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Autore: mikafreak95    05/06/2018    1 recensioni
Può un semplice oggetto scatenare ricordi piacevoli ed allo stesso tempo dolorosi, che si vuole solo dimenticare? A quanto pare si.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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À La Recherche Du Temps Perdu


Era un tranquillo e caldo pomeriggio d’estate a Bogotà. Il sole splendeva alto nei cieli e tante coppie passeggiavano al parco o facevano shopping; ma non tutti godevano di questa giornata. A casa Mendoza regnava il disordine più totale, perché Betty aveva chiesto (o più che altro ordinato) al suo caro marito di riordinare la cantina perché, a suo dire, conteneva troppe cianfrusaglie inutili. E così ora Armando si trovava di sopra, in mezzo a tante scatole, nervoso. Avrebbe voluto trascorrere il pomeriggio in modo assolutamente diverso, magari in compagnia della sua adorata moglie. Mentre guardava l’ultimo scatolone, qualcosa attirò la sua attenzione: era un vecchio orsetto di peluche blu, che possedeva da quando era piccolo. Su una zampetta aveva una scritta col pennarello ancora piuttosto leggibile: A E M AMICI DEL CUORE. Questo gli fece tornare alla mente un ricordo che credeva dimenticato.

“Ma perché devo essere sempre punito per colpa degli altri? Uffa!"

"E che ci vuoi fare? Queste suore sono così antiche! Non si può proprio fare nulla! Comunque sono Mario, Mario Calderon!"

"Armando? Armando Mendoza! Che ci fai qui? Sei stato punito per aver guardato sotto i vestiti di qualche ragazzina?"

"No, in realtà ho rubato un giocattolo. Non capisco perché non possiamo avere qualcosa di nostro!"

"Un giocattolo? Sul serio?"

"Sì, ma io me lo sono ripreso! Eccolo qua! Un bell’orsacchiotto. Se vuoi puoi giocarci anche tu. Ma solo tu, nessun’altro. Allora, amici?"

"Amici!"

"Allora, Armando! Hai finito ? Oh, scusami, ho interrotto i tuoi pensieri?-

Al richiamo di Betty rimbalzò improvvisamente ma si ricompose subito.

-No amore mio. Stavo solo pensando a quando ero in collegio da piccolo.-

-Ah, e quest’orsacchiotto carino?- 

A quella domanda Armando si sentì in difficoltà. Quell’oggetto era una parte di sé, che voleva assolutamente dimenticare: un’amicizia che era sbocciata lentamente fino a diventare un rapporto strettissimo. Col tempo si era ricoperta di veleno ed era arrivato il momento di dire basta: Mario aveva passato il limite  quando aveva insultato la sua donna, ed ora non poteva più volergli bene.

-E’ soltanto spazzatura, stava chiuso lì da moltissimi anni. Puoi anche buttarlo, per quanto mi riguarda.-                                                                         

- Come vuoi, tesoro! Io vado al parco con Camilla. Ci raggiungi?-

-Certo. Arrivo subito!-

Ora, finalmente, Armando si sentiva libero e in pace con se stesso. Prima di raggiungere la sua famiglia, pensò che in fondo l’idea di Betty di mettere in ordine non era stata malvagia. Si era  liberato di cose a lui dannose.

 

  
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