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Autore: IlCerbiattoVolante    14/06/2018    0 recensioni
Alexia, Kira, Chapette e Mina sono da sole in casa per la notte di Halloween: è tempo di dormire ma le quattro bambine hanno intenzione di raccontarsi delle storie del terrore!
Genere: Avventura, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Finalmente si era svegliata, la misteriosa signora.

Alexia si curò di lei finché non si destasse dal sonno durato qualche ora.

“Adesso dimmi dove sono le mie amiche e lasciaci andare” ordinò.

“Tu, piccola arrogante…” sussurrò la signora un po’ intontita.

“Guarda che ho quel libro con me, posso fare in modo che ti ricada addosso un’altra volta” disse ironicamente Alexia, sorridendo, ma con tono quasi severo.

“Okay, va bene! Sono sempre in quel letto lassù, non si sono mai mosse da lì… Potete andarvene via, sì, meglio se sparite, ecco…” rispose la signora guardando infastidita Alexia.

“Bene… Ma qualcosa non va?” chiese la bambina dai capelli color fiamma.

La signora fece come una faccia stupita. “Oh, non credo tu capisca.”

Alexia continuò a fissarla.

“Tu sei solo una bambina, non puoi capire i dilemmi di una signorina”

Alexia capì allora che non era stata moglie di qualcuno, come invece ipoteticamente dissero le sue amiche, agli inizi di tutta la storia.

“Dai bambini si può sempre imparare, e poi mai dire mai…” continuò Alexia.

“E va bene hai vinto!” esclamò la misteriosa ragazza stizzita.

“Vedi, quel tavolino era mio, ed è un oggetto magico, così come lo sono tutte le cose dentro questa casa fatiscente… Evidentemente se voi siete qui è perché avete avuto, o meglio, ha avuto sfortuna l’oggetto a tornare da me.”

Alexia riflettè. “Sì, in effetti ricordo che la streg.. Ehm Furys lo aveva comprato da qualche giorno, aveva detto di averlo preso in un negozio d’antiquariato… Ma allora come mai solo da noi si è ‘attivato’?”

“Perché è un tavolo molto sensibile, e molto intelligente: non si sarebbe mai mosso da un negozio, e probabilmente avrà sentito solo in quel dato momento di tornare a casa.”

“Quindi lei non è un fantasma, ma una strega?” chiese ancora Alexia.

“Io sono sempre un fantasma, solo in senso metaforico, se la si vuol vedere così… Strega non so, però la casa e tutto ciò che mi appartiene è come se fosse dotato di vita propria.”

“Allora questo spiega perché non si fa vedere mai” disse Alexia “Lei deve stare dietro a tutti questi oggetti, ed ha paura che la vedano come una strega”

“Io n-non sono una strega” disse la signorina ancora stizzita.

“Perché in realtà lei ha un sacco di anni, e per non far notare il suo essere immortale si nasconde in questa casa dall’aspetto rovinato dal tempo…”

“Smettila sciocca, se te ne vuoi andare vai, non voglio più sentire certi discorsi!” disse con una leggera aggressività la ragazza.

“Io me ne vado certo, ma tornerò, io e le mie amiche, perché stai pur tranquilla che nessun altro saprà del segreto” confermò Alexia.

“Come potrei essere sicura di ciò che dici, qua girano facilmente le malelingue”

“Perché dico che puoi fidarti, poiché lascerò qui il tuo tavolino, e perché solo per qualche notte, verremmo a farti visita, di nascosto. Io e le mie amiche abbiamo nella nostra casa il figlio di una strega, ed una mia zia adottiva è strega pure lei. Sappiamo cosa significa.”

La signora fece una faccia sorpresa ma allo stesso tempo sembrava più rassicurata, osservando poi la piccola furetta bambina dai lunghi capelli color fiamma portare giù dalle scale le sue due amiche e la cuginetta.

“Avrò la tua parola su tutto questo?” chiese ancora la misteriosa ragazza un po’ ansiosa.

“Sì, avrai la mia parola.” confermò Alexia.

Erano mattino inoltrato, e velocemente le quattro bambine corsero verso casa. Era un po’ un caos per via del tempo burrascoso della notte passata.

“Finalmente! Dove eravate fino ad ora?” chiese Furys.

“Stavamo andando a chiedere come stavano gli altri” rispose Chapette.

“Si direbbe quasi che abbiate fatto qualche lotta… Vabbeh, non voglio sapere cosa realmente abbiate fatto, ma non aspettatevi che io creda al vostro altruismo disinteressato…”

“Ma…” disse Mina.

“Su, entrate e pulite ‘sto casino, datevi da fare” ordinò Furys, guardando storto anche il fidanzato Lillo che fischiettava con la bocca.

“A proposito, è sparito un tavolo che avevo comprato… Mannaggia, era così bello e originale!”

Alexia sorrise.

   
 
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