto era mio" sospirò He Tian,

"Quindi il cosplayer sei tu"

"Parla quello ubriaco"

"E non lo stai negando!"

"Non puoi morire e basta?!"

"Come il tuo cane?"

"AHHH! TI ODIO!"





NOTE:
QUI sarebbe il tizio albino con i tatuaggi.

   
 
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