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Autore: nikita82roma    14/06/2018    12 recensioni
Ambientata prima dell'ultimo episodio della prima stagione. Castle e Beckett sono sulla scena del crimine di un duplice omicidio, una coppia di coniugi con una bambina in affido: Joy entrerà prepotentemente nella vita di castle e ancora di più in quella di Beckett. Il passato si scontrerà con il futuro, scelte, errori e decisioni vecchie e nuove porteranno i nostri dentro un percorso dal quale uscirne non sarà facile, dove giusto e sbagliato non sono così netti e dove verranno prese decisioni sofferte.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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Joy si era svegliata molto presto, troppo presto secondo Rick e Kate, ma si era incollata con il naso all’ampia vetrata della suite ad ammirare il panorama dominato dal celebre castello di Disneyland. Castle, come al solito non aveva badato a spese, riservando per loro la più bella camera della struttura, un’enorme suite dove Joy poteva veramente sentirsi come una principessa, tra specchi magici e rose sotto una campana di vetro. Il suo entusiasmo la sera prima quando erano arrivati era stato incontenibile. Sarebbe uscita subito, ma era troppo tardi e così l’avevano convinta ad aspettare il giorno successivo ed appena entrata in camera, da dove poteva vedere anche i magnifici fuochi d’artificio, non le sembrò più un grande sacrificio attendere in quel luogo da sogno dove anche lei si sentiva una principessa.
 
Erano i giorni più belli della sua vita. Joy lo aveva detto quella sera prima di andare a dormire e in quei giorni lo ripeteva spesso. Il ferimento di Kate e tutte le sue paure sembravano così lontane, anche se erano passati in realtà pochi mesi, durante i quali però erano accadute tante cose. Era passato un anno dal trapianto di midollo e poteva considerarsi sostanzialmente guarita, aveva abbandonato la mascherina con una solenne cerimonia voluta da Castle che l’aveva simbolicamente voluta bruciare in un falò sulla spiaggia negli Hamptons pochi giorni prima del loro matrimonio. Sì, perché Rick e Kate si erano sposati pochi giorni prima e lei era stata la damigella d’onore ed aveva indossato un abito bianco molto simile a quello di sua madre ed aveva anche voluto la stessa acconciatura, era veramente Beckett in miniatura e tutto quello voleva dire solo doppia emozione per Castle. Era stata una cerimonia intima e senza eccessi, Rick aveva sorpreso tutti, soprattutto Kate. Era stato lui ad occuparsi di tutto, a lei aveva lasciato solo l’incombenza di pensare a se stessa, al suo vestito e a riprendersi dopo il ferimento. Aveva organizzato il matrimonio nella sua villa negli Hamptons solo con i parenti e gli amici più cari, non aveva bisogno di altro in quel giorno, non voleva pubblicità, stampa, nulla. Aveva anche tenuto la sua editrice e la sua agente all’oscuro di tutto fino all’ultimo e non aveva invitato nessuna delle due, scatenando la loro ira e la soddisfazione di Martha che sopportava poco entrambe, soprattutto la sua ex nuora. Si erano scambiati i voti al tramonto, con una leggera brezza che faceva ondeggiare il velo di Kate, quando il sole che si stava per tuffare nel mare faceva risplendere le loro lacrime di commozione per quel momento tanto voluto quanto perfetto. Avevano poi festeggiato nel grande giardino per tutta la notte finendo con un bagno in piscina dove Rick e Kate furono buttati a tradimento dagli amici tra le risate di Joy, Alexis e degli altri. Erano poi rimasti tre giorni soli nella casa al mare mentre il giorno dopo tutti gli altri erano tornati in città, giorni nei quali si erano potuti dedicare solo a loro stessi, amandosi, giocando, ridendo per la prima volta soli senza doversi preoccupare di essere interrotti da nessuno, liberi di girare nudi per la grande casa o fare il bagno in piscina, senza orari, senza vincoli. Tre giorni solo per loro due. Poi tornati a New York sarebbero partiti per un’insolita luna di miele insieme a Joy. Kate era stata all’oscuro di tutto fino a pochi giorni prima, Rick temeva che non avrebbe apprezzato la sua idea, ma invece lei ne fu entusiasta. Sarebbero partiti per Los Angeles, avrebbero portato Joy in giro per la California e poi a Disneyland e così avevano fatto. Aveva anche deciso di fare una tappa in più per mantenere una promessa che aveva fatto Kate: erano stati a Santa Monica proprio il giorno prima di arrivare lì. Avevano visto Margaret che era rimasta sorpresa, non credendo in cuor suo che Beckett avrebbe veramente mai portato Joy a trovarla. C’era stato un po’ di imbarazzo, ma alla fine era stata una giornata piacevole per tutti, anche se Connor non si era fatto vedere e tutto sommato sia Rick che Kate ne furono contenti.
 
Bussarono alla porta della suite e quando Joy incalzata da Rick andò ad aprire, trovò davanti a sè una Minnie gigante seguita da Topolino che portavano loro la colazione spingendo un carrello pieno di prelibatezze che deposero loro stessi sul tavolo del soggiorno della stanza. La meraviglia di Joy sembrava non finire mai e sia Rick che Kate era incantati a vedere la felicità sugli occhi della bambina, convinti che finalmente il peggio era alle spalle, i momenti difficili superati e che da quel momento in avanti poteva tutto solo migliorare. Castle prese la mano di Beckett dove l’anello di fidanzamento e la fede nuova di zecca scintillavano: la strinse e i due si scambiarono uno sguardo amorevole e complice. Era tutto perfetto e Kate non sapeva ancora se quella perfezione se la meritava. Aveva promesso a se stessa e a loro che le cose sarebbero cambiate, che per quanto il suo lavoro fosse importante e parte di sè, non valeva tutto quello e non avrebbe più rischiato la vita. Aveva accettato di farsi trasferire, almeno per un po’, all’ufficio per le relazioni con il pubblico. Dopo che aveva fermato Karn il suo nome era su tutte le copertine, ancora di più perché ora tutti la identificavano come la poliziotta ispiratrice dei romanzi di successo di Nikki Heat. Lei era un’ottima pubblicità per la polizia di New York, un’immagine positiva che i suoi superiori volevano sfruttare al massimo. Non era stata inizialmente entusiasta della cosa, però poi aveva valutato tutti gli aspetti positivi tra tutti più tempo per la sua famiglia e meno pericoli senza un lavoro sul campo. Era un buon compromesso, almeno per il momento, come aveva detto anche a Castle. Voleva impegnarsi, voleva essere una madre migliore, una moglie migliore ed avrebbe aiutato le persone ad essere cittadini migliori, facendo incontri in comunità e scuole, facendo vedere la parte migliore della polizia, invitando le persone a fidarsi di loro. Non era poi così male.
L’attenzione di Kate fu riportata a quel momento quando percepì la mancanza della mano di Castle sulla propria. Si voltò per cercarlo e lo vide tornare dalla loro camera da letto con in mano dei fogli. Si sedette di nuovo vicino a lei dopo aver fatto un’occhiolino complice a Joy che rideva nascondendosi la bocca dietro la mano.
- Cosa state combinando voi due? E cosa tieni tu lì? - Chiese Kate curiosa.
- È il tuo regalo. - Rispose Castle
- Non è il mio compleanno.
- Lo so. Diciamo che è il tuo regalo di nozze. - Mise i fogli davanti a lei e lasciò che li leggesse. Kate trattenne il respiro mentre Rick le porgeva una penna.
- Siamo sposati, adesso. E credo che sia giusto a questo punto regolarizzare qualcosa che per troppo tempo non è stata come doveva essere. Devi firmare lì sotto. - Le indicò il punto esatto dove doveva mettere la firma.
- Castle io… non so cosa dire…
- Non devi dire nulla. Devi solo firmare. Tu sei sua madre ed ora puoi esserlo anche per la legge.
Firmò con la mano tremante il certificato di adozione di Joy. Ora era legalmente sua figlia, si era chiuso quel cerchio cominciato troppi anni prima, Una firma che non avrebbe cancellato gli anni di distanza e gli sbagli, ma non poteva fare di più.
- Credo che adesso dovremo rifare di nuovo tutti i documenti, Joy Beckett Castle! - Esclamò Rick a sua figlia che sbuffò tra la risata gioiosa di Castle e quella commossa di Beckett, soffocata, poco dopo da un bacio di Rick tra le smorfie di Joy.
 
Rick aveva preso molto sul serio la lista con i desideri di Joy che avevano fatto insieme durante le sue trasfusioni. Per lui rispettare la promessa di esaudirli tutti, almeno quelli possibili, era più di un dovere morale e così in quell’estate, mentre Kate si riprendeva piano piano, ne avevano approfittato: l’aveva portata a nuotare con i delfini, era riuscito a mettersi in contatto con l’ufficio stampa di Zac Efron ed aveva organizzato un pomeriggio solo per lei ed Alexis, le aveva fatto fare un giro in mongolfiera, l’aveva portata a vedere le cascate del Niagara ed avevano sorvolato New York in elicottero. Quella era l’ultima tappa, la più importante per Joy che aveva sempre sognato di poter vedere Disneyland. Era incantata a guardare il castello e non vedeva l’ora di farsi la foto con la Sirenetta. Avevano già svaligiato il negozio dell’hotel e Kate si era lasciata contagiare e tutti e tre si erano vestiti da capo a piedi in perfetto stile Disney con tanto di zainetto a forma di topolino che Rick indossava con orgoglio, mentre Beckett non capiva chi tra suo marito, e le faceva sempre un certo effetto pensarlo così, e sua figlia fosse più felice e bambino.
Aveva appena ritirato la foto con la Sirenetta quando tornò da loro felice saltellando.
- Beh, direi che ora abbiamo finito la lista dei desideri! - Disse Rick soddisfatto mentre osservava la foto di Joy.
- In realtà… - la voce di Joy sembrava un po’ imbarazzata, ma aveva quell’aria di quando voleva tanto dire qualcosa.
- In realtà? - Chiese Kate con aria seria che nonostante tutto non voleva che Rick esagerasse nel viziarla, anche se pensava che più di così fosse impossibile.
- Beh, ecco ci sarebbe un’altra cosa che non ho detto che vorrei tanto…
- Sarebbe? - Chiese Castle incuriosito.
- Ecco… qualcosa che prima non era possibile ma ora…. - Joy dondolava mentre parlava mordendosi il labbro, proprio come faceva sua madre. Per Rick era adorabile.
- Avanti Joy… cosa vorresti? - Ora anche Kate era curiosa.
- Ecco… Io vorrei tanto un fratellino ed ora è possibile, no?
Kate credette di essere diventata più rossa dei capelli della Sirenetta e Rick scoppiò a ridere. Forse non era il caso di dire che anche lui lo avrebbe voluto tanto, ma prese per mano Kate e si guardarono un’istante, poi lei si appoggiò al suo petto, lasciando che lui le cingesse la vita stringendola a sè. Lo guardò ancora, non aveva bisogno di altro.
- Credo che ci potremmo lavorare sù… - Disse Kate a sua figlia facendole l’occhiolino, lasciando che lei li raggiungesse, abbracciandoli entrambi.
 
*** FINE ***

 
   
 
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