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Autore: _ Arya _    16/06/2018    2 recensioni
Killian Jones, 18 anni, è l'unico mago al mondo ad essere stato posseduto da un Obscurus per oltre 14 anni ed essere riuscito a liberarsene. Dopo aver trascorso l'infanzia nell'oscurità, la sua vita è lentamente tornata alla normalità.
È sull'Espresso diretto alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, insieme ad Emma Swan, la giovane e bellissima Salvatrice. Riusciranno, nonostante le loro differenze e divergenze ad unirsi come lo Yin e lo Yang per prepararsi ai tempi bui e la guerra che attende il mondo magico?
La trama segue in parte le vicende di Harry Potter e ci sono dettagli di Animali Fantastici e Dove Trovarli. Non serve necessariamente conoscere nei dettagli la saga per riuscire a seguire perché molte cose cercherò di spiegarle io.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Regina Mills
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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EMMA POV

Per quanto poco senso avesse, non riuscivo a smettere di piangere.
Non perché fossi pentita. Non perché fosse andata così male.
Semplicemente per lo stress accumulato che avevo bisogno di sfogare... e perché mi sentivo uno schifo per averne voluto parlare solo con Regina: odiavo dividere il mio gruppo di amici, ma che alternative avevo? A Mary e David avevo detto di avere voglia di rimanere da sola. Ed un quarto d'ora dopo eccomi in cortile con la mora, che tentava di capire cosa diavolo avessi da cinque minuti.
-Emma, insomma...
-Scusa!- singhiozzai -Dammi un minuto... mi calmo...
Il che era più facile a dirsi che a farsi, soprattutto trattandosi di un pianto liberatorio, tendente all'isterico. Maledetto Jones: perché era dovuto arrivare a complicare le cose? In più mi odiavo perché non riuscivo a odiare lui, ma come potevo! Come potevo odiarlo se mi faceva sentire così bene?
-Bene. Perché se non dici niente non so come aiutarti... stai davvero così male per Neal?
Scossi la testa.
Certo, un po' sì. Nonostante avesse reagito in maniera serena e matura, non era riuscito a nascondere la delusione... era ovvio che gli avessi fatto del male. Confidavo solo nel fatto che col tempo saremmo riusciti a tornare amici come prima. Perché, fortunatamente, avevamo concordato che non avremmo lasciato sfumare così cinque anni di saldo rapporto di amicizia.
Era davvero giunta l'ora di calmarmi, quindi iniziai a prendere dei bei respiri profondi. Non aveva senso continuare a piangere, soprattutto perché non sarebbe servito a nulla. Quando finalmente mi sentii abbastanza tranquilla, chiusi gli occhi e mi poggiai con la schiena contro il nostro solito albero, una sequoia che si ergeva a pochi metri dall'ingresso della foresta: c'era solo il prato della capanna di Anton a separarci. Già, Anton... quando sarebbe tornato?
-Con Neal non avrebbe mai funzionato, hai sempre avuto ragione tu. Mi sono... mi sono appoggiata a lui quando più ne avevo bisogno, perché mi faceva stare bene... è il ragazzo più dolce che conosca. Ma la fiamma non c'è mai stata, suppongo... o almeno non era abbastanza forte.
-Mi dispiace...- sospirò -Avrei preferito avere torto. È solo che siete molto diversi secondo me. Diciamo, tu sei più fuoco, lui... terra.
-Te li sogni la notte questi paragoni?- sorrisi, e lei si lasciò andare in una risata. Effettivamente, era abbastanza sensato come esempio. Ma era il momento di arrivare al dunque, o avrei continuato a girarci intorno per ore: tanto valeva togliermi subito quel sassolino.
-Sto con Killian, Regina.
Dalla maniera in cui aprì la bocca e gli occhi che per poco non le uscirono fuori dalle orbite, fu chiaro che non si aspettasse quella rivelazione. Ovviamente! Erano passate meno di 48 ore e l'unica interazione pubblica che avevamo avuto era stata il giorno precedente a lezione, e quella mattina con un semplice ed innocente “ciao”.
-La sera dopo la partita è venuto a cercarmi, voleva vedere come stessi e... e dirmi che non era stato lui. Ma io lo sapevo già. Poi... poi abbiamo finito per baciarci. E cazzo, Regina, è stato così intenso che quando ci siamo separati mi sono sentita mancare... e non ha avuto nulla a che vedere con la botta in testa. È stato così... “wow”! Non so neanche come spiegartelo a parole. Quindi abbiamo pensato di vederci ieri sera nella Stanza delle Necessità per parlare un po', cercare di capirci qualcosa. Abbiamo deciso di... di continuare a frequentarci, ma solo in privato. Per il momento. Da una parte perché non voglio ferire Neal... ma soprattutto perché non so se ne vale la pena. Non so se durerà. Potrebbe anche essere una passione passeggera. Non lo so. Lui non ha detto niente ma penso che una tregua dai suoi compagni che per ogni minima cosa lo escludono, gli ci voglia! Pensa se sapessero che proprio io sono la sua ragazza!
Chi meglio di lei poteva sapere? Aveva molti amici Serpeverde, certo, ma nessuno così stretto... non che la odiassero, non che andasse in disaccordo con tutti. Ma l'essere la mia migliore amica non la rendeva esattamente “amata” dai Serpeverde più accaniti e competitivi. La rispettavano e nessuno aveva mai osato prenderla di mira, se non sua sorella, ma solo perché era molto talentuosa e forte di carattere.
Non che Killian fosse timido e riservato, ero certa che se la sarebbe potuta cavare egregiamente... ma era appena arrivato, e dall'essere il più popolare a quello emarginato, il passo era breve.
-Wow.
-Tutto qui?!- solo “wow”? Dopo tutto quel discorso non aveva altro da dire?!
-Non fraintendere. È che devo metabolizzare, Emma. Stai con lui! Ufficialmente!
-Ora non esageriamo. Cioè, sì, ufficialmente, però...
-Emma! E pensavi seriamente di non dirlo neanche a me?!- inaspettatamente mi colpì dietro al collo, facendomi sfuggire un lamento.
-Sei pazza?! Mi hai fatto male!
-Mi sembra il minimo, scema! Se non me lo avessi detto non penso ti avrei perdonata tanto facilmente, anche perché lo sai che facevo il tifo per voi! Mi dispiace per Neal, ovvio, però...
Alla fine ridemmo entrambe, aveva proprio ragione! Aveva realizzato prima di me che tra noi ci fosse qualcosa, ma non era una novità! Era raro che Regina non ci azzeccasse su qualcosa e per l'ennesima volta l'aveva fatto.
-E dimmi... nella Stanza delle Necessità avete solo parlato?
-Regina!- esclamai, ma avvampai tanto da tradirmi da sola. Dio... avevamo passato almeno venti minuti buoni a pomiciare, e non ne ero affatto pentita. Con lui era tutto così... nuovo. Diverso. Mi era anche balenata l'idea assurda di strappargli via i vestiti, per un istante... al pensiero arrossii ancora di più, pur sapendo che poco avrebbe giovato alla mia dignità.
-Non ci hai fatto sesso, vero?
-No!
E quel no mi uscì così forte e squillante che quasi ebbi paura della mia stessa voce. Ma non era l'unica cosa di me a spaventarmi: la convinzione di voler aspettare di finire la scuola, per fare quel passo, se ne era ufficialmente andata a quel paese.
-Gli ho detto che non vado a letto col primo che capita.
-Ma non gli hai detto che potrebbe dover aspettare quasi due anni...
-No... anche perché non credo sarà così.- ammisi, mentre mentalmente mi scavavo una fossa, e anche bella profonda. Forse non consideravo il sesso un tabù quanto la maggior parte degli studenti di Hogwarts, tra i babbani era piuttosto naturale. Un buon 90% delle altre ragazze sopra i 15 anni della casa famiglia, l'aveva già fatto e non se ne vergognava. Certo, non c'era nessuna che potessi considerare un'amica, ma ciò non toglieva che mi fosse capitato di ritrovarmi in mezzo a certi discorsi.
-Killian mi piace, Emma. Sia chiaro. Però non lasciarti convincere a fare cose che non vuoi, chiaro? Se allunga le mani dagli un bel pugno!
-Non lo farebbe mai! In realtà lui è... uhm... tenero. In un certo senso.- forse “tenero” non era il termine più adatto a descriverlo, ma era molto attento e premuroso nei miei confronti. Era galante. Sì, forse era questo il termine più adatto, il che era proprio parte del suo fascino. Perché dovevo riconoscere che i ragazzi galanti ormai fossero in via di estinzione: ascoltandoli, spesso e volentieri mi veniva da vomitare. “Me l'ha data”, “non vuole darmela”, “è una gnocca”, “ha un culo da paura” erano i termini più frequenti che sentivo quando aiutavo Ingrid facendo la cameriera nel punto ristoro per i ragazzi di strada. Ovviamente veniva frequentato anche dai loro amici e compagni di classe, quindi era una vera e propria tavola calda per giovani. Ad uno avevo quasi storto il braccio perché aveva osato un po' troppo, ad un altro avevo versato il succo addosso perché si era permesso di fare apprezzamenti fuori luogo ad una ragazza.
Killian poteva essere anche arrogante e stronzo, ma conosceva senz'altro le buona maniere.
-Ok, volevo solo metterlo in chiaro. E ti prego, se mai lo chiami “tenero”, fammi un resoconto dettagliato della sua reazione!
Ridemmo ancora, al pensiero di come avrebbe potuto reagire il figo e tenebroso Killian Jones se mai gli avessi detto che fosse tenero! Forse avrei dovuto provare, ci sarebbe stato da ridere!
Non vedevo l'ora della nostra seconda serata, l'indomani... forse stavolta avrei fatto io qualcosa di carino.

 

***


KILLIAN POV

-Ok, basta! Non ne voglio più sapere di filtri d'amore, sono abbastanza nauseata così.
-Affascinanti ma inutili. Niente può battere un bacio desiderato...- le feci notare, mettendo via la pergamene a posando finalmente le labbra sulle sue. Erano ancora più morbide di come le ricordavo e profumavano di burro cacao alla rosa. Questa segretezza e gli incontri a giorni alterni non erano proprio il massimo perché amavo stare in sua compagnia, ma per il momento avrei cercato di goderne il più possibile.
Dopotutto avevamo tutta la serata, dato che quel giorno era riuscita ad organizzare l'incontro prima di cena. Ci eravamo esercitati con l'incantesimo accecante, il Finite Incantatem ed un altro paio di sortilegi di media difficoltà che in uno scontro avrebbero potuto essere piuttosto utili. Ci aveva infine elencato una decina di incantesimi di attacco a cui ci saremmo dedicati la settimana prossima, così per i seguenti due incontri avremmo organizzato dei veri e propri duelli di magia. Sarebbe stato divertente, anche perché mi ero già prenotato per fare una dimostrazione con lei. I candidati eravamo io e Regina, dato che eravamo i più veloci ad apprendere, ma la mora aveva deciso di lasciare l'onore a me. Probabilmente sapeva di noi, quella mattina in sala comune me lo aveva fatto intuire.
Così, subito dopo mangiato mi ero diretto di nuovo verso la Stanza e questa volta avevo trovato Emma già dentro. Aveva creato una bella atmosfera ed invece del divano aveva scelto dei morbidi cuscini posizionati davanti al caminetto: perfino scrivere la relazione di 30 centimetri di pozioni era risultato abbastanza piacevole e rilassante. Il tutto addolcito da un po' di caramelle mou.
Dopo un lento e passionale bacio ci separammo per riprendere fiato e la bionda si sdraiò portando le mani sotto il capo. Così la imitai, sistemandomi di profilo per poterla guardare.
-Ieri ho rotto con Neal.
-Davvero?- avevo avuto voglia di chiederglielo fin da subito, poi però avevo pensato che non fosse il caso di iniziare proprio con quel discorso la nostra seconda serata.
-Sì. Alla fine era solo da... ufficializzare. Niente scenate, è andata bene... però ci è rimasto male.
-E tu? Ci sei rimasta male?
In risposta si girò a guardarmi anche lei, inchiodando lo sguardo nel mio. Minimizzava, ma doveva essere stato difficile spezzare il cuore al suo migliore amico. Non volevo che reprimesse ciò che provava solo perché poteva essere un discorso un po' “scomodo”.
-Io ero... sono convinta di ciò che ho fatto. Non mi piace tenere il piede in due scarpe, soprattutto quando so quello che voglio. Il fatto è che...
-Gli vuoi bene. Lo capisco.- conclusi, accarezzandole il fianco per poi prenderle la mano. Sorrise.
-Esatto. So che gli passerà e che saremo amici come prima, il fatto è che... Neal mi ha fatta sentire bene quando nessun altro ci riusciva. Lo scorso maggio... i giorni dopo la terza prova sono stati i più difficili. Io avevo vinto, Graham era morto e mi sentivo tremendamente in colpa. Era un inferno, stavo già male nonostante i miei amici facessero di tutto per consolarmi... e c'era anche buona parte della scuola che mi incolpava.
-Mi dispiace, Swan. So come ci si sente...- sussurrai, ed intanto percorsi con le dita tutto il suo braccio fino ad arrivare al collo e, lentamente, alla guancia; lì asciugai una lacrima solitaria che le stava scivolando. Proprio perché lo sapevo, capivo quanto dovesse essere stata dura, nel suo caso ancora di più. Perché lei aveva perso un amico e nel peggiore dei modi.
-Una sera sono uscita a prendere aria e ho trovato Neal seduto a dar da mangiare ai Mooncalf. Sono delle creaturine dolcissime... così l'ho raggiunto e... non lo so, sono bastati pochi minuti perché mi sentissi meglio. Ci siamo ritrovati a ridere... e poi... è stato tutto naturale.
La abbracciai, sperando di lenire almeno un po' il dolore che quei ricordi dovevano suscitarle. E anche se io e Neal probabilmente non saremmo mai andati tanto d'accordo, sapevo che avrebbe sempre mantenuto un posto speciale nel suo cuore. Lo capivo, l'aveva aiutata a superare uno dei momenti più brutti della sua vita. Era giusto così.
-Mi dispiace, non volevo rendere l'atmosfera così deprimente.- sussurrò tra le mie braccia, stampandomi un tenero bacio sulla guancia.
-Non dire sciocchezze. Per quanto mi piaccia baciarti, siamo qui per conoscerci, no? Non posso che essere contento che tu ti senta a tuo agio a parlarmi anche di cose meno... allegre. Ma cambiando argomento, sono curioso... dove vivi? Quando non sei a Hogwarts voglio dire...
Al che scoppiò in una leggera risata, allontanandomi piano. E pur non avendo la minima idea del perché avesse reagito così, coinvolse anche me.
-Scusa!- esclamò -Solo che è buffo perché alla fine... non è un vero cambio di argomento. Ma non per colpa tua, eh! Voglio solo dire che... non sto tanto bene tra i babbani. Da quando i miei sono morti vivo in una casa famiglia nella periferia di Londra, gestita dalla sorella adottiva di mia madre. In realtà solo pochi anni fa ho scoperto che fossimo imparentate, ma comunque non le piaccio molto perché lei è una Maganò.
-Oh. Quindi... non immaginavo, mi dispiace.
-Non hai di che scusarti. La mia casa ora è Hogwarts, pur coi suoi alti e bassi... alla fine ai bulletti ci sono abituata fin da quando ero piccola. Un tempo ero sensibile, forse un po' troppo... ma alla fine ho imparato a gestirli. Se mi rubavano il cuscino, io mettevo piccoli palloncini pieni d'acqua nei loro! Sai le urla... e come mi divertivo!
-Diabolica, Swan!- esclamai, al che scoppiammo di nuovo a ridere. Non riuscivo però a fare a meno di pensare a quelle parole, perché implicitamente stava ammettendo di essere stata vittima di bullismo per anni. Io avevo di certo avuto i miei problemi, ma almeno quello non lo era mai stato. Anzi, a pensarci bene, il bullo ero stato io per un periodo... ma solo coi maschi! Avevo sempre avuto un certo rispetto per le bambine, anche quando ero piccolo e con un padre che di certo non mi dava il buon esempio.
-Già, basta parlare di me però. Raccontami qualcosa tu! Sei sempre stato un bad boy tenebroso?
-Quindi mi vedi come un bad boy tenebroso?- sollevai un sopracciglio, divertito. Quella annuì con una risatina, ed io decisi di non ribattere. Anche se non ero certo che fosse un complimento!
-Diciamo che mi piacciono le giacche di pelle. E non sono mai stato uno “sfigato”, ero il più figo della classe fin da piccolo!
-Ti strozzerai col tuo stesso ego prima o poi... pensi di essere il più bello della classe?
-Evidentemente sì, perfino della scuola. O dubito saresti qui sdraiata tra le mie braccia!
-Non ti sopporto quando te la tiri così tanto.
-Sì, sei adorabile anche tu, dolcezza!- la presi in giro, stampandole un nuovo bacio su quelle dolcissime labbra. Non era facile star loro lontano troppo a lungo, nonostante fossero passati soltanto tre giorni dalla prima volta che le avevo assaporate. D'altra parte, mi piaceva che per il momento quella relazione fosse soltanto nostra... avevamo così tanto da scoprire l'uno dell'altra. Ed era molto piacevole potercene parlare tranquillamente in quell'angoletto fuori dal mondo, indisturbati. Era un posto solo nostro, dove potevamo essere noi stessi. E perfino rotolarci su un morbido tappeto tra i cuscini senza che fosse imbarazzante. Certo, difficilmente avrei potuto imbarazzarmi, io... ma lei, era tutta un'altra storia.
-Comunque, come credo di averti detto, vivo con mio nonno a Galway...
-Galway! Sapevo fossi irlandese, si sente, ma... so che lì è bellissimo!
-Sì, lo è sicuramente. Coi miei vivevo a Drogheda, sulla sponda opposta; era una città più grande quindi ho dovuto abituarmi alla tranquillità, ma ho imparato ad apprezzarla. Quando mi sono... rimesso, abbiamo passato l'estate in viaggio. Prima di quello, i miei genitori al massimo mi avevano portato a Dublino dato che avevamo il mare vicino casa. Ero giusto stato a Londra con la scuola un paio di volte. È stato bello comunque, ad un certo punto abbiamo affittato una barca per girare le isole di Aran e ho scoperto di essere un bravo timoniere!
-Forse sei stato Capitan Uncino in una vita passata!- scherzò la ragazza, e non seppi cosa me lo fece fare... non era mai successo. E avevo sempre pensato che non sarebbe successo mai. Eppure, senza pensarci più di tanto, sollevai la mano sinistra.
-Più che in una vita passata, io direi in questa.
-Io l'uncino non lo vedo.
-No, ma potrei metterlo. Avanti, prendimi la mano. Forza.
Quella sembrò confusa, ma decise di obbedire. La studiai attentamente e la vidi reagire esattamente come la prima volta che mi aveva afferrato la mano sinistra. Fu una specie di sussulto, un qualcosa nel suo sguardo... non era mai accaduto. Nessuno si era mai accorto di nulla, ed a nessuno avevo mai detto nulla. Perché avrei dovuto? Ma lei... con lei era stato diverso. Lei aveva percepito qualcosa, avevo letto una strana inquietudine nei suoi occhi un paio di giorni prima e per questo motivo avevo interrotto subito la stretta di mano, fingendo fosse colpa di una scossa.
-Killian...- sussurrò, accarezzandomi le dita -Non vorrai dirmi che...
-Esattamente, tesoro.
 

EMMA POV


Ora aveva senso.
Ecco cos'era quella strana sensazione che mi aveva assalita la prima volta che avevo stretto la sua mano sinistra. Non riuscivo a crederci, ma allo stesso tempo era così ovvio e semplice da comprendere! L'avevo sentita estranea, come se non stessi toccando lui, come se quel tocco non mi infondesse lo stesso calore che solo lui sapeva farmi provare. Ed era così, infatti: non era la sua mano quella, era una protesi. Una protesi esteticamente perfetta, il che spiegava come mai non me ne fossi accorta prima... e probabilmente nessuno lo aveva fatto. O forse Zelena sì? Lei aveva avuto l'occasione di toccarlo davvero – ma no, non era quello il momento di pensarci.
Gli sfiorai le dita delicatamente, così calde e morbide che risultava difficile credere non fossero reali. Se non per il fatto che il mio corpo reagisse a lui, al vero lui, in qualche modo.
-Sembra vera. Puoi farci tutto?
-Sì, Swan. E posso anche percepire qualsiasi cosa, anche se in maniera meno amplificata. Posso sentire la tua pelle, il tuo calore... ma meno che con l'altra. E se mi rompessi un dito sentirei dolore ma in modo più leggero, come se fosse una distorsione diciamo. È opera di un curatrice del San Mungo che si occupa di estetica, è un'esperta di Trasfigurazione. La parte più difficile è stata abituarmici, ma ormai neanche ci faccio caso. Nessuno prima di te si era accorto che ci fosse qualcosa... mi spieghi come hai fatto?
-Sensazione- risposi istintivamente -Voglio dire... ora non montarti la testa o giuro che ti faccio del male, ma quando... quando ti sfioro... sento che sei tu.
Il suo ghigno compiaciuto mise a dura prova la mia forza di volontà, ma decisi di non ribattere. Era un momento... delicato. Forse. Non riuscivo a capire come sentirmi a riguardo, soprattutto perché Killian stava facendo il possibile per nascondere quanto quella rivelazione gli pesasse. O forse non gli pesava? Il mio sesto senso continuava ad avere delle falle con lui...
Ero dunque davvero la prima con cui lo aveva condiviso? La prima a conoscere la verità a parte suo nonno? E poi non riuscivo a fare a meno di chiedermi come fosse successo, se fosse o meno dovuto alla faccenda dell'Obscurus. Non ci eravamo neanche avvicinati al discorso, finora, mi aveva solo accennato qualcosa quella sera in cui, in quella stessa stanza, mi aveva consolata. La prima volta che avevo avvertito quel legame. Non lo avrei mai dimenticato.
-Hai una mano finta e sei comunque il miglior cercatore che Serpeverde abbia mai avuto...- decisi di sdrammatizzare, e l'effetto fu immediato. Il ragazzo rispose con una risata, il cui suono mi piaceva più di quanto avrebbe dovuto. Non potevo essere diventata così sdolcinata!
-Devo prenderlo come un complimento, splendore?
-Considerando che mi hai quasi battuta, io direi di sì.
-Ah, certo! E poi sono io quello che se la tira, Swan!
I miei riflessi mi tradirono, così non riuscii a sfuggire in tempo prima che mi intrappolasse in un attacco di solletico. Ci ritrovammo a ridere e rotolarci tra tappeti e cuscini, ed io mi sentii viva come non mai. Non ricordavo quando fosse l'ultima volta che mi ero sentita così libera, felice, spensierata...
-So che sei curiosa...- biascicò, fermando quel gioco che aveva fatto tornare entrambi bambini. Si teneva su con le braccia, il mio corpo era intrappolato tra il suo ed il pavimento. Volevo solo baciarlo...
-Di cosa...
-Della mano. Ti si leggeva in faccia.
-Mi dispiace- arrossii, tentando inutilmente di abbassare lo sguardo: i suoi occhi erano come due calamite.
-Ma ti giuro che non mi importa, non mi cambia niente, non...
-Tu ti sei aperta con me molto più di quanto abbia fatto io.
Chi avrebbe mai pensato che quel ragazzo irritante e pieno di sé si sarebbe dimostrato così... profondo? Quel giorno sul treno avrei riso se qualcuno mi avesse detto che avrei perso la testa per lui. Anche se era esattamente allora che avevo iniziato a perderla, solo che non lo sapevo. Era come se ci stessimo scoprendo a vicenda... come se stessimo vivendo quell'avventura insieme. Per la prima volta. Forse era sciocco da parte mia, forse a parlare era quella bambina che notte dopo notte aveva sognato di sentirsi amata, ma speravo con tutta me stessa che tra me e lui funzionasse. Non eravamo così diversi quanto avevo pensato all'inizio, e attimo dopo attimo me ne rendevo sempre più conto... era così anche per lui?
-Per... separarmi dall'Obscurus, ci hanno fisicamente... divisi. Mi hanno indotto una trasformazione e, ora non saprei dirti con quale incantesimo, hanno intrappolato la “cosa” in una bolla... al principio. Prima che si diffondesse di nuovo e... è cresciuta dentro la bolla, ma una piccola parte era rimasta attaccata alla mia mano. Hanno provato vari metodi ma non c'era niente da fare... e alla fine gli ho detto di tagliare e basta. E questa è la storia di come sono diventato una versione giovane e oserei dire molto sexy di Capitan Uncino.
Da una parte volevo dargli un pugno per quel suo continuo tirarsela che rovinava anche i momenti più profondi, dall'altro avevo una gran voglia di stringerlo forte e poi baciarlo. Era perfetto così e aveva ragione, era davvero sexy. Cosa me ne importava se aveva una mano in meno?
Scelsi quindi la seconda opzione. Il momento per parlare, per oggi, era scaduto.
Avrei fatto bene a ricordarmi di tenere a freno gli impulsi, anche se stavo iniziando a pensare che, dopotutto, non ci fosse nulla di sbagliato a desiderare... di più. Probabilmente ero una persona orribile, ma con Neal avevo creduto di non essere pronta semplicemente perché non ero attratta fisicamente da lui. Non così.
Con Killian era tutta un'altra storia. Il fuoco mi bruciava dentro.



 

Angolo dell'autrice;
Ciaooo! Ebbene sì, ce l'ho fatta a riprendere anche con questa storia e ora spero sarò di nuovo puntuale con entrambe xD
Credo Sharing sia un titolo adatto al capitolo, perché è centrato appunto sulla condivisione. I sensi di colpa di Emma per non aver condiviso la verità con tutti i suoi amici, e la condivisione con Regina. Per ora si è sentita di raccontarlo soltanto a lei, perché sarebbe stato peggio dirlo a tutti tranne che a Neal. E raccontarlo a lui è presto, visto che lo ha appena lasciato ufficialmente... e ci sta male, visto che gli vuole bene.
Regina è ovviamente contenta, ha sempre fatto il tifo per loro... ma ha messo subito in chiaro che si aspetta lui la tratti bene!
Ma di quello credo non debba preoccuparsi... Killian è cotto a puntino e gli piace passare i momenti con Emma, anche solo chiacchierando. Se da una parte trova piacevole tenere la relazione soltanto per loro, dall'altra gli pesa un po' avere del "tempo limitato" da passare insieme. Comunque nella stanza riescono ad essere liberi, e oltre a studiare e scambiarsi tenerezze trovano il coraggio di aprirsi sul loro passato (e presente). Emma gli ha parlato della sua infelice vita fuori da Hogwarts, lui invece le ha confidato qualcosa che nessuno sa, all'infuori di suo nonno. Ecco svelato il perché quella reazione di Emma un paio di capitoli fa. In qualche modo ha percepito il "corpo estraneo", esteticamente perfetto e quindi irriconoscibile se non per qualche ragione più profonda. Ma ovviamente non le importa affatto, e lui si è tolto sicuramente un bel peso. 
Questo è stato un capitolo tranquillo, ma già dal prossimo la storia continuerà ad evolversi... con l'Oscuro e tutto il resto.
Grazie come sempre a chi segue, recensendo o in silenzio. Un abbraccio e a presto!
   
 
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