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Autore: LUNA5    15/06/2018    0 recensioni
Questa storia in realtà è un mio sogno ho voluto riviverlo ancora una volta condividendolo anche con voi riscrivendolo ovviamente qualche passaggio ho dovuto reinventarlo perché come ogni sogno qualcosa si perde nell'aria quando ti svegli. Spero che la mia storia faccia sognare un Po anche voi.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dopo aver passato tutto il pomeriggio in giro con Betta a parlare di David e di come mi faceva battere il cuore ero tornata in Villa a prepararmi. 
-Sei sicura di uscire con lui?- Chiede la mia amica titubante 
-Non capisco perché sei così contraria al fatto che io esca con lui. Pensavo che ti stesse simpatico. Non è lui che ti ha fatto conoscere Gianluca? Approposito non mi hai mai detto come è iniziata la vostra storia.-
-Si, bhe diciamo che entrambi vogliamo bene a una persona però lui per il suo bene l’ha fatta soffrire molto ed io non sono mai riuscita a perdonarlo per questo, non fino infondo almeno.- 
- Mi spiace! Ma sono sicura che tra noi le cose andranno diversamente, forse aveva le sue ragioni per aver fatto quello che le ha fatto infondo L hai detto tu stessa che l’ha fatta soffrire per il suo bene. Non so perché ma ho la sensazione di conoscerlo da una vita. So che non mi farà del male.-
-Ma si! Hai ragione scusa. Dai vieni qui che ti alliscio i capelli.- 
          ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Mi stavo mettendo il giubbotto per scendere in giardino ad aspettare David quando dei lampeggianti attirano la mia attenzione, scendo di corsa nell'atrio e chiedo a Michele il portinaio nonché il babbo di Betta cosa sia successo. Quando vedo il paramedico caricare nella barella David privo di sensi.
-Cosa è successo?? David, David, David rispondimi dove lo stanno portando??- Urlò in preda alla disperazione 
-Tesoro conosci questo ragazzo?- Mi chiede Michele.
-Si, dovevamo uscire insieme io…io…- Rispondo iniziando a piangere 
-Non so bene cosa sia successo, camminava poi all’improvviso si è sentito male e si è accasciato a terra e ho chiamato l’ambulanza.- 
-Papà ma che…. O mio Dio David devo avvertire….-
-Sai dove abita???-
-Si, io lo so abita hai quartieri alti è il primo palazzo andate qui ci penso io.- Dice Betta a suo padre 
-Va bene. Rebecca andiamo.- 
Arrivati davanti alla sua abitazione mi ritrovo una decina di nomi nel citofono e mi rendo conto di non conoscere il suo cognome così suono a tutti i campanelli sperando che qualcuno mi apra.  Una volta dentro il palazzo inizio a chiedere di chi sia figlio un ragazzo di nome David e che si è sentito male, che l’hanno dovuto portare i  ospedale. Un signore in vestaglia si affaccia per le scale, chiedendomi cosa fosse successo e che lui era il padre.
-David, io… non so cosa sia successo dovevamo uscire ma si è sentito male, ha perso i sensi.- 
-Caro che succede? Che ci fai tu qui? Cioè volevo dire entra pure stai tremando, stai bene?- Mi chiede una donna bionda alta snella sulla quarantina 
-Io… non si deve preoccupare per me, ma vostro figlio… lui non sta bene dobbiamo correre in ospedale lui…-
-Adesso sta meglio. Ho appena parlato con un collega, l’hanno stabilizzato, ha avuto una delle sue crisi.- Ci tranquillizza il padre di David 
-Crisi?? Ma di cosa parlate? Vostro figlio è malato?- Chiedo preoccupata 
-Purtroppo David ha una malformazione al cuore, non possiamo operarlo, può fare una vita normale ma deve comunque stare attento alle troppe emozioni.- Risponde suo padre 
- Vuoi da bere cara?- Mi chiede sua Madre è come se avessi già vissuto tutto questo mi sento frastornata 
-No grazie, io vorrei andare da lui.- 
-Ma certo! Dammi solo il tempo di vestirmi poi ti accompagno.- Dice sorridendomi suo padre mentre sua moglie continua a fissarmi come se .i conoscesse da tempo. 
Dopo cinque minuti suo padre è pronto stiamo per uscire da casa quando si apre la porta ed entra un ragazzo molto simile a David ma più grande con un cane al guinzaglio 
-Mamma, papà dove andate? Becca?? Ma che ci fai tu qua.- 
-Ci conosciamo?- Chiedo sorpresa 
-No, scusa ti ho scambiato per un'altra ragazza.- Dice superandomi di fretta abbassando lo sguardo con in braccio la cagnolina.
Distinto mi volto seguendolo con lo sguardo e mi vedo riflessa nel grande specchio che c'è nell'atrio è di colpo la mia immagine mi dice “APRÌ GLI OCCHI REBECCA! CERCA DI RICORDARE.” 
-Rebecca!- Mi chiama sua Madre destandomi dallo stato di confusione in cui mi trovo, ma la ignoro e vado dietro al ragazzo chiamando per nome il cane è come se fossi in modalità robot non riesco a capire cosa sto facendo o dicendo 
-Dora, Dora vieni qua bella.- E subito il piccolo batuffolo dorato salta giù dal ragazzo e mi viene incontro facendomi mille feste.
-Questo cane è mio! Io sono già stata qui. Tu sei Mattia il fratello di David, e lei è la signora Carmen, mentre lei è il dottor Alexander o mio Dio! Adesso ricordo tutto e stavo con vostro figlio.- 
-Tesoro, vuoi…vuoi sederti?- 
-No!- Dico scostandomi da lei 
-Io… io voglio andare da David, prima di tutto voglio sapere come sta. Poi penserò al resto.- Rispondo avvicinandomi alla porta 
Arrivati in ospedale non mi fermo nemmeno alla reception per sapere dove si trova, lo sento fin troppo bene dal corridoio discutere con l’infermiera, segno che si è già ripreso 
POV DAVID 
-No, tu non capisci, io Deco uscire Adesso! La mia ragazza mi aspetta, devo dirle la verità e cosa è successo.- 
-David , sai anche tu che hai avuto una crisi, dobbiamo fare degli esami, rimettiti a letto.-
-Ero solo emozionato, la felicità mi ha destabilizzato tutto qui. Per favore dimettimi.- 
-Smettila adesso! Fai come dicono torna a letto fai come dice l’infermiera nelle tue condizioni non devi agitarti, lo sai.- Mi rimprovera Rebecca abbassando lo sguardo 
-Finalmente!! Qualcuno che ti fa ragionare, miraccomando signorina lo faccia rimettere a letto, io torno appena finisco il mio giro di visite.- Le risponde l’infermiera andandosene 
-Sei cambiata, ti è tornata la memoria non è vero?- Chiedo avvicinandomi a lei, che prontamente si scosta 
-Non volevo che ricordassi, non così almeno ti avrei detto tutto stasera, ti avrei spiegato che…- 
-Cosa?? Cosa mi avresti detto? Che non mi ami? Che ieri sera era stato un ricordo per festeggiare i vecchi tempi?- Dice arrabbiata per poi esplodere a piangere ed io non resisto non posso vederla stare così male la prendo per i fianchi e l’attiro verso il mio petto abbracciandola 
-Io ti amo, ti ho sempre amata non ho mai smesso di farlo. Quando ieri ti ho vista mi sono spaventato, sapevo che non ti ricordavi di me, ma una parte di me sperava che ti bastasse parlare un po l’altra parte era spaventata che questo potesse avvenire e ho provato a ignorati, ma è stato più forte di me quando ti ho rivista anche a Villa Aurora lì ho capito che il destino ci stava offrendo un’altra possibilità.- 
-Se come dici mi amavi perché allora mi hai lasciata? Cosa ne è stato dei nostri progetti ma soprattutto perché non sei tornato da me- Dice scostandosi guardandomi negli occhi 
-Eravamo dei ragazzi, tu eri minorenne e avevamo tutti contro, Ho avuto paura tutti mi hanno detto che ti avrei rovinato la vita, che mi avresti odiato prima o poi se ti avessi lasciato scegliere di partire con me. Ero confuso e mi sono lasciato convincere che avevano ragione che l’amore che provavamo non bastava, ma facendo così ti ho ferita e quando mi hai riportato Dora tutto quello che volevo fare era correrti dietro, ma non potevo. Così ho lasciato che tu mi odiassi. Poi qualche anno dopo sono tornato finalmente potevamo riprendere la nostra storia ma mi sbagliavo, ho provato ad avvicinarmi a te, ti ho incontrato per caso ma quando mi hai visto sei passata avanti come se non mi conoscessi eri assieme a Betta anche lei quel giorno ha fatto finta di non conoscermi. Sono stato a casa tua e tua Madre mi ha detto cosa ti era successo che un bel giorno ti eri svegliata e mi avevi cancellato dalla tua vita.- 
-Io non ricordo di averti mai visto cioè possiamo anche esserci incrociati ma tu non … Non hai insistito non…-
-Ti sbagli, l’ho fatto ma tu eri già partita quando sono tornato a casa tua tu eri già in volo per la Spagna, sono tornato da Betta per sapere quando saresti tornata, cosa facevi là volevo partire raggiungerti e l’ho fatto ma quando ti ho trovato eri così…. Felice senza di me, perciò ho pensato che fosse meglio così volevo dimenticarti, ma credimi quando ti dico che non ci sono mai riuscito.- Le dico asciugando le sue lacrime 
-Promettimi che non farai più soffrire, che non mi lascerai mai più.- 
-Telo prometto. Ti Amo non ci lasceremo più.- Dico sigillando la mia promessa con un bacio 
                                                      FINE
   
 
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