Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |      
Autore: Ladyhawke83    15/06/2018    9 recensioni
Nota dell’autrice: ecco qui, la mia storia per l’iniziativa “i prompt incatenati” indetta dal gruppo Facebook “gli eredi di EFP”.
Il mio prompt era la parola “Telefono”, scelta da Veronica.
È una AU! Fantasy, coi miei personaggi de “la promessa del mago”, nel fandom di D&D.
La dedico a Fede, un abbraccio amica mia!
Spero vi piaccia!
Ladyhawke83
Genere: Commedia, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Equivoci e pasta di zucchero.

Il suo cellulare squillava incessantemente , riproducendo il fastidioso rumore della vibrazione, Isabeau se lo rigirò fra le mani, ma non rispose, attendendo la fine di quell’ennesima chiamata.

Sul display apparve un avviso lampeggiante accanto all’icona “chiamate perse”, erano 19 e tutte da parte di Simenon Vargas.

La druida sbuffò e gettò il telefono sul cuscino del divano.

Non fece in tempo a chiedersi cosa volesse il mezzelfo da lei, che le arrivò su whatsapp una nota audio.

“Quanto odio questi messaggi vocali, come se la gente provasse uno strano tipo di edonismo nel riascoltare la propria voce in quelle stupide note...” Disse lei, parlando da sola in quella casa stranamente vuota, a quell’ora del pomeriggio.

Con riluttanza e un misto di curiosità toccò il tasto play, per far partire la riproduzione del messaggio.

 

“Ho fatto una cazzata! Per favore rispondimi! Lei sa, Niven sa ... sa tutto. È uscita di casa infuriata, forse sta venendo da te. Ti prego non dirle niente, fa qualsiasi cosa, ma non dirle la verità...”

 

La voce di Vargas appariva strana, non da lui, sempre così controllato e distaccato. In quel messaggio appariva invece agitato, le parole di lui era concitate e tremolanti, aveva paura. 

Paura di perdere Niven, ma la colpa era solo, e soltanto la sua.

 Se il mezzelfo avesse detto la verità a Niven fin dall’inizio, ora lei non se ne starebbe andando in giro, come una pazza, pensando chissà che cosa.

 

Qualche minuto dopo, il campanello di casa Logan si mise a suonare all’impazzata, accompagnato da una voce squillante che urlava frasi minatorie.

 

“Aprimi Isabeau! Lo so che sei in casa, abbi il coraggio di mostrare  la tua brutta faccia! Aprimi, o butto giù la porta, giuro che lo faccio!”. Niven era veramente fuori di sé, e stava dando spettacolo sul pianerottolo della casa dove abitavano Isabeau, e la sua nuova famiglia, composta dallo stregone Callisto, la figlia Airis e due pestiferi gatti trovatelli.

La druida si alzò flemmaticamente dal divano del proprio soggiorno, sospirò e si preparò ad affrontare l’uragano “Niven”, un uragano dagli occhi smeraldo e dai lunghi capelli corvini.

“Ciao Niven, entr...” Isabeau non potè finire la frase, che l’altra la spintonò violentemente inveendo contro di lei come una furia.

“Brutta stronza! Chi ti da il diritto di stare ancora con lui? Non è che siccome lui è il tuo ex compagno e il padre di Nak’ell, allora puoi portatelo a letto quando vuoi!” Gridò Niven, paonazza in viso, spingendo rabbiosamente Isabeau contro il tavolo della cucina.

“Niven, ti prego, lasciami spiegare...” Tentò di dire l’altra, sotto assedio.

“Cosa diavolo c’è da spiegare? So tutto di voi due. Ho visto i messaggi sul suo cellulare, e non negare, ho le prove...” disse la giovane mezzelfa e Isabeau ebbe l’impressione che la Donna fisse sul punto di piangere.

“Hai chiesto a Vargas il perché di quei messaggi?” Chiese la druida dai capelli dorati, cercando di mantenersi calma.

“Sì, ma quel vigliacco non ha voluto spiegare... Ha detto solo che lo ha fatto per me, che non è come penso io... che non mi tradirebbe mai...”. Ricordò Niven sempre tenendosi addosso ad Isabeau, come un predatore che sta per sferrare l’attacco mortale alla sua preda.

“E tu non gli credi?” Chiese Isabeau, guardandola con diffidenza.

“Dopo tutto quello che avete passato, credi davvero che Vargas potrebbe essere così meschino da infilarsi sotto le lenzuola con me, mentre tu di occupi di suo figlio appena nato?”.

Niven fu destabilizzata da quelle parole e arretrò confusa, lasciando a Isabeau lo spazio per ricomporsi.

“No, non lo so... Ma nei messaggi c’erano frasi equivoche, Vargas ti ha scritto cose tipo “non vedo l’ora di vederlo...” “sei meravigliosa...” “come farei senza di te...” cosa avrei dovuto pensare?”. Chiese la giovane druida, con gli occhi lucidi per l’emozione e la rabbia.

“Di tutto, ma non certo quello che hai pensato... Ho fatto nascere tuo figlio Viktor meno di due mesi fa’, credi davvero che avrei mai potuto andare a letto con Vargas, sapendo come stavi tu?”. Stavolta fu il turno di Isabeau di essere adirata e offesa.

La padrona di casa trascinò la propria ospite fino al divano e le mise in mano, bruscamente, il proprio cellulare aperto sui “messaggi”.

“Leggi”. Ordinò Isabeau con voce dura e perentoria.

“Ma...” esitò Niven, guardandola con occhi smarriti.

“Leggi quei cazzo di messaggi... Adesso!” Ribadì Isabeau, incrociando le braccia al petto.

Niven scorse velocemente col dito sullo schermo del cellulare, leggendo velocemente tutta la conversazione tra Vargas e Isabeau di quegli ultimi giorni. La sua espressione mutò dall’arrabbiato, al perplesso, infine si colorò di vergogna.

“Allora?” Chiese Isabeau, impaziente.

“Sei contenta adesso?” Le domandò Isabeau, riprendendosi l’apparecchio.

“Scusami... scusami... io non avevo idea...” Disse Niven, tremando, tra i singhiozzi, sentendosi proprio una stupida.

In quel momento rincasò Callisto, il quale vedendo quella scena e i volti sconvolti di Usabeau e della sua amica, subito si preoccupò.

“Ehi, ragazze. È successo qualcosa? I bambini stanno bene?” Chiese preoccupato lo stregone ad entrambe, dimenticandosi di chiudere la porta alle proprie spalle.

Niven si limitò ad alzare su di lui gli occhi velati di lacrime, Isabeau guardò suo marito scuotendo lievemente la testa.

“Tranquillo scheggia, i bambini stanno bene”. Lo rassicurò lei, andandogli incontro per baciarlo sulle labbra.

Diciamo che Niven ha pensato bene di fraintendere i nostri messaggi e di rovinarsi la festa a sorpresa che avevamo organizzato io e Vargas in gran segreto...” spiegò Isabeau, mentre subito dietro lo stregone arrivò il mago, tutto trafelato, ed entrò in casa loro, senza nemmeno chiedere il permesso.

“Niven, meno male che sei qui! Mi hai fatto prendere un colpo!” Disse Vargas avvicinandosi alla compagnia in lacrime.

“Dov’è il piccolo? A chi lo hai lasciato?” Chiese allarmata Niven, accorgendosi che Viktor non era con il padre.

“Tranquilla amore, è qui sotto con Nak’ell ed Airis che se lo spupazza...”. Le rispose Vargas accarezzandole il viso rigato di lacrime.

Isabeau rise mestamente, era strano per lei vedere Vargas comportarsi in quel modo così amorevole e remissivo, doveva essere proprio innamorato di Niven, molto di più di quanto non lo fosse stato con lei, a suo tempo.

“Bene”. Disse ad un tratto la druida dai capelli dorati.

“Adesso che siamo tutti qui, che ne dite di far salire i nostri ragazzi e dare inizio alla festa non più a sorpresa?”. Chiese Isabeau, porgendo una piccola scatola a Niven, impacchettata con carta celeste e decorata a mano da lei.

“Ecco qua... Sciocca di una druida! La tua festa di Benvenuto, per te e per il nuovo arrivato, il piccolo Viktor!”.

Disse con enfasi la druida, mentre Niven ancora non si capacitava di ciò che era successo. Aveva dubitato del suo amore, del suo Vargas e dei suoi amici, era stata davvero impulsiva e avventata.

“Grazie... e perdonami” Sussurrò la giovane mezzelfa dagli occhi verdi all’amico dagli occhi nocciola.

In quel momento il telefono di Isabeau, che giaceva poco distante, sul divano, si mise nuovamente a vibrare per una chiamata in arrivo. La donna, questa volta, rispose subito.

“Sì, sono io, certo consegnatela pure. Suonate il campanello “Logan- D’Anjou” al secondo piano, vi aspettiamo!” Isabeau riagganciò tutta contenta.

“Dovevamo portarla noi da voi stasera, ma a quanto pare non servirà più farlo...” convenne Callisto parlando a Vargas e Niven, che si scambiarono un timido bacio chiarificatore.

La torta fu consegnata in un batter d’occhio ed era magnifica, perfetta, squisita anche solo a vedersi.

Airis arrivò di corsa su per le scale, entrando come un fulmine a ciel sereno, in casa, seguita dal fratello maggiore Nak’ell, con in braccio il mezzelfo in miniatura, badando di far piano per non svegliarlo.

“La tortaaa! Si mangia!” Gridò la piccola Airis con la sua voce acuta e gli occhi emozionati, stupiti dalla bellissima decorazione in pasta di zucchero, che ritraeva la coppia Vargas/Niven, con in braccio il bambino in fasce, e sullo sfondo un castello fatto di nuvole e arcobaleni, il tutto in bella vista al cima al dolce ricoperto di glassa azzurrina.

“Shhh... Viktor sta Dormendo!” Isabeau intimò ad Airis il silenzio, mentre si rivolse alla coppia sul divano.

“Allora che ve ne pare?”. Chiese lei.

“Ne avevamo parlato via messaggio, ma questa supera di gran lunga le mie aspettative!” Disse Vargas riferendosi al l’estetica della torta.

“Speriamo sia anche buona, però...” Callisto girò intorno alla torta dubbioso.

“Non so, questi qua sono commestibili? Posso mangiare io la testa del mezzorecchie di zucchero?” Chiese l’elfo dai capelli bianco celesti e, senza attendere il permesso, addentò il povero omino e gli staccò la testa, producendo coi denti un fastidioso scrocchio.

“Callisto! Sei un animale! Non ho fatto neanche in tempo a fare una bella foto della torta con Vargas e Niven e il piccolo lì accanto, per ricordo...” disse Isabeau esasperata, mentre Vargas, al contrario guardò Callisto e rise di gusto.

“Non importa Isabeau, lascia pure al tuo stregone la piccola soddisfazione di potermi battere, in fondo solo così potrebbe, mangiando una mia copia di zucchero...” Disse il mago, alzandosi per prendere posto accanto ai suoi due figli, Nak’ell e Viktor.

“Che ne dite se ci facciamo una foto tutti insieme con anche i bambini?” Domandò Niven, impostando l’autoscatto sul proprio cellulare e inquadrando bene tutti, anche la decorazione del mago senza più la testa...

“Dite -formaggioooo-“ la giovane druida, sorrise e scattò, e quella foto un po’ strana, e un po’ macabra, di loro uniti, come una grande famiglia, campeggia ancora oggi sulla libreria della casa di Niven e Vargas, nonostante siano passati ormai più di diciotto anni da quel lontano giorno.

“Perché sorridi amore?” Chiese Vargas, abbracciando la sua consorte, come fosse ancora il primo giorno da innamorati.

“O niente, Simenon, niente. Ripensavo a noi e a quella festa...”Ammise la donna, con un pizzico di malinconia.

“Già, pensa che quel cretino di uno stregone non è cambiato, probabilmente Callisto non cambierà mai... Ma la torta era squisita, e nostro figlio era un fagottino perfetto...” Disse il mago sorridendo.

“Già, mi sembra ieri, e invece sono già diciotto anni... Ancora mi vergogno di quella scenata...” Disse lei, con la mente persa nei ricordi.

“Non devi, era solo la gelosia che ti faceva essere insicura, e poi io ti amo ancora, e più di allora, lo sai questo vero?” Chiese Vargas, baciandole dolcemente l’incavo del collo, inebriandosi del suo profumo.

“Lo so, Simenon, ora lo so...”.

Il telefono di Niven vibrò e lei guardò un attimo lo schermo, per poi distogliere lo sguardo e appoggiarlo sul tavolo.

“È Nak’ell. Dice che è nata Azzurra, che Gaia sta bene. Vuoi andare in ospedale?”. Chiese Niven, d’un tratto nervosa all’idea di rivedere Isabeau e Callisto, dopo tutto quel tempo.

“Più tardi, andremo a trovarli più tardi, lasciamoli tranquilli... ora vieni a stenderti un po’ con me...” disse lui, languido, prendendo la mezzelfa dolcemente per il fianco e chiudendosi la porta della loro stanza da letto alle spalle.

In fondo lui e Niven erano pur sempre gli stessi due mezzelfi innamorati, immortalati in quella foto un po’ scanzonata, solo con qualche primavera in più sulle spalle.

 

***

 

 

Nota dell’autrice: ecco qui, la mia storia per l’iniziativa “i prompt incatenati” indetta dal gruppo Facebook “gli eredi di EFP”.

Il mio prompt era la parola “Telefono”, scelta da Veronica.

È una AU! Fantasy, coi miei personaggi de “la promessa del mago”, nel fandom di D&D.

La dedico a Fede, un abbraccio amica mia!

Spero vi piaccia!

Ladyhawke83

   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Ladyhawke83