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Autore: LiciaTavanzi    10/06/2018    0 recensioni
Sensualità al femminile.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La precedenza                                             
 
“Eh no, non ci siamo, mio caro.”
“Ma che dici? mi hai detto di concludere o no? ‘Ci sono, ci sono, mi fai morire’ eri tu a dirlo o chi?”
“Sì, però non basta.”
“Tu sei matta, ragazzina.”
Enrico è spazientito e si alza dal letto nudo e roseo come un neonato.
“Ma dai, Erry. Con te non si può neanche scherzare.”
“Debby, sei venuta o no?”
“Per non farti arrabbiare ti dico ‘sì, certamente, sì sì’. Se invece vuoi essere comprensivo e tornare a letto a fare il tuo dovere un  ‘mica tanto’ è quello che ci andrebbe meglio.”
“Sì o no?”
“Mezza mezza. Sì ma non bene, occhèi?
Dai vieni qua e parliamone. Lo so che puoi fare di meglio e se non lo fai, mio bel signore, ti assicuro che quando vuoi tu non ti faccio fare più niente.”
La coppietta sta a questo punto quando la serratura, due scale sotto, si fa sentire. Debby rimugina sull’allerta:
“I coinquilini a fianco non ci sono, così credo. A Marcella l’ho detto che venivo qua in compagnia. Deve essere Giuse, il fratello più grande e questa cosa mi scoccia tanto: comincerà una pippa e non la finirà più. Però se è venuto al mare fuori stagione è per fxxxxxe pure lui. Pazienza, Erry; aspettati un cazziatone.”
Poco dopo due urletti quasi si sovrappongono:
“Debby!”
“Mamma!”
La signora Dolores è esterrefatta: la cuccioletta di casa a letto con ... quel coso.
“Ma lo sa lei quanti anni ha questa ragazza?” inveisce verso Enrico.
“Sedici mi ha detto” fa Erry serio serio.
“Fra un mese” precisa Debby.
“Ne ha quindici, caro lei” si risponde Dolores. “E allora?”
L’accompagnatore della mamma, restato per le scale, fa capolino e per Enrico è gioco facile chiedere:
“Il suo compagno a quest’età ci arriva?”
“Non sono cxxxi suoi con chi vado e gli anni che ha!” sbraita la signora mollando tutti i gàngheri. “Questo non è suo figlio e neanche le è nipote, anche se, alla sua età, potrebbe fargli benissimo da nonno. Però si dà il caso che Deborah sia mia figlia.
Io sono vedova da una vita e non violento nessuno se vado con i ragazzini. Lei, signore, è da denuncia penale.”
“Faccia come crede, signora” replica Enrico, seccatissimo. “Ci vedremo in tribunale.
Ora, se vuole attendere il suo turno in strada, Debby e io stavamo risolvendo una faccenda in sospeso.”
“Lei è matto! Esca subito da questo letto che, non so se ha capito, è mio!”
“Mamma” interviene Debby, “stiamo qui per divertirci tutti quanti, no? Fàttene una ragione e ti renderai conto che quello che chiedi è assurdo: ci stavamo prima di te.
E non perdere tempo con le denunce perchè anche io devo dire la mia: ho dovuto sudare sette camicie per portarmelo a letto, Erry qui, che amo tantissimo.
Quello che faccio con lui da due mesi lo facevo coi miei amichetti già due anni fa. Non te n’eri accorta, forse?”
La signora Dolores raccoglie il suo ragazzetto e indispettita corre giù. Non riesce a scegliere se è meglio andarsene o restare per cercare di avere l’ultima parola. Nell’indecisione rimane rosicandosi il fegato per mezz’ora fumando di tabacco e di rabbia.
I due scendono, infine, abbracciati e raggianti e per Dolores la cosa più dignitosa è fingere di fregarsene. Però avviandosi di sopra col suo lui non resiste e dice, gelida:
“Debby, parleremo a casa” ottenendo in replica:
“Ah, sì sì, bella mia: anch’io voglio sapere tutto tutto.”
 
Licia Tavanzi
 
(Ringrazio chi legge e gradisce. Appuntamento a domenica prossima, 17 giugno, con un’altra storia)
   
 
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