–metti la musica?- chiede la piccola alla sorella che, prontamente, fa partire il cd dei suoi idoli. –eccoci arrivate piccola- disse spegnendo la macchina e scendendo per aiutare la sorella –viene mamma a prenderti, ci vediamo questa sera a casa- -va bene, buona giornata Mil- disse dirigendosi verso l’entrata della scuola elementare; la più grande risalì in macchina e si diresse verso la London University, una volta arrivata vide i suoi amici aspettarla davanti al cancello.
–ehi ragazzi- disse una volta che li ebbe raggiunti –Mil- esclamarono Katrin e Sophie abbracciandola –come state?- chiese la prima salutando anche Luke –bene, oggi ci diranno chi ha vinto il viaggio a Los Angeles- disse proprio quest’ultimo lasciando un bacio sulla guancia della migliore amica –allora andiamo a vedere chi è il vincitore- disse Sophie trascinando tutti dentro l’università e poi dentro la loro aula. Come sempre presero posto in fondo all’aula Katrin e Sophie in due banchi vicini e dietro di loro Mil e Luke e continuarono a parlare fino all’ingresso della professoressa. –bene ragazzi- disse sedendosi sulla cattedra –oggi saprete chi andrà per un mese a Los Angeles. Abbiamo pensato di mandare solamente due persone e queste sono Emily Nilson e Susan Wood- concluse il suo discorso l’insegnante. Emily, al sentir nominare il suo nome, si coprì la bocca; sarebbe stata per un mese nella stessa città del suo idolo! Luke si voltò subito ad abbracciarla e Mil scoppiò a piangere dalla felicità tra le sue braccia; dopo questa fantastica notizia la giornata scolastica dei quattro proseguì in modo tranquillo, Mil voleva assolutamente informare la madre.
–vado a casa a preparare le valigie- disse ancora incredula la fortunata abbracciando tutti i suoi amici e promettendogli che li avrebbe chiamati il giorno seguente prima di prendere l’aereo, salì in macchina e si diresse verso casa. Una volta arrivata parcheggiò la macchina e si avviò tutta felice verso casa –sono tornata- disse una volta entrata –Mil- la sorella le corse incontro urlando –ciao piccola peste- la salutò la maggiore prenderla in braccio –la mamma è in cucina?- chiese e la piccola annuì stringendosi a lei. –ciao mamma- la salutò Mil entrando in cucina –ciao tesoro- rispose la madre –ti ricordi del viaggio a Los Angeles?- chiese sedendosi al tavolo, tenendo sempre e comunque la sorellina tra le braccia –certo come dimenticare tutti i tuoi film mentali riguardo alla tua possibile vincita- disse ridendo Sarah –ehm diciamo che avrei vinto- esultò la figlia tirando i fogli che le aveva dato la professoressa. La madre lasciò cadere il coltello che stava usando ed andò ad abbracciare la sua maggiore –amore, sono contentissima per te- -forza mangiamo così poi vai a preparare le valigie- continuò tornando ai fornelli e mettendo nei piatti da mangiare.
–io non voglio che Mil parta- scoppiò a piangere Cloe stringendosi alla sorella e questa intenerita la strinse e le disse che sarebbe passato alla svelta quel mese. Dopo questo momento tra sorelle le tre mangiarono, sparecchiarono e poi andarono nella camera di Mil iniziando a fare le valigie di quest’ultima. –Mil metti la musica, metti la musica- gridò la più piccola riponendo le maglie nella valigia e la più grande ridendo accese lo stereo e fece partire “Made in the AM”. Tra una chiacchera, una canzone e una risata finirono di preparare il necessario per l’imminente viaggio e decisero di dormire tutti insieme nel letto della madre –buona notte amori- disse la madre –buona notte mà- risposero le figlie.
La prima a svegliarsi il mattino dopo fu Cloe che saltando sul letto ricordò alla sorella la sua partenza; si alzarono tutte e tre e andarono a fare colazione dopo di che si lavarono, vestirono e uscirono di casa dirigendosi verso la macchina. Una volta salite partirono verso l’aeroporto; una volta giunte fecero tutte le procedure necessarie e poi Mil chiamò i suoi amici salutandoli. Alle dieci in punto chiamarono il suo aereo e con le lacrime agli occhi le tre si salutarono –vi chiamo quando arrivo- disse la ragazza allontanandosi e salutandole; dopo aver effettuato tutti i controlli salì sull’aereo, si sedette al suo posto e pensò “Los Angeles sto arrivando.