This is my fight plate
Like how a single
word
Can
make a heart open
«Tu
mi hai salvato… Semplicemente, non l’hai mai
saputo».
«Che
ne dici
allora… Se ti raccontassi un po’ di me?»
Lo
fece davvero; Satoshi Isshiki non parlava mai di sé, di cosa
provasse. Eppure,
mentre il suo piatto veniva giudicato, le rivelò un
frammento del suo passato.
Come
se fosse naturale farlo.
Senz’altro
per lei lo fu ascoltarlo.
Nene
era stata convinta di conoscere il passato di Isshiki.
Scoprì di essersi
decisamente sbagliata.
“Dev’essere
facile, essere un genio”.
Quante
volte l’aveva pensato? Solo ora capiva che, forse, per
Isshiki non era stato
poi così semplice.
Se
prima aveva provato ammirazione – e invidia – per
le sue tecniche e la
spontaneità con cui riusciva ad apprenderle, ora si
scoprì a provare qualcosa
di diverso.
Rispetto.
Non
per la sua cucina, per lui come persona.
«Il
vincitore dell’incontro è Tsukasa Eishi!»
«Isshiki…»
Lui
si voltò verso di lei con un sorriso. «Oh?
Sei qui per confortarmi?»
«N,
no!! Volevo
solo dirti che era ovvio avresti
perso!»
Com’era
possibile? Stava sorridendo anche ora.
Sentendo
annunciare la sua sconfitta, non aveva battuto ciglio.
Ripensò
a ciò che le aveva chiesto poco prima.
“Pensi
davvero che potrai continuare a cucinare con gioia, se resterai con la
Centrale?”
Si
accigliò.
Perché…
perché il pensiero che Isshiki avesse perso
l’aveva improvvisamente rattristata?
I
might only have one match
But
I can make an explosion
«Ci
vogliono anni per padroneggiare al meglio quella tecnica!»
Nene
sentì i commenti degli altri, ma li tenne sullo sfondo. Non
le interessavano.
C’era
stato un tempo in cui aveva dato la priorità al mantenere
alto il nome della
sua famiglia, la sua reputazione personale.
Non
le importava più… non così tanto.
Finendo
di tagliare la pasta, sorrise.
Non
per gli sguardi di ammirazione del pubblico.
Sorrise
perché Isshiki le aveva ricordato cosa significasse cucinare
per passione.
Aveva
fatto tesoro delle sue parole; quando i Ribelli avevano vinto il
Regiment de
Cuisine non si era arresa.
Non
l’avrebbe mai ammesso, ma si era sentita quasi sollevata.
And
all those things I didn’t say
Wrecking
balls inside my brain
I
will scream that loud tonight
Can
you hear my voice this time?
«Oi,
oi, Kinocchan!»
Nene
trattenne a stento uno sbuffo seccato. Coprì la pentola con
il dashi e si voltò
seccata verso Kuga. «Che vuoi, nano?»
Un
lampo di fastidio apparve sul volto di Terunori, ma passò
presto. Al suo posto
si disegnò un ghigno malizioso.
«Niente,
volevo solo assicurarmi fossi tu; tutta sorridente facevi quasi
paura…»
«Muori».
Kuga
sorrise a
trentadue denti. «Buona fortuna~»
Nene
prese un bel respiro e scacciò l’irritazione. Non
poteva permettersela, in quel
momento.
Il
suo avversario, niente affatto toccato dallo scambio appena avvenuto, stava
dando gli
ultimi tocchi alla sua portata.
Si
affrettò anche lei ad impiattare, aggiungendo gli ultimi
condimenti.
Lo
portò ai giudici.
«Sembra
ottimo».
Bastarono
quelle due parole a farle tornare il sorriso.
«Ce
n’è anche per te… Isshiki».
Stavolta,
gli avrebbe
dimostrato quanto valeva.
This
is my fight song
Take
back my life song
Prove
I’m alright song
My
power’s turned on
Starting
now I’ll be strong
I’ll play my fight song
~NdA~
Buongiorno~
Non so bene com'è nata questa storia; diciamo che sto un po' rivalutando Nene, ho ascoltato The fight song e... Ta-dan.
Tecnicamente Isshiki lo shippo con Erina, ma! Il multishipping è una cosa bella (?), quindi questa - in teoria - sarà una raccolta di flash Nene/Isshiki.
Shout-out a Jill Shitsuji perché, mentre andavo nel panico pensando a come Kuga potesse chiamare Nene, mi ha dato una mano.
[Se non si fosse capito, ho immaginato che, dopo il Regiment de Cuisine, Nene abbia sfidato Isshiki ad uno shokugeki "per stabilire finalmente chi sia il migliore".]