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Autore: mvstrxl    26/06/2018    0 recensioni
Sequel di "Human"
Juuzou Suzuya x OC
···
Sono passati ormai quattro anni dalla battaglia contro Aogiri e la vita di Akane, Juuzou, Hikari e Red sembra andare per il verso giusto: Akane ha trovato lavoro come psicologa di sostegno alle famiglia colpite da ghoul presso la CCG, Juuzou ha una squadra tutta sua e i gemelli sperimentano per la prima volta la cosiddetta "vita sociale". Con l'arrivo di una nuova figura nelle loro vite, però, la tanto meritata pace sarà nuovamente a rischio...
···
La storia seguirà gli avvenimenti dell'anime e del manga solo in minima parte.
Potete trovarla anche su Wattpad.
Genere: Angst, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Suzuya Jūzō
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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-Akane-
La voce di Juuzou le giunse dritta al cuore guidandola fuori dal dedalo dei suoi pensieri. Il giardino dell'ospedale era vuoto e attorno a loro la natura era stata messa a dormire dal gelo.
La ragazza abbassò lo sguardo verso l'albino seduto sulla sedia a rotelle e un velo di tristezza si posò sui suoi occhi: la vista del moncone le procurava sempre una fitta di dolore, le ricordava la battaglia che entrambi avevano combattuto, che avevano vinto e perso allo stesso tempo.
Era da quella notte che Juuzou aveva perso il sorriso.
-Cosa c'è?- domandò dolcemente Akane.
Juuzou fissò un punto davanti a sé senza muoversi né sospirare come spesso lo sorprendeva a fare la ragazza. Era strano vedere l'albino senza la sua caratteristica spensieratezza, quell'aura di malinconia non gli donava per niente. Il desiderio di riportare il sorriso sul suo volto era incommensurabile, ma come avrebbe potuto fare? Lei stessa era ancora profondamente scossa da tutti gli avvenimenti di cui erano stati causa, vittime e testimoni lei e gli altri, in primis l'omicidio di cui si era macchiata: per quanto tentasse di autoconvincersi che quello non fosse altro che un pazzo la cui morte aveva gioviato a molti, non riusciva a non sentirsi affogare ogni qual volta riportava alla mente la sensazione di infilzare con la kagune il corpo di Kanou.
-Credi che io abbia il diritto di vivere?-
Solo il vento rispose, ululando tra le fronde spoglie.
-Avrei dovuto esserci io al posto dei signor Shinohara-
Solo in quel momento Akane si rese conto di quanto fosse grigio il cielo quel giorno.
-Se non mi avesse fatto da scudo con il suo corpo a quest'ora non sarebbe...-
-Esatto-
Juuzou alzò il capo, ma lo riabbasò in fretta perché Akane gli si era inginocchiata davanti guardandolo dritto negli occhi con un candido sorriso.
-È esatto: il signor Shinohara ti ha fatto da scudo. E lo sai perché?-
Juuzou non rispose.
-Perché per lui eri... sei come un figlio. Lui vorrebbe che tu continuassi a vivere, lo vogliamo tutti, ne hai il pieno diritto. Non macchiarti di colpe che non hai, non chiederti come sarebbe potuta andare, questo non riporterà le cose com'erano prima. Possiamo ricominciare. Dobbiamo andare avanti senza dimenticare- spiegò la rossa senza staccare il proprio sguardo da quello di Juuzou. Pronunciare quelle parole ad alta voce rassicurò anche se stessa. Lo stato in cui era ridotto in signor Shinohara era un brutto colpo da attutire anche per lei, ma non voleva mostrarsi debole davanti a chi in quel momento aveva bisogno di un'appiglio.
-Aka-chan...-
Akane gli spostò il ciuffo dal viso continuando a sorridere. Aveva imparato a leggerlo, a capire cosa gli passava per la testa, ma non completamente. Tuttavia non si arrendeva: anche se inconsciamente lui aveva fatto tanto per lei e ora lei voleva poter ricambiare. La morte dei suoi "genitori", l'aver accolto Hikari e Red con loro, le incertezza che si erano trasformate in determinazione, la paura che era diventata coraggio e voglia di mettersi alla prova, l'odio poi trasformato in consapevolezza... tutto ciò che Akane era diventata era solo grazie a Juuzou, a quel ragazzo cresciuto come una macchina di distruzione e autodistruzione, che aveva attraversato l'inferno e ne era uscito sorridendo, che era diventato una parte fondamentale di lei.
Gli prese delicatamente le mani e chiudendo gli occhi se le portò alla fronte. Juuzou sbatté le palpebre un paio di volte senza capire cosa la ragazza stesse facendo.
-Akane...?-
-Questo gesto in passato era compiuto per mostrare fedeltà al re- spiegò senza cambiare la sua posizione, -e ora io voglio dimostrare la mia fedeltà a te Juuzou. Mi sei stato vicino nei momenti peggiori della mia vita aiutandomi a combatterli, mi hai dimostrato che c'è del bene anche nell'essere vivente più danneggiato. È solo grazie a te se ho avuto la forza di andare avanti, quindi adesso tocca a me- alzò piano il viso e aprì gli occhi, -Juuzou, ti prego, permettimi di starti accanto e di dimostrarti tutta la mia gratitudine e devozione-.
Juuzou era rimasto a bocca aperta incapace di esprimere ciò che provava in quel momento, soprattutto perché per lui erano emozioni completamente nuove a cui non riusciva nemmeno a dare un nome. L'unica cosa di cui era consapevole in quel momento era che Akane, dopo il signor Shinohara, era riuscita a vedere in lui ciò che nessun'altro aveva mai visto. Loro aveva visto l'essere umano che era e non solo "Rei", non lo squilibrato, né il bambino problematico. Loro gli aveva insegnato cosa volesse dire "voler bene a qualcuno", l'avevano fatto sentire parte di una famiglia, l'avevano... salvato.
-Quello che dovrebbe inchinarsi sono io- mormorò stringendo le mani della rossa, la quale si sorprese.
Infine alzò la testa.
-Grazie Aka-chan-
Un sorriso genuino gli solcò le labbra. Akane ne rimase incantata: avrebbe voluto dire tante cose, ma tutto ciò che riuscì a revocare fu la nostalgia che aveva provato per quel suo angelico sorriso, tutta dissipata in quell' attimo di sfuggente serenità.
-Anche io voglio stare al tuo fianco- disse.
L'albino si sporse quel tanto che bastava per poggiare la propria fronte su quella di lei e chiuse gli occhi. Akane lo assecondò.
-Anche se cambiassi?-
-Potresti anche cambiare nome- sussurrò Akane come se improvvisamente fosse scesa la notte e il mondo si fosse addormentato, -ma non ciò che sei per me-.
Un raggio di sole fece capolino dalla coltre di nubi che per giorni aveva occupato il cielo ed entrambi lo seppero: un nuovo giorno era appena iniziato.



Quattro anni dopo.

-Allora?-
Era la quarta volta che Satoshi sentiva quella domanda e stava decisamente perdendo la pazienza. I tempi non sarebbero accelerati se Norio avesse continuato a lamentarsi, quindi perché sprecare fiato? Davvero non riusciva a capirlo.
-Ti ricordo che se non portiamo a termine il lavoro possiamo dimenticarci di mangiare. Ed io ho già una fame da matti- rintuzzò Norio quasi avesse letto nel pensiero del fratello.
-Tu hai sempre fame- rispose acido il maggiore battendo la punta del piede sull'asfalto senza degnare l'altro di uno sguardo.
Prima che il suddetto potesse ribattere, però, un rumore di passi fece disporre entrambi sull'attenti. Poco dopo davanti a loro apparve un ragazzo poco più giovane di loro il cui viso era oscurato dal naso in giù dalla maschera le cui fattezze erano in tutto e per tutto quelle di becco d'acquila. Nonostante il buio riuscirono a individuare la sagoma -e soprattutto a sentire l'odore- del ghoul senza problemi.
Norio e Satoshi rimasero ai loro posti senza muoversi.
-Sei tu Katsu Oeyuro?- domandò Norio.
Lo sconosciuto annuì.
-Ho qui il vostro acquisto- disse spostandosi di qualche passo, rivelando così la figura minuta di una ragazzina nascosta dalla penombra di quel sottopassaggio.
I due ghoul la osservarono attentamente, quasi delusi.
-E sarebbe questa qui? Sembra appena uscita da un lager- la indicò Norio scettico. La ragazza non si mosse, si limitò a guardare a terra.
-Se non la volete posso riportarla indietro-
-Non abbiamo detto questo- si affrettò a specificare Satoshi facendo un passo avanti.
Gli occhi dell'uomo si assottigliarono, ma era impossibile decifrare la sua espressione sotto la maschera. Dopo un lungo silenzio Oeyuro spinse la giovane davanti a sé rivelandone i polsi ammanettati e una maschera molto simile a una museruola.
-Perché indossa quella roba?- domandò ancora Norio indicandola con un cenno del capo.
Satoshi la squadrò da capo a piedi sentendo uno strano odore aleggiare attorno a loro e solo in quel momento capì.
-Aspetta un momento...-
Norio si voltò verso di lui interrogativo.
-E' umana! Non erano questi i patti!-
Oeyuro tacque.
-Ora che la annuso è vero- lo appoggiò Norio, - Noi abbiamo richiesto un ghoul. Perché ci avete portato una ragazzina?-
Solo allora ella alzò il capo guardandoli dritto negli occhi. Entrambi giurarono che sotto quella sottospecie di museruola stesse sorridendo.
-Non mi importa dei vostri gusti perversi, mi è stato detto di portarvi ciò che avete richiesto e l'ho fatto- disse Oeyuro, -quindi o ve la tenete e chiudete il becco o la riporto indietro, tanto avete già pagato-.
Norio dovette trattenersi per non sfoderare la kagune e dare una lezione a quel damerino. Lanciò uno sguardo a Satoshi il quale era rimasto impassibile, qundi emise un sospiro rassegnato e si rivolse alla ragazzina.
-Come ti chiami?-
Lei non rispose.
-Non ha un nome- disse Oeyuro, -e francamente non vedo il motivo per cui vorreste saperlo, dopotutto si tratta di cibo-.
Norio sbuffò sonoramente.
-Credi che non lo sappia?-
Oeyuro finse di non sentirlo e si voltò pronto a congedarsi. Aveva avvistato una pattuglia di colombe poco lontano da quel sottopassaggio e l'idea di dover combattere quella sera non lo allettava nemmeno un po'.
-Se è tutto io andrei. Ho altre faccende da sbrigare- disse iniziando a camminare senza voltarsi nemmeno quando non ricevette risposta. Quando fu ormai lontano, ma non abbastanza da non udire le voci ovattate dei ghoul, li udì discutere, ma presto un urlo prese il posto delle parole. Ancora una volta non si girò. Continuò semplicemente a camminare e, per la prima volta in tutta la serata, un sorriso gli solcò le labbra occultate dalla maschera.
-Qualcosa mi dice che le avete tolto la museruola-.











Angolo autrice
Hi! Come vedete sono tornata con il sequel di Human! Lo so, vi sono mancata terribilmente...!
Mi scuso in anticipo per l' eventuale lentezza con cui aggiornerò perché:
1- ho iniziato i corsi di scuola guida;
2- a breve riprenderò anche le mie amatissime lezioni di equitazione;

3- l'ispirazione è una signora a cui piace farsi attendere (questa me la devo segnare!), quindi, come al solito, prendetevela con lei.
Non vi spoilero nulla per quanto riguarda la storia, vi consiglio, però, di leggere prima Human nel caso non l'abbiate fatto, altrimenti non ci capireste niente lel
Mi rendo conto che nella storia sopracitata ci siano una marea di errori e che molte cose potrebbero essere ricollegate a “materiale bimbominchiese” -come piace dire a me-, quindi vorrei rassicurarvi del fatto che questo sequel sarà ben diverso, o almeno spero di riuscire a renderlo tale.

Al prossimo capitolo!

-Cherry

P.s.
Qualsiasi critica COSTRUTTIVA o correzione è ben accetta, non abbiate paura di farmi notare eventuali errori :)


  
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