Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Kira Eyler    26/06/2018    3 recensioni
[Più drabble unite in una storia, perché separarle mi sembrava fare un torto a chi so io]
I sorrisi della gente nascondono tante cose, a volte anche spaventose. C'è chi impara a capire cosa c'è dietro, ma a volte lo fa tardi, quando è tempo di lasciar andare; se poi pensiamo che si viene a scoprire cosa nasconde un sorriso proprio quando sta per finire una relazione, le cose fanno ancora più male.
"[...] Il tuo sorriso sta sparendo.
La tua maschera di finta gioia sta cadendo.
Stai crollando davanti ai miei occhi e non riesco a salvarti.
"Scusa" vorrei dirti; eppure mi farebbe male pronunciarlo.[...]"
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'ἄπειρον '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non avevo neanche intenzione di pubblicare questa... cosa. L'ho scritta di getto, inserendo parole che vorrei dire a qualcuno (o forse a nessuno), ma che mai dirò; per non cancellarla e non ricevere botte da qualcuno (non ti nomino, ma grazie per minacciarmi ogni volta AHAHAHAH! Le botte di autostima mi dai), ho però deciso di metterla qui. E niente, spero possa piacervi un po' e spero di non aver fatto tanti errori.
-Kira.


 
Apparenza
Le apparenze ingannano ed è vero.
All'inizio mi sembravi un mostro, qualcuno da cui dovevo star lontano, qualcuno che sapeva solo ferire gli altri.
Poi ti ho conosciuto e mi sei parso tutt'altro: gentile, spiritoso - forse anche troppo -, divertente, talvolta appiccicoso ed estroverso.
Le apparenze ingannano, lo ripeto, e non riesco a capire quante maschere tu abbia creato per non mostrare agli altri chi davvero sei. Sappi che però io lo so, lo vedo.
Lo vedo quando vuoi scappare, quando vuoi gridare, quando vorresti solo piangere. Lo vedo che alla fine, nonostante tu voglia nasconderlo, sei soltanto un vetro infranto.

 
Calore
«Andrà bene»
Mi stringi una mano; la tua è così fredda.
«Lotteremo insieme anche oggi»
Mi dai un bacio sulla fronte - anche le tue labbra sono gelide - e vorrei correggerti, perché ancora una volta sarai tu a lottare per entrambi.
Sono debole: tu lotti contro tutti e tutto, mentre io non riesco ad affrontare una singola persona. Quando arriverà il giorno in cui potrò combattere per te? Quando arriverà il giorno in cui potrò dire: "ti proteggo io"?
Quando ti allontani da me, sorridi e sto meglio. In quel singolo gesto c'è abbastanza calore da sciogliere i miei terrori ancora una volta.

 
Annegare
Non ho mai visto una singola lacrima solcare il tuo viso. Quando sei triste gli occhi ti si fanno lucidi tutto d'un tratto, eppure non piangi.
Ti trattieni dal versare lacrime e nascondi questa forzatura con un sorriso accennato, una battuta magari anche pessima, per cambiare il discorso e smorzare la malinconia del momento.
«Perché non ti ho mai visto piangere?»
Vorrei buttarla sul ridere anche io, come fai tu.
«Se dovessi piangere, probabilmente annegherei nelle mie lacrime» mi rispondi e poi fai spallucce.
Peccato che tutto ciò che non esprimi fuori, forma un oceano interno. Tu stai già annegando.

 
Amore
Ti abbraccio facendoti sedere sulle mie gambe e ti sfrego le mani sulla schiena, nel tentativo di riscaldarti un po'.
Tu mi abbracci e appoggi la testa sull'incavo del mio collo.
Ma sai cos'è l'amore?
Forse no. O meglio, per te amore è tutto, anche gli schiaffi, poiché così sei cresciuto. Voglio farti cambiare idea, voglio farti conoscere il vero significato di questa parola che non fa sempre male.
«Ti abbraccerò così forte che a stento potrai respirare», dico per prepararti a ciò che sto per fare.
«È amore se mi stringi così forte da togliermi il respiro?»
Questa volta sì.
Rosa
Hai il battito irregolare, ancora. Ti carezzo una guancia e ti stringo di più a me; tu ridi, perché pensi che lo stia facendo per chissà quale assurdo motivo.
«A volte ho paura di starti così vicino», mi dici «Potrei ferirti.»
«Le rose hanno le spine, ma sono bellissime.» ti rispondo, per farti capire che per te correrei il rischio.
«Non vale la pena ferirsi per un fiore, prima o poi appassirà»
Hai ragione, ma se qualcuno prova comunque a cogliere una rosa, lo fa per un motivo. Io voglio portarti via da quel rovo, perché le spine fanno sanguinare anche te.

 
Errore
Sento un brivido per tutta la schiena quando unisci le tue labbra alle mie; e sento un nodo allo stomaco quando ti allontani ridacchiando, divertito dalla mia espressione.
È stato inaspettato, non so come reagire.
Sospiri.
«Scusami...» sussurri tristemente, ma forzi un sorriso; «... forse non volevi che il tuo primo bacio ti venisse rubato da un errore.»
Non sei un errore, penso e non riesco a dirlo. Vorrei dirti che sei caos, un bellissimo caos.
«Magari è un errore anche la tua presenza al mio fianco»
Cosa stai cercando di dirmi?
L'unico errore, qui, è il modo in cui ti guardo.

 
Cosa giusta
Quell'uccellino ferito raccolto in cortile tempo fa è tornato a volare.
«Secondo te è meglio tenerlo in gabbia, o lasciarlo volare?» chiedi, osservandolo saltare da una parte all'altra della sua prigione.
«Lasciarlo volare, ovvio!» rispondo e sorrido. Faccio per abbracciarti, ma tu ti allontani e questo mi fa male.
«Farlo restare lì significherebbe farlo soffrire per egoismo, giusto?» domandi e nonostante il tono curioso, ciò mi preoccupa.
Finalmente riesco a porgerti quella domanda: «Si può sapere cosa vuoi dirmi?»
Mi guardi e mi rispondi con freddezza: «Mi sembra che ti stia costringendo a stare con me. Devo lasciarti andare.»
Perché?

 
Bugia
Ti vedo più stanco del solito: sei silenzioso, non ridi più come un tempo e non sorridi più tanto spesso; anche spostare un oggetto diventa la cosa più faticosa del mondo.
Sei pallido.
«Come stai?» non intendo fisicamente.
«Sto bene.» menti. Ho sempre creduto alle tue bugie, ma questa volta è diverso.
La luce nei tuoi occhi si sta spegnendo, non brillano più di quella forza che mi ispirava a non arrendermi mai.
Il tuo sorriso sta sparendo.
La tua maschera di finta gioia sta cadendo.
Stai crollando davanti ai miei occhi e non riesco a salvarti.
"Scusa" vorrei dirti; eppure mi farebbe male pronunciarlo.

 
Luce
Lo hai fatto: mi hai lasciato andare.
Ho provato a starti accanto e tu hai fatto lo stesso, ma il Mostro ha vinto anche questa volta. Per far sì che ti lasciassi, ti sei fatto odiare e mai avrei pensato di poterlo fare.
Eppure ancora conservo quelle foto di noi due, ancora conservo i tuoi disegni; sì, quelli che volevi gettare via e per cui ho disperatamente lottato pur di salvarli.
Mi spieghi come si può dimenticare qualcuno che hai amato più di te stesso?
Eri la mia luce: mi salvavi dalle tenebre, ma mi accecavi per non mostrarmi cosa nascondesse il tuo sorriso. La luce cela i mostri e non ho potuto prevedere alcun attacco.
Questo ha fatto più male dell'odiarti.



Eventuali chiarimenti/giustifiche: 
I personaggi ho preferito lasciarli anonimi: un po' perché volevo scrivere così, un po' perché, chissà, magari qualcuno si rivede nella storia?
Se però proprio volete sapere chi sono le vittime di 'sta """"storia"""", sono due miei personaggi: uno di loro è solare e sempre spiritoso con chi ama, l'altro è un tipo che si abbatte subito, ma maturo al contrario del primo. Tuttavia il primo ogni tanto ha pensieri paranoici, teme di ferire gli altri per via dei suoi problemi e allora prova a lasciarli, trattandoli male o agendo in questo modo.
Nella parte finale, il secondo personaggio dice che pur di lasciarlo, si è fatto odiare: ed è così. Ha fatto una cosa che difficilmente qualcuno potrebbe perdonare, soprattutto quando c'è molta fiducia nell'altro.
Sì, scrivo cose abbastanza depresse e pessimiste, ma chi lo vieta? Viva l'Angst! :D
Un abbraccio e alla prossima! 


 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Kira Eyler