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Autore: Fanfiction_forever    19/06/2018    0 recensioni
Ciao a tutti,
non so cosa dirvi esattamente io o provato ha mettere in piedi quattro parole, ora, (se vi va) sta a voi leggere. Questa storia è stata partorita dalla mia mente malata in una notte piena di tuoni, lampi e tanta pioggia. Il giorno dopo dovevo consegnare un racconto scritto da me alla mia prof., così mi sono detta perché non pubblicarla e ora eccoci qui. Detto questo vi lascio alla storia e per favore siate clementi.
Un bacio Fanfiction_Forever ;3
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Non sono più una bambina piccola.

Ormai vado alle elementari, so prendere in mano una forbice, so scrivere il mio nome e cognome e so cambiare canale col telecomando da sola; Ho un bel letto comodo e la mia stanzetta si affaccia alla camera dei miei genitori.

Ora mi trovo proprio nel mio lettino. E’ sera tardi, solo le luci che penetrano dalle finestre spezzano quest’oscurità surreale che ha avvolto la casa. Indosso il mio pigiamino grigio con i cuori rossi. Per quanto ne so i miei genitori stanno già dormendo da un pezzo, non dev’essere molto tardi, perché io sono ancora sveglia. Non mi addormento mai facilmente, a meno che non sia veramente distrutta, e quella sera non lo ero.

Mi alzo dal lettino e vado verso la vetrata che c’è in soggiorno. Il buio non mi spaventa, anche perché se non ci fosse il buio non potrei vedere le stelle: “Le stelle sono le cose più belle che ci possano essere” lo dice sempre la mamma. Lei una volta mi ha raccontato che quando io ero molto piccola, avevo una sorella più grande che ora non c’è più, aveva dei bei capelli color d’ebano come i miei e degli occhi azzurri come il mare. Mi ha detto anche che lei è volata su una stella, sarà per questo che mi piace guardare le stelle.

Sento i miei occhi chiudersi, mi incammino verso la mia stanza e mi stendo. Dopo un po' chiudo gli occhi.

Sento un fruscio, delle mani sicure che rimboccano il lenzuolo coprendomi fino al mento. Confusa, apro subito gli occhi ma non riesco a vedere bene. La mia vista è appannata e tutto ciò che intravedo è una figura sbiadita, pallida, che sembra farmi un accenno di sorriso. Rapida così come è apparsa scompare.

MI sento assalire da una paura del tutto nuova, e non riesco più a muovermi. Ad un tratto riesco a sbloccarmi, mi alzo di scatto andando a cercare soccorso nei miei genitori. Li trovo profondamente addormentati.

“Qualcuno mi ha rimboccato le coperte!”

Grido.

Loro si svegliano spaventati, si voltano scocciati.

“Stavi sognando” sussurrò la mamma.

A quell’ affermazione ebbi ancora più paura, significava che non era stata lei ha rimboccarmi le coperte.

Cercando di riaddormentarsi si rigiravano nel letto per trovare la posizione più comoda. Insisto per dormire nel lettone con loro e, prima ancora di ricevere il loro consenso, mi ritrovo lì. Mi accosto di più a mamma e papà ripensando a quello che avevo visto. Cerco di convincermi che sia stato un angelo, anche se questo non mi rende più tranquilla.

Chiudo gli occhi cercando di convincermi che è tutto apposto che si sia trattato solo di un brutto sogno.

                                                         

                                               §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

 

Riapro gli occhi all’improvviso, non sento più il calore che infonde la mamma. Sono di nuovo in camera mia. Mi sporgo a guardare verso la porta aperta. Mi è sembrato di sentire un rumore, mi alzo e nella semioscurità vedo qualcosa muoversi.

E allora la vedo, i suoi occhi sono puntati dritti verso di me.

Fa un passo, due passi, tre passi… fino ad arrivare di fronte a me.

Vorrei urlare ma non ci riesco, sento gli occhi cominciare a lacrimare e silenziosamente comincio a piangere.

Poi sento una carezza sul viso e incredibilmente riesco ad addormentarmi.

 

                                             §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

 

Qualche ora dopo mi risveglio, è quasi l’alba, vedo una luce che proviene dalla camera accanto mi alzo e vado a vedere. E nel momento che faccio il mio ingresso in quella camera, sento alzarsi un grido di paura e dolore da parte dei miei genitori.

Vedo l’ombra che mi ha tormentato per tutta la notte sorridere soddisfatta e i miei genitori riversi sul letto in un bagno di sangue.

Urlo piangendo.

Allora Lei si gira e abbassandosi alla mia altezza sussurra con un sorriso:

Mi dispiace Sorellina

Dopo non sento più niente, solo il buio che mi avvolge.

   
 
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