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Autore: Marikannalel    20/06/2018    0 recensioni
[NCT]
Puoi percorrere strade diverse e fare esperienze diverse, a volte potresti ritrovarti anche a dover creare il sentiero, altre potresti ritrovarti la strada completamente spianata, ma alla fine arriverai sempre in cima.
Certo, non sai mai se la cima a cui punti sia davvero la più alta oppure se ci sia ancora strada da fare.
Jaehyun + OC
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Ci sono cose per cui non hai scelta: puoi percorrere strade diverse e fare esperienze diverse in base al sentiero che scegli, a volte potresti ritrovarti anche a doverlo creare tu il sentiero, altre potresti ritrovarti la strada completamente spianata, ma alla fine arriverai sempre in cima. Certo, non sai mai se la cima a cui punti sia davvero la più alta oppure se ci sia ancora della strada da fare per arrivare a quella. Non capisco proprio cosa ci sia di male a non essere eterosessuali. Lui non lo è ed io nemmeno, per nessuno dei due era un problema, tutto il paesino in cui abitavamo lo sapeva, anche i suoi genitori lo sanno. Non capisco proprio perché se anche i suoi fan lo venissero a sapere dovrebbero nascere problemi. Ci incontrammo proprio grazie a questo, lui era andato a Seoul con la sua famiglia per andare a trovare la sua famiglia, io per una piccola vacanza con gli amici. Insomma, chiunque si sarebbe potuto trovare nella nostra situazione: seduti sulle scale davanti ad un locale gay alle due di notte a fumare una sigaretta. "Scusa, mi presti l'accendino? Il mio non parte" sento qualcuno dirmi qualcosa, dato che fuori c'eravamo solo io e, a quanto pare, la persona a cui appartiene questa voce melodiosa. "Si certo" mi giro, mentre prendo l'accendino dalla tasca dei jeans in cui l'avevo messo, e davanti a me trovo una creatura angelica. Il ragazzo prende l'accendino dalle mie mani e si riaccende la sigaretta, poi lo mette nella tasca dei miei jeans e si siede sulle scale vicino a me. "Non senti freddo? Entra" "Nemmeno mia madre si preoccupa così, e no, preferisco il silenzio che c'è qui fuori, ogni tanto bisogna staccare dalla musica" "Io mi chiamo Yoonho, ma puoi chiamarmi Jaehyun, di che anno sei?" "Sono del novantacinque, mi chiamo Yongjun" "Sei un mio hyung! Sono del novantasette" "Si piccoletto, e togli le mani" "Va bene... vuoi uscire con me hyung?" "Cosa?!" "Allora? Ti va? Ti lascio il numero se vuoi pensarci" "Si che voglio uscire con te ma... oddio sei un pazzo" "Lo so, me lo dicono a volte" Durante tutta la conversazione siamo rimasti con le mani intrecciate per il freddo e la sua testa appoggiata sulla mia spalla. Nonostante abitassimo nello stesso paesino da una vita, non lo avevo mai conosciuto. Prima di quel giorno sapevo solo che era gay, che era due anni più piccolo di me, che si chiamava Yoonho, che si faceva chiamare Jaehyun e che era molto estroverso. I primi cinque minuti di conversazione mi fecero capire che era lui, il lasso di tempo tra le due e mezza di notte circa e le tre e mezza circa, quando i miei amici uscirono fuori per cercarmi e dirmi che se ne stavano andando, mi fece capire quanto già mi piacesse. Ci sono anche casi in cui trovi una pianura, anche in quel caso potrebbe esserci l'altro lato della montagna, da percorrere in discesa, oppure un fianco di una montagna dalla cima più alta. Ci sono giorni in cui penso che non sarebbe mai dovuta iniziare, gli avrei dovuto dare l'accendino e poi riprenderlo per poi rimetterlo in tasca e ignorarlo. Sapevo che quel faccino d'angelo si sarebbe rivelato la maschera di un diavolo. Ma non volevo accettarlo, ogni volta che mi abbracciava sentivo il fuoco sotto la maschera che mi dava calore, mi rifiutavo di pensare al futuro, a quando l'avrebbe tolta e il fuoco mi avrebbe bruciato. "Perché non ti fai baciare?" "Perché le maschere non coprono le labbra, la tua anima da diavolo mi brucerebbe" rispondo. Effettivamente ha ragione: siamo usciti già quattro volte e non mi sono minimamente avvicinato alle sue labbra. Con le mie labbra e le mie mani ho sfiorato però molti altri suoi punti in questi quattro appuntamenti: l'orecchio, il naso, la fronte, la gola e le mani, ho trovato anche i suoi punti deboli, cioè i fianchi e il collo. "Allora andiamo? Si è fatto tardi Yongjun hyung" "Che ora è?" "Mezzanotte passata" Dalla finestra del ristorante noto che nevica quindi gli dico subito di si e, prendendolo per mano, lo porto subito fuori. "Dai andiamo, o ci prenderemo di fre..." Lo prendo dal colletto della camicia nera che indossa e lo bacio, ed improvvisamente sento uno zoo nello stomaco. "Non avevi detto che le mie labbra ti avrebbero bruciato, Yongjun hyung?" "Sta nevicando piccoletto, allora vuoi andare via?" Chiedo ridendo. "Altri cinque minuti non faranno male" In realtà poi fecero male, Jaehyun ebbe l'influenza per una settimana e io mi presi la tosse fortissima. Il momento migliore è quando arrivi in cima, guardi il panorama e pensi che ne è valsa la pena. Dopo poco più di un mese mi diede la notizia, lo avevano preso alla SM Entertainment, eravamo entrambi felicissimi... magari se fosse rimasto tutto come in quel giorno non sarei qui adesso. "Ti è piaciuta la cena?" "Sai che adoro il kebab, e quì in Korea nessuno fa kebab" "Io si, so fare il kebab!" "Hyung, mi hanno preso" "Dove?" "Alla SM!" "Quando?" "Mi hanno mandato la mail di conferma oggi! Mi hanno preso!" "Visto? Ce l'hai fatta!" Lo prendo in braccio come se fosse una principessa e lo porto nella mia camera per poi poggiarlo sul letto. "E adesso che fai?" Mi chiede malizioso. "Stupido controllo le mail, ma visto che l'hai detto vedi cosa ti faccio appena finisco qui" rispondo altrettanto. "No, non mi hai mentito, bravo piccolo" Vado nel letto vicino a lui e gli lascio un bacio sulla fronte. "O-oppa..." sale a cavalcioni su di me e si appoggia al mio petto. "Qualunque... cosa d-dovesse succedere... ti ricorderai che ti amo, vero?" "Si Yoonho, ti amo anche io" Allora non mi resi conto che quella era la prima volta che diceva di amarmi, ma col tempo, man mano che ci allontanammo, non per nostra volontà, me ne resi sempre più conto e questo ricordo è diventato sempre più frequente col passare del tempo. Il momento peggiore? Quando passa tanto tempo, capisci di dover scendere, e ti rendi conto che la discesa è peggio della salita, perché potresti cadere, e come potresti cadere quasi alla fine e procurarti solo qualche ferita, potresti anche cadere quando stai iniziando a scendere, e potresti non arrivare vivo ai piedi della montagna. In realtà penso di amarlo già dalla prima volta che ci siamo visti, su quelle scale, in pieno inverno, quando aveva appena smesso di nevicare e quelle scale erano ricoperte di neve. Penso di amarlo da quando ho sentito la sua voce, prima ancora di voltarmi già lo amavo, ho pensato subito che quella voce doveva essere di qualcuno che aveva successo... non lo sapevo, ma quella voce avrebbe avuto successo. "Hei Yongjun hyung!" Sento la sua voce stanca per telefono. "Hei piccoletto!" Rispondo per farlo ridere un pò e riuscendoci. "Che fai?" Mi chiede e sento uno smuoversi di coperte. "Nulla di che, mi stavo cucinando qualcosa e aspetto Yoonji, tu?" "Nulla mi sono appena messo a letto, Yoonji adesso è la tua coinquilina giusto?" "Si Jaehyun, e anche la mia migliore amica" rispondo sentendo un rumore di chiavi venire dalla porta. "Lo so... hyung io stacco, ho troppo sonno" "Tranquillo Yoonho, dormi, ti amo" "Yongjun..." "Si piccolo?" "Ricordati che ti amo anche io, ricordatelo okay?" "Okay Yoonho, ti amo, buonanotte" "Buonanotte" Alla fine non ci siamo mai lasciati, ma quella fu l'ultima chiamata, non ci sentiamo già da più di due anni, anche se qualche volta ci siamo visti, in giro per le strade di Seoul, perché in fondo tutti sanno quanto può essere piccolo il mondo. In fondo io in cima ci sono arrivato, quindi... perché non scendere adesso? Che cambia se mi faccio solo qualche ferita o se scendere da questa montagna sarà l'ultima cosa che farò? At the same time... "Io non ce la faccio, okay? Taeyong non ce la faccio, è inutile che mi pressi, è inutile che mi pressate, che provate a farmi pensare ad altro, non riesco a fare niente senza di lui okay? E se stare con lui significa lasciare la musica, allora lo farò, va bene? Perché tanto non ci riesco se non ho lui, pensate che tutte le volte che l'ho incontrato è stato il caso? Se non lo vedo non riesco a fare nulla, è lui che mi ispira. È lui che mi da la forza di reggere tutto, se non lo vedo per troppo tempo mi passa anche la fame. È lui. È lui. Se non ho Yongjun nella mia fottuta vita io non riesco a fare musica, quindi non pressatemi, non riesco neanche notarle queste rime strane che dici di aver fatto Mark" Mi alzo dal pavimento della sala da ballo e prendo la felpa. "Non provate a seguirmi" Esco dall'agenzia con un solo obbiettivo: casa di Yongjun. Sento il telefono che squilla, per suonare deve essere nella felpa, quindi controllo le tasche. "Hei Yoonji" "Ciao Jaehyun, non è che hai visto Yongjun oggi per caso?" "No, ma stavo andando a casa vostra" "Fammi sapere, non risponde da tutto il giorno, e prima che io partissi era molto distratto e giù di morale" "Tu non sei a casa?" "No, sono tornata in paese per venire a trovare i miei" "Capito, chiudo, ciao" "Non mi lascerai giusto? Non potrei vivere senza di te, e intendo letteralmente" dico al ragazzo di fianco a me che lascia baci su tutto il mio viso mentre io disegno figure immaginarie sul suo torace nudo. "No Yoonho, non lo farei mai, e tu? Mi lascerai un giorno?" "Non ci riuscirei" lo bacio pronto a iniziare il secondo round. Nemmeno il tempo di essermi ricordato di quel giorno che mi accorgo di essere davanti al condominio di Yongjun, e prendo subito le chiavi, che porto sempre con me. Dopo aver preso le scale, perché l'ascensore ci stava troppo, mi rendo conto che c'è un forte odore di bruciato proveniente dell'appartamento e appena apro la porta il fumo mi oscura la vista per pochi secondi. "No. No. No. Porca... Yongjun tu odi le parolacce, dove ca... cavolo sei finito? Yongjun dove sei?" Nel frattempo prendo un fazzoletto per non respirare il fumo e vado in cucina per bagnarlo. "Yongjun, Yongjun!" "Y-Yongjun oppa... No no no non adesso..." La parte più bella di tutto questo? Che il percorso ricomincia, che arriverai vivo a valle, ferito si, ma vivo, e ci saranno altre montagne da scalare, altri percorsi da percorrere, altri panorami da osservare e altre ferite da far guarire. Ma sarai vivo, e potrai ricordarti tutto, gioie e dolori. "Y-yoonho" "Shh... riposa, non parlare" "Sei qui?" "Si oppa, sono qui, ora riposa" "P-perché sei qui?" "Perché stavo venendo a casa tua, sono arrivato e c'era uno stupido accendino vicino alle tue mani, te incosciente nella tua camera da letto e la stanza che andava a fuoco" "Che ci fai qui? Potevi... andare via" "Non vado via, non lo faccio più, tanto se non ti ho con me non riesco nemmeno a fare quello che devo" "Ti amo Yoonho" "Ti amo hyung" Il piccolo lasciò un bacio sulle labbra al ragazzo sul lettino, il bacio più semplice che si siano mai dati, ma in fondo non importava, il loro amore funziona per le cose semplici: la neve, gli accendini, il kebab e la musica.
   
 
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