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Autore: Cinthia988    13/06/2018    4 recensioni
Ethel non ha mai conosciuto su padre. Per dieci anni ha vissuto a Edoras dove però, la sua pelle e i capelli neri la marchiano come una reietta. Quando Gandalf si presenta alla sua porta promettendole di portarla da suo padre la bambina non ci pensa due volte ad accettare... Questo però è solo l'inizio dell'avventura!
Capitolo 4
Nel buio una voce si levò:
-incubi?-
Thorin sobbalzò, un paio di occhi d’orati risplendevano nell’oscurità fissandolo:
[...]
-che cosa ne puoi sapere tu?-
La donna fece un sorriso amaro:
- Io? Niente. Non ne so niente di incubi cosí spaventosi che preferiresti sognare i mostri che sognavi da piccolo. Perché quei mostri sono nulla in confronto ai ricordi.-
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2

Il viaggio era durato un mese, per fortuna era estate, quindi aveva piovuto solo due volte e in entrambi i casi si era trattato solo di un breve acquazzone.
Quel giorno il sole splendeva e Thalita avanzava tranquilla nell'erba alta, Ethel si era appisolata da alcune ore, quando Gandalf la scosse gentilmente per una spalla dicendole:
- Guarda, siamo arrivati.-
Una casa bassa e larga con il tetto in paglia si stagliava in lontananza, circondata da varie arnie e cavalli. Dopo che si furono avvicinati un po' notarono un particolare piuttosto macabro: la testa si un orchetto infilzata su un palo.
Ethel rabbrividì, non aveva mai visto un orco, e si augurava di non vederne mai uno vivo, eppure quella vecchia testa le aveva risvegliato una rabbia furibonda nel petto, sentiva quasi delle voci che gridavano “ Vendetta! Vendetta per il per il nostro popolo massacrato!”.
Scosse il capo cercando di liberarsi da quella rabbia del tutto immotivata; era assurdo, gli orchi non le avevano mai fatto nulla e, pur provando paura e ribrezzo all'idea di trovarsene uno davanti, non capiva da dove venisse tutto quell'odio che percepiva.
Gandalf ancora una volta la riscosse dai suoi pensieri:
- Bene, tu aspettami qui, devo andare a parlare con tuo padre... Non preoccuparti se ti sembrerà un po' burbero all'inizio, è solo che non è abituato ad avere persone intorno - lo stregone le strizzò l'occhio sorridendo, ma Ethel non mancò di notare che aveva un'aria piuttosto preoccupata.
Gandalf intanto si era avviato con calma verso la casetta; non sarebbe stato affatto facile convincere lui a prendersi cura di Ethel, proprio no! A casa della bambina aveva detto a tutti che lui voleva rivederla, ma in effetti questa sarebbe stata una visita a sorpresa.
Eppure, nonostante tutto, lo stregone era certo di star facendo la cosa giusta; i poteri, di cui Ethel non era ancora consapevole, stavano crescendo e, chi meglio di suo padre avrebbe potuto aiutarla a svilupparli e a controllarli?
Bussò alla porta e quando una voce roca e profonda rispose -Avanti-, entrò.
La capanna non era molto luminosa, c'erano solo due finestre e molte torce accese erano appese alle pareti nonostante fuori il sole splendesse ancora alto nel cielo; in un angolo, seduto su una grossa sedia stava un uomo imponente. Le lunghe gambe, le forti braccia e la fitta barba nera come i capelli, gli davano un aspetto selvaggio. L'uomo però nel vedere lo stregone sorrise e i suoi tratti si sciolsero diventando d'un tratto cordiali:
- Gandalf! Lo stregone grigio che torna nella mia casa! Cosa ti porta qui ? E con una marmocchia per di più! Chi è quella straniera? - Gandalf si sedette su uno sgabello e poi disse:
- Bé il motivo il per cui sono qui è proprio la bambina qui fuori... Ma dimmi Beorn, non riconosci più il sangue del tuo sangue quando lo hai davanti agli occhi? -
Il mutapelle gettò una seconda occhiata alla bambina, era scesa da cavallo e tutti gli animali le si erano fatti intorno, lei li accarezzava e rideva quando, di tanto in tanto, un cane saltava per darle una leccata in viso.
Il volto di Beorn si indurì e voltandosi verso lo stregone ringhiò:
- No! Portala via! -
Gandalf si alzò in piedi:
- Beorn sii ragionevole, i suoi poteri crescono e...-
-Ed è proprio per questo che le ho abbandonate! Cresceranno ancora di più se lei starà con me e gli orchi le daranno la caccia e la uccideranno.-
-Non se tu la proteggerai e la addestrerai; prima o poi la sua seconda forma si manifesterà, immagina se lo scoprisse da sola, il suo terrore e la sua confusione...-
Beorn era però irremovibile:
- Rimandala a casa da Tia, starà già sentendo la sua mancanza- Gandalf ribatté:
- Tia la odia, non credo che la vorrà rivedere-.
L'uomo stesse immobile un istante:
- Non è vero, Tia adora Ethel, mi ricordo come la cullava guardandola come fosse stata la cosa più preziosa della Terra di Mezzo- Gandalf si sedette stancamente:
- Un tempo forse era così, ma dopo che le hai abbandonate Tia ha iniziato ad odiarti e di conseguenza odia Ethel, non puoi farla tornare indietro.-
A quel punto Beorn cedette:
- Molto bene, la bambina vivrà con me, però Gandalf- disse poi rivolto allo stregone che era nuovamente in piedi - nessun altro dovrà sapere di lei e di quella maledetta profezia, chiaro? - il vecchio annuì solamente uscendo seguito dal mutapelle.
Ethel intanto correva per il prato insegurndo un cane gigantesco dal pelo color del miele. Era al settimo cielo, Tia non le aveva mai permesso di tenere un animale nonostante lei l'avesse supplicata più di una volta, ed ora ne era letteralmente circondata.
Mentre correva non vide però la radice di un albero che spuntava lievemente dal terreno, inciampò e finì lunga distesa davanti ad un paio di grossi stivali, alzò gli occhi e vide un uomo gigantesco che la guardava: doveva essere suo padre!
La bambina si alzò in piedi rossa di vergogna, rassettandosi il vestito, “ecco” si disse “ la prima volta che mio padre mi vede e io sono caduta a terra come una poppante”. Fece una riverenza e disse:
- Buongiorno padre, mi scuso per il mio aspetto, ma come avete visto sono inciampata poco fa, perdonatemi-
L'uomo però, con sua grande sorpresa, scoppiò in un risata tonante e rispose:
- Perchè mai ti scusi? Non è forse quello che fanno i bambini? Corrono, cadono a terra e si sporcano come i cuccioli di qualsiasi animale. E poi cos'era quell'inchino? Non sono mica il re! -
Ethel intimidita balbettò:
- Certo che no... Voi.. Insomma... Io sono felice di conoscervi!- l'uomo si abbassò improvvisamente e spalancate le braccia disse:
- Vieni ad abbracciami Ethel, mi sei mancata terribilmente in questi lunghi anni... Io sono Beorn, tuo padre come avrai già indovinato- e lei, dopo aver sentito l'uomo pronunciare con tale dolcezza il suo nome vinse l'imbarazzo e si slanciò verso di lui sussurrando:
- anche tu mi sei mancato... padre-
Gandalf intanto era risalito a cavallo per andarsene. Sarebbe tornato, questo era certo, ma per alcuni anni Ethel sarebbe rimasta al sicuro con Beorn, fino a quando non sarebbe venuto il momento di compiere il suo destino.
Beorn dopo alcuni minuti si era sciolto dall'abbraccio e, dopo aver notato che lo stregone se ne era andato, aveva portato Ethel nella stalla; Il giorno prima infatti, sia la sua giumenta Elladora che la sua cagna Megara avevano figliato. Era un evento raro, che due animali decidessero di partorire insieme e Beorn l'aveva interpretato come il segno che qualcosa di particolare stesse per avvenire.
Tutto era chiaro ora, quei due cuccioli, un a puledra e un cane maschio sarebbero stati i compagni di Ethel.
Portò la bambina davanti ai due animali e disse:
-Questi due sono nati ieri alla stessa ora e mi sembra chiaro che debbano essere tuoi, con questo però non intendo che ti appartengono, ma che dovrai essere esclusivamente su a prenderti cura di loro, trattali con gentilezza perchè sono tra gli amici più fedeli che potrai mai trovare.-
Ethel annuì emozionata sbirciando i due cuccioli che dormivano beati, il cane era uno splendido esemplare dal pelo marrone scuro la pezzata era invece una pezzata nera e marrone, un colore decisamente insolito per un cavallo. La bambina si avvicinò ai due animali e accarezzandoli disse:
-Vi chiamerò Artemis e Pan-
Beorn annuì sorridendo:
-Vieni dentro adesso, si sta facendo sera e il buio arriva in fretta qui-
Si avviarono insieme verso la casa e Beorn chiuse a chiave la porta, l'avrebbe tenuta al sicuro finché non fosse stata pronta.

 

 

 

Note dell'autrice:
ed eccomi qua! allora alcune precisazioni: nello Hobbit Gandalf non conosce Beorn ma ovviamente per esigenze della storia ho immaginato che già si conoscessero.
I nomi dei nuovi amici di Ethel, io sono innamorata della mitologia greca e quindi la puledra si chiama così in onore della dea della caccia Atremide invece Pan rappresenta il dio dei boschi greco.
Questi capitoli sono un po' corti perchè mi servono per introdurre bene tutti i personaggi e la storia, quindi non temete, solo il prossimo sarà ancora un po' così poi dal 4° inizia davvero la storia! Non siate timidi, recensiteeee e fatemi sapere che cosa ne pensate!
Al prossimo capitolooo! 

   
 
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