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Autore: Midori22    26/06/2018    0 recensioni
"All’inizio non volevo il tuo affetto, né la tua amicizia, né il tuo amore, semplicemente perché pensavo di non averne bisogno. Poi hai cominciato a insistere, quasi mi volessi costringere ad accettare i tuoi doni gratuiti, allora ho pensato che il tuo comportamento nei miei confronti fosse strano, che avessi dei secondi fini di cui io non ero a conoscenza... Hai persino rischiato la vita per me, senza che io te lo chiedessi o facessi niente per te. A quel punto mi sono detto che c’erano soltanto due possibilità: o speravi di ottenere qualcosa in cambio da me, o eri davvero molto stupido."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Aoba Seragaki, Noiz
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Ho fatto un sogno tempo fa, un sogno meraviglioso.
Mi svegliavo in tarda mattinata dopo una bella dormita, aprivo prima un occhio, poi l’altro, sbadigliavo pigramente e cercavo di stiracchiarmi, ma qualcosa, o meglio, qualcuno limitava i miei movimenti. Solo a quel punto realizzavo la presenza di Noiz, sdraiato accanto a me con un braccio attorno al mio addome e il viso sprofondato nell’incavo tra la mia spalla e il collo. Respirava piano, ancora profondamente addormentato, i lineamenti del viso completamente rilassati in una espressione di soave beatitudine.
Sembra così sereno… ed è merito mio.
Ricordo vividamente di aver pensato questo nel sogno e subito dopo il mio cuore si era riempito di soddisfazione e le mie labbra si erano distese spontaneamente in un sorriso. Poi mi chinavo su di lui per baciarlo dolcemente sulla fronte e a quel punto Noiz si svegliava e il sogno di colpo era finito.
 
Così adesso non posso fare a meno di pensare che più di un sogno si trattasse di una premonizione, dal momento che mi ritrovo nella stessa identica situazione con Noiz. Ogni volta mi incanto a guardarlo, è adorabile quando dorme, con le labbra sottili socchiuse, le ciglia chiarissime appena visibili sulla pelle pallida e il petto muscoloso che si abbassa e si alza delicatamente, ritmicamente. Stavolta però si tratta della realtà, ne sono sicuro. A dire la verità mi ci è voluto un po’ per capirlo, per abituarmi alla mia nuova vita con Noiz. Ogni mattina mi svegliavo, convinto che si fosse trattato soltanto di un bel sogno, e faticavo a rendermi conto che così non era, a prendere coscienza della svolta improvvisa che la mia vita aveva subito…
Dopo essere stato dimesso dall’ospedale, Noiz era sparito per ben tre mesi senza neanche una parola, abbandonandomi nella solitudine, nella delusione e nella tristezza, ma credo che nel profondo del mio cuore sapessi che sarebbe tornato, per questo non ho mai smesso sul serio di aspettarlo. Inoltre quando è piombato senza il minimo preavviso nel negozio, mi sono arrabbiato sì (chi non l’avrebbe fatto?), ma non più di tanto in realtà, perché me lo sentivo che non si era davvero dimenticato di me. E poi Noiz è così importante per me (e così infantile) che penso gli perdonerei qualsiasi cosa, anche la più spiacevole.
Da quel momento in poi è accaduto tutto molto in fretta, ho dovuto subito spiegare la situazione alla nonna, la quale mi ha poi costretto a vuotare il sacco riguardo la mia relazione con Noiz, ma alla fine è andato tutto bene, è stata molto comprensiva e ha approvato, seppure a malincuore, la mia decisione di partire con Noiz per la Germania.
Ed eccoci qua, in un bell’appartamento lussuoso del centro di Monaco a vivere viziosamente una vita tranquilla e spensierata, talmente priva di preoccupazioni e affanni da far apparire la nostra vecchia vita a Midorijima come un sogno sbiadito ormai dall’avanzare del tempo. Quando alzo lo sguardo verso il calendario appeso alla parete, mi rendo conto che sono già passati sei mesi da quando mi sono trasferito qui da Noiz, eppure il mio tedesco è ancora terribile. Nonostante stia studiando ogni giorno questa nuova lingua incomprensibile e maledettamente difficile da pronunciare, pare che non sia ancora in grado di farmi capire dalla gente del posto quando parlo… per fortuna ci pensa sempre Noiz a trarmi di impaccio, sarebbe un disastro senza di lui!
Abbasso quindi il mio sguardo su Noiz, il quale continua a dormire indisturbato con il viso sprofondato nel mio collo. Un’altra cosa a cui ancora non mi sono abituato del tutto è il suo nuovo look. Si è sottoposto a un cambiamento drastico, passando da ragazzino punk e ribelle a giovane uomo serio e professionale. Ha rimosso persino tutti i suoi piercing! Che peccato, proprio quando stavo iniziando ad affezionarmi all’improvvisa sensazione di freddo del metallo durante i nostri momenti d’intimità…
Ad ogni modo, per quanto possa essere cambiato esteriormente, dentro è rimasto lo stesso, lo stesso ragazzino impertinente e apparentemente freddo e distaccato che ho imparato a conoscere durante le nostre disavventure a Platinum Jail.
Apparentemente.
Questa parola continua a riecheggiare nella mia mente.
Com’è che si dice? L’apparenza inganna? Nulla di più vero, specialmente nel caso di Noiz. Onestamente non avrei mai immaginato di trovare un ragazzo tanto ferito e bisognoso di amore sotto la scorza dura e spinosa da bad-boy. Nessuno avrebbe potuto immaginarlo. Per questo è stato così sorprendente per Koujaku, Clear e persino la nonna scoprire come si comporta Noiz nei miei confronti, il suo essere estremamente romantico e passionale senza però sconfinare nello smielato, avendo la massima cura di me anche nelle situazioni più drastiche e dedicandosi completamente a me, pur mantenendo una certa discrezione e distanza. La cosa più sconvolgente però deve essere stata sicuramente il fatto che mi ascolta anche senza bisogno di usare Scrap, mi ascolta sul serio.
Noiz che ascolta qualcuno? Roba dell’altro mondo!
Improvvisamente un respiro più profondo degli altri mi provoca un brivido lungo il collo. Noiz si è svegliato.
-Aoba, dammi un bacio. – mormora con voce assonnata.
-Avvicinati allora.
-Abbassati.
-Alzati tu. – gli rispondo per le rime.
Un attimo dopo sento qualcosa di morbido sul collo. Noiz mi sta baciando. All’inizio è delicato, le sue labbra sfiorano appena la mia pelle, ma ad ogni bacio il suo tocco cresce, si fa più intenso, comincia a succhiare e a darmi morsetti. Mi scappa un piccolo gemito. Motivato da questo, continua a baciarmi sempre con più passione e frenesia. Ansimo, trattengo il fiato mentre lo sento marchiarmi appena sopra la clavicola, lascio uscire inavvertitamente un altro gemito, stavolta più forte e prolungato. Non importa quanto io mi sforzi, quando si tratta di Noiz non riesco proprio a oppormi.
-Pare proprio che oggi i ruoli si siano invertiti… eh, Noiz?
-Sta zitto. – sbuffa lui. Odia quando gli faccio notare le sue leggere tendenze da masochista.
-Questo… questo è diverso. Volevo lasciarti un segno, così come tu l’hai lasciato a me.
-Eh? Di che segno parli? – rispondo io con tono confuso.
-Tu mi hai salvato, Aoba. – esordisce Noiz con voce decisa, mentre mi fissa fermamente negli occhi.
La sua schiettezza mi lascia sempre sbalordito. Apro e richiudo un paio di volte la bocca, incerto su cosa dire, con le labbra tremule e gli occhi spalancati.
Noiz si lascia scappare un sorrisetto, mentre mi accarezza dolcemente una guancia col dorso della mano.
-Mi hai salvato da me stesso, distruggendo quella gabbia di dolore e insicurezza che mi ero costruito da solo col passare degli anni. – prosegue, senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.
-Sì, grazie al mio potere, Scrap. Dopotutto è servito a qualcosa…
- …
Per la prima volta da quando lo conosco, Noiz sembra esitante. Cosa sta cercando di dirmi?
Dopo un breve silenzio, il biondo riprende a parlare:
-Aoba, tu pensi davvero che sia solo merito di Scrap?
Il suo tono è serissimo e sinceramente non so bene come rispondere.
-Be’… sì, no?
-Idiota. – mormora Noiz tra sé e sé.
Adesso sta evitando il mio sguardo, gli arrossiscono leggermente le guance e mette su un broncio.
-Cosa c’è che non va? – gli chiedo io, che sono sempre più confuso.
Noiz continua a ignorarmi, fissando il muro con espressione risentita. Allora gli afferro delicatamente il mento e gli giro la testa, costringendolo a guardarmi.
-Oggi sei più strano del solito, non ti capisco… Se ho detto qualcosa di sbagliato, mi dispiace, ma ora parla chiaramente per favore. – gli dico con tono gentile ma perentorio.
-Il tuo amore. – sussurra Noiz, a voce così bassa da non essere comprensibile.
-Cosa? Non ti ho sentito.
-Il tuo amore. – ripete lui un po’ più forte, ma con voce abbastanza alta da essere udibile.
Inutile dire che sono molto sorpreso, sorpreso ma immensamente felice. Noiz è una persona molto schietta, senza peli sulla lingua e dai gesti eclatanti, questo è vero, ma non mi aveva mai espresso chiaramente a parole i suoi sentimenti, preferisce le azioni alle parole.
-Nessuno mai prima di te mi aveva amato, Aoba. La gente era intimorita da me, mi considerava un mostro. I miei genitori si vergognavano di me, neanche loro mi accettavano per quello che ero… Tu, Aoba, sei stato il primo in assoluto ad accogliermi nel tuo cuore, a darmi puro affetto disinteressato.
Noiz fa una piccola pausa, durante la quale si avvicina nuovamente a me per darmi un bacetto sulle labbra.
-All’inizio non volevo il tuo affetto, né la tua amicizia, né il tuo amore, semplicemente perché pensavo di non averne bisogno. Poi hai cominciato a insistere, quasi mi volessi costringere ad accettare i tuoi doni gratuiti, allora ho pensato che il tuo comportamento nei miei confronti fosse strano, che avessi dei secondi fini di cui io non ero a conoscenza... Hai persino rischiato la vita per me, senza che io te lo chiedessi o facessi niente per te. A quel punto mi sono detto che c’erano soltanto due possibilità: o speravi di ottenere qualcosa in cambio da me, o eri davvero molto stupido.
Nel sentire quelle parole, non posso fare a meno di scoppiare a ridere. Com’è cambiato il mio Noiz…
In risposta alla mia risata lui mi rivolge un sorriso un po’ imbarazzato e riprende a parlare:
-Mi ci è voluto un po’, ma alla fine ho capito. Grazie alle tue parole e ai tuoi gesti, ho capito che il mondo può essere anche un bel posto in cui vivere, che tra le persone possono crearsi anche dei bei sentimenti, che esiste l’amore oltre all’odio. E questo è tutto merito tuo, non del tuo potere, è merito tuo in quanto essere umano, Aoba. Tu mi hai insegnato ad amare.
- Noiz… - mormoro con voce tremante dall’emozione. Questo è tutto ciò che riesco a dire per ora, “Noiz”, il nome del mio amato.
-Aoba, prima di incontrarti ero così distaccato da tutto e da tutti, che tra vivere e morire per me non c’era alcuna differenza. – mentre parla, mi afferra le spalle e avvicina il suo volto al mio – Ma adesso, sono felice di essere vivo, e mi rattristo al pensiero di dover morire un giorno, perché a quel punto non potremo più stare insieme.
Ascolto le sue parole, mentre mi perdo nei suoi occhi verdi e mi chiedo come siamo finiti a discutere di un argomento del genere, un argomento così spaventoso. Di riflesso azzero la breve distanza che ci separa e mi tuffo tra le sue labbra, chiudo gli occhi e mi abbandono al bacio, che diventa sempre più intenso, mentre lascio che la mia mente fluttui tra pensieri frivoli.
Prima di perdere completamente la cognizione del tempo e dello spazio, l’ultimo pensiero sensato che attraversa la mia testa è questo:
Ti amo.
Sì, un giorno riuscirò anch’io a confessarti i miei sentimenti, Noiz. Aspetta con pazienza, un giorno ne avrò il coraggio.
Promesso.
   
 
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