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FIRST TIME: VERSION 2.0
<<
Vieni Leonard, lasciamoli soli >> gli
sussurrò Penny, osservando un’ultima volta i suoi
amici, finalmente sposati, prima
di uscire dall’appartamento 4B, chiudendo la porta dietro le
loro spalle.
<<
Mi manca così tanto >> rivelò
Sheldon
a sua moglie, riponendo il prezioso orologio da taschino al suo posto.
<<
Anche a me. Dai, apriamo gli altri regali
>> lo incitò, dopo essersi sistemata per bene
sul divano.
Stava per
avvicinare le mani ad uno dei pacchi,
quando suo marito la prese per il polso, facendola fermare, guardandolo
con
occhi interrogativi, non comprendendo il suo gesto.
<<
Possiamo farlo domani. Non c’è alcuna
fretta >>
Gli altri doni
di nozze potevano tranquillamente
aspettare il giorno seguente.
Dandogli una
furtiva occhiata, erano da parte di
Beverly, del suo ex marito Alfred e della sua nonnina, assente al
matrimonio-
nonostante abbia partecipato a quello dei suoi fratelli, falliti
entrambi-troppo
avanti con l’età ormai per intraprendere un lungo
viaggio.
Addirittura
c’era un regalo da parte di Dave Gibbs!
<<
E cosa avresti intenzione di fare? >>
gli domandò la ragazza, maliziosa.
Sapeva
perfettamente cosa le stava per proporre.
Lo capiva dal
modo in cui si mordeva il labbro
inferiore.
Dal modo in cui
le sue dita, ora, le accarezzavano lentamente
il braccio.
E, soprattutto,
dal suo timido e speciale sguardo,
di cui nessuno era a conoscenza, tranne lei.
Lo sguardo di
quando le chiedeva di fare l’amore.
<<
Perché non ufficializziamo il matrimonio
anche in camera da letto, lanciandoci in un frenetico e romantico
amplesso
assolutamente legale? >>
Amy gli prese
saldamente la mano, intrecciando le
dita con le sue.
<<
Speravo che tu me lo chiedessi >>
rispose, euforica, mentre Sheldon la conduceva verso la loro stanza.
<<
Aspetta >> le disse, facendola
fermare, prima di prenderla in braccio.
Visibilmente
sorpresa, Amy gli mise le braccia
attorno al collo.
<<
Sei sicuro di farcela? >> gli
domandò, ridendo, notando il suo modo goffo di camminare.
<<
Ora lo scopriremo >> le rispose, con
il fiatone, mentre faceva il giro del letto.
Una volta giunto
dalla parte in cui dormiva sua
moglie, lentamente l’adagiò sul materasso, per poi
sedersi accanto a lei,
avvertendo un formicolio lungo le braccia e le gambe.
<<
Promettimi che questa cosa rimane tra noi
due. L’ho fatto solo perché molto probabilmente da
bambina, quando pensavi al
tuo matrimonio, fantasticavi anche di varcare la soglia di casa tra le
braccia
del tuo futuro marito. Volevo solo che questo tuo sogno si trasformasse
in
realtà. Anche se, tecnicamente, ti ho preso in braccio
davanti la nostra camera
da letto, quindi non so se… >>
Non
finì di terminare la frase che Amy lo zittì con
un dolce e lungo bacio.
Aveva compito un
gesto romantico solo per lei.
Non aveva
bisogno di alcuna spiegazione.
<<
Cosa ne dici se ora tu andassi in bagno, ti
cambiassi e ti infilassi della lingerie sexy solo per me?
>> chiese
fervidamente tra le sue labbra.
<<
Tutte le future spose comprano della
biancheria allettante per la prima notte di nozze. Sono certo che
l’abbia fatto
anche tu per me >> continuò, baciandole la
guancia.
<<
Hai ragione. Ti accontento subito >> replicò,
alzandosi per prendere dall’armadio una scatola bianca
rettangolare.
<<
Quando ho finito, voglio trovarti nudo
>> proseguì, facendogli
l’occhiolino, prima di entrare in bagno e
chiudersi la porta dietro di sé.
Sheldon, senza
farselo ripetere due volte, cominciò
a liberarsi degli indumenti che aveva indosso, disfandosi delle sue due
t-shirt, piegandole con cura.
Una volta tolti
anche i pantaloni e i calzini di The
Flash, si avvicino alla sua parte del letto e ci si stese, poggiando la
schiena
contro la testiera, coprendosi accuratamente con la trapunta fin sopra
la vita,
come faceva quotidianamente, sfilandosi poi i boxer di Star Trek,
iniziando a sogghignare,
conoscendo esattamente la reazione di sua moglie alla vista dei suoi
genitali.
<<
Ho quasi finito! >> urlò Amy dal
bagno, togliendosi finalmente l’ultima forcina dai capelli.
Dopo essersi
spazzolata i capelli, che ora le
ricadevano mossi sulle spalle, e osservata un’ultima volta
allo specchio, aprì
la porta e l’espressione incantata di suo marito, la fece
sentire nuovamente
come una principessa delle favole.
E Sheldon era il
suo principe azzurro.
Il suo
“particolare” principe azzurro.
<<
Ti piace? >> gli domandò timidamente,
facendo un giro su sé stessa, in modo che potesse ammirarla
completamente.
<<
Sei… unicamente stupenda >> riuscì
solo a dire, folgorato, ancora una volta, dalla sua naturale bellezza.
Indossava una
sottoveste corta blu in tessuto
effetto denim, realizzata in leggerissimo chiffon di seta stretch ed
impreziosita da uno scollo a cuore e da un sensuale gioco di
trasparenze che le
mettevano in risalto la femminilità. Le
impunture a contrasto lungo le cuciture le esaltavano la silhouette,
mentre i
morbidi volant e il motivo dell’orlo in pizzo le conferivano
un fascino
romantico.
<<
Togliti le mutandine >> le ordinò,
iniziando a piegare le gambe, per poi divaricare le cosce mettendo un
piede contro
l’altro.
Nonostante fosse
curiosa di sapere cosa avesse in
mente, Amy iniziò lentamente ad abbassarsi lo slip abbinato
alla lingerie, il
cui motivo floreale di pizzo stretch le adornava i fianchi mentre la
parte
posteriore era rifinita da un’elegante bordatura sfrangiata.
<<
Ora posso venire sotto le coperte con te?
>> gli domandò, divertita, vedendolo rosso in
viso, causato dal suo mezzo
spogliarello.
<<
Cosa? S…si certo!
Mettiti sopra di me >> farfugliò,
tornando in sé, spostando la trapunta.
La ragazza si
tolse gli occhiali, posandoli con attenzione
sul comodino, prima di raggiungerlo, sistemandosi come richiesto, con
le cosce
su quelle di Sheldon e le gambe che gli stringevano la vita,
appoggiando i
piedi sul letto.
Un piccolo
ansito uscì dalla sua bocca, non appena
si rese conto che suo marito fosse già mezzo eccitato.
Come lei,
d’altronde.
<<
Sono stranamente agitata >> rivelò,
passandogli le dita tra i capelli.
<<
E’ la tua prima volta? >> scherzò il
ragazzo, strappandole una risata.
<<
La prima volta da sposata >> gli fece
notare, osservandosi la mano sinistra, sul cui anulare brillava una
fede
nuziale nuova di zecca, insieme all’anello di fidanzamento.
Era consapevole
che non aveva alcun motivo per
essere tesa.
Nel lasso di tre
anni, avevano fatto l’amore quattro
volte.
Avevano
così avuto l’occasione di conoscere al
meglio i loro corpi, spogliandosi a vicenda, e scoprire cosa li facesse
eccitare, con tocchi ben precisi e parole dolci.
Cosa
più importante, avevano provato entrambi,
durante tutte e quattro relazioni sessuali, le indescrivibili emozioni
dell’orgasmo.
Di un vero
orgasmo.
Invece ora si
sentiva come una ragazza inesperta
alle prime armi.
<<
Immagina che sia la nostra prima volta ma
in versione 2.0 >> le consigliò Sheldon,
accarezzandole la guancia calda
con il pollice, per cercare di tranquillizzarla, spostandole una ciocca
di
capelli dietro l’orecchio.
Non voleva
ammetterlo apertamente ma anche lui si
sentiva inaspettatamente nervoso.
Doveva farla
rilassare.
Così
si sarebbe calmato anche lui.
Amy ci
pensò su, interessata ed emozionata al tempo
stesso.
Si.
Quella
definizione calzava a pennello.
<<
Mi piace >> dichiarò, con un grosso
sorriso, intrecciandogli le braccia attorno alla nuca, prima di
sfiorare le
labbra con le sue.
Il ragazzo
sospirò compiaciuto lasciando che le sue
lunghe dita iniziassero ad insinuarsi sotto il tessuto della
sottoveste, sfiorando
smanioso ogni centimetro di pelle calda, indugiando a lungo sui suoi
morbidi
fianchi, approfondendo quel bacio, ora che aveva iniziato strusciarsi
su di
lui.
La ragazza si
staccò appena da lui, appoggiando
ansante la fronte alla sua.
<<
Sei straordinariamente sexy con questa
lingerie >> ammise Sheldon al suo orecchio, con uno
spiccato accento
tipico del Texas Orientale, tempestandole il collo di piccoli baci,
facendola ridacchiare.
Ormai era capace
di tutto pur di far stare bene sua
moglie.
Come utilizzare
il suo dialetto natale, cosa che non
amava particolarmente.
<<
Non voglio che te la tolga >> riprese,
avvolgendo entrambi i seni gonfi nelle mani, toccando lievemente i
capezzoli
induriti, sentendo quanto lo desiderasse.
<<
Nemmeno io, perché è dello stesso colore
dei tuoi occhi >> gli evidenziò.
Inizialmente era
intenzionata a comprare dell’intimo
bianco, come da tradizione.
Ne aveva provati
svariati modelli.
Lunghi, corti,
con spalline incrociate, con
imbottitura o senza.
Ma niente la
convinceva appieno.
Stava per
rinunciarci, quando la sottoveste che ora
stava indossando, catturò improvvisamente la sua attenzione
in negozio.
E non aveva
più dubbi.
Era lei quella
giusta.
E ne ebbe la
conferma non appena se la provò.
Né
larga né stretta, semplice e particolare al tempo
stesso.
Inoltre, come
già detto, il fatto che fosse di
bellissimo blu suggestivo, le ricordò subito gli occhi di
colui che ora era suo
marito.
<<
Ovviamente l’avevo notato >> ribadì,
prendendole la mano sinistra, sfiorandole le dita con le labbra, prima
di
appoggiarla al suo petto ansimante.
Anche lei doveva
rendersi conto di quanto la
volesse.
D’istinto,
la ragazza iniziò con calma a discendere
lungo l’addome scolpito, memorizzando ancora una volta ogni
suo muscolo,
passando poi un dito intorno all’ombelico e tra i riccioletti
di peli più in
basso.
<<
Amy… >> gemette flebilmente, non
appena gli afferrò stretto il pene, per poi massaggiarlo su
e giù con estrema
calma.
<<
Si… così… per favore…
>> mugolò, chiudendo
gli occhi, sentendolo crescere ed indurirsi alle sue esperte carezze.
La ragazza
sorrise fiera a sé stessa.
Amava avere
sotto controllo il piacere di suo
marito.
Era
così bello sentirlo mormorare sottovoce sapendo
che era lei-e solo lei-colei che lo faceva stare così bene.
Il ragazzo
riaprì piano gli occhi, avvertendo le
mani di sua moglie che ora le sfioravano il viso, incrociando i suoi,
meravigliosi e luccicanti.
Non
c’erano parole per descrivere quello sguardo.
Ma poteva
dimostrarle il suo amore con le azioni.
Appoggiò
piano le labbra sulle sue, assaporandone la
tenerezza con la lingua e con i denti, guidandola lentamente verso la
loro
unione totale, sorpresi come sempre dal fatto che si incastrassero alla
perfezione, come due pezzi di un puzzle.
Ansimante e con
il cuore che le martellava nel petto
tanto da farle male, aspettò qualche istante prima di
compiere alcuna mossa,
stringendosi completamente a suo marito.
<<
Ti amo >> le sussurrò Sheldon,
accarezzandole la schiena con la punta delle dita.
Furono quelle
due semplici parole che insieme
rappresentavano la frase più semplice ma nel contempo la
più misteriosa al
mondo, che la incoraggiarono a muoversi su e giù
armoniosamente, facendolo
fremere.
<<
Sarò una brava moglie >> gli promise,
aumentando la velocità.
<<
E io un bravo marito >> giurò, infilando
un dito sotto la spallina della sottoveste, scostandola per baciarle la
spalla nuda,
mordendola poi deliziosamente, non appena appoggiò le mani
sotto le natiche,
prendendola per la vita, spingendola delicatamente per aiutarla
nell’atto.
<<
Oh…Mio…Si…Continua
così… >> lo
supplicò, conficcandogli le unghie nella
pelle, la mente offuscata dalla crescente passione.
Il ragazzo
l’assecondò, incitato da quei gemiti
sempre più forti, indomiti come i suoi.
Il suo corpo
indomabile e soprattutto i suoi bei
seni che rimbalzavano davanti a lui contribuirono
all’innalzamento del suo
piacere.
<<
Sheldon… >> rantolò, non appena
l’orgasmo
prese il sopravvento, sentendosi sopraffatta ma allo stesso tempo
meravigliosamente.
Con un
sorrisetto appagato, Sheldon non si fermò ma
inseguì il suo climax, per poi godere poco dopo in lei,
caldo e duro.
<<
Sei ancora più bella durante l’orgasmo
>> le sussurrò esausto, prima di crollare sul
materasso, tirandola su di
sé.
Entrambi non
dissero una parola, troppo occupati ad
aspettare che i loro respiri tornassero alla normalità.
Il ragazzo
scostò i capelli dagli occhi di sua
moglie, rendendosi conto che si era addormentata.
A quanto pare,
il suo petto che si alzava e
abbassava sotto di lei, facendole da altalena, le avevano conciliato il
sonno.
In un primo
momento pensò di svegliarla ma la sua
espressione era così serena e appagata che non ebbe il
coraggio.
In quel preciso
istante gli ritornò alla mente ciò
che la veggente, che aveva consultato con Penny diversi anni addietro,
gli
aveva predetto.
Se si fosse
impegnato appieno nella sua relazione
con Amy tutte le sue domande avrebbero trovato una risposta e sia nel
lavoro
che in ambito personale ogni tassello sarebbe andato al proprio posto.
Non poteva avere
più ragione.
Dopo averle
regalato la loro prima notte d’amore che
tanto attendeva, la sua vita era migliorata di parecchio.
Adesso amava
fare l’amore con lei.
Ogni anno, non
vedeva l’ora che arrivasse il suo
compleanno per toglierle i vestiti di dosso, piegarli con cura,
stendendola poi
sul letto per esplorare con le dita e con la bocca ogni parte del suo
corpo, portandola
all’estasi quando, specialmente con la lingua, le sfiorava la
pelle rosea ed
estremamente sensibile tra le gambe.
Questa volta era
stato particolarmente generoso
lasciandole prendere il controllo.
Anche se non del
tutto.
Inoltre non era
nemmeno il 17 dicembre ma “
consumare” il matrimonio in camera da letto era una
convenzione sociale non
opzionale e non poteva di certo tirarsi indietro.
E ovviamente non
aveva dimenticato l’amplesso per
“salutarla”, quando gli disse che sarebbe stata
lontana da lui per tre mesi, per
lavorare ad un progetto di ricerca a Princeton.
La
verità era che cercava sempre un pretesto per
infrangere la regola che lui stesso aveva stabilito, pur di entrare in
intimità
con lei.
Già
fantasticava di renderla nuovamente felice a
letto durante tutta la durata della luna di miele.
La
ringraziò mentalmente per non aver donato la sua
verginità a qualcun altro, per aver creduto nel loro amore,
nonostante il
periodo di separazione che avevano attraversato per causa sua.
Posò
gli occhi sul suo anello di nozze, che
scintillava nella semi oscurità della stanza.
Amy era
così emozionata quando gliel’aveva messo al
dito.
Talmente tanto
che le mani le tremavano.
Sorrise al
pensiero che ora lui apparteneva a lei.
E lei
apparteneva a lui.
Per sempre.
Oltretutto,
stentava ancora a credere che proprio il
giorno del suo matrimonio, anche grazie a sua madre, gli era balenata
in testa
una teoria delle stringhe basata sulla super asimmetria.
Ormai era chiaro
come il sole.
La predizione si
era avverata.
Incominciando a
stare scomodo con in quella
posizione, lentamente provò a spostare Amy sul materasso,
attento a non
svegliarla.
Appena ci
riuscì, dalla sua bocca uscì un lamento e
inconsciamente si avvinghiò teneramente a lui.
Sheldon non fece
nulla affinché si staccasse da lui,
sfiorandole invece il corpo con le dita.
Durante i primi
tempi della loro convivenza, avevano
affrontato diversi problemi, causati principalmente dal suo
“singolare”
carattere, che li avevano portati a litigare spesso.
Non volendo
essere come i suoi genitori, su
consiglio anche della sua amica Penny, decise di sforzarsi al meglio,
affinché
la loro coabitazione andasse per il verso giusto.
E adesso non
riusciva ad immaginare una vita senza
sua moglie, senza svegliarsi ed addormentarsi accanto a lei, pensando a
quanto
era meraviglioso averla attorno la maggior parte della giornata, senza
skype a
dividerli, conversando sugli argomenti più svariati, dalla
scienza ai fumetti,
dai film e serie tv alla lettura, ciascuno con il proprio punto di
vista.
<<
Sei la chiave della mia felicità >>
le sussurrò dolcemente, prima di stamparle un leggero bacio
sulla fronte,
sentendola stringersi ancora di più a lui con
un’espressione ancora più beata.
Sheldon
giurò a sé stesso che avrebbe ripetuto
quella frase a sua moglie più volte nel corso del loro
matrimonio.
La volta
prossima sarebbe stato quando lo avrebbe
reso padre.
Ovviamente
quando anche Amy sarebbe stata pronta a
diventare madre.
Quando circa un
anno e mezzo fa voleva a tutti i
costi fare un bambino con lei, non gli era del tutto chiaro cosa
comportasse
l’arrivo di un bebè, nemmeno vedendo Howard e
Bernadette, all’epoca incinta di
Halley.
Furono Penny e
Leonard a spiegargli, dopo che aveva
tentato di sedurre Amy con il flamenco, che un figlio non poteva essere
rimandato indietro, come faceva con un action figure, un completo di
lenzuola o
qualunque altra cosa su cui aveva cambiato opinione.
Una volta
arrivato, sarebbe rimasto nella sua vita
per sempre, portandosi dietro una miriade di cambiamenti.
Principalmente,
oltre a ciò, gli avevano anche
chiarito che diventare genitori era una decisione da prendere in due e
che non
poteva ingravidarla senza il suo permesso.
Fu allora che si
rese conto di essersi comportato
nuovamente da persona egoista e capricciosa, decidendo così
di scusarsi con
lei, dicendogli che per il momento un bambino era fuori discussione,
continuando ad avere rapporti sessuali protetti.
Ciò
nonostante, fantasticò sul loro futuro da
genitori, intenti a giocare e prendersi cura della loro prole mentre
ricevevano
una chiamata che avvisava loro di aver vinto il Premio Nobel.
Perché,
in fondo, i loro figli sarebbero stati la
chiave della loro felicità.
~
Salve.
Dopo un mese dal
finale di stagione e dopo un
matrimonio emozionante e stellare, eccomi qui con una One Shot sulla
loro prima
notte di nozze.
Come avete
notato, ho preso spunto dalla scena
finale tributo a Stephen Hawking, disponibile solo online e basandomi
sullo
spoiler di Young Sheldon.
Spero che la
Stagione 12 sia sempre ricca di colpi
di scena e con Sheldon e Amy, ora sposati, penso non mancheranno
momenti di
dolcezza, dando vita a nuove storie, fantasia permettendo.
Nel frattempo,
mi auguro che questa storia vi
piaccia e, se non l’avete visto, vi lascio con la scena
cancellata e mai andata
in onda.
https://www.youtube.com/watch?v=q7R0jTQ0lZs
Inoltre eccovi i
link dove potete trovare la lingerie
di Amy che ho scelto, come lei, dopo aver visto diversi modelli su vari
siti.
https://www.laperla.com/it/cfiplm0015190-blw284.html
https://www.laperla.com/it/cfiplm0015150-blw284.html
Baci e buona estate a
tutti.