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Autore: Crateide    08/06/2018    2 recensioni
"Il solo motivo per cui l’aveva chiamata, l’aveva quasi supplicata di incontrarlo, era perché desiderava con tutto il cuore confessarle quanto l’avesse amata in passato e quanto ancora l’amava. Era sciocco da parte sua, era impensabile alla sua età ed era certo che lei gli avrebbe riservato solo uno sguardo disgustato e un sorriso di biasimo e pena, prima di andare via per uscire per sempre dalla sua vita."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Jerry, Sorpresa
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: PWP
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Jerry attendeva, senza sapere se il suo cuore battesse così forte per la gioia o per l’impazienza, per il timore o per il fatto che lei avesse accettato di rivederlo senza alcun indugio, senza riuscire a reprimere quel pizzico di gioia che le aveva colorato la voce. Si erano dati appuntamento senza che nessuno dei due riuscisse a trovare una scusa decente che giustificasse quell’incontro, spinti solo dal desiderio di potersi rivedere dopo tre anni dal loro triste commiato.

Jerry attendeva, osservando la città muoversi frenetica sotto di lui e immaginandone i rumori che lassù, in quella camera d’albero, non potevano raggiungerlo. Il sole era tramontato al di là dei grattacieli e solo un ultimo raggio incendiava l’orizzonte spruzzato d’amaranto e appena velato da nuvole burrose. Mentre il suo sguardo si perdeva fra le luci della città, Jerry si chiese se l’avrebbe riconosciuta. Chissà quanto era cambiata in quei tre anni e chissà come viveva ora la sua vita, adesso che non era più una spia internazionale. Era diventata una ragazza comune, come ce n’erano a milioni sulla faccia della terra, con i propri sogni e le proprie aspirazioni.

Suo malgrado, Jerry sorrise. Lei non era mai stata una ragazza ordinaria, non ai suoi occhi. Era speciale, con quell’intelligenza acuta e vivace, quello sguardo attento, quel carattere solare eppure timido.

Jerry sorrise e si guardò le mani attraversate da vene bluastre in rilievo, commiserando se stesso. Il solo motivo per cui l’aveva chiamata, l’aveva quasi supplicata di incontrarlo, era perché desiderava con tutto il cuore confessarle quanto l’avesse amata in passato e quanto ancora l’amava. Era sciocco da parte sua, era impensabile alla sua età ed era certo che lei gli avrebbe riservato solo uno sguardo disgustato e un sorriso di biasimo e pena, prima di andare via per uscire per sempre dalla sua vita.

Jerry sussultò appena udì la porta scostarsi lentamente alle proprie spalle. Nel riflesso del vetro, la vide sulla soglia e il suo cuore fu quasi sul punto di fermarsi. Era lì, immobile, con le mani strette intorno alla pochette e il corpo slanciato avvolto in un abito semplice, di un particolare verde smeraldo.

«Samantha...» sussurrò Jerry, volgendosi di scatto, come se temesse che quella visione potesse svanire da un momento all’altro.

Lei sollevò lentamente gli occhi lucidi e gli sorrise, mostrando appena i denti bianchi come perle.

«Ciao Jerry», lo salutò e non gli parve vero.

Le si avvicinò con passo misurato, portandosi le mani dietro la schiena per nasconderne il fremito che le aveva colte. Il cuore galoppava nel petto e la gola s’era seccata tutto a un tratto.

La fronteggiò senza quasi rendersene conto, lasciandosi inebriare dal suo profumo un po’ acre. Erano tante le cose che voleva dirle, i sentimenti che voleva confessarle, eppure la lingua rimaneva intrappolata fra i denti, le parole non oltrepassavano le labbra dischiuse.

Samantha allargò il proprio sorriso e fece un passo verso di lui, affinché i loro occhi potessero scrutarsi meglio, potessero cogliere i pensieri a cui né l’uno né l’altra erano in grado di dar voce.

Jerry sussultò, appena lei gli posò con delicatezza una mano sul petto, in corrispondenza del cuore. Strabuzzò gli occhi e trattenne il respiro, certo che da lì a poco gli sarebbe venuto un infarto.

«Sono contenta che tu mi abbia chiamato, sono felice di rivederti», gli disse, spezzando il silenzio ovattato della stanza.

Jerry deglutì l’imbarazzo e il timore e osò abbracciarla, affondando la mano nella nuvola dei suoi capelli rossi, che tante volte aveva desiderato carezzare in quel modo. La sentì irrigidirsi, per poi sciogliersi e abbandonarsi contro il suo corpo, lasciando cadere a terra la pochette che stringeva fra le dita. Gli passò le mani dietro la schiena e si aggrappò alla sua camicia come a un’ancora di salvezza, mentre le sue spalle, che prima di allora non gli erano mai sembrate così fragili, venivano scosse dai singhiozzi.

«Samantha, io devo parlarti, perché se non lo faccio ora, temo che non lo farò mai più», le soffiò fra i capelli, guardando il legno bianco della porta, come se le parole da dire vi fossero incise sopra.

Samantha non si mosse e rimase in ascolto, respirando a fondo. Jerry chiuse gli occhi, dimenticò tutti i discorsi e i giri di parole che gli erano venuti in mente in quei giorni di attesa e pronunciò una semplice frase, che non aveva bisogno di spiegazioni.

«Samantha, io ti amo.»

Lei sussultò fra le sue braccia e sollevò il capo quel tanto che bastava per poterlo guardare in viso. Jerry risollevò le palpebre e ne incontrò gli occhi verdi e languidi, che la sera rendeva ancora più penetranti e profondi. Cosa stava pensando? Cosa celava quello sguardo indecifrabile che sembrava indagargli l’anima?

Samantha non rispose nulla, si sollevò sulle punte e unì le labbra alle sue, in un casto bacio che gli infiammò il petto. Jerry non si mosse e attese che fosse lei a staccarsi. Quando lo fece, gli sorrise di nuovo, inclinando leggermente il capo sulla spalla.

«Ce ne hai messo di tempo per dirmelo», gli sussurrò.

Jerry ansimò e la sospinse contro la porta, aprendole la bocca con un bacio famelico, elargendole carezze sempre più audaci, sentendo l’autocontrollo scivolare via come sabbia fra le dita. La ragione tacque e la passione prese il sopravvento e si ritrovò a camminare verso il grande letto posto al centro della stanza, per poi affondarvi e schiacciare il proprio corpo su quello di Samantha.

Jerry le carezzò le spalle, le braccia e scese fino alle gambe, che l’abito lasciava scoperte. Lei si inarcò come un giunco, mentre sussurrava il suo nome senza sosta, ridendo e coprendosi a tratti il viso arrossato.

Samantha gli carezzò il petto, la schiena e quando la sua mano scese a sfiorargli la virilità piena, Jerry le morse il collo, sollevandole l’abito e scoprendole il corpo bianco fino all’addome piatto. Fu colto da un forte imbarazzo quando i suoi occhi si posarono sull’intimo di pizzo bianco e per un istante rimase immobile, come stordito, subissato da così tante emozioni.

Samantha gli tolse la camicia senza che se ne rendesse conto, per poi dedicarsi alla cintura che gli fermavano in vita i pantaloni. Jerry la guardò e la trovò bellissima, con i capelli sparsi sul materasso, simili alla corolla di un fiore, e lo sguardo annebbiato dalla passione. Le afferrò i polsi e li premette sulle lenzuola, baciandola ancora, scendendo sul collo di cigno e sentendola gemere di piacere.

Jerry tornò ad accarezzarle le cosce, i fianchi e, infine, le sfilò l’abito. Si rotolarono come gatti, ridendo, mischiando i loro profumi, mentre fuori la sera lasciava il posto a una notte priva di stelle.

Mentre Samantha, audace come non lo era mai stata, liberava la sua virilità, Jerry faceva lo stesso con i suoi seni pieni e caldi, che lei gli offrì, mordendosi il labbro inferiore.

Quella notte si appartennero, incastrando i loro corpi l’uno all’altro, unendo le loro anime, mescolando sospiri e gemiti.

Jerry ebbe lei, come Samantha ebbe lui, senza che nessuno dei due provasse vergogna o pentimento. Jerry si abbandonò al calore che lo aveva avvolto e accolto, mentre Samantha sussurrava il suo nome sempre più forte, fino a gridarlo. I loro piaceri si mischiarono e l’uno rimase avvinghiato all’altra, sudati e ansanti.

Quando Jerry si staccò, rotolando su un fianco, l’attirò a sé e la tenne fra le braccia, prendendo a carezzarle di nuovo i capelli e beandosi del suo corpo nudo contro il suo. Non aveva pensato a un epilogo del genere, non aveva osato nemmeno sperarlo e, per un istante, si chiese se non stesse solo sognando.

Abbassò gli occhi su Samantha stretta a lui e quando ne incontrò lo sguardo ancora velato di piacere, la strinse con più forza, con entrambe le braccia. Lei era davvero lì con lui, la sua mente non gli aveva giocato nessuno scherzo. Le sorrise e la baciò, sfiorandole un seno e compiacendosi nel sentirla rabbrividire.

«Ti amo», le sussurrò Samantha con voce roca, appena si fu staccato.

Jerry chiuse gli occhi e stette immobile, assaporando a fondo il significato di quelle parole. Le baciò la fronte e rimase in silenzio ad ascoltarne il respiro farsi più pesante, finché lei non si addormentò con il capo mollemente abbandonato sul suo petto.

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ciao a tutti,

è la prima volta che pubblico in questa sezione e devo ammettere di non averlo fatto in punta di piedi. Da piccola mi ero davvero appassionata a Totally Spies! ma solo in questi ultimi mesi l’ho riscoperto (complice anche Super! che sta ritrasmettendo le serie) e mi è partita questa ship che più crack pairing non si può.

Non mi cimento spesso in scene erotiche, per cui non sono molto sicura del risultato che ne è venuto fuori, motivo per cui non ho voluto descrivere nel dettaglio. Spero comunque che questa breve one-shot vi sia piaciuta e che ci sia qualcun altro che come me shippa un pochino questi due.

Vi ringrazio per aver letto!

Ora posso tornarmene nel mio angolino buio felice e contenta.

 

Elly

 

 

   
 
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