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Autore: hogvwartss    13/06/2018    1 recensioni
Questa storia descrive la vita di Hermione Granger da quando riceve la sua lettera per Hogwarts fino a quanto viene smistata - con sua grande sorpresa - in Grifondoro e fa la conoscenza di Harry e Ron.
Inizialmente, ricevendo la lettera, la ragazzina è spaventata e felice, non sa cosa fare, non sa cosa sarà della sua vita; i suoi genitori non reagiscono altrettanto bene.
Al Paiolo Magico, fa nuove conoscenze e da lì, la sua storia comincia...
I personaggi potrebbero sembrare OOC.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Una ragazzina di undici anni, capelli crespi raccolti in una coda di cavallo dietro la testa, gli occhiali poggiavano sul naso e la pelle color cioccolato era secca e disidratata causa le ore di studio, era seduta nella scrivania della sua camera con davanti a sé diversi libri. Matematica, inglese, scienze, le sue materie preferite alla sua destra; mentre sulla sinistra c'erano storia e geometria, materie che non amava come le altre e che le davano qualche grattacapo.

Anche se era estate, la ragazza voleva comunque allenarsi in tutte le materie per riuscire a eccellere il più possibile l'anno seguente: aveva già proiettato in mente sé stessa seduta in primo banco, pronta ad ascoltare, a recepire e a prendere dei bellissimi voti. In realtà, aveva già tutta la sua vita programmata: da grande sarebbe diventata medico, come i suoi genitori, ma un tipo di medico diverso, lei voleva salvare delle vite.

"Tesoro! Scendi un secondo!" le stava urlando sua madre dal piano inferiore. Lei posò la penna nera sulla scrivania, scese dalla sedia e si diresse correndo al piano di sotto. La madre la stava aspettando alla fine delle scale con aria perplessa e preoccupata, i capelli legati malamente in uno chignon, il trucco del giorno prima ancora in viso. Sembrava preoccupata, come se qualcosa di estremamente grave fosse successo: cosa poteva essere? Suo padre stava male? Aveva fatto qualcosa lei di cui non si era resa conto?

"Che succede?" chiese la ragazzina seguendo la madre in cucina. Sul tavolo rotondo era seduto il padre - che per fortuna stava bene - e la madre si sedette al suo fianco. I due le chiesero, in uno strano coro, di sedersi con loro sulla tavola della cucina: ora c'era della paura della mente e nel cuore della ragazzina. Solo in quel momento, la ragazza notò che al centro della tavola c'era una busta giallastra che era già stata aperta: la scuola le aveva inviato una lettera? Avevano forse deciso di non ammetterla più a prossimo anno scolastico? Perchè le avevano mandato una lettera? Cosa non andava in lei?

Il panico, ora era perenne e le gambe della ragazzina tremavano di paura. Se non fosse stata ammessa a quella scuola, per cui aveva tanto lottato per entrarci, probabilmente sarebbe scoppiata a piangere per non smettere fino al giorno seguente. Anche se era una ragazza molto studiosa e con una intelligenza fuori dal comune, era anche decisamente sensibile e si lasciava spesso prendere dalle emozioni, soprattutto quelle negative. 

"C-Che succede?" ripetè lei, la voce tremante che non lasciava spazio ad altre emozioni se non alla paura. Il padre, però, non le rispose, ma le avvicinò la busta: davanti c'era iscritto qualcosa con un inchiostro verde e la busta era stata chiusa da una lacca rossa con uno strano simbolo con al centro la lettera H. 

La ragazza prese a leggere a voce alta ciò che c'era scritto sulla busta prima di passare all'interno: "Miss Hermione Granger, camera sopra le scale, 8 Heathgate, Hampstead Garden Suburb, Londra... che significa camera sopra le scale? Non capisco..."

La ragazzina osservò i genitori senza capire, chiedendosi se fosse solo uno strano scherzo, o se fosse una specie di strana sorpresa in ritardo per il suo compleanno. Sua madre guardava fissa al tavolo.

"E' arrivata stamattina e... tua madre l'ha aperta." disse il padre dopo alcuni secondi di indecisione, guardava la figlia ancora con lo stesso sguardo preoccupato con cui l'aveva osservata la madre quando l'aveva chiamata dalle scale. Il panico si stava impadronendo di lei sempre di più e i genitori - finalmente - lo notarono. 

"Aprila." le disse la madre alzando lo sguardo e osservando negli occhi scuri della figlia mentre stringeva la mano del marito. Lei decise di ascoltare i genitori, un poco fiduciosa che fosse qualcosa di positivo, anche se dai loro visi non poteva esserne per nulla certa. 

Al tatto, non sembrava carta, ma bensì pergamena; dove il padre aveva aperto c'era il sigillo di cera lacca rossa dove, solo ora la ragazza notò che oltre ad esserci una H, c'erano raffigurati quattro animali: un leone, un serpente, un'aquila e un tasso. La confusione la pervase ancora di più: se fosse stato uno scherzo perchè metterci tanto impegno? Era certa che quello non fosse il logo della sua scuola, perciò che cos'era? 

Molto lentamente, la ragazza, tirò fuori dalla busta la lettera di pergamena piegata in quattro e quando l'aprì vide lo stesso inchiostro verdastro che c'era sulla busta. Sopra c'era lo stesso stemma del sigillo della busta con scritto "Hogwarts". Lei guardò i genitori che le chiesero di leggere a voce alta il contenuto. 

"Gentile signorina Granger, siamo molto felici di comunicarLe che è stata ammessa alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts." Hermione si fermò per rileggere a mente ciò che aveva appena letto. "C-Cosa? D-Dove? Magia?"

La madre le prese nuovamente la mano. "Ci puoi dire chi ti farebbe mai uno scherzo del genere?"

Dentro la testa della ragazza qualcosa si illuminò: lei, proprio lei, una strega? Non poteva essere uno scherzo, troppe cose strane senza spiegazione erano successe. Non aveva mai voluto ammettere a sé stessa una cosa del genere, perché andava contro ogni ragione possibile, ma che altre spiegazioni c'erano? Che spiegazione c'era a quando era riuscita a far levitare una lampada e scagliarla contro il muro in un momento di rabbia, senza nemmeno toccarla? Come poteva spiegare la sedia su cui era seduta che era levitata solo qualche ora fa, senza nemmeno accorgersene?

"Non è uno scherzo, mamma! Non può essere!" disse lei tra il confuso e l'arrabbiato. Sapeva che i suoi genitori non le avrebbero mai creduto, ma doveva convincerli che fosse vero: questa solo l'ultima risposta possibile. Per mesi si era creduta pazza, aveva creduto che qualcosa in lei fosse sbagliato e invece c'era sempre stata una spiegazione.

"Tesoro, la magia non esiste.." ribattè il padre serio mentre si alzava dalla sedia per andare dalla figlia. Hermione, però, strinse i pugni e si alzò dalla sedia senza nemmeno accorgersene. Era normale, certo, che i suoi genitori non le credessero: nemmeno lei ci aveva creduto fino a quel momento. Come poteva far capir loro che era tutto vero e che lei era una... strega?

Da un momento all'altro le luci nella stanza iniziarono a tremare fino a spegnersi: era forse questa la sua magia? Ora sapeva cena spegnere le luci? I genitori guardarono la figlia, spaventati inizialmente ma nemmeno lei sapeva cosa stava succedendo, come poteva convincerli che non era uno scherzo, che lei si era sempre sentita diversa dagli altri?

Un momento dopo, senza preavviso e senza che - inizialmente - nessuno se ne accorgesse, una figura si materializzò nella piccola cucina di casa Granger: una donna con degli occhiali rotondi, una lunga veste e un sorriso gelido. Questa mise una mano sulla spalla di Hermione e la invitò a sedersi nuovamente: Hermione non capiva più cosa stesse succedendo, chi era ora questa donna? Cosa voleva da lei e come aveva fatto a entrare nella sua dimora?

"Buongiorno signori Granger, sono la professoressa McGonagall." si presentò la donna senza però muoversi. "So che per le famiglie Babbane – senza poteri magici – è difficile capire che la propria figlia è una strega."

"E lei chi sarebbe? C-Come ha fatto a entrare in casa mia?" chiese il padre, spaventato e con le mani alla ricerca di qualche possibile arma da utilizzare.

"Sono una professoressa di Hogwarts, la scuola dove vostra figlia è stata ammessa perché è una strega." ripetè calma la donna, mentre, con una mano, tirava fuori dalla manica un bastone - una bacchetta? - e la puntava su un vaso vuoto.

"Nostra figlia non è una strega, non esiste la magia.." quasi urlò il padre proprio mentre il vaso si trasformava in una brocca piena fino all'orlo di acqua: i genitori guardarono prima la figlia e poi la donna, avevano entrambi il viso stupito, erano sotto shock.

"Dovreste essere fieri di avere una figlia così promettente. Il fatto che sia una strega non cambia nulla in ciò che è." continuò la professoressa e poi si girò verso la ragazza. "Il primo settembre devi presentarti al binario 9 ¾ a King's Cross. Questo è il tuo biglietto e la lista dei tuoi libri che puoi comprare a Diagon Alley: nel secondo foglio c'è scritto come arrivarci." La donna fece di nuovo lo stesso sorriso freddo che aveva fatto appena arrivata. Tornò a guardare i signori Granger. "Siate fieri, lei ha un grande futuro." 

E poi, proprio come era apparsa, scomparve.

  
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