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Autore: maty9    18/06/2018    2 recensioni
Una storia d'amore nata inconsapevolmente, ma talmente forte da durare nei tempi. Un nuovo nemico da affrontare per Sesshoumaru, ma questa volta non sarà da solo. kagomexsesshoumaru
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era quasi il crepuscolo. Mi svegliai improvvisamente e mi ritornò subito in testa ciò che era successo poco prima. Tra il terrore che provai nell'essere aggredita e la felicità dei momenti passati con Sesshomaru, non ci stavo capendo proprio niente. E dovevo capire! Non mi piaceva non sapere. Decisi che era arrivata l'ora per me di togliere il disturbo, in fondo lui odiava gli umani e mi aveva permesso di restare solo per controllare Rin. Dopo averle fatto una pomata con le piante curative che avevo cercato prima dell'alba, gliela spalmai su tutto il colpo e mi sono addormentata vicino a lei. Notai che la febbre ormai era andata via. Di conseguenza io, che non servivo più, dovevo andare via.

Alzai lo sguardo lentamente, non volevo attirare l'attenzione più del dovuto, ma rimasi delusa nel constatare che c'eravamo solo io e Rin nella grotta. Lei dormiva beatamente, ma io dovevo andarmene, ero sicura che Jaken fosse lì vicino a cercare qualcosa da mangiare. Per quanto riguardava il loro padrone, sinceramente non volevo incontrarlo in quel momento, prima dovevo mettere insieme i miei pensieri. Mi alzai in piedi e notai che vicino a me vi era un abito in piena vista. Data la misura non era sicuramente per Rin, che fosse un dono per me? Da lui? Non ci pensai molto prima di indossarlo, in realtà ne avevo proprio un gran bisogno visto che non avevo nient'altro addosso se non lo haori di Sesshomaru.

Era difficile indossare un kimono da soli, soprattutto la cintura, ma ne valeva proprio la pena. L' hōmongi che Sesshomaru aveva scelto era veramente grazioso e femminile, forse un po' troppo per me ma non avevo molta scelta. Era di seta di un beige chiaro con dei fiori di ciliegio rosa sul braccio e sulla parte inferiore, cioè sotto la stretta cintura. Era bellissimo ma purtroppo non l'avrei potuto indossare in molte occasioni, anzi forse era il caso di riportarlo a Sesshomaru una volta lavato, anche se non penso gli farà piacere riavere qualcosa che ha usato un' umana. Decisi che comunque non avrei potuto tenere un kimono così costoso. Appena ne avrò la possibilità glielo darò. 'Così avrò una scusa per rivederlo di nuovo' pensai senza rendermene conto.

Si stava facendo tardi e io dovevo tornare dai miei amici prima che si preoccupassero più del dovuto. Baciai Rin sulla fronte e mi diressi verso l'uscita. Presi il sentiero che mi condusse al villaggio e cercai di andare il più veloce possibile. Non volevo essere fermata da nessuno. Il bosco era fitto e rumoroso eppure quando ero con Sesshomaru non me ne ero resa conto, mi sembrava un bel luogo, invece adesso volevo solamente andare via, scappare dai ricordi ed abbracciare Sango e Shippo. Per fortuna il villaggio non era molto lontano e dopo una lunga camminata arrivai a destinazione. Cercai gli altri e li trovai a casa del capovillaggio che mi aspettavano preoccupati.

“Kagome!” mi sentii chiamare da tutti appena entrai nella stanza. “Dove sei stata, eravamo in pensiero per te!”

“Ciao ragazzi, sono dovuta tornare a casa perché mi ero dimenticata una cosa importantissima. Scusatemi se me ne sono andata così all'improvviso, ma era davvero urgente. Non succederà più”. Non volevo dire cosa mi era successo perché me ne vergognavo, e soprattutto davanti ad Inuyasha, che a quanto pare era ritornato e si era arrabbiato nel non vedermi qui. Mi stava facendo il broncio quando mi cominciò ad annusare a lungo. “Come mai quest'odore addosso?”

Cavolo! Era proprio quello che volevo evitare. Mi inventai una scusa. “Mi sono imbattuta in alcune persone al mio ritorno al villaggio, tutto qui. Cosa c'è vuoi sapere anche per quale strada sono passata o magari vuoi dire tu per primo dove sei stato ieri notte?”

Inuyasha arrossì immediatamente e non disse più nulla. Guardai Sango che a sua volta mi scrutava con aria preoccupata. Si avvicinò a me e mi abbracciò. “Kagome ero così preoccupata! Quando sono tornata c'era molto sangue fuori la capanna, ho pensato il peggio, avevo paura che Naraku ti avesse rapita per farti chissà che cosa, o peggio ancora ucciderti.”. Mi dispiaceva mentire all'unica persona che probabilmente poteva capire la paura che ho provato in quel momento, ma sicuramente non avrebbe mai approvato i sentimenti che stavano nascendo in me nei confronti del mio eroe inconsapevole, perciò era meglio non farla preoccupare inutilmente. Le dissi soltanto una parte della verità: “Mi dispiace averti fatta preoccupare Sango, ma sto bene adesso”. Sciolsi il suo abbraccio e sfoggiai il sorriso più dolce che potevo mentre chiamavo a me Shippo, il quale mi salto addosso abbracciandomi. 'mi dispiace piccolo Shippo ma anche Rin aveva bisogno di me' dissi a me stessa cercando di dimenticare tutto.

“Ė oradi metterci in cammino divina Kagome, i frammenti ci attendono!”

“Si Miroku, è ora di andare, prendo le mie cose e andiamo”.

---------

Viaggiavamo da diverse settimane senza aver trovato la ben che minima traccia dei frammenti della sfera perciò decidemmo di ritornare nel vilaggio di Kaede, e io ne avrei approfittai per tornare nella mia epoca. Ero molto indietro con gli studi ed aveva una sensazione spiacevole che non riuscivo a controllare. Anche purificare la sfera sembrava più difficile del solito. Era il caso di prendersi una pausa dall'epoca Sengoku.

Mi incamminai verso il pozzo assicurandomi che nessuno mi seguisse. Non volevo avere un altro scontro nei pressi del pozzo. Ormai era primavera inoltrata e tutt'intorno a me vedevo alberi in fiore e prati di un brillante verde, verde che purtroppo nella mia epoca non potevo più ammirare nella gigantesca città di Tokyo. Era in momenti come questi che rimpiangevo di non poter usare una fotocamera in quest'epoca, del resto se l'avessero vista con un aggeggio del genere non avrei certo promosso il progresso e le invenzioni tecnologiche che avevo appreso studiando la storia.

Quasi non volevo andare più via, volevo rimanere per sempre lì, fermare il tempo e contemplare la natura in ogni sua sfaccettatura. Sarebbe stato di gran lunga più bello che sconfiggere i cattivi e recuperare i frammenti della sfera di cui solo io potevo sbarazzarmene ma non sapevo ancora come. Mi cominciò a far male la testa a quel pensiero, quella sarebbe stata la cosa più difficile che avrei dovuto fare, e non sapevo se ci sarei riuscita o se, anche io come la mia precedente reincarnazione, sarei morta nel tentativo di purificarla.

Proseguii in silenzio. Ero ormai arrivata al pozzo. Mi preparai a saltare consapevole che un paio di occhi mi stessero osservando. Se non conoscessi bene Sesshomaru penserei che mi stesse seguendo, cosa che non potrà mai accadere, purtroppo. Sarà stato un caso, che io sfrutterò per dimostrargli che ciò che gli avevo raccontato era effettivamente la realtà. La luce del passaggio temporale del pozzo aiutò nel mio intento.

   
 
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