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Autore: Sia_    17/06/2018    5 recensioni
"Lo vorrei sapere però, quello che ti frulla nella testa." Harry le si affianca, appoggiando il mantello sulla pietra, respirando a pieni polmoni l’aria fresca della notte. Hermione sorride, accarezzandogli i capelli castani scuro.
"Va tutto bene, Harry." conclude tranquilla, lasciando che il suo cuore batta all’impazzata, fingendo a più non posso.
"Tutto tutto?"
"Tutto."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Never again
 


 

Hermione non è stupida, non è quel tipo di ragazza che non capisce, che non ascolta il suo istinto. Eppure Hermione stupida si sente. Come può non averlo capito prima?

Sospira, chiudendo il libro che ha in mano, per mettere a posto i suoi pensieri veloci, maledicendosi interiormente. Vorrebbe trovare una spiegazione, cercare una soluzione a quel problema, visto che lei è sempre stata brava a risolverli.

Sposta velocemente gli occhi su Ron, che è lì accanto, e una smorfia di dolore le increspa il volto: i suoi capelli rimangono rossi e spettinati, non l’oggetto del suo desiderio. Le sue labbra rimangono quelle che vorrebbe voler vedere sorridere sempre, ma mai più baciare.

Perché Hermione l’ha capito, Ron Weasley non le piace più da qualche tempo: non era bastato stargli accanto per tutti quegli anni, non era bastato essere la sua migliore amica per dimenticarsi dell’unico altro ragazzo che può averla conquistata. Conquistata forse anche prima di Ron.

Non ci vuole tanto per perdersi nel profumo di pulito di Harry, quel profumo che Hermione sente ogni volta che lo abbraccia, che lui la stringe a sé. E sorride ora, spostando lo sguardo dal volto di Ronald, ricordando la presa sicura del prescelto intorno al suo corpo. Ricorda il suo tocco leggero tra i capelli. Si alza, abbracciando saldamente il suo libro, tornando alla realtà: Hermione non è stupida, lo sa che non ci possono essere speranze. Lei è solo una buona amica.

"Dove vai?" le chiede Ron, alzando gli occhi su di lei, desiderando palesemente di averla accanto ancora per un po’, "Tra poco torna Harry, aspettiamolo insieme."

Scrolla il volto lei, muovendo i suoi boccoli da destra a sinistra, "Sono stanca Ron, vado a riposare."

 

"Sei stata meravigliosa." Harry appoggia la sua mano sulla spalla della sua migliore amica, fissando i suoi occhi verdi sul volto di lei, che sorride dolcemente.

"Avanti Harry, siamo stati meravigliosi." dichiara lei, nascondendo il Giratempo sotto la maglietta per l’ultima volta.

 

 

"Scappi di nuovo?" la voce di Harry rimbomba nel corridoio. La docile figura di Hermione si ferma, alzando gli occhi al cielo e incrociando le braccia al petto.

"Dovresti essere a letto, Harry."

"Volevo parlarti." sussurra lui, facendo scivolare il mantello dell’invisibilità dal suo corpo.

Eppure Hermione, nonostante le regole e i suoi sentimenti, sorride al ragazzo davanti a lei: Harry ride per un attimo, grattandosi la testa e poi azzarda qualche passo verso la ragazza, che lo aspetta con calma.

"Cosa c’è?"

"Ho detto che volevo parlarti, non che avessi qualcosa da dire." specifica il prescelto, seguendola nel suo giro della ronda.

Il cuore di Hermione perde un battito, non che non sia già successo, non che lei lo non abbia mai avuto così vicino, ma c’è qualcosa di diverso questa volta.

"Ergo, saresti potuto rimanere nelle tue stanze a dormire." alza gli occhi al cielo lei, mentre un sorriso increspa le sue labbra.

"L’anno scorso, anche se i gemelli Weasley giravano tutte le notti per il castello, non gli andavi a dire di tornare a letto."

"Tu non c’eri, non puoi saperlo." conclude ironicamente, ricordando con leggerezza le chiacchere con i due fratelli, mentre li riaccompagnava in Sala Comune, con l’ammonimento di non farlo più: quelli si che erano bei tempi.

"Questo perchè non me hai mai voluto parlare, nemmeno Ron lo sa." Harry imprime i suoi occhi sul volto di lei, che arrossisce appena.

"Non sono tenuta a raccontarvi i miei più reconditi segreti." dice altezzosa, incrociando le mani dietro alla sua schiena.

"Io lo faccio." Harry si punta un dito contro, mettendosi poi il mantello sotto il braccio libero.

"Perché tu decidi di farlo, io preferisco ascoltare che parlare." Hermione sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio, avvicinandosi poi ad una finestra aperta del corridoio, desiderosa di non concludere subito quella chiacchiera.

"Lo vorrei sapere però, quello che ti frulla nella testa." Harry le si affianca, appoggiando il mantello sulla pietra, respirando a pieni polmoni l’aria fresca della notte. Hermione sorride, accarezzandogli i capelli castani scuro.

"Va tutto bene, Harry." conclude tranquilla, lasciando che il suo cuore batta all’impazzata, fingendo a più non posso.

"Tutto tutto?"

"Tutto."

 

"Mi devi un ballo." la voce di Harry la raggiunge veloce, mentre lei sorride tranquilla, "Sei troppo carina sta sera per sprecare questa occasione."

"Un solo ballo, Potter." chiarisce, cercando con gli occhi Victor Krum.

"Un ballo penso possa bastarmi, Hermione."

 

Gli occhi di Hermione seguono la figura di Harry, che non riesce a stare ferma da un’ora: si alza dalla sedia, cammina un po’ e poi si siede di nuovo.

"Non è colpa tua." gli dice, imprimendo alle sue lacrime di rimanere indietro.

"L’avrei potuto fermare." come se Ron ne avesse avuto voglia, di rimanere lì a guardarli ancora per qualche minuto.

"Non sarebbe rimasto lo stesso, Harry." Hermione si asciuga la guancia velocemente, cercando di non mostrarsi debole. Non che lei ami Ron, ma gli vuole bene e saperlo lì fuori, da solo e ferito le strazia il cuore.

"Se lui morisse, se lo prendessero." Harry si passa le mani tra i capelli, togliendosi poi gli occhiali tondi, ancora rotti. Lei si fa forza e si avvicina.

"Ron non è stupido, se la caverà: tornerà da noi e andrà bene." cerca di tirargli su il morale, cerca di non pensare al fatto che è solo colpa sua, colpa di quell’Hermione che ha occhi solo per Harry. Quell’Hermione che comunque prende la mano al prescelto e gli sorride, desiderando di essere abbracciata ancora una volta.

Ed Harry, che anche lui si sente colpevole, forse più di lei, le stringe la mano con forza, aggrappandosi all’unica cosa al mondo che gli sia rimasta, l’unica che può dargli la forza di continuare a lottare. Si alza poi lui e la prende per i fianchi, stringendo il suo corpo tra le braccia.

"Ti voglio bene, Hermione." le dice, annusando il profumo dei suoi capelli, accarezzandole la schiena rigida.

"Lo so, Harry."

 

"Appoggiati." - le dice Harry, toccandosi la spalla. Non se lo fa ripetere due volte lei e si adagia più vicino al ragazzo.

"Grazie, Harry." dice, cercando di dimenticare i suoi genitori, tanto quanto loro hanno fatto con lei.

"Va tutto bene, ci sono io."

 

"Sono qua, Hermione."

Gli occhi di lei, stanchi di lasciar cadere le lacrime, si fissano statici sul corpo di Harry, che si sta avvicinando. Il pianto, dovuto un po’ per la morte di Fred e molto per la finta perdita del suo migliore amico, l’ha sfinita.

"Non farlo mai più." gli dice, alzandosi in piedi e avvicinandosi a lui, allungando una mano per raggiungerlo, "Non posso sopportare di vederti morto un’altra volta." dichiara, baciandogli la fronte sudata e sporca.

Smettono di parlare entrambi a quel contatto, accaduto per la foga del momento. Smettono perchè si rendono conto di voler qualcosa di più, che tanto è inutile cercare di nascondere quei sentimenti: perchè mentre Hermione si sentiva stupida, Harry già sapeva di avere una cotta per lei.

"Non me ne andrò mai più." sussurra a pochi millimetri dalla sua bocca, eliminando poi la distanza. La bacia come avrebbe voluto fare negli ultimi tre anni. La bacia, cercando di non sembrare impacciato. E mentre le loro labbra sono attaccate, i loro petti esplodono in simultaneo, costringendoli a cercare aria.

"Mai più."

 

"Sarebbe più semplice rimanere qui per sempre e invecchiare insieme." le parole di Hermione sembrano una ventata fresca per il cuore di Harry, che per un attimo batte più veloce nel petto.

"Mi piacerebbe tanto." dice, sorridendo, mentre lei arrossisce lievemente e torna alla sua lettura.

 
   
 
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