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Autore: facciadivolpe_    24/06/2018    2 recensioni
BatCat
Ambientata dopo la quarta stagione.
Dal testo:
Bruce e Selina non avevano idea di come Gordon e Alfred fossero riusciti a far fare loro una cosa talmente assurda.
Erano entrambi in piedi, Selina con le mani sui fianchi ed uno sguardo scettico e Bruce confuso con una mano tra i capelli, grattandosi la testa.
- Sul serio? Babysitter? - esordì Selina lasciando cadere le braccia tanto da far sbattere le mani sulle cosce.
Bruce rimase in silenzio, a guardare la bambina tentare di mordersi un piede.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruce Wayne, Nuovo personaggio, Selina Kyle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bruce e Selina non avevano idea di come Gordon e Alfred fossero riusciti a far fare loro una cosa talmente assurda.

Erano entrambi in piedi, Selina con le mani sui fianchi ed uno sguardo scettico e Bruce confuso con una mano tra i capelli, grattandosi la testa.

  • Sul serio? Babysitter? - esordì Selina lasciando cadere le braccia tanto da far sbattere le mani sulle cosce.

Bruce rimase in silenzio, a guardare la bambina tentare di mordersi un piede.

  • Non ce la faccio, me ne vado. - disse la ragazza prendendo la giacca di pelle e avviandosi verso la porta d’ingresso.
  • Selina, aspetta! - la fermò Bruce con una mano sul suo polso. 

Selina si girò, guardandolo con un sopracciglio alzato.

  • Po-Potrebbe essere divertente, dopotutto. - tentò di convincerla lui, con un sorriso sbilenco.

Lei lo guardò, poi guardò la bambina che era finalmente riuscita ad infilarsi il piede in bocca. Sbuffò e gettò su una poltrona la giacca, sedendosi sul divano a braccia incrociate.

Bruce sorrise soddisfatto e prese posto sul divano, accanto alla bambina.

La neonata lo guardò incuriosita, avvicinandosi a lui e tirandogli un orecchio ridendo.

  • Ouch! - esclamò Bruce allontanandosi e massaggiandosi un orecchio.

La risatina di Selina, però, la sentì forte e chiara, anche se lei cercava di nasconderla con una mano sulla bocca.

  • Bene, ora della pappa! - esordì Selina andando verso la cucina.
  • Selina?! - la richiamò Bruce.
  • Che c’è? - rispose lei apparendo dalla porta della cucina con solo il busto.
  • Una mano? - chiese Bruce con la bambina in braccio, una borsa appesa al collo e un’altra nella mano libera.
  • Mmmh.. Nah. - rispose lei storcendo il naso e rientrando in cucina.

Il ragazzo sbuffò e tentò di non perdere l’equilibrio con la bambina che gli pizzicava il naso di tanto in tanto.

 

  • Ecco qui, tutto pronto! - esclamò Selina poggiando in tavola un cartone con una pizza intera e della soda.
  • Buon appetito. - aggiunse leccandosi i baffi e prendendo un pezzo di pizza, prima che il ragazzo le schiaffeggiasse la mano.
  • Ahi! Che diavolo fai? - rispose lei indispettita.
  • Non crederai che possiamo dare questo da mangiare a Robyn? - chiese lui incredulo.
  • Perchè no? La pizza fa bene. - rispose lei stringendosi nelle spalle e sgattaiolando dalla presa di Bruce con un pezzo di pizza in mano.

Bruce si schiaffeggiò la fronte.

  • Selina, dove hai messo l’unica borsa che il detective Gordon ti ha chiesto di prendere? - chiese lui sospirando.
  • Quale borsa? - chiese lei masticando il boccone.

Il ragazzo la guardò incredulo.

  • Quella con il cibo della bambina che Gordon ti aveva chiesto di prendere dal bagagliaio! - urlò lui esasperato.
  • Oh, quella borsa. Ehm.. - rispose lei grattandosi la testa.

Bruce sospirò sconfitto avvicinandosi al seggiolone dove la bimba stava beatamente giocando con la sua bambola.

  • Ringrazia che ci sono io qui. - le disse accarezzandole la testa.

 

  • Passami una banana. - disse il ragazzo con voce severa.
  • Sissignore! - rispose Selina passandogli in frutto.
  • E ora una mela. - disse lui dopo aver messo la banana nel frullatore.
  • Sissignore! - rispose lei dandogli la mela.
  • Speriamo per il meglio. - esclamò lui facendo partire il frullatore.

All’inizio tutto andò bene, riuscirono a frullare tutto il contenuto, ma appena Bruce aprí il frullatore, la poltiglia di frutta schizzò da tutte le parti, compresi i capelli della ragazza e il grembiule che l’altro aveva (grazie a Dio) indossato per cucinare.

  • Ew, ma sei pazzo, ragazzino? - esclamò piccata la ragazza togliendosi residui di banana dalla testa.
  • Non adesso, Selina! - rispose lui tentando di salvare ciò che era rimasto nel frullatore per far mangiare la bambina. 
  • Vado a fare una doccia, ci si vede! - esordì la ragazza volatilizzandosi al piano di sopra.

Bruce sospirò e si avvicinò alla bambina, con un cucchiaio e il bicchiere del frullatore.

 

Quando Selina scese, dopo una bella doccia calda, non potè fare a meno di ridere alla scena che si trovò davanti.

Robyn era sul divano, intenta a giocare con la sua bambola preferita, mentre Bruce era in cucina, tentando di lavar via il vomito della bambina dal suo dolcevita.

La ragazza rise cosí tanto da cadere a terra per gli spasmi, cosa che fece leggermente offendere Bruce.

  • Risparmiati i commenti. - rispose lui piccato togliendo la maglia e gettandola nel cestino. 

Selina smise di ridere e si fermò a guardare Bruce.

Riuscí a vedere, nei suoi addominali poco più che accennati, i segni della pubertà e del costante allenamento.

La ragazza tossí, alzandosi da terra e sedendosi accanto alla bambina. 

  • Hey mostriciattolo. Ti va di venire in braccio? - chiese lei con un tono che Bruce catalogò come dolce, ma che non avrebbe mai pensato potesse appartenere a Selina.
  • Vado a mettere qualcosa addosso. Torno tra un attimo. - esordí Bruce cominciando a salire le scale.

 

Quando il ragazzo tornó in salotto trovó Selina con in braccio Robyn che stava ridendo e scuotendo le braccia felice.

  • Bruuuuum, bruuuuuuum - sentí Selina dire, mentre, tenendo la bimba dalla pancia, muoveva le gambe simulando un giro in moto.

Bruce sorrise intenerito a questa parte sconosciuta di Selina e si appoggió allo stipite della porta della sala da pranzo osservando la scena silenziosamente. 

  • Ti diverti, mostriciattolo? - chiese dolcemente alla bambina che rispose battendo entusiasta le mani.
  • Che ne dici di fare uno scherzo a Bruce appena torna qui? È carino quando è imbarazzato. - disse lei parlando ancora alla bambina.

Le guance di Bruce si scaldarono e lui tossí.

La biondina si giró.

  • Hey, ragazzino! - salutó lei sorridendo.
  • Smettila di chiamarmi cosí, sono solo un anno piú piccolo di te. - disse lui sedendosi accanto a lei.
  • No. - rispose lei con una veloce linguaccia.

Bruce continuó a guardarla giocare con la bambina, con un sorriso dolce stampato sulle labbra e quasi riuscì ad immaginare da lí a molti anni la stessa scena, ma in circostanze diverse e si diede dello stupido anche per averci solo pensato.

La bambina sbadiglió e Selina la prese tra le sue braccia alzandosi.

  • È l’ora della nanna! - esclamó avvicinandosi alla culla che Alfred aveva posizionato vicino al divano.

I due ragazzi si avvicinarono e Selina posó delicatamente la bambina nella culla, dandole poi un bacio sulla testa.

I due rimasero a guardare Robyn finchè non furono sicuri che si fosse addormentata e poi si lanciarono sul divano sfiniti.

  • Grazie. - disse semplicemente Bruce.
  • Per cosa? - chiese confusa Selina.
  • Per essermi venuta in aiuto, non sono bravo con i bambini. - rispose lui ridacchiando.

Selina ridacchió a sua volta e lo guardó. 

Il silenzio caló tra i due, mentre si scambiavano sguardi compiaciuti per il lavoro svolto. 

Bruce guardò Selina negli occhi, per poi spostare lo sguardo sulle sue labbra, facendolo tornare sui suoi occhi.

Selina fece lo stesso e si avvicinò lentamente.

Bruce le andò incontro e le loro labbra si unirono in un dolce bacio a metà strada.

Quando si staccarono, ancora gli occhi chiusi e il sorriso sulle labbra, sentirono un lieve mugolio felice venire dalla culla della bambina e entrambi ridacchiarono contenti.

 

Quando Alfred e il detective Gordon tornarono a casa, quello che videro li fece sorridere e battere il cinque. 

La bambina dormiva beatamente nella culla e Bruce e Selina si erano addormentati uno nelle braccia dell’altra sul divano, con un sorriso sulle labbra.

 

  
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