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Autore: hinata93    27/06/2018    2 recensioni
Questa non è la solita ff. è una ruolata.
Cos'è una ruolata? Vienilo a scoprire leggendo questa strana storia.
Un sunto veloce. Cosa sarebbe successo se Krypton non fosse esploso e se Lena fosse la principessa di Daxam?
Come reagirà Kara? Come si intersecheranno i loro destini?
Angst? Fluff? Erotico? Questo lo potrete vedere solo se continuerete a seguire con noi questa fantastica avventura.
Genere: Angst, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor, Mon-El, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Buona sera a tutti :) siamo in ritardo, lo so, ma eccovi il sesto capitolo :) per il settimo siamo in lavorazione con molte idee :) grazie a tutti e ricordate, se recensite avrete il prossimo capitolo prima :D

Sono 61 pagine quindi... enjoy!
Hinata93 e DarkJessy vi salutano!







Kara: *era ormai mattina e si alzò per prepararsi per una nuova giornata. Fece le sue solite cose, ovvero vestirsi, incominciare la sua routine di igiene quotidiana e recarsi da Lena, per non perdere altro tempo e poterla svegliare, così da farla preparare. Non stava di certo pensando al giorno prima, come se avesse rinchiuso i ricordi in un cassetto e il suo subconscio non voleva di certo rievocarli. A dir la verità era ancora assonnata e si addentrò come uno zombie nel corridoio fino alla porta della stanza della principessa.

Aprì lentamente ed entrò, soffocando uno sbadiglio con la mano. Si mise a sedere sul lato del letto vuoto e studiò il profilo del viso addormentato della principessa. Spostò con delicatezza i capelli che le coprivano il viso e percorse con le dita il contorno della sua guancia* Lena? *chiamò flebilmente per farla svegliare, sperando di non spaventarla e farle avere il giusto risveglio rispetto al giorno prima.*



Lena: *Quando Kara la chiamò si mosse stancamente verso la voce* Mmh* Disse cercando di infilare la testa sotto al cuscino. Non voleva svegliarsi quindi, con gli occhi ancora chiusi ed il cervello ancora addormentato, tirò Kara vicina a se facendola capitombolare tra le sue braccia* Non voglio alzarmi* Disse. La notte precedente si era addormentata a fatica, un sonno agitato, nervoso, disturbato. Si era svegliata svariate volte e, ogni volta, prendere sonno le risultava difficile.

Strinse gli occhi e mosse la bocca emettendo qualche mugugno stanco.* Ho sonno* Disse stringendo la povera Kara a se e sprofondando di nuovo nel sonno.

Aprì gli occhi quando una luce la colpì nell'occhio e vide il volto di Kara così vicino al suo* Cos-* Iniziò sollevandosi e facendo alzare la ragazza* Cosa ci fai tu qui, nel mio letto per di più?* Le chiese sconvolta. Perché Kara si era intrufolata nel suo letto?

Come era successo?*



Kara: *Non si aspettò di certo quel comportamento. Le ricordò la Lena che aveva sognato e si chiese se non stesse sognando in quel preciso istante. Confusa, si fece trascinare da quella Lena addormentata. La sua stretta salda, la portò tra le sue braccia e Kara si sistemò, confortata dal tepore del suo corpo. Stava per riaddormentarsi anche lei ormai rilassata dalla situazione, ma dovette rialzarsi appena la sentì muovere.

Kara si strofinò gli occhi con le mani e mugugnò qualcosa di incomprensibile. Si schiarì la voce con un colpo di tosse e le rispose, cercando di rimettere insieme i pezzi* Mi sono svegliata, poi... *si guardò* mi sono vestita, quindi... sono andata a fare delle cose, ma quando sono entrata qui avevo intenzione di svegliarti. Solo che poi mi hai tirata verso di te, dicendo nel sonno che non volevi svegliarti e quindi mi sono fatta convincere dalla tua te addormentata. E quindi stavo per rimettermi a dormire anche io. Mi dispiace ta-... *la sua frase fu interrotta da uno sbadiglio e si affrettò a coprire la bocca con le mani. Chiuse gli occhi un po' lucidi dal sonno e le guance erano di un lieve color porpora, però l'imbarazzo non la fermò dal suggerirle qualcosa* possiamo dormire per un altro po'? *Sembrava che stesse per cascare a terra da un momento all'altro*



Lena: *Sconvolta dalle parole di Kara si coprì gli occhi imbarazzata, non sapeva di parlare nel sonno.* No Kara. Non possiamo dormire un'altro po'. Forza alzati e procurami la colazione nel tempo in cui mi vesto. Oggi verrai con me.* Si alzò dal letto e si diresse in bagno per fare pipì. Continuò a parlare attraverso la porta.* Dobbiamo andare in un paese qui vicino e ho bisogno della mia schiava personale. Inoltre* tornò nella stanza* ho bisogno che mi procuri il pranzo per me e per le guardie. Che ci seguiranno. È una visita ufficiale quindi va a cambiarti con qualcosa di più consono. Ti farò recapitare in camera un vestito.* Le disse andando nel suo armadio e scegliendo l'abito per la giornata. Scelse un vestito nero, stretto in vita e largo sotto. Era scomodo ma ne aveva bisogno per incutere rispetto.* Forza Kara. Non abbiamo tutto il giorno. *Le mise fretta, dato che la ragazza era ancora ferma sul suo letto.*



Kara: *appena Lena andò nel bagno, si mise seduta sul letto e aspettò come al solito i suoi ordini, ma aveva bisogno di riposare un po'. Aveva ascoltato passivamente gli ordini della principessa e ancora non aveva ben connesso le parole. Si accigliò alla sua frase, perché era la prima volta che avrebbe dovuto seguire Lena in via ufficiale. Di cosa si trattava?

Quando Lena ritornò di là e sentì la parola pranzo, un'espressione di disgusto accompagnò il suo viso, perché la mente la portò nella direzione dei ricordi del giorno prima. Ricordi che avrebbe voluto assopire nel tempo, ma al momento non poteva. Mugugnò lamentosamente e prese il cuscino, stringendolo in modo protettivo e protestando* Devo proprio andare in cucina? *usò i migliori occhi da cucciolo, ma Lena sembrava intransigente*



Lena: *La guardò con il sopracciglio sollevato alla sua domanda.* Si? *Le chiese come una domanda anche se non lo era* Perché ora non vuoi andare in cucina?* Cercò di capire.* Avanti Kara, non ho tempo per queste cose da bambina. Ho un compito da svolgere oggi e dobbiamo essere efficienti. Forza va in cucina e prendimi la colazione. Chiedi a Krex di preparare due cesti per il pranzo.* iniziò a togliere la camicia da notte * Inoltre vai alle stalle e fa preparare la carrozza da viaggio.* La vide ancora ferma. * Avanti Kara! Non ho tutto il giorno! *Urlò esasperata. Che diavolo aveva oggi questa ragazza?

*Quando finalmente si mosse le fece l'occhiolino *Vedi se riesci a rubare qualche cornetto, le cose che fa quel krogan con le mani sono divine. *



Kara: *Sistemò il cuscino e si alzò, per andare a fare le commissioni che Lena le aveva assegnato. Purtroppo doveva farlo e non poteva continuare a comportarsi in quel modo, anche perché avevano poco tempo. Si recò verso la porta, ma prima di girarsi completamente, sentì la frase di Lena e arricciò il naso in un'espressione abbastanza nauseata.* Ewww *commentò, andando via.

Passò nella sua stanza e prese la giacca che doveva consegnare a Khalid. Uscì fuori, recandosi alla stalla dei Wlok e ritrovò Khalid che stava dando da mangiare ai piccoli* Ehi! Buongiorno. *Salutò Kara e il giovane si girò, con un gran sorriso* Cosa ci fai qui? *le chiese e Kara indicò la giacca* Noi kryptoniani siamo di parola. *commentò e Khalid si accigliò* scusami, kryptoniani? *forse non lo sapeva, eppure nel palazzo ormai la conoscevano tutti e le voci erano girate nei corridoi* Come, non lo sapevi? Eppure a palazzo i muri hanno orecchie. Non sono una daxamita. * - * Adesso capisco perché sei così stramba. *Kara gli diede una pacca scherzosa sul braccio* Comunque non sono solo qui per questo. La principessa Lena vuole che le prepari la carrozza. Deve recarsi ad un paese qui vicino. *e Khalid annuì. Dopo un altro scambio di battute, Kara si congedò e ritornò al palazzo.

Doveva farcela, poteva farcela. Si recò a grandi falcate in cucina, prontissima per fare quello che doveva fare, ma davanti alla porta, fece qualche passo indietro e iniziò a girare sul posto, camminando avanti e indietro -Adesso entra e comportati come se non fosse successo nulla. Magari non ti hanno neanche vista. Sì, non mi avranno vista- pensò, autoconvincendosi dopo il baccano che aveva fatto. Entrata in cucina, adocchiò il krogan che stava preparando alcuni biscotti. Appena la vide, la sua bocca si trasmutò in un ghigno divertito* Oh ma guarda chi c'è. La bimba ieri si è spaventata. *Tutti i piani di autoconvincimento di Kara andarono in fumo e, indispettita, iniziò a dare ordini* Prepara due cesti per il pranzo. Ci sono più bocche da sfamare oggi. E poi la principessa Lena vuole che le porti la colazione in stanza, quindi mi serve un cestino possibilmente con i suoi cornetti preferiti. *Krex prese un piccolo cesto che iniziò a riempire, mettendo qualche cornetto e commentò* Come sei professionale biondina. Ma ti capisco, noi Krogan abbiamo tante abilità e moooolto da offire. E' normale rimanere con la bocca aperta. *il tono allusivo di Krex, disturbò la sanità mentale di Kara, che prese il cesto e si allontanò dalla cucina, mentre alcune immagini vagavano nella sua testa inquieta. 

Ritornò da Lena, ma prima di bussare alla sua stanza, entrò nella sua per prendere il vestito che le avevano dato. Sembrava stretto al torso e Kara mugugnò infastidita. Odiava le sue spalle larghe perché molti vestiti si incastravano e infatti aveva sempre dovuto farsi aiutare da Lys sia per metterli che per toglierli. Quando Lena aveva iniziato a farle indossare vestiti più maschili, per lei fu una benedizione di Rao. Prese anche i sandali che dovevano accompagnare il vestito e si recò alla porta di Lena, bussando. Appena ebbe il permesso, entrò e posò il cesto sul tavolo che usavano per mangiare*



Lena: *Si chiese perché Kara avesse fatto quela faccia quando aveva nominato il krogan ma lasciò perdere. Era una delle sue tante stranezze. Si diresse verso il suo bagno e si sistemò prima di indossare il vestito. Era dannatamente stretto in vita ma con questo addosso riusciva ad incutere rispetto e timore. Sapeva che erano necessari.

Si truccò in maniera più pesante del solito, preparò le carte di cui necessitava mettendole in una sacca e attese la giovane. Quando sentì bussare le diede il permesso di entrare e vide che stava imbandendo la tavola. Mangiò in rigoroso silenzio, concentrata per quello che avrebbe dovuto fare quel giorno.

Quando finirono di fare colazione Kara le chiese se poteva aiutarla a vestirla.* Non puoi farlo da sola?* Le chiese scocciata. Quando Kara le parlò delle sue spalle larghe sbuffò infastidita. Possibile che doveva disturbarla anche per le cose più sciocche?

Le prese la camicia e la sbottonò con fare efficiente e rapido. Le fece cenno anche di togliere i pantaloni e quando Kara eseguì i suoi ordini, si permise di far vagare il suo sguardo sul corpo della giovane. Era tonico e bello da vedere. Si soffermò sul livido presente sul suo fianco. Non era il livido che le aveva procurato lei, quello era leggermente più sbiadito ed era presente sul lato opposto. Si avvicinò a Kara e le passò le dita sul punto offeso* E questo?* Le chiese confusa. Non era opera sua... che qualcuno avesse picchiato la giovane e lei non gliel'aveva detto?* Chi è stato?*Chiese aggressiva* Chi si è permesso di toccare la mia schiava senza il mio permesso esplicito?* Le domandò avvicinandosi a lei, i visi a pochi centimetri di distanza* Chi si è azzardato a toccarti Kara? Solo io posso farlo. Voglio i nomi. Ora.* Disse perentoria *



Kara: *osservò il vestito di Lena e il modo in cui si era preparata da sola nella sua indipendenza. Eppure pensava che l'avrebbe aspettata. Fecero colazione in silenzio e ogni tanto Kara posava lo sguardo sulla principessa e sul trucco scuro che risaltava ancora di più i suoi occhi.

Erano così estremamente affascinanti, ma al tempo stesso incutevano il timore di un predatore, pronto a sbranare la sua preda.

Dopo colazione, aveva anche paura di chiederle il favore di aiutarla a vestirsi, infatti balbettò un po' nella richiesta, ma Lena iniziò ad aiutarla comunque, anche se Kara cercò di giustificare il tutto in modo inefficace come al solito.

Non si aspettò della rapidità con cui le sbottonò la camicia, non che le chiese di farlo, e intanto Kara si tolse i pantaloni mentre Lena sembrava tenere il suo sguardo perennemente addosso al corpo della kryptoniana.

Si accigliò al tocco di Lena e la sua domanda le fece assumere un'espressione interrogativa. Tirò la testa indietro a causa della vicinanza dei loro visi e sgranò gli occhi all'iracondo temperamento della principessa. Poco fa avrebbe voluto non vederla arrabbiata con quell'aspetto minaccioso, ma ora quel suo modo di fare l'aveva colpita in pieno. Perché? Perché si era appena resa conto a cosa Lena si stesse riferendo, dopo un rapido sguardo alla sua pelle.*

Oh... *emise dalla sua bocca, sorpresa di trovare un livido* Quando me lo sono fatto? *domandò più a se stessa che a Lena, poi si ricordò di quando la sera precedente aveva urtato il fianco sull'angolo del bancone della cucina per scappare da ciò che aveva visto.* Sei carina quando ti arrabbi e fai la possessiva, ma dovresti renderti conto che sono un po' troppo imbranata. *Alzò gli occhi al cielo, non riuscendo a tenere il suo sguardo su quello di Lena* ieri, sono scappata via dalla cucina, perché Krex stava avendo un'intensa attività fisica con qualcuno. E non farò il nome, maaa *prese un grande respiro* sono rimasta talmente sconvolta da urtare il bancone e poi sono scappate a gambe levate. E quindi... niente.



Lena: *Ascoltò attentamente le parole di Kara ed arrossì quando la definì carina. Non voleva esserlo.
Quando Kara accennò a Krex rise. Rise talmente tanto da doversi portare la mano alla bocca* 
Hai trovato Krex e Vael? *Si poggiò al muro e si piegò su se stessa nel tentativo di mantenersi mentre continuava a ridere in maniera spropositata.* Ora capisco perché hai fatto quella faccia schifata quando ti ho chiesto i cornetti* Si asciugò una lacrima. * E hai sbattuto. Oddei non ho parole con te. Sei proprio imbranata.* Le disse. Respirò a fondo per calmarsi.* Meglio così. Non voglio essere costretta ad affermare la tua appartenenza a me.* Così dicendo si riavvicinò a lei.* Forza, alza le braccia.* Quando Kara eseguì le infilò il vestito. Notò che le stringeva le spalle e si morse il labbro nel vederle così definite. Dei, il corpo di Kara la faceva impazzire. Si trattenne dal mordere la clavicola della ragazza così esposta e si schiarì la gola imbarazzata dai suoi pensieri. Andò dietro di lei e le alzò i capelli in una coda di cavallo. Voleva stuzzicarla quindi si avvicinò al suo orecchio* Questi* Soffiò* Dovresti alzarli* E così dicendo li tirò in una coda stretta e alta.

Quando finì fu contenta della sua scelta. Il vestito abbracciava la ragazza nei punti migliori. Le spalle toniche erano in vista, così come i seni morbidi e coperti solo da un lembo di stoffa. La gonna era abbastanza corta e esponeva le cosce lunghe e toniche.* I vestiti da schiava ti stanno bene* Le disse facendo scivolare una mano sul suo braccio con fare civettuolo e mordendosi il labbro pensosamente.* Ora però non abbiamo tempo da perdere. Forza, finisci di preparare, dobbiamo andare



Kara: *Osservò Lena ridere sguaiatamente e si imbronciò, totalmente offesa. Sapevano tutti di Vael e Krex tranne lei e si ritrovò ad essere presa in giro sia da Lena che da Lys. Teneva le braccia incrociate e sospirò quando Lena si riprese e le disse di alzare le braccia. Lo fece senza fare storie e si lasciò aiutare a mettere il vestito, calandosi un po' per farselo infilare e Lena lo tirò giù, facendolo scendere pian piano intorno al suo corpo. Kara mosse le braccia perché si sentiva un po' stretta e rabbrividì quando sentì la voce di Lena troppo vicina al suo orecchio.

Si lasciò osservare da Lena e mosse la testa scuotendola, facendo oscillare la coda. Le sorrise sorniona e le rispose* Oh non ci pensare neanche. Potresti prendere l'abitudine di vestirmi e svestirmi e non è degno di una principessa. Preferisco piuttosto la camicia. *parlò normalmente, come se non volesse alludere ad altro* e guarda qui... *osservò Lena e si avvicinò a lei, posando una mano sulla sua guancia. Strofinò il pollice sotto al suo occhio, come se volesse togliere qualcosa* Prima hai pianto così tanto dal ridere che hai rovinato il trucco. E' tutto sbavato. Dovresti ritoccarlo mentre finisco di prepararmi e andiamo. E soprattutto non dovresti ridere di me.*si era avvicinata molto per vedere meglio il viso di Lena e incrociò i suoi occhi* Però ho apprezzato molto la tua preoccupazione, anche se parecchio aggressiva. *si allontanò, continuando ad avere lo stesso sorriso furbo che aveva assunto prima, poi si voltò a prendere i sandali per indossarli. Si mise seduta per facilitare la cosa e incrociò tutti i lacci intorno la caviglia, sospirando di tanto in tanto perché era veramente stancante.*



Lena: *per un attimo pensò davvero che stesse per baciarla. Quando si allontanò da lei Lena la guardò nervosamente.* Non sono aggressiva e non sono neanche preoccupata. *Le disse gonfiando le guance indispettita* semplicemente non voglio che gli altri mi considerino debole. Tu sei mia e solo mia. Quindi solo a me è permesso giocare col tuo corpo come voglio. *Le disse avvicinandosi a lei, che intanto era seduta sul suo letto, e prendendole il mento tra le dita. La costrinse a guardarla e si accovacciò in maniera tale da poterla guardare negli occhi. *Ci siamo capite?* Le toccò il labbro con le dita indispettita.

Prima di poter fare qualcosa si allontanò dalla ragazza.*Forza andiamo. *Le disse.

Arrivarono nel cortile dove trovarono la carrozza e un paio di guardie già pronte. Il capitano si inginocchiò a lei mostrandole i suoi rispetti e lei accettò di buon grado. Si sistemò nella carrozza seguita da Kara e fece segno ai suoi uomini di partire.

Il viaggio fu silenzioso e pacifico, nessuno si azzardò ad attaccare una carrozza recante il simbolo della famiglia reale. Giunsero nel paese dopo quasi un'ora di viaggio che Lena passò osservando il panorama dalla finestra.

Quando si fermarono fece segno al cocchiere di essere pronta e quest'ultimo si premurò di aprire la portella.

Scese in maniera composta e regale le scale e venne subito accompagnata dal capo del villaggio, un uomo anziano, con la barba lunga ed i capelli bianco sporco.*

Mia signora *si inginocchiò lui con difficoltà. *

La prego di alzarsi.* Le rispose allora Lena. *

Mi dispiace averla chiamata, mia signora.* L'uomo si Sollevò aiutato da una giovane, probabilmente sua nipote.*

Non si preoccupi. Mi dica piuttosto qual è l'urgenza.

*L'uomo si toccò la barba nervosamente prima di dire a sua nipote di preparare qualcosa per la sua ospite. *

Vedete, mia signora. Il villaggio è attaccato dai predoni del deserto. Abbiamo provato a resistergli* l'uomo sbuffò esausto* ma non siamo addestrati e non ne abbiamo le forze. So che voi siete gentile ed amate il vostro popolo, mia signora. * Le rivolse uno sguardo di pietà* E so che potrete trovare una soluzione. Io confido in voi, così come il mio villaggio. *Concluse lui abbassando il capo in segno di rispetto.

Lena si fermò a pensare qualche minuto. *Avete degli uomini giovani? Potrei lasciare due delle mie guardie per allenarli.* Disse.

Il volto dell'uomo si accese ricco di speranza. *Si mia signora. Mio figlio e gli altri uomini saranno onorati di essere addestrati dalle vostre reali guardie. Grazie. * L'uomo si avvicinò a Lena e si inginocchiò per baciarle la mano.

Lena accettò la risposta e prese due dei suoi uomini, coloro che non avevano moglie o figli da cui tornare e li lasciò alle cure del capo villaggio.

Dopo aver concordato con l'uomo gli ultimi ritocchi fu pronta ad andare. Stava per salire sulla carrozza quando sentí i suoni dei corni.

Capì immediatamente ciò che stava succedendo. I predoni stavano attaccando.

Prese Kara e la trascinò dietro una casa con sé. *Proteggete il villaggio* urlò mentre portava la sua schiava al sicuro. *Nasconditi.*Le disse guardandola. *Non farti trovare. Non voglio perdere anche te.* Disse le ultime parole poggiando una mano sulla sua guancia e tirandola vicino* Resta nascosta qui finché non tornerò va bene? Non sei pronta per una battaglia *Le disse. Prima di alzarsi e tornare nel pieno della battaglia guardò la giovane un'ulteriore volta e, presa dall'adrenalina del momento si chinò congiungendo le loro bocche in un bacio veloce e desiderato.

Si alzò di scatto dalla sua postazione non dando a Kara neanche il tempo di riflettere su quello che aveva fatto.

Non era il momento di pensarci. Doveva proteggere i suoi sudditi.

Corse verso la battaglia trovando una spada lasciata a terra. Probabilmente apparteneva ad uno dei predoni. Ne usò la lama per tagliarsi la gonna*Meglio* disse quando i suoi movimenti furono più comodi.* Squadrone. Difesa. * Urlò. Ringraziò Rhea per le lezioni di tattica e spada che aveva preso da bambina. I suoi soldati la rispettavano e lei era più che buona a dare loro degli ordini.

Lottò contro uno dei predoni. Schivò il suo affondo e, come trovò un'apertura, decise di sfruttarla. Affondò la lama nello stomaco dell'uomo e lasciandolo morire.* Non sono addestrati. Possiamo facilmente vincere.* urlò agli uomini mentre si spostò più centralmente. Voltò lo sguardo verso Kara e la vide ancora al sicuro. Rilasciò un respiro tremolante pronta a combattere ancora.*



Kara: *La reazione al palazzo non la stupì. Lena era sempre talmente impreparata nel sentirsi esposta, che doveva imporre comunque il suo potere in un modo o nell'altro, per ora solo con le parole.

Quando uscirono dal palazzo, Kara passò velocemente dalla cucina per prendere i cesti del pranzo, mentre Lena si era recata alle stalle, dove la carrozza era già pronta. Non la fece aspettare molto e iniziò il lunghissimo viaggio. L'ambiente che vedeva dalla piccola finestra della porta della carrozza, era sempre lo stesso. Era arido e desertico, con degli alberi spogli che ogni tanto uscivano fuori dal terreno.

Passò il resto del tempo ad osservare quella finestra e di tanto in tanto si voltava nel guardare Lena, che se ne stava in silenzio, anche se il più delle volte ricambiava il suo sguardo.

Passata un'ora, arrivarono al villaggio. Scesa Lena, Kara uscì dalla carrozza e si guardò intorno. Il villaggio si trovava in un punto inadatto. Non c'era acqua, non un'oasi vicino a bagnare i terreni, ma solo un pozzo che sembrava fornire acqua a tutto il villaggio. Osservò meglio la zona e riuscì a scorgere del verde e fece altre supposizioni che andarono a sfumare, quando il capo del villaggio iniziò a parlare. La situazione sembrava difficile, in effetti non è che avessero molto. Di certo Kara era realmente arrabbiata con questi predoni che andavano in giro a derubare poveri villaggi.

La soluzione, seppur semplice di Lena, avrebbe potuto funzionare. Kara guardò i giovani del villaggio e sembravano molto robusti, con la pelle imbrunita dal sole.

Stava dietro di Lena, quando sentì un rumore che la allarmò. Il villaggio era in attacco. Si fece trascinare dalla principessa, che la nascose dietro un edificio per non farla vedere. Osservò la preoccupazione del suo sguardo, il modo in cui dolcemente le consigliava di fare quello che diceva, quasi con tono implorante, perché ormai conosceva Kara e sapeva che il più delle volte non era mai stata propensa ad eseguire perfettamente gli ordini, non in quei casi. Osservò il viso di Lena, mentre si alzava pronta per andare via, ma restò qualche secondo in più del dovuto come se stesse pensando, ma a cosa? Finché decisa, si chinò per posare la bocca sulla sua, in un bacio frettoloso, pressando la bocca di Kara, finché non si staccò e si voltò, lasciandola lì a pensare. Suonava come un bacio di addio in caso sarebbe andato qualcosa storto e ciò non andò giù a Kara.

Di certo Kara non sarebbe restata con le mani in mano e quando se ne andò per andare ad occuparsi dei predoni, Kara già stava pensando a cosa avrebbe potuto fare con i dettagli analizzati prima, mentre all'arrivo aveva osservato il luogo.

Restò per un po' lì, finché Lena non si voltò di nuovo per combattere, sollevata dalla vista di Kara che la osservava dall'angolo del muro. Si ricordò di qualcosa che aveva visto prima e completamente abbassata, si decise a muoversi. Attraversò il basso muretto costruito lungo la casa, quasi come un recinto. Arrivò vicino alla torre di guardia, che più che torre sembrava una pedana rialzata. Alla base c'erano i resti di legna bruciata e una pentola, probabilmente l'avevano usata per scaldarsi mentre facevano la guardia e intanto avevano anche preparato qualcosa da mangiare. Afferrò il cerchio di metallo e salì la scaletta fino ad arrivare al punto più alto. I predoni erano venuti dal lato opposto, quindi da lì aveva i loro visi ben in vista. Alzò il cerchio di metallo verso Rao e mosse il raggio in pieno viso dell'uomo più robusto del gruppo, accecandolo. In effetti era l'unico che stava mettendo realmente in difficoltà Lena e le guardie, tanto da essere riuscito a colpire con un colpo contundente la testa di una di esse, e mentre aveva rialzato la sua arma per colpire di nuovo la guardia, era in quel momento che Kara intervenì. Il predone alzò il braccio per coprirsi gli occhi e Lena non si lasciò scappare il momento, affondando la spada nella morbida carne del suo collo, ponendo fine alla sua vita. Kara fece la stessa cosa con l'ultimo rimanente, ma iniziò a fuggire via quando vide la fine del suo compagno più forte. Purtroppo per lui, fu preso alla testa da un raggio laser lanciato da una guardia.

Kara scese dalla piattaforma e commentò ad alta voce* Il miglior stratega avrebbe lasciato in vita quel povero fuggitivo per scoprire il loro covo.



Lena: *La battaglia imperversava duramente e Lena si trovò svantaggiata. Iniziava a sentirsi stanca ma non voleva dargliela vinta* In posizione!* Urlò. Avevano ucciso molti dei predoni ma erano rimasti quelli più forti. Si diresse verso quello più grande, che già stava combattendo contro una delle sue guardie mettendolo alle strette quando vide che questo si portava la mano agli occhi come accecato. Vide un'entrata e affondò la spada nel collo dell'uomo uccidendolo a sangue freddo. Notò come l'ultimo stesse cercando di fuggire ma non ebbe neanche il tempo di dire che lo voleva vivo quando questo cadde a terra vittima di una delle sue guardie. Si voltò verso la fonte della luce che aveva accecato il capo degli uomini e vide Kara. Istintivamente corse da lei. La raggiunse a terra e subito iniziò ad urlarle iraconda* Sei per caso stupida? Ti ho detto di stare nascosta per un motivo.* Urlò alla giovane. Come aveva potuto rischiare la propria vita così?* Volevi morire? Non sei pronta per una battaglia. Sei una dannata schiava non un'eroina* Camminò avanti ed indietro nervosamente. Si accorse che le guardie la stavano fissando, irritate anche dal commento della giovane. Le prese il braccio nervosamente e la trascinò dietro la casa abbassando il volume della voce* Come ho potuto pensare che per una volta, UNA DANNATA VOLTA, tu potessi ascoltare i miei ordini.* Spinse Kara fino a farla sbattere al muro, alzò la mano e le diede uno schiaffo in pieno volto sconvolta.*Mi- mi dispiace* Disse pentendosi subito di ciò che aveva fatto. Massaggiò la parte offesa della bionda prima di ricominciare a parlare* Ti rendi conto che avresti potuto morire? Io-* Si bloccò c'era mancato poco. Avrebbe potuto perdere la ragazza senza neanche accorgersene. Non poteva accadere, non ora che aveva capito cosa voleva da lei. Non ora che si stava avvicinando a lei.* Io non sono pronta a perderti, Kara* Le disse. Tentò di trattenere un singhiozzo ma non vi riuscì e, senza poter opporre resistenza iniziò a piangere. D'impulso si avvicinò alla ragazza abbracciandola e posando il capo sulla sua spalla. Si accorse di essere leggermente più bassa della bionda anche se indossava i tacchi.* Non posso perdere altra gente. *Disse ancora, come se fosse un mantra.* Non riuscirei a sopportarlo* Continuò a piangere tra le braccia di Kara. Senza neanche pensarci si avvicinò a lei baciandola. Era un bacio salato, ricco di speranza e paura. Un bacio pieno di tensione, terrore e nervoso.* Mi hai fatto spaventare Kara. Promettimi che non lo farai mai più* Le sussurrò, le labbra a pochi centimetri di distanza le une dalle altre.*



Kara: *Eppure nella testa di Kara le sembrava di aver fatto la cosa giusta. Ne era sicura al cento per cento che, aiutando Lena da quella distanza, non avrebbe corso pericoli in battaglia. Eppure Adesso si ritrovava ad essere sgridata da Lena, come se avesse messo la sua vita in pericolo. Aveva calcolato tutto, la distanza dalla battaglia, i nemici totalmente occupati nel combattimento, non avevano usato le loro armi a distanza e diede per scontato che non le avessero. Se le avessero avute, avrebbe parato il primo colpo con il metallo perché non si era esposta, coperta in parte dalla barricata della torretta.

Eppure dopo tutto quello che aveva organizzato, si ritrovò con la guancia pulsante, colpita dalla mano di Lena, e bruciava incessantemente. Lena continuava a parlare, le parole fluivano come un fiume e scorrevano mentre le accarezzava la guancia colpita. Si rese conto di quanto avesse avuto paura di perderla, eppure Kara aveva rimuginato a fondo prima di agire, l'aveva vista per un istante in difficoltà e cosa avrebbe provato se la battaglia fosse finita male? Infondo quel predone era il doppio di Lena. E se avesse colpito lei? Sarebbe sopravvissuta come la guardia robusta che aveva subito quel colpo, la stessa guardia che pochi minuti prima si trovava a terra con la testa dolorante e contusa? Non lo sapeva.

La strinse tra le sue braccia e, anche se confusa dagli avvenimenti appena accaduti, ricambiò il bacio per farle capire che era ancora lì. Annuì alle parole di Lena e le confessò* Ho avuto paura anche io per te. E' per questo che sono intervenuta, in modo da aiutarti anche se da lontano. Mi dispiace se tu creda che io non abbia mai fatto parte di una battaglia, ma non ero una semplice esploratrice nell'esercito. E non te l'ho detto prima perché non volevo che tu mi considerassi una minaccia. *sospirò affranta e prese il suo viso tra le mani, pulendolo dalle lacrime.* Avevo tanta paura che potessero farti del male. Quando mi hai baciata prima di andare, sembrava come se avessi voluto farlo perché se fosse accaduto qualcosa di brutto, te ne saresti pentita per sempre. Non potevo restare lì e non fare nulla, lo capisci? *strofinò sotto i suoi occhi per pulirla dal trucco completamente rovinato e si sporse per baciarle la guancia. Le labbra si posarono morbide e confortanti sulla pelle ancora bagnata, e rimasero lì per un po', mentre riabbassava le braccia per stringerla in un abbraccio. Vederla piangere le struggeva il cuore. Ogni singola volta in cui si lasciava andare al dolore, Kara piangeva con lei anche se non lo dimostrava. La comprendeva e cercava sempre di confortarla, ma non poteva dirle che non l'avrebbe più fatto, perché si sarebbe comportata in quel modo altre mille volte* Ne parliamo meglio quando ritorniamo al palazzo, va bene? *le disse per convincerla, in modo da poter riprendere le sue attività da principessa e lasciare presto quel posto. Non era né il momento e né il luogo adatto per parlare di quelle cose e Kara lo sapeva.*



Lena: *Sfogò le ultime lacrime nell'abbraccio confortante di Kara. Non sapeva perché aveva avuto così tanta paura di perderla ma solo l'idea le faceva provare un senso di vuoto nel cuore.

Si lasciò consolare dalla ragazza apprendendo un pezzo del suo passato. Tirò su col naso quando smise finalmente di piangere* Effettivamente* Iniziò con voce roca e per questo si schiarì la gola* Non so niente di te. Non conosco nulla della tua vita prima di Daxam.* Le confidò. Ascoltò ancora le sue parole annuendo.* Non voglio che ti metti in pericolo Kara, non posso rischiare di perderti* Le disse stringendosi tra le sue braccia. Si sentiva al sicuro, protetta dal mondo esterno racchiusa in quell'abbraccio così intimo e sincero. Sentì le labbra di Kara sulla sua guancia e si godette il loro calore, cercando di trarne quanto più possibile. Sapeva che non poteva restare a lungo in quella posizione, le guardie la stavano aspettando pronte a ricevere gli ordini.

Annuì alle parole di Kara* Si.* Le disse prima di allontanarsi da lei, non dopo averla stretta un'altra volta a se.* Renditi presentabile.* Le disse allora. Si strofinò le guance tentando di togliere il trucco residuo ormai sbavato e subito sentì la mancanza del tocco più gentile e delicato di Kara.

Chiuse gli occhi e respirò profondamente, pronta ormai ad uscire dal loro nascondiglio improvvisato.* Fingi che ti abbia sgridato.* Le disse. Si poggiò un attimo sulle sue labbra in un bacio veloce prima di camminare verso le guardie.

Assunse il suo miglior volto irritato e camminò fieramente con Kara al suo seguito*

Conto dei danni?* Chiese ad alta voce. Una delle sue guardie si avvicinò* Mia signora, i danni sono miseri, abbiamo perso una guardia e un uomo del villaggio è ferito come una nostra guardia. Sono stati già mandati dal medico per le cure.

Lena si sentì male per la famiglia dell'uomo.* Manderemo dei fiori ed un indennizzo alla famiglia.* Disse cercando di mascherare la sua tristezza.* Il suo sacrificio non sarà invano* Disse freddamente. Si girò poi, diretta verso la casa del capo villaggio. Entrò fiera e subito l'uomo si piegò a lei.* Sono così mortificato mia signora. Hanno attaccato pochi giorni fa, non mi aspettavo che lo rifacessero. Non abbiamo più nulla da dare loro.*Disse sconsolato* Sollevatevi.* L'uomo fece come Lena gli aveva detto.* Sapete la postazione del loro covo? Ho bisogno di un luogo. Inoltre ho bisogno di sapere quanti sono.* L'uomo annuì e chiamò la ragazza che precedentemente l'aveva aiutato* Mia signora* La ragazza abbassò il capo in segno di rispetto* I nemici sono circa una ventina, considerando quelli uccisi oggi, direi che ne sono rimasti circa sette alla base.* Lena annuì soddisfatta* Sai dov'è?* Chiese. La ragazza annuì e segnò una croce sulla mappa del luogo che il capovillaggio teneva nella sua casa* Approssimativamente qui, mia signora. A solo mezz'ora di camminata.* Le disse.* Bene.* Lena annuì.* Hai qualche dettaglio del luogo?* Domandò.*

Si, mia signora. Ho studiato a lungo il loro covo, sono veloce e silenziosa quindi non si sono accorti di me. Il covo è una struttura in legno bassa, nascosta in una rientranza al di sotto del quale passa il fiume che arriva fino al villaggio* Lena annuì. Si portò le mani alla bocca pensierosa* Bene.* Fece un calcolo dei suoi uomini. Non ne aveva portati molti, non aspettandosi di dover combattere.* Ho quattro uomini da potervi mettere a disposizione. Normalmente basterebbero per dei bruti non addestrati ma non voglio rischiare. Hai detto che la struttura è in legno ed è vicino ad un fiume?* Chiese e la giovane annuì* Bene.* Uscì dalla casa dell'uomo.* Uomini. Ho bisogno di sapere chi di voi sono i migliori tiratori.* Disse. Tre degli uomini si fecero avanti.* Ottimo, prendete le frecce di fuoco e preparatevi a partire.* Spiegò loro come voleva mettere fuoco alla struttura dei predoni e costringerli a salvarsi attraverso il fiume. Li avrebbe posizionato un altro soldato pronto a uccidere con le frecce.

Considerò il piano ma vi notò una falla. Un solo soldato non sarebbe riuscito a uccidere sette predoni che probabilmente viaggiavano su delle barche. Si voltò allora verso Kara.* Hai detto di non essere solo un'esploratrice. Cos'eri?* Le domandò considerando ogni possibile opzione per vincere senza spendere molte delle sue risorse.*



Kara: *Si accigliò al fatto di doversi rendere presentabile, perché non capiva cosa non andava del suo aspetto. Si guardò il vestito un po' stropicciato e lo stirò con le mani, poi controllò i capelli e si rifece la coda. Lena le diede un piccolo bacio a stampo e Kara sbatté le palpebre, non abituandosi comunque a quel comportamento reso frequente da quando aveva toccato le sue labbra quel giorno.* Fingi che ti abbia sgridato *Kara inclinò il capo e si massaggiò la guancia ancora pulsante per lo schiaffo -Probabilmente mi avrà lasciato i segni delle dita e devo fingere che mi abbia sgridata? Bene.- pensò ironicamente e la seguì.

Purtroppo una guardia era morta a causa dell'improvviso attacco. L'altra che era stata colpita, era ancora viva e doveva essere medicata. Probabilmente Kara le aveva salvato la vita, ma sarebbe stato improbabile l'ammissione di questa cosa.

Si rattristò per la notizia dell'uomo morto e tenne il capo abbassato per il più del tempo in segno di rispetto per Lena. Non voleva di certo farla passare per impotente davanti ai suoi uomini.

Ascoltò la disposizione del covo e capì subito al volo l'idea di Lena. Continuò a seguirla e quando spiegò il piano, ebbe la certezza che erano sulla stessa linea di pensiero. I nemici sarebbero scappati dal lato opposto della direzione delle prime frecce, verso il fiume. Lì avrebbero trovato altri uomini ad attaccarli. Insomma, il piano era stanarli e ucciderli nel panico. Quando Lena le rivolse la domanda, Kara fu sorpresa* Ero... Ero un tiratore scelto specializzato in balistica e non solo. *Rispose Kara, per nulla onorata di quel titolo. Non era felice di ammazzare qualcuno, non lo era mai stata da quando era iniziata quella guerra. Si era arruolata nell'esercito con l'idea di poter aiutare a salvare vite, infondo era quello che facevano prima di entrare in conflitto con Daxam. Kara aveva partecipato a missioni di salvataggio, aveva prestato servizio cittadino, catturando criminali e non solo. Poche volte era stata costretta ad ammazzare persone, ma solo per salvare vite. Adesso lei avrebbe dovuto essere la cacciatrice e ciò la disturbava parecchio. Cercò di convincersi che fosse la cosa giusta eliminare predoni. Infondo avevano ucciso persone, sottratto cibo e oggetti di valore, bestiame e altro. E probabilmente anche le giovani donne del villaggio.* Posso provare prima? *Chiese e le fu concesso un arco e delle frecce. Una delle guardie daxamite non era convinta della capacità della kryptoniana e mentre Kara si chiese dove protesse lanciare la freccia per avere un obiettivo, le venne un'idea* Saranno in movimento. Qualcuno potrebbe lanciarmi quel frutto di Yucca? *La guardia colse l'occasione di farsi avanti e prese uno di quei frutti, Ghignò, pronto a vedere il tiro mancato di Kara, che si mise in posizione. Prese una freccia e incoccò l'arco, pronta a seguire il movimento del frutto. Lasciò andare la freccia mentre il corpo era in caduta e questa si conficcò nella sua massa morbida, affondando il povero frutto, che cadde a terra spaccandosi.*



Lena: *Osservò la scena sorpresa delle abilità di Kara.* Complimenti* Le disse chiudendo le braccia al petto.* Bene, se siamo tutti pronti possiamo andare.* Iniziò a camminare. Una volta vicina alla zona osservò il territorio con occhio critico. Vide la presenza di un'altura utile da essere usata. Controllò meglio il fiume studiandone il flusso e guardò i suoi soldati* Voi due, andate di là* Disse loro facendo segno di posizionarsi a circa venti metri dal campo. * Tu, con me* Silenziosamente si avviò, seguita dal soldato e da Kara, verso la piccola altura.* Bene, siamo in posizione. Siete pronti?* Chiese. Quando Kara e l'uomo risposero con un cenno del capo diede il segnale agli arcieri posti in basso. Avvenne tutto così velocemente. Il fuoco divorò tutto quello che riusciva a trovare. Ben presto i predoni, senza più una casa, fuggirono con le barche proprio come aveva previsto Lena.* E' il vostro turno. Preparatevi* Osservò Kara tendere le corde dell'arco, i muscoli in tensione e lo sguardo concentrato. Dei, era davvero bella.* Fuoco!* Esclamò. Due frecce volarono simultaneamente verso gli uomini che caddero in acqua senza più vita.* Ottimo. Ne sono rimasti ancora cinque. Caricate!* Esclamò. Li vide prendere la mira con assoluta concentrazione* Fuoco!*

Altre due frecce volarono conficcandosi nel petto dei due mal capitati.*Ottimo.* Osservò Kara che era ormai completamente sudata a causa dello sforzo* Ancora una volta. Caricate* Attese un secondo* Fuoco!*

L'ultimo sopravvissuto era un ragazzino che si piegò su se stesso invocando pietà.* Fermi* Urlò Lena.* Lo voglio vivo.* Con queste parole bloccò entrambi. Fece segno agli uomini a terra di catturarlo senza ucciderlo e, solo quando questi lo fecero, si voltò soddisfatta verso i due* Avete fatto un ottimo lavoro.* Disse professionale. Scese dall'altura e subito andò verso il giovane* Dei, non ha più di tredici anni* Disse. Le sue guardie lo costrinsero ad inginocchiarsi al suo cospetto* Il tuo nome!* Urlò l'ordine. Il ragazzo non alzò il capo consapevole ormai della sua fine* Merid Grinch mia signora* Disse lui. Lena vide in lui un ragazzino, probabilmente senza famiglia e decise di dargli una seconda possibilità.* E' il tuo giorno fortunato Merid Grinch. Avrai salva la vita.* Il ragazzino sollevò lo sguardo sorpreso.* Torneremo al villaggio. Li potrai chiedere perdono agli uomini e, se te lo concederanno, potrai rimanere con loro* Disse.

Il ragazzo allora sorrise. Lena notò che gli mancavano i due denti davanti e si intenerì a quel sorriso sghembo. Come poteva un ragazzo così piccolo far parte di una banda di criminali?*



Kara: *tutto finì velocemente. Kara aveva eseguito gli ordini di Lena, finché non uscì fuori un ragazzino e Kara abbassò l'arco prima che Lena le dicesse di farlo. Fu grata nel sentire l'idea di Lena perché era l'unico modo per potergli far vivere una vita rispettabile fuori dal mondo a cui era appartenuto.

Più tardi, mentre si recavano di nuovo al villaggio, Kara constatò che Merid, il ragazzino, non era sconvolto da quello che era accaduto. Si chiese che infanzia avesse avuto e se uno di quei predoni fosse un suo parente. Forse lo avevano tenuto lì contro la sua volontà?

Tutte le sue domande non ebbero risposta, finché non arrivarono al villaggio. La scena fu straziante e le grida del ragazzino coprirono tutti gli altri suoni dell'ambiente. L'ultimo dei predoni che aveva attaccato il villaggio, era suo padre. Probabilmente aveva pensato che suo padre fosse vivo, che fosse ancora in giro insieme agli altri predoni che erano usciti dal loro rifugio. E invece non fu così. Suo padre non sarebbe mai ritornato a prenderlo dal villaggio, perché il suo corpo era lì, steso sulla sabbia di Daxam e senza vita.

Kara rimase a guardare la scena con il cuore spezzato, completamente oppressa dalla sensazione più brutta che provava ogni volta che portava via una vita: si sentiva un mostro.

Si voltò nella direzione di Lena perché non sapeva che fare, finché non intervenì una ragazza del villaggio che portò via il ragazzino aiutata da un uomo.

Kara si tolse l'arco e la faretra come scottata per ciò che aveva fatto, rendendosi conto di come si sentisse. La ridiede a chi apparteneva e si limitò a stare dietro la schiena di Lena, in completo silenzio e piena di sensi di colpa*



Lena: *Tornarono in rigoroso silenzio sino al villaggio. Lena osservò il ragazzo studiandolo. Aveva la pelle bruciata dal sole ed i capelli rossi pieni di riccoli. il viso, lentigginoso, era adesso muto e triste. Forse era consapevole del suo destino.

Era troppo giovane. Come si era ritrovato a fare cose più grandi di lui?

Una volta giunte nel villaggio udì il suono acuto delle grida del ragazzo.

Piangeva e si dimenava verso quello che doveva essere suo padre.

Le si strinse il cuore nell'ascoltare quelle urla strazianti.* Portatelo via* Ordinò ad una ragazza che subito prese il bambino portandolo lontano dalla vista.

Si voltò verso Kara e la vide privarsi delle armi che avevano ucciso gli uomini. Vide il suo volto affranto e pieno di tristezza e quasi si sentì male per lei* Ascoltate, so che quello che vi sto per chiedere è difficile.* Iniziò a parlare catturando l'attenzione del villaggio* Quel ragazzo era figlio di uno dei predoni. Quell'uomo ha rubato nelle vostre case, ha mangiato il vostro raccolto, ha ucciso probabilmente un vostro parente o amico. Lo so che vi sembrerà difficile ora accettare le mie parole ma il ragazzo non ha colpe.* Respirò pesantemente* E' una vittima delle circostanze come voi. L'unica cosa che conosce è la vita da predone e non merita di finire in prigione o peggio per cui vi chiedo, popolo di Daxam* Si fermò qualche secondo, abbastanza per creare un po' di phatos* Volete condannare questo giovane ragazzo? Volete davvero ucciderlo?* Una donna si fece avanti timorosamente* No mia signora.* Disse abbassando il capo in segno di rispetto. * Mi occuperò io di lui. I predoni hanno ucciso mio figlio e lui ha perso un genitore.* Lena si avvicinò alla donna guardandola* Molto bene. Il ragazzo è sotto la mia protezione.* Urlò allora. *Io Lena Grand, principessa di Daxam mi inchino a voi e alla vostra clemenza* Concluse il suo discorso prendendo Kara e dirigendosi verso la stanza del giovane. Era sul letto piangente. Entrò in silenzio e si dispiacque per lui.* Mi dispiace per quello che ti è successo* Si sedette sul letto* Da oggi vivrai in questo paese. Non dovrai più rubare per vivere. Lavorerai per quella che sarà la tua nuova madre. Hai avuto una seconda possibilità. Non sprecarla ragazzo* Disse. Si alzò pronta ad andarsene per la sua strada quando sentì un flebile grazie dal ragazzo. Sorrise fiera di se stessa.* Il nostro compito è concluso.* Disse allora a Kara mentre camminarono per tornare verso la carrozza* Sei pronta per tornare a casa?* Le chiese. Aveva bisogno di parlare con lei, di quello che era successo, del bacio ma sopratutto di come si sentiva Kara a proposito di ciò che aveva fatto. Non voleva che si sentisse in colpa per aver ucciso dei ladri e assassini. Non voleva che il suo onore fosse macchiato a causa sua.*



Kara: *Fu soddisfatta del discorso che Lena fece al villaggio, anche perché qualcuno si sarebbe occupato del ragazzino e sperava vivamente che sarebbe riuscito a ricevere i giusti insegnamenti. Forse un giorno avrebbe capito quanto era sbagliata la vita che conduceva prima oppure infondo già lo sapeva. Questo Kara non lo sapeva, finché non sentì quel grazie sussurrato.

Uscite dalla casa, annuì alla domanda di Lena e salite in carrozza dopo i vari saluti e ringraziamenti, Kara prese uno dei cesti* Pensi che uno possiamo lasciarlo al villaggio? *chiese a Lena, che le diede il consenso e Kara lo diede alla ragazza al fianco del capovillaggio. Gli abitanti del posto, ringraziarono di nuovo la principessa, mentre Kara risalì e la porta della carrozza fu chiusa. Ripartita la carrozza, Kara emise un piccolo sospiro come per tranquillizzarsi da tutto quel movimento. Infondo se le avessero detto poche ore prima che sarebbe andata con Lena a caccia di predoni, non avrebbe creduto a queste parole. Non si aspettava che Lena di occupasse di queste cose, ma quando aveva il tempo, andava lei stessa a risolvere le situazioni sul posto. Era una cosa non da tutti, ma era anche stato molto pericoloso.

Kara si voltò con il torso di lato, in modo da poterla osservare meglio, infondo erano da sole nella carrozza e quindi potevano parlare in modo tranquillo e basso per non farsi sentire dalle guardie.* Vorrei che non mi chiedessi più di fare una cosa del genere. *confessò, abbassando lo sguardo e guardandosi le mani che stringevano nervosamente il lembo del vestito. Lena non le aveva fatto nessuna domanda ancora da quando era iniziato il viaggio, ma Kara aveva sentito costantemente il suo sguardo addosso, come se volesse sapere qualcosa, ma non aveva avuto il coraggio di chiedere. Infondo chiedere "ehi come ti senti dopo aver ucciso delle persone?" non era il massimo.*



Lena: *Una volta nella carrozza Lena si accomodò silenziosamente. Attese che Kara andasse a lasciare uno dei cesti al villaggio e si mise comoda. Sbuffò stancamente. Come si era trovata in quella situazione? La lettera del capo villaggio le aveva solo detto che il problema era più politico che altro. Si era aspettata di dover fare da giudice in una contesa e invece si era trovata costretta ad uccidere gente.

Quando Kara rientrò nella carrozza vide il suo volto. Capì subito cosa non andava ma le sue parole furono una conferma* Tranquilla. Non devi farlo. Non è il tuo pianeta, non devi prenderti le mie responsabilità.* Mise una mano sulla sua gamba* Anzi, ti ringrazio. Senza di te le cose sarebbero andate diversamente.* Strinse la mano nella sua cercando di darle conforto.*Mi dispiace averti chiesto di fare una cosa che non volevi. E' stato egoistico e sbagliato.* Intrecciò le loro dita nel vano tentativo di farla sentire meglio* Posso capire come ti senti. E' stato così anche per me. La prima volta che ho ucciso una persona ricordo di aver vomitato per un'intera giornata dal disgusto verso me stessa. Hai fatto la cosa giusta Kara. Saremmo morti noi al loro posto, non fartene una colpa* Le disse cercando in tutti i modi di farla sentire meglio.* E poi hai salvato la tua principessa, meriti un premio* Provò a tirarle su il morale prendendo l'intero cestino e mettendolo davanti ai suoi occhi* E' tutto tuo.*Provò a sorridere provando a trasmettere a Kara la stessa sensazione.

Per quanto riguarda quel...* Boccheggiò. Sorprendentemente si sentiva a disagio a parlare del bacio. Si schiarì la gola* Il bacio...* Non sapeva cosa dire effettivamente. Provò a cercare le parole ma non le venne nulla da dire a Kara. Arrossì e si morse il labbro fissando quelle di Kara. Sembravano così morbide.*



Kara: *sospirò pesantemente, amareggiata comunque dalla situazione. Guardò la mano di Lena che strinse la sua come gesto di conforto e sorrise, lasciando che le sue dita facessero spazio per far incastrare quelle di Lena tra le sue, intrecciandole dolcemente.* Stai ammettendo che ho salvato il culo a te e alle guardie? *chiese ironicamente* Lys mi ha insegnato questo nuovo modo di dire. Anche se non so perché si dia tanta importanza al didietro. *continuò, sperando di smorzare la discussione, anche se Lena voleva virare il discorso in qualcosa di sentimentalmente romantico e irrazionale per come era avvenuto. 

Tenne il cesto con un braccio e lo posò di nuovo a terra, in mezzo ai suoi piedi per tenerlo fermo durante la traversata. Non aveva molta fame e si voltò verso la daxamita, appoggiando il capo sull'imbottitura degli interni della carrozza* Non ho voglia di mangiare *ammise, mentre Lena aspettava la risposta all'argomento che aveva accennato e Kara timidamente, chiese con gentilezza* Ne possiamo parlare più tardi in camera? *e le sorrise lievemente. Era ancora molto scombussolata per quello che era accaduto e non aveva molta voglia di rallegrarsi per il buon cibo o di parlare dei suoi sentimenti confusi in una carrozza, dove non poteva neanche avvicinarsi per la paura di essere viste. Però sapeva anche che Lena aveva bisogno di sentirsi dire qualcosa per la frettolosità del suo gesto ed era ovvio che la spaventasse l'idea di un rifiuto da parte di Kara, tanto che la vide distogliere lo sguardo e la kryptoniana decise di tranquillizzarla. Si sporse verso il suo lato per avvicinare la bocca al suo orecchio e sussurrarle come se fosse un segreto* Mi piaci tanto... *e si allontanò poco dopo. Non voleva rischiare un attacco da parte di Lena alle sue labbra, perché difficilmente avrebbe potuto resisterle. Si mise all'angolo della carrozza, guardandola e le sorrise di nuovo, il solito sorriso affabile e tenero, ma con una piccola nota di divertimento a causa dell'espressione che accompagnava il viso della principessa. Per quanto Kara fosse confusa, di quell'unica cosa era certa, Lena le piaceva e non poteva non dirglielo.*



Lena: *Si sorprese nel sentire quelle parole dalla bocca di Kara ma, quando le parlò di Lys, se non ricordava male la sarta del palazzo, Lena scoppiò a ridere.* Ommieidei Kara. Ti ha preso in giro. È un modo di dire.* Scosse il capo divertita. *Non imparare altri suoi modi di dire per favore.*

Si sorprese quando Kara rifiutò il cibo guardandola come se fosse un'aliena* chi sei tu. E che ne hai fatto di Kara Zor-El? *Domandò ridacchiando. Sapeva perché Kara non voleva mangiare ma voleva rendere la traversata più leggera. Per tale motivo cercava di sfotterla quando più possibile.

Quando Kara le disse che preferiva attendere in camera ci rimase un po' male. Aveva bisogno di chiarire ogni suo dubbio e l'attesa le dava fastidio. Guardò allora fuori dalla finestra nel tentativo di distogliere lo sguardo dalla bionda. Sentì la voce di Kara sul suo orecchio e alle sue parole arrossí di colpo. Strinse le labbra nel tentativo di reprimere una risata ai modi dolci di Kara e la guardò, seduta nella carrozza con un sorrisino divertito. Decise di toglierglielo. Adorava farla imbarazzare e l'avrebbe fatto ancora. Si sporse verso Kara. *Sai Kara...*Iniziò con voce bassa e roca. *Non puoi dire certe cose e poi metterti li, seduta, come se non avessi fatto niente* le disse. Fece scorrere una mano lungo il braccio della giovane prima di salire più su a livello della spalla. Mosse la mani tanto da applicare la pressione necessaria per far sentire la sua presenza ma senza farle davvero male. *Non puoi prima stuzzicare e poi stare lì, tranquilla, senza aspettarti una mia risposta. *voltò il Busto tanto da esserle ormai di fronte e con l'altra mano prese la guancia di Kara avvicinando il suo volto al proprio. *Perché quando fai così l'unica voglia che ho è di toglierti quel sorrisino innocente dalla faccia sai? *Si avvicinò cosi tanto che i loro nasi si toccarono. Uscì la lingua e leccò leggermente le labbra di Kara prima di farsi completamente indietro* Ma hai ragione, meglio parlarne in camera mia. * Sollevò il sopracciglio in tono di sfida verso la ragazza godendosi il suo volto scandalizzato. Non si aspettava una risposta del genere e Lena si godette la sensazione di lasciarla sconvolta.* Per la cronaca Kara. *Disse dopo qualche minuto, mentre guardava fuori dalla finestra.

Si voltò verso le e le fece l'occhiolino*Mi piaci anche tu*



Kara: *Era rimasta interdetta al modo di fare di Lena. Si era avvicinata con la sua solita aria di predatrice e Kara guardò fuori dalla finestra sperando che le guardie non si accorgessero di nulla.* M-ma... *Non riuscì a pronunciare altro, quando si ritrovò con il viso di Lena a pochi centimetri dal suo. Non comprendeva Lena quando si comportava in questo modo. Infondo Kara voleva solo tranquillizzarla con la sua affermazione, invece la principessa daxamita continuava ad approfittare della sua ingenuità per imbarazzarla. Le guance di Kara si colorarono di un rosso purpureo e abbassò il capo per il disagio che stava provando in quel momento. Si calmò, quando Lena si girò verso la finestra e riprese il suo colore naturale. Prese un gran respiro e rialzò lo sguardo appena Lena iniziò di nuovo a parlare. Alla sua frase, sorrise di gioia e lasciò scivolare di nuovo la mano nella sua, stringendola per tutta la traversata del viaggio, continuando ad accarezzarle il dorso con piccoli cerchi fatti con il pollice.

Arrivate al palazzo, lasciò la sua mano, mentre lo stomaco si fece sentire.* Chissà che ore sono *si chiese ad alta voce, prendendo il cesto e uscendo dalla carrozza. Khalid aveva appena finito di dare da mangiare ai Wlok e Kara gli fece un cenno con il capo per salutarlo, perché aveva le mani occupate. Smise di fare quello di cui si stava occupando per poter prendere i wlok utilizzati dalle guardie e metterli nei box. Kara si limitò a seguire Lena, lontana ormai dalle guardie reali che erano state congedate. Si guardò intorno e poi le chiese* Pranziamo insieme? Ormai il pranzo sarà finito e potrei prendere qualcosa di fresco da bere dalla cucina.



Lena: *Una volta giunta a palazzo Lena lasciò la carrozza allo stalliere. Notò con ma coda dell'occhio lo scambio di saluti tra lui e la sua schiava e si sorprese della facilità nel fare amicizia di Kara.

Salì al piano superiore, diretta nella sua stanza quando udì le parole di Kara.* Sì, non sarebbe una cattiva idea. *Le disse sorridendo.

Il piano era semplice. Lavarsi, pranzare e poi parlare di tutto quello che era successo in quel villaggio.

Sapeva di piacere a Kara ma valeva la pena rischiare per una schiava?

Poteva finalmente dimenticare le convenzioni sociali e vivere con Kara qualcosa di reale?

Si disse che si, poteva farlo, a patto di tenere tutto segreto e lontano dalle orecchie indiscrete di Mon-El e di Rhea.

Giunta in camera lasciò Kara a fare i suoi servigi e andò a lavarsi. Si tolse il sudore e la terra dai capelli. Era esausta ma il bagno caldo la stava facendo tornare in vita. Si chiese se anche Kara dovesse farlo e se fosse consono farlo in camera sua. Non vi pensò molto. Si lavò velocemente e, quando Kara tornò nella sua stanza con le bevande, lei era ancora semi nuda, coperta solo dall'intimo. Si tamponò i capelli chiudendoli in una treccia bassa e si diresse verso il suo armadio.*Va a farti un bagno Kara. Hai sudato molto al villaggio e ti meriti di riposare le membra.*Quando Kara fece per protestare si voltò verso di lei sollevando un sopracciglio* Non osare discutere. Puzzi. Va, qua finisco io.* Le passò un suo vecchio vestito che le andava ormai stretto al seno.* Dopo che avrai finito potremo mangiare e parlare.* Le disse quasi spingendola in bagno. Sistemò lei il tavolo per entrambe e, vedendo il cibo, capì di avere incredibilmente fame.

Quando Kara uscì, ormai linda e profumata stappò la bottiglia di vino mettendola sul tavolo.

Una volta pronte entrambe si accomodarono per pranzare.

Voleva attendere ma la sua curiosità ebbe la meglio. *Quindi... * Prese un sorso del suo vino.* Ho bisogno di parlare di quello che è successo questa mattina... * iniziò ma venne interrotta dallo bussare alla porta.

Si alzò e aprì la porta in maniera tale da non far vedere Kara seduta al suo stesso tavolo. *

Mia signora. Siete richiesta nella sala da pranzo reale con assoluta priorità. *Lena Sollevò lo sguardo. Chi poteva mai essere? *Arriverò subito. *Chiuse allora la porta.

Si voltò verso Kara che la guardava confusa. *Forza, dobbiamo andare. Parleremo più tardi.*Le disse.

Andarono nella sala da pranzo reale. La curiosità la stava divorando. Che cosa era così urgente da farla chiamare ora che era appena tornata?

Leggermente irritata oltrepassò la porta quando si bloccò ed il sorriso più puro e genuino si fece strada sulle sue labbra*Vir!* urlò correndo verso la donna. La abbracciò con quanta forza aveva in corpo, sollevandola leggermente per la felicità.*Mi sei mancata! Cosa ci fai qui? Non ti aspettavo prima di cinque giorni* Le disse.

Vir rise ricambiando l'abbraccio* Sorpresa?* Lena le diede un bacio sulla guancia ridendo felicemente. *Sembrava avessi bisogno di me nella lettera e sono venuta il prima possibile.* Le disse la donna.

Lena, se possibile, sorrise ancora di più prendendole la mano. *Oh Vir, ho tante cose da raccontarti.* Le disse dimenticando completamente del colloquio che voleva avere con Kara.

Era troppo felice, finalmente aveva rivisto la sua migliore amica*



Kara: *la Kryptoniana lasciò il cesto in camera e fece una capatina veloce in cucina, prendendo qualcosa da bere per Lena e lei. Salutò frettolosamente Krex, ma trattenne per una chiacchiera* Allora biondina. Non vuoi più parlare con me? * - * Ehm... Sì? Cosa c'è? *chiese Kara titubante.* Volevo dirti che puzzi come una femmina di Krogan. Sei estremamente attraente oggi. Cosa hai fatto? *il tono di Krex era per fortuna scherzoso e Kara balbettò cose incomprensibili, arrossendo visivamente* Vado, ciao! *esclamò infine e lasciò la cucina. Quando ritornò alla stanza di Lena, si rese conto che aveva una gran fame e bussò. Ottenuto il permesso, entrò e deglutì rumorosamente alla visione del corpo di Lena. Chiuse la porta, mettendo le bevande sul tavolo vicino al cestino. Quando ordinò di farsi un bagno, in realtà Kara desiderava sedersi e mangiare. Il suo stomaco aveva iniziato a torturarla da quando erano ritornate al palazzo. Alla fine fu convinta dai modi di fare della principessa e si ritrovò in bagno.

Si rilassò nella grande vasca, mentre il suo stomaco gorgogliava, così si diede una mossa. Infondo Krex e Lena avevano ragione. Indossato il vestito, raccolse infine i suoi capelli umidicci in una crocchia, dopo averli asciugati abbastanza da non farsi prendere un malanno.

Erano finalmente sedute e si trovavano una di fronte all'altra. Kara non vedeva l'ora di parlare, ma prese un pezzettino del sandwich preparato da Krex e iniziò a mangiare, mentre Lena sorseggiava il suo vino* Quindi? *Cercò di spronarla, finché il discorso non fu interrotto dal bussare della porta. Kara non riuscì a trattenere un piccolo sospiro di esasperazione e finì il sandwich con pochi morsi per non rimanere a digiuno. Quando Lena si voltò, aveva le guance piene e si aiutò con dell'acqua per buttare giù il tutto.

La curiosità di Lena la fece muovere velocemente e si ritrovarono ben presto alla sala da pranzo. Kara non capì quello che era successo e guardava Lena con una malcelata irritazione, mentre stingeva quella donna come se fosse la persona più felice al mondo. Era splendida con i suoi capelli biondi lunghissimi, gli occhi ambrati come la sabbia del deserto di Daxam e la pelle poco più scura di quella di Kara. Era più alta di Lena, molto snella e aveva l'aria da gran signora nobile e aristocratica. Era la prima volta che Kara riusciva a vedere la vera Lena senza tristezza e preoccupazioni, mentre Vir rideva di gioia stretta in quell'abbraccio. Eppure fu in quel momento che Kara si chiese se sarebbe riuscita a renderla felice tanto quanto la rendeva la sola presenza di Vir.

Iniziò a farsi domande in completo silenzio, senza ottenere nessuna risposta e il tutto la rese più confusa del solito su ciò che Lena provava nei suoi confronti. Forse era solo attrazione? E soprattutto Vir chi era? Una sua amica oppure altro?*



Lena: *Il pomeriggio per Lena divenne più luminoso di quanto si era aspettata.* Oh Vir. Cosa mi racconti, sono ormai due anni che non ci vediamo* Le disse sorridendo*

Sai, mia principessa, le solite cose* Rise Vir utilizzando la solita frase che diceva quando Lena le chiedeva della sua vita* Qualche ordine qua e là, qualche festicciola e un sacco di problemi.* Le due donne risero* E tu, nella lettera mi hai scritto che hai molte cose da raccontarmi*

Lena si riprese alla frase della donna* Hai letto il giusto, mia cara amica. Ma vorrei parlartene altrove. Ti va una camminata per i giardini reali?* Le domandò. Vir rise ed annuì* Non sei cambiata affatto da quando avevi diciassette anni Lena.* Anche Lena rise stringendo la mano della donna nella sua.* Kara.* Chiamò la ragazza poco dietro di lei.* Io e Miss For andremo fuori, assicurati di preparare del Chay per quando torniamo ok?* Le chiese dolcemente. Doveva parlarle ma non riusciva a stare lontana dalla sua migliore amica. Non la vedeva da almeno cinque anni.

Prese Vir per mano tirandola fuori e ridendo come una ragazzina alle sue battute.* Mi sei mancata un sacco sai? Conservo tutte le lettere che ci siamo mandate in questi anni ma non saranno mai come una chiacchierata di persona* Le confidò. Vir annuì* Ti capisco Lena, mi sei mancata un sacco anche tu.*

Camminarono verso il giardino e giunsero sotto un albero *C'è ancora!* Esclamò Vir nel vedere sulla corteccia una frase che scrissero quando erano poco più che adolescenti.* Vir e Lena amiche per sempre. Eravamo proprio sciocche!* Rise e Lena l'accompagnò ricordandosi solo allora della frase.* Allora...* Iniziò Lena.* Chi inizia a parlare?* Vir finse di pensarci qualche secondo, tenendo Lena sulle spine* Va bene inizio io. Mi sono fidanzata.* Disse e Lena saltò dalla gioia.* Per Valor, Vir! Chi è, a che casata appartiene?* Domandò felicemente.* E' il primogenito della casata dei Phel. E' un uomo gentile e molto rispettoso, ha anche un gran fisico che non guasta.* Le fece l'occhiolino e Lena rise.* Sono così contenta per te, amica mia. Devi assolutamente raccontarmi tutto.* le disse.*

Certo, ma prima... Nella lettera hai scritto che hai una cotta impossibile. E' quella schiava che ho visto prima?* Le chiese e Lena arrossì.* Come hai...* -*Oh tesoro,* Vir carezzò la guancia di Lena* Ti conosco da quando avevamo sei anni. Ho visto come la guardi.* Se possibile Lena arrossì ancora di più. *Sì, è lei.* Le disse giocherellando con le sue mani imbarazzata.*

E' una bella donna. Mi piace. Le hai già detto cosa provi per lei?* Le domandò a bruciapelo e Lena sorrise* In realtà mi ha baciata. E poi l'ho baciata io. Due volte e lei ha ricambiato ma...* Si vergognò leggermente.* Non abbiamo ancora parlato di quello che sta succedendo, Vir. Io so solo che è bellissima e gentile e un po' ingenua. Dovevi vederla la prima volta che ha assaggiato del cibo vero! I suoi occhi si sono illuminati di pura gioia* Vir aggrottò le sopracciglia guardandola sorpresa* La prima volta che ha assaggiato del cibo vero?* Le domandò infatti. Lena sgranò gli occhi. Aveva fatto un passo falso.* Sì, beh... lei... è Kryptoniana?* Le disse. *E' una domanda, Lena?* Lena sbuffò.* Smettila di prendermi in giro. E' una Kryptoniana, prigioniera di guerra. L'ho salvata da morte certa solo per vederla strisciare ai miei piedi.* Le disse sognante* L'avevo sempre immaginata egoista e saccente, invece è dolce, gentile, generosa e pura.* Vir rise*

Per Valor Lena, sei proprio cotta.* Lena arrossì e si morse il labbro tentando di trattenere il sorriso.* Però ora sono curiosa, cosa hai intenzione di dirle?* Le chiese allora Vir e Lena fece una faccia sorpresa, come se effettivamente non avesse ancora pensato a cosa dire a Kara.* Non lo so... Pensavo di baciarla e lasciare a lei la parola. Ho un po' paura di cosa potrei dirle.* Vir rise. *Sei assurda Lena. La baci e scappi? Era questa l'idea? *Le chiese divertita. Lena fece le spallucce. * Oh Lena davvero? *Vir la spintonò* Dobbiamo creare un piano d'azione. Perché non provi con una cena?* - *Sì, certo, una cena. Come glielo spiego a mia madre che voglio cenare con la mia schiava?* Vir sorrise subdolamente* Ma come Lena, non ricordi "il nostro posticino speciale?"* Le fece l'occhiolino* Portala lì e vedrai che il resto avverrà da solo.* Lena parve pensarci.* Beh, infondo è... magico.* Vir rise. *Allora abbiamo un accordo signorina.* Cominciarono a camminare verso il palazzo dove incontrarono Kara. Lena si fermò a guardarla e Vir per poco non scoppiava a ridere.* Sono un po' stanca, Lena. Penso che mi ritirerò nella mia stanza fino a domani.* Si avvicinò all'orecchio di Lena e le sussurrò sottovoce, attenta a non farsi sentire* E domani mi racconterai tutto nei minimi particolari e si, Lena, per tutto intendo tutto.* Lena arrossì completamente boccheggiando qualche parola incoerente finché la giovane non si allontanò* A domani Lee. Kryptoniana.* Le disse per far capire a Lena che approvava la sua scelta. Se non l'avesse approvata non avrebbe degnato di uno sguardo la sua schiava.

Lena rimase qualche momento sconvolta. Sbatté gli occhi più volte finché non si riprese. Si avvicinò a Kara ancora leggermente scossa* Quindi...* Iniziò non sapendo dove parare.* Dovevamo finire quel discorso...* Le disse.* Lo finiremo questa sera. Fatti trovare nella tua stanza alle sette ok? Passerò a prenderti io, va bene?* Le domandò mentre con la mano sfiorò il suo braccio per incitarla a rispondere*



Kara: *Quando Lena si rivolse a lei, le diede subito attenzione e annuì al suo ordine. In poche parole l'aveva congedata e Lena avrebbe parlato da sola con Vir.

Kara ritornò nella camera di Lena, prese il resto del pranzo che doveva essere suo e andò a trovare Lys che, come al solito, stava continuando a fare i vestiti per la festa e questa volta stava lavorando su quello di Lena. Non voleva di certo pranzare da sola e aveva troppa fame per aspettare. Bussò e poi entrò in stanza, completamente in silenzio. Le fece un cenno con la testa e addentò il sandwich quasi in modo iracondo. Lys si drizzò meglio sulla sedia e osservò la giovane kryptoniana con le guance gonfie di cibo, sapendo già che c'era qualcosa che non andava.* Cosa è successo? *chiese e Kara rispose con uno strano verso, poi provò a parlare* N-non ne Voghio Phallale *La bocca era ancora piena e non riusciva a formulare una frase correttamente. Lys si alzò e le passò dell'acqua per aiutarla a liberare la bocca, poi incrociò le braccia, aspettando quasi con impazienza* Quindi sei venuta qui da me per divorare cibo senza neanche offrirmelo e poi non vuoi raccontarmi nulla? Seriamente? *Kara abbassò lo sguardo e Lys le prese la mano, portandola vicino all'altra sedia che occupava la stanza. Si rimise a sedere per lavorare al suo vestito. Kara si accigliò confusa dal comportamento di Lys, perché pensava che avrebbe continuato a insistere per sapere, invece no. Se ne stava lì, buona a lavorare al vestito verde di Lena, reiniziando a cucire con calma. Kara alla fine parlò spazientita* D'accordo parlo. La psicologia inversa funziona con me. *concluse, capendo il comportamento di Lys e quest'ultima rialzò lo sguardo, sorridente* Stai diventando sveglia, Kara. *Emise un piccolo sbuffo* In poche parole, siamo andate in un villaggio. Lena pensava fosse qualcosa di semplice da fare, ma non lo era per niente!* Kara iniziò a raccontarle tutto quello che era accaduto. Le raccontò del bacio prima, dello schiaffo dopo e dell'altro bacio e di tutta la battaglia, finché non finì il racconto con l'ultima cosa che si erano dette in carrozza.* E quindi Lena ti ha baciata perché era spaventata. Be' la paura le ha fatto fare dei passi, non sei contenta? * - * Per niente! *Lys rimase interdetta dalla risposta* Come? Perché? * - * Perché sì, mi ha detto che le piaccio, ma se è solo attrazione fisica? Io non lo so! Perché ne dovevamo parlare oggi e invece no! Oggi non ne abbiamo parlato! Stavamo pranzando nella sua stanza, pronte ad iniziare il discorso e invece no! E' venuta... Venuta un'"amica" di Lena e non so se considerarle amiche, perché per me non lo sono per niente! Rao, dovevi vedere come l'ha stretta e come stava ridendo di gioia. Non la sopporto anche se non la conosco e non dovrei dirlo, non è da me! Voglio parlarle e chiarire perché sto impazzendo! Se n'è andata a camminare in giardino con lei, mentre mi ha lasciato qui e non so neanche cosa si stiano dicendo* Lys scoppiò a ridere in una sonora risata. Non aveva mai visto Kara così agitata in preda alla gelosia e non poteva che bearsi della situazione che tanto la tormentava. Se ne stava lì a struggersi, parlando velocemente senza neanche respirare e non poté trattenersi* Cosa hai da ridere?! * - * Ah be', Kara sei GELOSA! * - * COSA?! Chi? io? Ma pfff, per favore, io gelosa? Ok... forse lo sooono. Forse... Ma devi vederla, non posso competere. E' splendida ed è bionda, ma non bionda come me, è elegante e non goffa e sembra una gran signora. Io invece, guardami. E' già tanto che riesca a muovermi senza urtare qualcosa, non che io non abbia urtato mai nulla. E' successo, ma sono migliorata. * - * Quindi Kara, vorresti dire che Lena dopo averti baciata, potrebbe trovare di meglio dal suo passato perché secondo te questa persona è migliore? Be' se hai così tanta paura, perché non appena siete da sole non le fai vedere cosa sai fare? Vai e prenditela, no? * - * Prenderla in che senso? * - * Nel senso che la sbatti al muro e vai giù di lingua! *Kara la guardò confusa, arrossendo e chiese spiegazioni* Giù... Giù dove? Cosa intendi? *Lys si spalmò la mano in faccia perché Kara non comprendeva mai cosa voleva dire* No giù! Intendo, baciala! Oh per tutti gli dei, non riesci a seguire un discorso. * - * Come non riesco a seguire un discorso?! Tu hai detto giù! * - *Be' se proprio ci tieni ad andare giù, allora fallo! Ma non ti facevo così focosa signorina! *esclamò Lys spazientita dalla piega del discorso e Kara diventò un peperone, arrossendo fino alla punta delle orecchie* Ah ora che fai? Ti imbarazzi? Non ti preoccupare, imparerai. * - *P-pensi che... pensi che sia questo che Lena si aspetti da me. Insomma, fare queste cose? *Lys alzò un sopracciglio e la fissò come se fosse una stupida* Ovvio che sì! Kara, guarda che sono cose normali che fanno tutti. Siete voi kryptoniani che non vi godete i piaceri della vita, eppure lì sotto dovreste essere proprio come noi, o sbaglio? *Kara si coprì il viso con le mani per nasconderlo* Non ne voglio parlare! *disse ormai nascosta dagli occhi di Lys. Era diventato un discorso così talmente imbarazzante* Senti piccola. Non devi essere spaventata da quello che Lena si aspetta. L'amore non deve essere fatto da aspettative, perché ogni persona è diversa e pian piano vi conoscerete in quel modo e sono certa che riuscirete a comprendere cosa vogliate l'una dall'altra. Quindi oggi le parlerai e risolverete questa confusione che sono certa avete entrambe. Adesso smettila di avere paura. E lascia che passi un po' di tempo con la sua vecchia amica. Non pensi che adesso le stia parlando di te, come tu fai con me? Infondo Lena non ha nessuno con cui parlare del vostro rapporto. Lascia che si schiarisca le idee e se la sua amica non sarà contenta di questa relazione che è appena iniziata, sono certa che riuscirai a convincerla comunque del contrario. Ma adesso fa solo un bel respiro profondo. *Kara prese un gran respiro per calmarsi* Brava, ora sta in silenzio che devo continuare a lavorare. Piuttosto dimmi come sta venendo il vestito.

*Dopo aver parlato un po' del vestito con Lys, la ringraziò con un bacio sulla guancia per la chiacchierata precedente che avevano avuto e la lasciò a lavorare. Si ricordò che avrebbe dovuto preparare del chay per il ritorno di Lena e Vir e si mise in marcia verso il corridoio. Girato un angolo del palazzo, incontrò di ritorno Vir e Lena e Kara abbassò il capo in segno di rispetto, facendo un lieve inchino. Guardò Vir che disse qualcosa all'orecchio di Lena e si accigliò, curiosa e allo stesso tempo infastidita, visto che Lena sembrava agitata dalla cosa e colse il rossore delle sue guance. Quando Vir si rivolse a lei, chiamandola "kryptoniana" capì che Lena le aveva parlato di lei. Continuò a seguirla con lo sguardo, finché non sparì dall'altro lato del muro.

Quando Lena iniziò a parlare, le rivolse di nuovo le sue attenzioni* Uhm? *annuì alle sue parole* Certo, dovremmo parlare. *inclinò il capo di lato, confusa da quello che le disse.* Oh... * Si guardò in giro per osservare se ci fosse qualcuno per poter parlare liberamente e si sentì sfiorare il braccio* è un... appuntamento? Non mi aspettavo una richiesta del genere. *Non c'era nessuna guardia per fortuna* Cosa preferisci su di me? Vestito o pantaloni e camicia? *domandò, sperando che le rivelasse i suoi gusti e abbozzò un mezzo sorriso quando si rese conto dell'imbarazzo del suo viso.*



Lena: *Lena si grattò il naso leggermente imbarazzata* Penso... sì, puoi chiamarlo così* Disse arrossendo leggermente. Si morse il labbro nervosamente. *Come preferisci Kara. Se vuoi indossare pantaloni e camicia puoi farlo. Non avrei nulla da obiettare* Disse la verità. Amava vedere Kara in pantaloni, la rendevano appetibile e dannatamente sexy.* Quindi, passerò dalla tua stanza tra un'ora. Fino ad allora sei libera di fare quello che vuoi, va bene?* Dopo aver avuto l'ok Lena si allontanò da Kara con il cuore a mille.

L'aveva fatto. Le aveva chiesto un appuntamento.

Dopo anni aveva finalmente deciso di lasciarsi andare. Svoltò l'angolo diretta alla sua stanza per prepararsi e sussultò quando si trovò davanti Mon-El.* Lena!* Urlò lui. *Devo parlarti* Lena continuò a camminare cercando di non dargli nemmeno il tempo di avvicinarsi* Non ho tempo Mon-El.* Disse spazientita. Il ragazzo le si parò davanti fermandola.* Dimmi è vero?* Lena lo guardò interrogativa. Era nervosa, possibile che suo fratello, l'essere più viscido di Daxam, avesse saputo quello che era successo?* Cosa fratello?* - *E' vero ciò che dicono le guardie sull'assalto in quel villaggio?* Lena sudò freddo. Possibile che qualcuno avesse visto il loro scambio di effusioni?* Non so cosa intendi dire. Se non ti dispiace vado di fretta.* - *E' vero che è successo qualcosa di diverso al villaggio?* Lena si bloccò squadrando il ragazzo che ghignava.* E' vero che la Kryptoniana sa combattere?* Chiese. Lena ringraziò Valor, suo fratello non sapeva nulla di lei e Kara.* Si. Le ho insegnato qualche mossa.* Gli disse freddamente.

Lui la guardò iracondo* Sei impazzita? Lei è una nostra nemica, una prigioniera di guerra! E tu cosa fai? Le insegni a combattere? Le dai le armi per farci del male? Quanto tempo ci vorrà prima che attacchi te? Lena?* Le disse beffardo.

Lena lo bloccò al muro avvicinandosi a lui per incutergli timore.* Tu non sai niente di lei. Non la conosci e non puoi permetterti di sputare le tue solite sentenze.* Disse con voce roca tentando di spaventarlo.

Si sorprese quando ebbe la reazione opposta. Mon-El stava ghignando.* Oh, vedo che ti ha colpito nel profondo. Dimmi sorellina, sei innamorata di lei come con Eliza?*

Lena strinse il pugno cercando di calmarsi* Ti giocherai anche lei come facesti con la tua vecchia amata?* Provò a stuzzicarla.

Lena diede un pugno al muro, poco lontano dalla sua testa. Sentì il dolore ma la faccia spaventata di Mon-El ne valeva la pena.* Ero giovane e stupida e mi fidavo ancora di te, Mon-El. Ora sono adulta e con molte più conoscenze. Non farò di nuovo lo stesso errore e mi assicurerò che tu non possa neanche pensare di farne altri* Disse con tutta la rabbia.* Oh guarda, la piccola Luthor esce gli artigli. Questa Kryptoniana deve averti davvero impressionata per farti minacciare il tuo principe.*

Udite le sue parole Lena si staccò da lui.* Non è colpa della kryptoniana o di nessun altro. Mi fai schifo Mon-El. E ti farò pagare tutti i soprusi fatti, dovessi rimetterci la vita.* - *Come il tuo paparino Lionel, o vuoi finire come tuo fratello Lex nelle prigioni Lena? Chissà se anche tu perderai i tuoi capelli.* Lena lo guardò schifata.* Mi fai schifo, Mon-El. Ora vattene, ho degli impegni e non voglio più ascoltarti.*

Così dicendo si allontanò dall'uomo senza degnarsi di rispondere alla sua ulteriore provocazione.

Si rintanò nella stanza dove tentò di calmare il proprio cuore. Voleva fargli del male, farlo soffrire. Avrebbe dovuto ingegnare un piano, uno necessario a ferirlo, o meglio, a ucciderlo ma ora non poteva. Aveva detto a Kara che l'avrebbe raggiunta da li ad un ora e aveva perso del tempo prezioso con quel verme di suo fratello.

Prima di sistemarsi chiamò la guardia chiedendogli di prendere del cibo dalle cucine e di lasciarlo dietro la porta. Quando lui annuì Lena chiuse la porta della sua stanza e si diresse nel suo bagno.

Acconciò i capelli in una crocchia alta, li tirò leggermente tanto da mettere in risalto il suo collo. Indossò gli orecchini che le avevano regalato i suoi genitori quando era ancora una bambina. Non li usava spesso ma questa serata sarebbe stata diversa quindi si permise di indossarli. Si truccò leggermente e scelse di mettere sulle labbra un rossetto rosso sangue.

Una volta contenta del risultato andò verso l'armadio e scelte un vestito rosso. Lo indossò con un po' di fatica dato che non aveva nessuno che l'aiutasse ma, quando si guardò allo specchio, si sentì soddisfatta del suo operato. Il vestito era rosso sangue, come quello che aveva indossato la prima volta che aveva incontrato Kara. Voleva soprenderla ma, nel frattempo, non poteva vestirsi in maniera troppo appariscente per andare in giro con una schiava.

Si guardò allo specchio e annuì a se stessa contenta. Sarebbe riuscita a sedurre Kara entro la nottata anche indossando dei semplici abiti comodi piuttosto che seducenti.

Una volta pronta aprì la porta e sorrise nel vedere il cesto pronto solo per lei. Prese una coperta dalla sua stanza ed uno scialle per se stessa e uscì. Davanti alla porta di Kara si ricordò di prendere qualcosa per vedere durante la notte e, per tale motivo, tornò in camera dove vide una vecchia lampada elettrica. Ricordò di averla usata quando faceva le sue passeggiate con Eliza. Era perfetta per l'atmosfera romantica che voleva creare.

Prese un respiro profondo ed alzò la mano per bussare alla porta di Kara. - Ok Lena, puoi farcela, è solo una ragazza. Lei ti piace, tu le piaci, l'hai baciata e bacia divinamente. Cosa può andare storto?- Si domandò.

Con l'ultimo residuo di coraggio bussò alla porta. Quando Kara aprì il suo nervoso aumentò esponenzialmente.* Ciao Kara.



Kara: *annuì, rivolgendole un dolce sorriso, prima di salutarla con uno sfiorare di dita lungo l'avambraccio. Rao, Kara non vedeva l'ora di poterla stringere tra le braccia e dirle quanto è importante per lei, ma avrebbe dovuto aspettare ancora un'altra ora. Osservò la sagoma di Lena allontanarsi, dopo averla salutata e giocò con le dita delle proprie mani, indecisa sul da farsi. Alla fine optò per ritornare verso le stanze degli schiavi. Sapeva che Lys avrebbe dovuto avere qualche vestito o abito particolare, ma Lena le aveva anche detto che andava bene con la camicia e i pantaloni. Non sapeva come vestirsi, non sapeva in realtà neanche come comportarsi in quei casi, eppure aveva colto lo stato di agitazione e imbarazzo anche nel viso della principessa e questo stranamente la tranquillizzava.

Si presentò di nuovo da Lys, che la guardò, sospirando pesantemente e scocciata dal fatto che era ritornata così presto.* Allora? Che ci fai di nuovo qui? *chiese, mentre finiva un ultima rifinitura sull'abito* Lena... Lei mi ha chiesto un appuntamento. *balbettò e Lys alzò il capo, questa volta veramente interessata alla cosa* Mi ha detto che devo farmi trovare tra un'ora nella mia stanza *Lys si alzò e aprì l'armadio, cercando qualcosa da farle mettere* Non ti ha detto dove vuole portarti? *Le chiese, mentre rovistava tra i vari vestiti* Se dovete lasciare il palazzo e usare un wlok, allora presumo che tu voglia indossare qualcosa di comodo *e Kara annuì, avvicinandosi all'armadio per vedere cosa c'era. Lys tirò fuori una camicia di seta bianca, completamente liscia al tatto e sotto abbinò dei pantaloni stretti neri che mostravano i punti giusti* Indossa. *Le ordinò e Kara lo fece* Metti però il resto della camicia nei pantaloni *le disse mentre si sistemava. Il pantalone riusciva a risaltare le sue curve in modo perfetto, dando comunque un tocco di eleganza al tutto.* Stai benissimo e le mostrerai il tuo bel culetto *commentò Lys, facendola arrossire, poi le passò la cintura* Metti anche questa* - *Ma il pantalone è già stret-... * - * Metti. Le cinture piacciono. * Kara non si fece domande, ma rimase confusa comunque. Indossata la cintura, Lys la fece sedere sulla sedia e squadrò il suo viso. Iniziò a truccarla in modo lieve finché non passò agli occhi e li appesantì il trucco con una matita nera. Ciò fece risaltare di più i suoi occhi chiari, anche se Kara emise un verso lamentoso. Lys ovviamente non chiedeva pareri a Kara, stava soltanto sistemando il suo aspetto e sicuramente non le importava se Kara non era d'accordo.* Mancano i capelli e visto che sei più brava di me in quelli, fa pure. Sono qui se serve una mano. *Le disse Lys e Kara si mise davanti allo specchio* Pensi che possa lasciarli sciolti? *domandò a Lys, ravvivandosi i capelli. La chioma bionda ricadde sulle sue spalle in piccole onde, adornando parte della camicia bianca* Lo sai che hai dei bellissimi capelli, ma... fossi in te, terrei il collo bene in vista. *Non capì neanche questa frase, ma decise di seguire il suo consiglio. Alzò i capelli questa volta e iniziò a lavorarli per ottenere uno chignon con una treccia laterale semplice, mentre alcune piccole ciocche erano lasciate libere. Contenta del risultato e ottenuta l'approvazione di Lys, si avvicinò alla porta per lasciare la stanza* Divertiti e mi raccomando, come al solito, voglio i dettagli *e le fece l'occhiolino. Kara sbuffò e andò in camera sua, chiedendosi se Lena fosse pronta.

Quando sentì bussare alla porta, andò ad aprire un po' agitata e si ritrovò Lena in uno splendido vestito rosso che accompagnava il colore delle sue labbra. Boccheggiò un momento e riuscì a ritrovare le parole, rendendosi conto che non voleva fare una figuraccia.* Sei... *si sporse per vedere se ci fosse la guardia, ma forse Lena l'aveva congedata, perché non c'era.* Sei splendida. *Le disse, mentre gli occhi di Kara guardavano i suoi e ogni tanto si abbassavano per dare un'occhiata alle sue labbra invitanti. Distolse lo sguardo dalla sua figura, osservando le sue mani. Portava una coperta e un cestino* Lascia, faccio io. *disse Kara, prendendo i due oggetti e seguì Lena.*



Lena: *Rimase leggermente sorpresa nel vedere Kara.

Sbatté gli occhi completamente rapita dalla visione della ragazza che aveva davanti. Dannazione Kara era bella in vestiti ma con una camicia e e dei pantaloni così stretti era da togliere il fiato. Si morse il labbro mentre la guardava sognante. Era truccata, non un trucco pesante e brutto, uno leggero e decisamente perfetto per i suoi occhi che adesso sembravano ancora più chiari e profondi del solito. Lena capì di essere persa non appena incrociò lo sguardo di Kara e si sentì annegare nei suoi occhi.

Kara parlò e lei si ritrovò ad arrossire pesantemente.* Grazie.*Sorrise* Anche tu stai bene Kara.* Notò che Kara aveva fissato per qualche secondo le sue labbra e sorrise predatrice. Sarebbe stata una lunga notte.

Quando Kara le chiese di prendere il cesto glielo passò senza alcuna remora ed iniziò a camminare, attenta a non andare troppo in fretta. Voleva gustarsi ogni momento della serata. * Dobbiamo essere silenziose Kara. Non possiamo farci vedere dalle guardie di mia madre o di mio fratello quindi seguimi, prenderemo un passaggio secondario.* Le prese la mano tirando Kara con se.

Svoltò l'angolo e giunse in un corridoio stretto.* Vieni.*

Entrarono nel corridoio, era talmente stretto che dovevano passare una alla volta e Lena non esitò ad andare per prima. Si premurò di sculettare per dare una bella visione a Kara, dopotutto dovevano divertirsi.

Una volta finito il corridoio si ritrovarono in una stanza che dava direttamente ad un'uscita secondaria del castello* Ce l'abbiamo fatta. E senza neanche trovare una guardia!* Esclamò Lena agitata. *Dei, è da tanto che non faccio una cosa del genere! Mi mancava questa scossa di adrenalina!* Rise portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.* Forza, manca poco. Vieni.* Le disse. Camminarono qualche passo prima che Lena decidesse che si, era abbastanza coraggiosa.

Prese la mano di Kara, quella che non portava il cesto, e la strinse nella sua. Arrossì leggermente nel farlo e guardò Kara sorridendo.

La camminata non fu davvero lunga, forse qualche centinaio di metri. Lena aveva pensato di prendere Nixx ma non voleva che qualcuno sapesse della sua fuga con Kara.

Camminarono per circa dieci minuti, passando tra gli alberi che circondavano il castello ma, una volta giunte in prossimità del suo luogo Lena si fermò e fece fermare anche Kara.

Frugò nella tasca trovando un fazzoletto.* Ti fidi di me?*Domandò avvicinandosi a Kara e mettendole una mano sulla guancia. La trascinò su quella pelle candida e liscia ammirandone la perfezione. Come poteva una ragazza come Kara essere sua?*Adesso ti benderò, non aver paura* Disse quando Kara le disse che si, si fidava di lei.

Le mise il fazzoletto intorno agli occhi e prese il cesto.* Questo dallo a me.* Disse con voce roca direttamente nel suo orecchio. Prese la mano di Kara incastrando le sue dita con quelle della ragazza e la tirò* Vieni con me. Seguimi* Mormorò.

Una volta arrivate, lasciò il cesto per terra e si mise dietro Kara togliendole lentamente la benda.* Guarda.* Le disse.

Con il sole ormai tramontato il panorama che si presentava ai loro occhi era stupendo, magico.

L'acqua dell'oasi era completamente nera, ad eccezione dei riflessi delle due lune di Daxam. Sorrise nel vedere che le pahir erano vigili e rendevano l'atmosfera ancora più romantica, illuminando il tutto con le loro lucine. Era il suo posto speciale. L'aveva scoperto un giorno con Vir. Erano uscite per passeggiare e, dopo aver camminato perse nei loro discorsi, si ritrovarono in quello stesso identico posto. Era perfetto per l'appuntamento che aveva dato a Kara. Era romantico, silenzioso, bello e sopratutto sicuro. Quella era una zona poco trafficata dai residenti del palazzo. *Questo è il mio posto speciale. Vengo qui ogni qual volta mi sento sola o ho voglia di urlare. E' silenzioso e gli animali non ti giudicano. * Sorrise poggiando il mento sulla spalla di Kara. La vide leggermente inquieta *Non ti preoccupare, è sicuro. Nessuno passa mai da questa zona del palazzo ed inoltre è notte. Non verrà nessuno.* Mosse le labbra sul collo della Kryptoniana senza effettivamente toccarlo. Solo il leggero sfiorarsi mandò una serie di scosse lungo la spina dorsale di Lena. Dei, come poteva farcela?* Ti piace?* Le disse cingendo la vita della donna da dietro.

Poteva un momento essere così tanto perfetto?*



Kara: *Di certo Kara non era la persona più silenziosa del mondo, ma cercò di fare del suo meglio nel seguirla con passo felpato, concentrata come se fosse in missione. Arrivate al corridoio stretto, Kara osservò Lena, cogliendo il movimento palesemente rivolto a lei e arrossì pesantemente, incamminandosi a piccoli passettini.

Al commento della principessa a fine corridoio, Kara sospirò in modo da calmarsi. Di certo quella situazione non le piaceva, perché se avessero incontrato una guardia, dovevano avere una scusa pronta e non esitare. E Kara di certo non poteva parlare al posto di Lena.

Stranamente proseguirono il cammino senza nessun intoppo, tanto che Lena si sentì sicura anche di prenderle la mano libera e Kara le sorrise dolcemente. Si infiltrarono fra la fitta flora e Kara si chiese se ci fosse una fonte d'acqua ad alimentare il tutto.

Lena si fermò vicino ad un tronco intagliato, forse era stato fatto per ricordarsi del sentiero che portava al luogo dove erano dirette. Fu sorpresa della richiesta di Lena, le chiese se si fidasse di lei. Era una domanda strana, infondo stava rischiando quella notte con lei, non che non avesse timore della situazione, eppure al semplice tocco di Lena si rese conto che tutto quello che stava provando valeva la pena.

Si fece bendare e alla sua vicinanza, rabbrividì e la seguì, stando attenta a mettere i piedi nei posti giusti. Proseguì lentamente in avanti finché Lena non le disse che erano arrivate.

Le tolse la benda e Kara poté finalmente ammirare il paesaggio davanti a lei.

Dei piccoli insetti dall'addome illuminato di luce propria, volavano intorno all'oasi, sembrando piccole stelle che, accompagnando il riflesso dei due satelliti di Daxam, formavano un planetario in miniatura.

Kara rimase a bocca aperta per lo stupore perché non si aspettava di certo che si presentasse davanti ai suoi occhi qualcosa del genere. Si chiese però se il posto fosse realmente sicuro, perché desiderava poter parlare liberamente con Lena e poterla stringere senza timori, come lei stava facendo. Non sembrava preoccuparsi della cosa e infatti tentò di rassicurarla, così Kara posò la mano su quella di Lena, mentre quest'ultima le procurava una leggera pelle d'oca data la sua vicinanza.* E' meraviglioso... *sussurrò piano, calmandosi tra quelle braccia. Si girò fra queste ultime per poter incontrare i suoi occhi e si sporse in avanti, dandole un bacio sulla guancia in segno di affetto. Kara non sapeva mai quando osare, eppure era anche la persona che più bramava, ma infondo erano appena arrivate, così si allontanò da Lena e prese la coperta per poterla stendere da qualche parte e sistemarsi più comodamente per parlare di tutto. Chiese a Lena se andasse bene il terreno e si premurò di sistemarla, posandovi il cesto in un angolo.

Aspettò che Lena si sedesse e si posizionò al suo fianco, osservando l'oasi per un istante, poi ritornò a guardare la principessa, mentre il sorriso non lasciava mai le sue labbra* Il rosso ti sta bene. *le disse* Anche se mi ricorda la prima volta in cui ti vidi vestita di questo colore. Eri così... prepotente *fece una piccola pausa, pronunciando l'ultima parola con una certa ironia* Eppure già il giorno dopo mi avevi concesso di mangiare nella tua stanza. Sarò sincera, sotto sotto non mi hai mai realmente spaventata. Mi... mi affascinavi *portò le dita vicino la sua mano, sfiorandola in piccole carezze e abbassò lo sguardo per l'imbarazzo della piccola confessione, già con le guance colorate di un rosso lieve*



Lena: *Quando Kara sistemò la coperta sul terreno si sedette e le fece segno alla ragazza di accomodarsi. Arrossì quando le disse che il rosso le stava bene e fece subito la faccia accigliata quando le disse che era una prepotente.* Ehi, non lo sono! * Esclamò fintamente offesa.* Sono la principessa e tu una schiava di guerra. Dovevo invitarti a cena per caso?* Gonfiò le guance dandole una spinta giocosa alla spalla.* Ho sbagliato allora. Perché volevo decisamente spaventarti, solo che* Rise.* Ammettiamolo, eri completamente inutile come schiava. Non sapevi neanche tagliare della frutta senza che qualcuno te lo spiegasse. Sembravi davvero un cucciolo sai?* Continuò a ridere al ricordo della faccia di Kara quando le chiese di tagliare la frutta. Strinse la mano di Kara alla sua tirandola più vicina.* E comunque anche tu mi affascinavi e mi affascini tutt'ora. Non sei come mi hanno sempre descritto voi Kryptoniani. Sei dolce, gentile, rispettosa. A volte un po' ingenua e chiacchierona ma credo sia una parte che mi intriga parecchio. Non puoi sapere quante volte ho pensato di toglierti questa ingenuità.* Si avvicinò a lei prendendola per il colletto e, così facendo, i loro volti furono separati solo da pochi centimetri* Inoltre sei bellissima in questo completo e l'unica cosa che vorrei fare ora è strappartelo di dosso e farti arrivare a picchi di piacere che non puoi neanche immaginare* Soffiò sulle sue labbra con un sorriso maligno. Uscì la lingua e leccò le labbra di Kara lentamente e languidamente.* Ma forse dovremmo aspettare e mangiare qualcosa. Cosa ne pensi, mia dolce Kryptoniana?* Lasciò il collo ma non si mosse di un centimetro, continuando a desiderare quelle labbra sulle sue in maniera spropositata.*



Kara: *Dalle parole di Lena si era resa conto di come era parso il suo aspetto quel giorno. Si ricordò di come le aveva insegnato a fare cose sconosciute per lei e della pazienza che aveva usato senza mandarla via. Sorrise, arrossendo alle parole di Lena e la sua vicinanza imporporò ancor di più le sue guance* Dannazione... *imprecò a bassa voce e si sporse per chiudere le distanze, pronta a riassaggiare le sue labbra, ma non lo fece. Cambiò strada dopo averle sfiorate sollecitandole e avvicinò la bocca al suo orecchio* Cosa vuoi da me, Lena?... *chiese con tono di voce rauco, abbassando il viso e baciando la pelle sottostante. Arrivò alla linea del suo collo posandovi le labbra appena umide, poi ritornò al suo orecchio e continuò* Lascia che ti dica una cosa. Lo sanno tutti cosa fanno ai loro schiavi i Gand, ma dimmi. Vuoi solo che io sia consenziente per una notte di passione, oppure cerchi qualcosa che vada oltre all'attrazione fisica? Dimmi cosa devo aspettarmi da te per favore, o non potrò di nuovo congiungere le mie labbra sulle tue prima di una risposta.



Lena: *Stava per gustarsi finalmente il tanto ambito premio quando Kara spostò le labbra facendole combaciare con la pelle sotto il suo orecchio. Rabbrividì al suo tono caldo ed eccitante e alla sensazione delle labbra della ragazza.

Ghignò malignamente alle parole di Kara e le prese il volto, alzandolo dal suo collo e portandolo vicino alle sue labbra. Stava smaniando per baciarla, voleva davvero farlo. Ma poteva aspettare ancora qualche minuto e tenere Kara ancora sulle spine* Ma io non sono un Gand, sono una Luthor, Kara.* Passò lentamente il pollice sul suo labbro, gli occhi incatenati tra loro in una sfida che, probabilmente, nessuna delle due voleva perdere. * Tu, cosa vuoi Kara? Ti concederesti a me per una notte o vuoi che la cosa si ripeta ancora.* Si avvicinò, i nasi che si scontravano tra loro* Ancora.* I respiri su unirono * E ancora?* Le domandò dando a lei la possibilità di baciarla o di rifiutare. *



Kara: *mosse le labbra a sfiorare le sue in un tocco leggero e parlò da quella distanza* Lena, ti bacerò solo se mi risponderai. *ritirandosi infine indietro con il capo, il giusto per guardarla negli occhi* Se vuoi sapere cosa voglio, sarò sincera. Lo sai che ti voglio Lena. Ti ho concesso il mio primo bacio e qualsiasi cosa accadrà sarai la mia prima volta e... *abbassò lo sguardo in imbarazzo* Dimmi solo che tutto quello che vuoi non è solo... *scosse il capo e si voltò per osservare la piccola oasi davanti a loro e deglutì nervosamente. Avrebbe voluto baciarla senza timori e paure, eppure aveva bisogno di essere rassicurata perché era confusa. Lena aveva detto che avrebbero dovuto parlare e Kara aveva bisogno di sapere cosa si aspettava da quella relazione che stavano per avviare.*



Lena: *udì le parole di Kara e provò solo un gran senso di felicità* Kara, Kara. A volte sei proprio stolta sai? * Le mise una mano sulla guancia costringendola a voltare il capo verso di lei. Le tracciò con pollice un leggero cerchio sulla guancia nel tentativo di calmarla.* Pensi davvero che io sia così?* Assunse un volto triste nel sapere che Kara non si fidava di lei.*Pensi davvero che io sfidi il principe per chiunque? *Sorrise affettuosamente* Pensi davvero che farei tutto quello che ho fatto per altre persone? Pensi che coccolerei una mia schiava qualunque? Pensi che se volessi solo quello da te non l'avrei già preso con o senza il tuo consenso? * Le diede un bacio sulla guancia nel tentativo di farla calmare.* Pensi che avrei portato chiunque qui?* La guardò negli occhi seriamente. *Perché Kara, se lo pensi vuol dire che di me non hai capito niente.

Guardami. Sono la principessa di un pianeta e sto parlando con te, una schiava di un pianeta con cui sono in guerra. Ti ho fatto mangiare al mio tavolo, hai dormito nel mio letto, ti ho abbracciata, coccolata, trattata sempre con riguardo. Davvero pensi che l'abbia fatto solo per fare del sesso con te?* Sorrise. *Non l'ho fatto per questo Kara. Tu mi interessi. Tanto. E se me ne darai l'opportunità userò ogni giorno della mia vita per dimostrartelo. Magari non potremmo vivere *Indicò se stessa e Kara *in pubblico, Rhea ci ucciderebbe entrambe, ma possiamo farlo in privato finché non riuscirò a mandarti su Krypton dove mi aiuterai a creare la pace.* La guardò con infinito affetto. *Ma per ora quello che posso offrirti è il mio cuore e il mio corpo. Oltre al mio rispetto incondizionato quando saremo sole.* Pronunciò le parole solennemente. Quasi come se fossero dei voti.* Quindi dimmi, ti sta bene questo? Puoi accettare di vivere questo casino con me?



Kara: *si accigliò, voltandosi verso Lena. Inizialmente era stupita per le sue parole. Finché non si spiegò e Kara si rese conto che era stata una stupida a voler chiedere una conferma, ormai spaventata e confusa dalla maschera di provocazione che era solita indossare. Invece adesso le stava parlando con il cuore in mano e Kara provò un briciolo di vergogna per non essersi resa conto di quanto fosse importante per Lena e dei sentimenti che provava per lei.

Alle parole della principessa, gli occhi le divennero lucidi. Era pronta a lasciarla andare però le stava comunque chiedendo di... amarsi?

Sapeva il finale che avrebbero avuto, ma voleva comunque vivere il resto di quei giorni con lei e questo la commosse immensamente. Annuì alla sua domanda* sì *deglutì e le prese il viso tra le mani, sporgendosi verso di lei* Sì, lo voglio... *e finalmente chiuse le distanze, posando le labbra su quelle di Lena in un bacio dolce e desiderato. Un lieve sorriso non lasciava il suo volto, mentre delle lacrime le bagnarono il viso, scendendo lungo le sue guance. Scivolò con la mano destra sulla linea del suo collo, fino a carezzare la nuca con la punta delle dita e decisa, tracciò il labbro di Lena con la lingua, pronta a seguire qualche consiglio di Lys, anche se non aveva troppe idee sul come proseguire. Infondo Lena sapeva a cosa andava incontro e probabilmente non si sarebbe lamentata conoscendo Kara. Sapeva che era imbranata e le piaceva anche per questo.*



Lena: *Quando sentì le labbra di Kara sulle sue sorrise nel bacio. Finalmente poteva gustarsi il sapore della ragazza senza la paura di morire o di non fare più ritorno a casa. Sentì la mano di Kara sul suo collo e rabbrividì al tocco. La lingua di Kara le stava già facendo provare sensazioni mai viste e decise di osare di più. Forse non era la scelta migliore correre ma non riusciva ad aspettare. La sua pazienza era scoppiata nel momento in cui Kara aveva poggiato le proprie labbra sulle sue. Morse le labbra della ragazza e, quando riuscì a trovare un'ingresso si spinse in avanti intrappolando la lingua di Kara nella sua bocca.

Succhiò leggermente Kara godendosi il suono che fece, immaginò che la cosa le stava davvero facendo piacere.

La spinse verso il basso, intrappolando il suo corpo tra il proprio e la coperta quando si accorse che Kara era a disagio.* Non faremo niente che non vuoi, Kara.* Le disse baciandole la fronte e il naso. *Non c'è bisogno di correre, non vado da nessuna parte.* Le disse.* Anche se...* Sorrise.* Mi piacerebbe far questo anche per tutta la notte se non ti dispiace. *Rise riprendendo da dove aveva lasciato.

Intrappolò Kara ancora una volta sotto di se e fece scorrere la mano lungo i fianchi della ragazza, stringendoli leggermente. Era bella, dannatamente bella e sensuale e voleva farla sua a qualunque costo. Poteva farlo. Doveva solo aspettare ancora un pochino e, finalmente, Kara sarebbe stata solo sua.

Spinse il viso lungo il collo di Kara, decisa a marchiarla come sua proprietà e iniziò a succhiare poco sopra la giugulare.

-Dei- Pensò quando sentì il mugolio roco della donna sotto di se. La mano, quasi dotata di vita propria risalì lungo il fianco fino a soffermarsi sul seno. Non lo toccò. Lasciò semplicemente la mano ferma in attesa di una conferma di Kara.* Posso?* Le chiese ad alta voce perché voleva farle capire che il suo pensiero fosse molto importante.*



Kara: *Era la prima volta in vita sua che si sentiva in quel modo. Le guance calde, il respiro appesantito e l'eccitazione che sentiva crescere internamente, spinta dalla passionalità di Lena. Accompagnò i movimenti della lingua della principessa con la sua usando la dovuta calma e assaporando il momento. Lasciò fuoriuscire un verso dalle sue labbra e si lasciò intrappolare sotto di lei, osservando prima le sua bocca rossa e il rossetto sfatto, poi i suoi occhi più scuri del solito e non solo perché era ormai quasi buio.

Si sentì per un attimo in imbarazzo perché non sapeva Lena cosa si aspettasse quella notte da lei. Si rassicurò grazie al tono di voce della principessa e ai suoi baci confortanti, sorridendo alla confessione del suo desiderio. Anche lei avrebbe voluto restare lì per tutta la notte a godere delle sue attenzioni.

Lena scese giù con la bocca, le sue labbra si posarono sul collo ed iniziarono a succhiare un lembo della sua pelle. Le scappò un mugolio soffocato e degluitì, posando una mano dietro il collo di Lena e lasciandole più spazio inclinando il capo.

La mano della principessa risalì, adagiandosi sul suo seno e la richiesta di Lena le fece capire quanto fosse veritiero il discorso che le aveva fatto. Le sorrise con dolcezza e timidamente non rispose a voce, anzi, usò più i gesti. Mosse la mano dal collo di Lena e la spinse giù, fino ad arrivare al suo seno destro e la posò su quella della principessa. Fu il tacito consenso, a Kara andava bene ma era imbarazzata per parlare.

Si morse il labbro inferiore, riabbassando lo sguardo sulla bocca di Lena e la fece riavvicinare al suo viso, facendo uscire per la prima volta una certa intraprendenza che non la caratterizzava. Lasciò che le loro labbra si ricongiunsero, muovendole su quelle di Lena e si spinse delicatamente con la lingua ad incontrare la sua, lasciando piccoli tocchi fugaci nello sfiorarsi per poi scappare di nuovo e infine rincontrarsi*



Lena: *Si sentì tremendamente eccitata quando Kara posò la mano sulla sua dandole il consenso. Questa ragazza, per quanto pura e dolce, si stava rivelando la morte di Lena. Non sarebbe sopravvissuta. Probabilmente sarebbe morta di una morte lenta e soddisfacente.

Si sorprese quando Kara mosse le labbra sulle sue e nel sentire la lingua di Kara. Era sfuggente e timida proprio come lei. La carezzò con la propria, cercando di calmarla e di farle capire che non doveva correre.

Ricordandosi del consenso iniziò a muovere la mano sul suo seno. Era morbido, tondo e perfetto. Voleva tremendamente toccarlo sotto i vestiti ma le aveva promesso che non avrebbe corso e, anche a costo di farsi un bagno freddo in questo preciso istante, avrebbe mantenuto la sua promessa.

Massaggiò il seno, godendosi di quei piccoli mugolii che Kara emetteva ogni tanto.

Dei, era difficile fermarsi quando si accorse che Kara non indossava il reggiseno.

Poteva sentire il capezzolo sotto la palma delle sue mani.

Una malsana idea le venne in mente e ghignò. Le baciò ancora una volta le labbra in un bacio veloce e casto prima di scendere in basso. Succhiò ancora una volta laddove un piccolo segno violaceo aveva iniziato a formarsi. Voleva marcarla e far sapere a tutti che questa donna era sua.

Quando si ritenne abbastanza soddisfatta scese ancora sino a poggiare le labbra sul capezzolo di Kara. *Non sai quanto vorrei toglierti la camicia.* Le disse baciandolo. *Ma è meglio che per questa notte tu la tenga. *Concluse succhiando direttamente sopra di esso ed emettendo un gemito strozzato quando, anche con la presenza della camicia, lo sentiva nella sua bocca duro ed eretto. *Per gli dei Kara.* Disse continuando a giocherellare con il seno di Kara. *Devo...* Spostò leggermente il viso da quel seno maledettamente eccitante e la guardò in viso.

Inghiottì la saliva quando osservò la ragazza sotto di lei. Kara aveva gli occhi vitrei, le labbra gonfie e i capelli spettinati ma, agli occhi di Lena sembrava bellissima. La mano, prima impegnata sul suo seno, risalì sino a posarsi sulla sua guancia.* Devo fermarmi, altrimenti verrò meno alla mia parola Kara e ti prenderò qui, seduta stante.* Le disse scivolando lontano da lei e sdraiandosi al suo fianco. Le prese la mano e la tenne tra le sue poggiandola sul suo ventre e giocherellando con le sue dita. *Dei Kara. Non puoi neanche capire quanta forza di volontà ci voglia per staccarmi da te quando hai questo sguardo.* Si girò leggermente fino a che il suo volto e quello di Kara non erano a pochi centimetri uno dall'altro. *Ma ti ho dato la mia parola ed intendo mantenerla.* Sorrise e si avvicinò per un bacio veloce e casto.* Ma sappi solo che è molto difficile trattenermi con te quando fai quei mugolii tanto eccitanti.* Le fece l'occhiolino cercando di metterla in imbarazzo. Era troppo divertente sfotterla anche in questi momenti. E, sopratutto, aveva bisogno di stemperare tutta quella tensione sessuale.*



Kara: *soffocò dei piccoli mugolii nella bocca di Lena a causa dei movimenti della mano sul proprio seno. Quando le labbra si staccarono, si imbarazzò per lo sguardo che Lena le rivolse e dopo un frettoloso bacio, Lena iniziò a scendere con il capo. Si attaccò di nuovo al suo collo nello stesso identico punto e quando Lena sembrò essere compiaciuta, scese ancora di più e iniziò a parlare con la sua maledettissima voce eccitante. Le labbra appoggiate al petto sulla stoffa della camicia, fecero arrossire violentemente kara, che, dopo la confessione di Lena, non riuscì a mantenere il gemito che uscì dalle sue labbra quando la principessa osò sul punto più sensibile del suo seno. Ciò le provocò ancor più imbarazzo e imporporò le sue guance di un rosso acceso. Non che a Kara dispiacesse quello che le stava facendo, anzi. Avrebbe desiderato dirle che andava bene, avrebbe voluto invogliarla spingendo il suo capo sul proprio petto, eppure c'era una voce che le diceva che non era il momento giusto. Kara voleva prenderla con più calma, infondo velocizzare completamente la loro relazione sarebbe stato troppo per entrambe.

Kara passò le mani sul viso, come per trattenere tutte le sensazioni che stava provando in quel momento, finché Lena si rese conto che stava andando troppo di fretta.

Strofinò il viso contro la mano che Lena aveva posato sulla sua guancia ed annuì alle sue parole, ancora un po' scossa dal calore che sentiva ribollire nel suo interno.

Lena si era sdraiata al suo fianco e Kara inclinò il capo per osservarla, mentre continuò a parlare fino a farla di nuovo arrossire. Per Rao, non poteva riuscire a tranquillizzarla soltanto senza fare una battuta sullo stato in cui l'aveva ridotta qualche secondo prima.* Sei una maledetta daxamita *pronunciò fintamente seria e con le guance di nuovo rosse. Si voltò per calmarsi e guardando il cielo, si rese conto che la notte stava diventando sempre più buia e che avrebbero dovuto accendere qualcosa per poter vedere meglio e proseguire la serata. Prese un gran respiro e si voltò di nuovo verso la principessa che teneva ancora la sua mano e gliela carezzava. Sembrava che si fosse calmata anche lei e le sorrise dolcemente* Sappì che... *sussurrò a bassa voce* Non dovrai fare più nulla finché non prenderò l'iniziativa io *Le disse scherzosamente, quasi come per punirla per l'ultima cosa che aveva fatto.* Che ne dici se mangiamo qualcosa? *le domandò infine, guardando il cestino al fianco di Lena*



Lena: *Rise alle parole di Kara.* Da quando fai l'intraprendente Kara?*La guardò col sopracciglio alzato in segno di scetticismo* Finiremo come due vecchie bacucche allora* Concluse ridendo. Sollevò il busto prendendo il cestino e avvicinandolo a se stessa.

Accese la lampada per fare chiarezza e iniziò ad uscire le vettovaglie mettendole sulla coperta. Prese il primo e vi fece due piatti, uno per sé con una porzione normale ed uno per Kara, con una porzione esagerata.*Sai, anche se stiamo insieme queste cose dovresti continuarle a fare tu. Dall'ultima volta che ho controllato sei tu la schiava. * Rise passandole il piatto. *Ma oggi è diverso e te lo concedo.* Stava per baciarla ma si tirò indietro. Kara l'aveva sfidata? Benissimo. Avrebbe atteso una sua mossa. Infondo la pazienza era una delle sue tante virtù.* Buon appetito Kara.* Le disse prendendo una forchettata del primo e portandola alle labbra molto lentamente. I suoi occhi non lasciarono mai quelli della bionda davanti a lei mentre, con assoluta calma, apriva le labbra per mangiare.* Mmmh *Gemette in maniera esagerata.*Assaggialo. Ha un sapore spettacolare* Le disse leccandosi le labbra sensualmente.

Kara le aveva detto di aspettare? L'avrebbe fatto. Ma niente e nessuno potevano impedirle di stuzzicare la bionda sino a portarla all'esasperazione.*



Kara: *alle parole di Lena si offese un po'. La principessa non sembrava darle fiducia in quello che disse e la osservò mettersi seduta. Eppure Kara non pensava di essere poco passionale o altro, anzi.

Si mise seduta anche lei, osservando Lena che si dava da fare. Accese una piccola lampada graziosa. La luce non era accecante, ma tenue, il giusto per rendere l'ambiente attorno a loro illuminato, ma al contempo ancor più romantico.

Lena iniziò ad impiattare e Kara sorrise alle sue parole. Quando si avvicinò per baciarla Kara stava per sporgersi, ma Lena si ritirò e la kryptoniana la guardò incuriosita. Era la prima volta che si comportava in quel modo. Era forse per quello che le aveva detto prima?

Quando la principessa iniziò a mangiare, Kara si vergognò per quello che passò per la sua mente. Eppure era stata così ingenua finora e conoscere quel desiderio nuovo che non aveva mai provato per nessuno, la faceva imbarazzare.

Distolse lo sguardo e iniziò a mangiare anche lei il piatto che le aveva offerto prima Lena. Era ottimo come qualsiasi piatto preparato da Krex, qualsiasi cosa esso sia. Infatti non riuscì a riconoscere il gusto da ciò che aveva mangiato fino ad ora.* Sai, non penso che sarò sempre io a servirti in queste occasioni *le disse, voltandosi verso di lei* Sei più carina quando fai qualcosa per me. Mi fa sentire importante *posò la mano sulla coscia di Lena e la strinse con delicatezza, allungandosi per darle un bacio sulla pelle scoperta della spalla* E sappi che ti sorprenderò quando meno te lo aspetti. Perché non sono immune alle tue provocazioni, miss Luthor. *prese un piccolo boccone dal proprio piatto e lo portò alla bocca, mangiandolo* comunque hai ragione, è veramente ottimo. E se non riprendiamo gli allenamenti, con le porzioni che mi lasci potrei iniziare ad ingrassare seriamente.



Lena: *Sorrise. *Mi piace vederti mangiare Kara, è più forte di me. Fai questa faccia tutta contenta quando mangi.* Rise. * E per il peso ho qualche idea sai? *Le fece l'occhiolino.

Si appoggiò con la schiena all'albero dietro di se. * Mi piace qui. *Le disse lasciando il piatto sulla coperta.* È sempre calmo e rilassante. * Chiuse gli occhi * Sai... Sei la prima persona che porto qui dopo Vir, ma lei non conta perché ho scoperto il posto con lei quando eravamo ragazze. * Le disse mentre la osservava mangiare felicemente. Tacque per qualche minuto, lasciando il tempo a Kara di concludere il piatto. * Ti va di venire qui? Mi piacerebbe abbracciarti se non hai nulla in contrario. *Le chiese facendole segno di avvicinarsi a lei. *



Kara: *Alla frase di Lena, iniziò a mangiare con gusto il suo piatto, convinta dal fatto che la principessa avesse un'idea per farla dimagrire. Non si era resa conto del doppiosenso, troppo intenta a gustarsi il buon cibo.

Intanto si guardò in giro, beandosi di nuovo dell'aspetto del posto dove Lena l'aveva portata, mentre la ascoltava parlare. Era contenta perché si sentiva importante infondo. Finito di mangiare, mise il suo piatto a fianco a quello di Lena e gattonò verso di lei per avvicinarsi e sistemarsi tra le sue braccia. Appoggiò la guancia contro la sua e si strofinò appena contro la sua pelle* Piace anche a me qui. Sono contenta che tu mi ci abbia portata e devo confessarti una cosa. Ero gelosa di Vir, perché pensavo fosse una tua ex... *le scappò una piccola risatina* è davvero imbarazzante ammetterlo.



Lena: *Rise nel vedere Kara che gattonava verso di lei comportandosi come un wlok.* Ora capisco perché Nixx ti tratta come un suo cucciolo sai?*Scosse la testa ridendo. La tirò a se stringendola per la vita.* Vir e io?* Iniziò a ridere. *Oddei no! È quasi una sorella per me.* continuò a ridere a crepapelle. *Scusa. È solo che... Io e Vir. È come se ti dicessi che penso che tu sia stata con tua sorella o tuo fratello Kara! *Prese un respiro profondo cercando di calmarsi.* Piuttosto. Visto che siamo qui...*Le prese il viso dandole un leggero bacio sulle labbra senza approfondirlo* Perché non mi parli di... *Si fermò a pensarci. *Argo city? Si chiama così?* Le domandò sinceramente confusa. *Ricordo di esserci stata da bambina, quando ero ancora una Luthor di nome e di fatto.* Si lasciò andare ai ricordi. *Ricordo di aver conosciuto una bambina lì, chissà magari eri proprio tu.* Sorrise guardando le stelle. *Le stelle sono bellissime sta sera.*Le toccò la guancia *Certo, tu sei meglio ma anche loro non son da meno.*Le disse seriamente. Poggiando il capo sulla spalla di Kara e godendosi la calma della serata. *



Kara: *Arrossì lievemente al commento e le rispose* Sì, anche se in realtà penso che sia la compagnia a rendere il tutto migliore. *e alzò il capo, guardando il cielo stellato, forse rivolgendosi proprio verso la direzione di Krypton. Pensò per un attimo alla domanda di Lena, ricordando qualcosa della sua infanzia, un piccolo momento di un giorno ufficioso, di quelli che promettevano essere noiosi.*

Lena non ho fratelli o sorelle. In realtà mi sono sempre sentita molto sola e cercavo di legarmi ai grandi e ai loro discorsi. Però non riuscivo a capire perché non potevo partecipare alle loro riunioni ed ero considerata troppo piccola per farlo. Anche perché se ricordi bene entrai durante la firma del rinnovo del trattato di pace quando ero molto piccola *ridacchiò di nuovo a quel ricordo e allo spavento che fece prendere a Rhea* E indovina un po'? L'anno dopo rimasi a casa ad Argo City perché i miei non mi portarono con loro in capitale per il trattato di pace. Rimasi con la tata in modo da non poter combinare nessun guaio come era mio solito fare. Quando tornarono, c'erano delle persone con loro, le avevo viste alcune volte insieme alla famiglia reale di Daxam. Sinceramente non li conoscevo. Però c'era una bambina che si appiccicò a me. Mi chiese se volessi giocare con lei e mia madre ovviamente mi raccomandò di trattarla bene. Era una daxamita mooolto curiosa e forse un po' viziata. Si impuntò perché voleva il mio robot domestico, Kelex. Era talmente allarmato che stava per inviare un codice di autodifesa, infatti dovetti chiedergli di non farlo. Poi pian piano con pazienza cercò di rispondere a tutte le domande fluenti di quella piccola daxamita nel suo modo professionale. Mi manca quell'ammasso di circuiti.

Per calmare la bambina alla fine decisi di assecondarla e giocai con lei a uno stupidissimo gioco che aveva scelto... Certo, voi daxamiti dite che noi kryptoniani siamo noiosi, ma credimi quel giorno fu il più noioso della mia vita. *raccontò con un sorriso divertito sul volto al ricordo di quella petulante bimba che, nel suo vestitino colorato, si imponeva di volere il suo robot*



Lena: *La fissò sconcertata* Non dirmelo. *Iniziò quindi a ridere a crepapelle* La Kryptoniana eri tu! Oddei* Si tenne la pancia* I miei genitori mi lasciarono con una bambina quando viaggiammo su Krypton. Non so precisamente perché eravamo lì. Probabilmente accompagnammo la famiglia reale nella firma del trattato.* Sorrise al ricordo della sua famiglia* Sai, mio padre era un uomo curioso e come poteva amava visitare nuove terre* Poggiò una mano sulla coperta distendendosi meglio* Visitammo Argo City quella volta. Ero ancora una bambina ma ricordo di averti odiata tantissimo quando non hai voluto darmi il tuo robot.* Si sforzò per ricordare la giornata, i ricordi erano confusi e sfocati.* Ero così invidiosa che tu avessi un amico come Kelex sai? Lo volevo anche io ma tu non hai voluto regalarmelo.* Fece la faccia piccata.* Lo voglio ancora sai? * Le disse sinceramente.* E comunque, Kara, non ero noiosa. Ero solo una bambina!* Le disse borbottando* Come puoi dire che il gioco della famiglia fosse brutto, paparino?* Si morse il labbro inferiore tentando di reprimere un sorriso ai ricordi che le vennero tutti insieme.* Se non ricordo male tu eri il paparino, io la mamma e Kelex il bambino.* Rise.* Quanto avrei voluto avere la foto che ci scattò, sarebbe stata bella sai? * Le disse.* Quanti bei ricordi.* Si stese sul telo tirando Kara in un abbraccio.* Ricordo anche di averti dato il mio primo bacio sulla guancia quando sono dovuta andare via.* Le fece l'occhiolino baciandole il naso.* Chi l'avrebbe mai detto, la mia schiava è stata anche il mio primo bacio, quanta ironia* Rise.*



Kara: *Quando finì il racconto, si voltò verso di Lena e di certo non si aspettò di trovarla con quell'espressione. Il suo viso presentava una nota di sorpresa e sbigottimento che fu presto coperta dalla forte risata che riecheggiò intorno a loro.

Non capì quella reazione, finché Lena non si spiegò e Kara spalancò la bocca, mentre i ricordi risalirono nella sua mente, cercando di ritrovare i dettagli che era riuscita a cogliere allora. Gli occhi verdi vispi e i capelli un po' più chiari del nero mogano che accompagnavano ora la donna adulta che Lena era diventata. La pelle pallida, ma colorata con un lieve tocco rosato sulle guanciotte piene di quel ricordo. Kara ricordava meglio di Lena perché era di due anni più grande di lei, anche se non sembrava. Lena avrà avuto 5 anni, mentre lei 7 e sorrise divertita dalla casualità della situazione. Si erano incontrate anni prima e, anche se erano due bambine, Kara ricordò il gesto di quella piccola daxamita come se fosse successo solo il giorno prima. Quel bacio inaspettato e tremendamente vicino alle sue labbra le aveva riempito il petto di calore e si ricordò della vergogna che provò nel provare quell'insolita sensazione che, per il resto della sua vita su Krypton, non riuscì più a provare. Eppure quel ricordo l'aveva seppellito nei meandri della sua mente e si rese conto di quanto risultasse familiare quello che provava per Lena solo adesso che il puzzle sembrava essere completo. Quella sensazione l'aveva sentita più volte con la Luthor al suo fianco, anche solo incrociando il suo sguardo in quelle sere tiepide daxamite, mentre lei leggeva e Lena studiava. E per quanto avesse voluto ignorare il tutto, con Lena inconsciamente si era ritrovata a sorriderle con naturalezza e a rivolgerle quella gioia che non poteva nascondere.

Si stese al suo fianco, lasciandosi avvolgere dalle braccia di Lena e alzò una mano a carezzarle il viso come a coglierne ogni linea.* La foto è molto bella. *commentò Kara, perché l'aveva vista il giorno stesso in cui l'avevano scattata* Sarà ancora nascosta da qualche parte nel database di Kelex. E comunque non potevo darti Kelex perché è il robot domestico della casata degli EL da generazioni.

Lena: *Chiuse gli occhi godendosi il tocco della bionda* Ah si? Hai ancora la foto? * Le chiese sorridendo.* Un giorno vorrei vederla, magari quando finalmente Daxam e Krypton saranno in pace riuscirò a venire da te e me la farai vedere.* Le sussurrò in silenzio, facendo strofinare i loro nasi in un gesto intimo.*



Kara: *L'idea che Lena e lei sarebbero riuscite a portare la pace fra i loro due pianeti le era quasi impossibile da immaginare, però non per questo poteva arrendersi. Le sarebbe piaciuto presentarla alla sua famiglia in modo diverso e farla restare qualche giorno su Krypton per farle conoscere i suoi posti preferiti, farle vedere di nuovo la sua camera e magari giocare di nuovo con Kelex. Cosa che chiaramente non era propriamente facile da far accadere. Krypton non era più lo stesso di quando erano bambine. I segni della rottura del regime politico presente erano evidenti e Kara sapeva che sua zia Astra con il suo compagno Non avevano idee differenti dal consiglio di Krypton e alcuni cittadini appoggiavano le loro idee di pensiero.

Tutti i suoi pensieri sul suo pianeta vennero interrotti dalla vicinanza di Lena e Kara non poté evitare di sorriderle e decise di dare tutta la sua attenzione a Lena almeno per il resto della serata. Infondo era il loro primo appuntamento* E tu eri così... presa nel dare i tuoi ordini. Nata per comandare. *pronunciò ironicamente e ridacchiò continuando a ricordare sempre più dettagli.* Certo che far passare Kelex come nostro figlio, ce ne voleva di fantasia. Comunque eri veramente una bella bambina. *questa volta la guardò intensamente negli occhi* E anche a quel tempo eri veramente un bel tipetto. Mi ricordo del bacio... eccome se me lo ricordo. Mi salutasti chiamandomi paparino e mancava poco che non mi centravi le labbra. Eri quasi riuscita a rubare il mio primo bacio, ma dopo tutti questi anni alla fine, eccoci qui. *avvicinò il viso al suo tanto da sentire il suo caldo respiro.* Ti ho odiato anche io *sfiorò la bocca di Lena con le sue labbra e poi si allontanò dispettosa*

Lena: *Rise alla frase di Kara.* Però lo volevo davvero Kelex. Era davvero stupendo. Parlava a macchinetta ma sapeva fare un sacco di cose. Sai, penso sia stato il figlio migliore che abbia mai avuto.*Si fermò un momento, dimenticando di respirare, quando Kara la fissò così intensamente.* Oh avanti, era una cosa innocente, non volevo davvero rubarti il primo bacio. Volevo essere gentile con te perché eri stata dolce nel subire i miei ordini.* Rise al ricordo. Quel giorno aveva trascinato Kara per tutta la stanza costringendola a giocare ai suoi giochi.* Non ci crede nessuno che tu mi abbia odiato, avanti ammetti che mi volevi già allora* Stava già per pregustarsi un bel bacio quando la bionda si tirò indietro. Ghignò maleficamente mentre preparava la sua risposta*

Sai paparino,* Si avvicinò facendole l'occhiolino prima di baciarla languidamente. Fece scivolare lentamente la lingua nella bocca di Kara mentre con la mano scese lungo il suo corpo. Strinse il fianco di Kara e portò avanti la gamba tanto da farla strofinare tra quelle della bionda. Inghiottì un gemito al calore che si irradiava dalla ragazza* Io sono nata per darti ordini.* Le disse a bassa voce leccandole leggermente le labbra, tentando di morderle.

Si sistemò meglio sopra la bionda e le prese le mani tirandogliele sul capo bloccandola quindi sotto il suo corpo.* E tu sei nata per sottostare ai miei ordini. * Si chinò per baciarla ma, all'ultimo secondo, puntò alla gola dove succhiò abbastanza da far uscire una forma violacea.* E questi segni rimarcano il fatto che mi appartieni* Le disse accostandosi al suo orecchio. Parlò a voce bassissima, come a voler nascondere al mondo quello che voleva dirle.* Perché tu sei mia, Kara. *Le leccò il lobo mordicchiandolo* Sempre se la cosa ti sta bene. Lo vuoi Kara? Vuoi essere mia?* Le chiese continuando con le sue movenze. Riuscì finalmente a far incastrare la gamba tra quelle di Kara e, lentamente, mosse la coscia gustandosi il volto, ma sopratutto i suoni, della donna sotto di se.*



Kara: *la bocca sicura di Lena, mentre si spingeva con il suo corpo sul suo, provocò di nuovo quell'insopportabile sensazione di insoddisfacimento in Kara. Il tono di voce così mellifluo e malizioso della principessa rendeva ancor più difficile una reazione di opposizione e Kara sembrava che volesse lasciarsi inebriare dalle sensazioni che stava provando in quell'istante. Le ritornarono in mente alcuni passi che lesse del libro, qualcosa che non era riuscita a comprendere ma che probabilmente ora comprendeva. Era forse questo il piacere della possessione? La smaniosa voglia incontrollata di concedersi senza remore?

Quando Lena posò la bocca per l'ennesima volta sul suo collo, succhiando parte della sua pelle, Kara emise un verso infastidito. Aveva quasi ripreso parte del buon senso, finché non si ritrovò di nuovo a perdersi. Lena era così maledettamente eccitante mentre le poneva quella domanda che, in occasioni differenti, Kara non avrebbe mai risposto. Eppure aveva quella capacità di persuaderla che la faceva sentire debole. Aprì la bocca per rispondere e ne uscì un filo di voce timido e implorante* sì... *La gamba di Lena si mosse, strofinandosi contro il punto sensibile di Kara e questa volta non poté evitare di emettere un gemito di piacere, arrossendo violentemente sulle guance* L-Lena *deglutì sperando di riprendere la capacità di parlare. Le era difficile e aveva le mani bloccate sotto il peso della principessa, quindi non poteva fare molto.* Per favore... f-fermati *chiese con tono non convinto, ma sapeva che non era il momento giusto. Kara non voleva che succedesse in quel modo e non in quel momento, per quanto la notte si presentasse magica nel luogo dove Lena l'aveva portata. Stava facendo un grosso sforzo per parlarle e sperare che la ascoltasse. Infondo Kara la voleva quanto lei, ma era anche la prima volta che provava quel genere di emozioni. Erano troppo intense per la kryptoniana e voleva godersele gradualmente, così da abituarsi a quel modo diverso di legarsi e imparare a lasciarsi andare a quella passione primitiva sconosciuta*



Lena: *Quando udì l'assenso di Kara strofinò la gamba tra le sue con più decisione. Dei, come poteva fermarsi quando Kara era così invitante sotto il suo corpo. Sentì il suo gemito e ne fece uno di riflesso. Pensò che Kara fosse pronta. La guardò in viso, completamente rossa e con il fiatone. L'apoteosi della bellezza.

Quando il suo nome sussurrato arrivò al suo orecchio rallentò i suoi movimenti confusa e guardò Kara. Il volto della ragazza era imbarazzato, forse a disagio.

Si staccò immediatamente da lei.* Oddei, perdonami Kara. * Le sussurro. *Mi dispiace. Solo...* Le rilasciò le mani e si spostò dal suo corpo.* È così difficile mantenermi quando sei... Così.* Le fece segno, indicandola.* Ma ho promesso che non avrei corso. Non voglio metterti a disagio. Perdonami.* Si sedette lontana da lei, come a voler tenere le distanze per paura di non riuscire a controllarsi.* Riesci a farmi diventare così disperata.* Si ravvivò i capelli ormai fuggiti dalla costruzione della crocchia tentando di calmarsi. Una volta che si sentì abbastanza pronta si avvicinò alla ragazza.* Ma hai ragione, stavo correndo troppo. Perdonami.* Le mise una mano sulla coscia. Senza muoverla, semplicemente voleva farle sapere che era lì per lei e che non era arrabbiata.* Però Kara...*Sorrise.* Non puoi biasimarmi se l'unica cosa che vorrei fare ora è l'amore con te.* Le disse arrossendo. Forse aveva esagerato con i gesti ma Kara doveva sapere che non voleva solo il suo corpo. * Ma saprò trattenermi finché tu non sei pronta. Solo... Se vedi che sto esagerando fermami.* Le disse, provando a metterla a suo agio.* Ora dimmi... Ti piacerebbe fare qualcosa adesso? Sono disponibile ad ogni tua richiesta. * Le disse sperando intimamente che Kara le dicesse di continuare.*



Kara: *Prese un profondo respiro per calmarsi ora che Lena l'aveva liberata. Si mise a sedere mentre ascoltava le scuse che fuoriuscivano dalla sua bocca e Kara scosse la mano* Non è successo niente *le disse* Non devi scusarti. *Posò la mano su quella di Lena e si intenerì, vedendola così agitata. La sua espressione presto mutò in rossore e imbarazzo alla frase successiva di Lena e alla sua confessione. Era ovvio che lo volesse anche Kara, ma non si sentiva totalmente pronta. Abbassò lo sguardo sulle loro mani e pensò a cosa fare. Si era resa conto che ormai l'acconciatura di Lena si era rovinata, così alzò la mano e le tastò i capelli* Tu sta solo ferma. *le disse, mentre si trascinò indietro per posizionarsi alle spalle di Lena e togliere i ferretti intrappolati nei suoi capelli per liberarli. Accarezzò la chioma color ossidiana e alla fine si fece spazio spostandola di lato, in modo da poter appoggiare il mento contro la sua spalla. La avvolse con le sue braccia e la tirò indietro, incontrando il tronco dell'albero vicino con la propria schiena.* Ti va bene passare il resto della serata così? *chiese, mentre con le dita sfiorava la pelle del suo avambraccio, accarezzando la superficie delicatamente. Ora che si trovava in quella posizione, le era più facile parlare perché non aveva i suoi occhi da predatore che la studiavano.* Prima mi hai detto alcune cose e vorrei esporre il mio pensiero ora che riesco a pensare lucidamente. Io voglio che, quando noi due siamo da sole, non ci siano la schiava e la sua padrona ma solo Kara e Lena. Quando parli di possessione, penso che sia ovvio il fatto che io voglia essere tua, come tu vuoi essere mia. Non riesco a pensare a nessun altro al di fuori di te. *prese una pausa perché stava parlando dei propri sentimenti* Solo, promettimi che mi lascerai un po' di iniziativa la prossima volta. Smettila di essere sempre così.... così *agitò la mano davanti al viso di Lena gesticolando perché non riusciva a trovare l'aggettivo adatto* Comprendimi. Sei come un Wlok selvaggio. Mi sento attaccata e vado in panico.



Kara: *Si accomodò tra le braccia di Kara godendosi quelle piccole coccole* Sì, Kara. Questo va più che bene* Le disse appoggiandosi al suo torso e chiudendo gli occhi. Si sentiva così rilassata nello stare tra le braccia forti della ragazza che le aveva rubato il cuore.* Mhh* Sussurrò quasi addormentandosi. Si riscosse solo perché sentì la ragazza parlare. Rise quando ammise che trovava difficoltoso parlare quando le faceva qualche avance. Si stese e le baciò il volto esortandola a continuare* Oh Kara. Quando siamo sole è ovvio che siamo solo Kara e Lena. Non voglio una schiava al mio fianco, voglio te e soltanto te.* Le disse poggiando la mano sulla sua e stringendola sopra il suo ventre.* Vuoi l'iniziativa? Bene, allora l'avrai. Prometto che non farò nulla finché non ti sentirai pronta tranne...* Si allontanò da Kara tanto da potersi girare e guardarla negli occhi.* Questo* Le disse prima di prenderla a se in un bacio casto. Rise alla faccia imbarazzata di Kara.* Scusami...* Si asciugò le lacrime.* E' più forte di me, forse mi piace essere un Wlok selvaggio. E' divertente.* Rise poggiandosi ancora tanto che sentiva il seno di Kara a contatto con la sua spalla.* Ma tranquilla, anche se baciarti è divertente mi limiterò a fare solo quello. Non voglio metterti a disagio.* Chiuse gli occhi ancora una volta.* E' rilassante stare tra le tue braccia sai? Mi sento sicura con te dietro di me, non so neanche come spiegartelo ma forse, a volte, penso che tu mi sia stata destinata.* Sussurrò quasi a non voler spezzare il momento. Si rese conto della sciocchezza detta e si riprese* Perdonami, è sciocco. Non dovrei dirle certe cose. Sono una donna di scienza per gli dei, non dovrei neanche credere a qualcosa come il destino.* Uno sbadiglio la colse impreparata.* Ho sonno. Forse potrei mettere lo scialle su di me e potremmo dormire.* Le sussurrò scherzando.* Comunque,* trattenne un secondo sbadiglio* neanche io riesco a pensare a nessun'altra al di fuori di te ora. *chiuse gli occhi e si lasciò cullare dal dolce respiro della Kryptoniana. *



Kara: *osservò accigliata Lena quando si allontanò da lei e si ritrovò poco dopo con le sue labbra sulle sue in un dolce bacio. Sarà stata forse la faccia perplessa che la kryptoniana fece a far scoppiare Lena a ridere in modo scomposto? Kara la guardò confusa e un po' offesa. Infondo era irritante che Lena ridesse di lei ogni volta per qualsiasi cosa. Era pronta a rinfacciarglielo, quando la daxamita aprì di nuovo bocca e disse qualcosa che ovviamente fece intenerire Kara. Infondo era strano il modo in cui si erano incontrate quando erano piccole e come si erano riunite adesso. Sembrava veramente colpa del destino. Si sistemò meglio dietro di lei e la strinse, avvicinando la bocca al suo orecchio* Non è sciocco pensare che sia colpa del destino. Sono sicura che qualsiasi cosa accadrà, ci rincontreremo sempre. *le sussurrò piano e sfiorò con la bocca la pelle dietro al suo orecchio. Poi si rese conto che l'idea di dormire in quel posto era una brutta idea* Lena, penso che dovremmo andare a dormire nelle nostre stanze. Se le guardie non ti trovano nei tuoi alloggi senza aver riferito niente a nessuno, potrebbero allarmarsi e non mi sembra il caso. Ti riporto in stanza d'accordo? Tanto se veniamo scoperte, comunque potrai dire che sei andata a divertirti con la tua schiava o che volevi passeggiare per goderti l'aria notturna. Ma la tua incolumità è un'altra cosa.



Lena: *Sorrise quando Kara le disse che erano destinate*Mi piace pensare che tu abbia ragione* sospirò di piacere nel sentire il dolce calore del fiato di Kara sul suo collo. Si strinse nelle braccia di Kara godendosi la sua presenza.*Sei calda. *Le disse e sorrise. Si rilassò ancora di più tra le braccia di Kara.*Mnh, hai ragione. Allarmerei tutti e basta. Allora torneremo nelle nostre stanze... * chiuse gli occhi per qualche secondo prima di farsi forza e alzarsi prendendo Kara con sé.* Forza. Andiamo Kara, permettimi di accompagnarti a casa.* Scherzò.

Sistemò tutto quanto prima di andare. Divise con Kara i pesi dandole il cestino mentre lei portava la coperta.

Sulla via del ritorno Lena allungò la mano per prendere quella di Kara. Arrossì al gesto ma incastrò le sue mani a quelle della ragazza.* Sai... Mi piace... Questo* Le disse alzando la mano ed indicandola con li sguardo.* E mi piace passeggiare con te. * Continuò un pochino più sicura dei suoi sentimenti.* Mi piacerebbe farlo sempre. *Le disse.

Continuarono a camminare tranquillamente, finché giunte nei pressi del palazzo Lena dovette lasciare la mano di Kara. * Mi dispiace.* Le sussurrò rilasciandola.*



Kara: *Sorrise quando le chiese il permesso di accompagnarla a casa. Sarebbe stato bello se fossero state sue ragazze normali che cercavano di viversi, invece era tutto più complicato di questo. Però era piacevole scappare dalla realtà per una notte. Kara prese il cesto, insieme alla piccola lampada che illuminava la strada, finché non la spense e la rimise nel cesto appena si liberarono degli alberi. Il vuoto lasciato dalla lampada ben presto fu colmato dalla mano di Lena e le loro dita si intrecciarono, facendo arrossire entrambe come se stessero vivendo la loro prima cotta. Accarezzò la sua mano con piccoli movimenti del pollice e la ascoltò confessare il piacere che provava in quei piccoli gesti* Piace anche a me, Lena. *Le disse con il tono calmo e dolce, riservato solo alla principessa, ormai intenerita dalla situazione.

Arrivate al castello, Lena lasciò la sua mano e Kara scosse la testa* Non dispiacertene. *dovette parlarle in tono basso e rientrarono da dove erano uscite in precedenza. Kara rimase per un istante interdetta perché non vedeva la porta da dove erano uscite, finché Lena non si avvicinò al muro e fece pressione su di esso, aprendo una porta dello stesso colore del palazzo. La parte esterna era decorata con lo stesso materiale utilizzato per la costruzione dell'edificio e Kara non si era resa conto di questo piccolo particolare quando erano uscite. Ecco perché Lena era certa che lì non avrebbero incontrato guardie. Entrate nella stanza buia, Lena sigillò di nuovo la porta ma prima di ripercorrere l'intero corridoio stretto, Kara la trattenne con la mano, facendola voltare verso di lei e si spinse in avanti per sfiorare le labbra di Lena con le proprie. La kryptoniana prese il giusto tempo per assaporare la morbidezza della sua bocca, beandosi del respiro caldo di Lena che si scontrava contro la sua pelle, resasi conto che appena arrivate alla porta della sua stanza avrebbero dovuto separarsi e non avrebbe potuto darle il degno saluto.*



Lena: *Si sorprese a questo gesto di Kara.

Sorrise nel bacio e si strinse a lei abbracciandola mentre, lentamente, ricambiava quel bacio dolce.

Le mise una mano sulla guancia, quasi a volerle far capire che non avrebbe corso, che le avrebbe lasciato tutto il tempo del mondo.* Kara.* Disse poco dopo, allontanandosi leggermente dalla bionda* Dobbiamo andare.* Continuò con le parole ma lo sguardo rimase su quelle labbra dolci e invitanti. Chiuse ancora le distanze tirando Kara verso di sé. Era una sensazione bellissima. Per la prima volta da anni si sentiva bene, realizzata, calma. Si sentiva a casa tra le braccia della bionda, al sicuro. Con un ultimo morso leggero si separò da Kara e sorrise. Le diede un leggero bacio sul naso prima di prenderle la mano e portarsela alle labbra.* Mi piacerebbe baciarti tutta la notte, Kara. Ma dobbiamo andare sul serio adesso. Tra poco inizieranno le ronde e avremo solo quel momento per sgattaiolare nelle nostre stanze senza essere viste dalle guardie.* Le accarezzò la guancia con fare gentile prima di iniziare a camminare lungo il corridoio.* Ferma* Disse alzando il braccio. Si appiattì al muro con Kara, attese che passasse la guardia prima di allungarsi e guardare verso il corridoio.* Ora, andiamo.* Tirò Kara.* Se te lo stai chiedendo sono abituata a sgattaiolare di notte.* Rise mentre correvano verso le loro rispettive stanze.* Abbiamo circa un minuto prima che avvenga il cambio.* Le disse una volta fermatasi davanti la porta della stanza di Kara.* Quindi penso sia una buona notte questa.* Sorrise nervosamente.* Buona notte Kara.* Si allungò per arrivare alla stessa altezza di Kara prima di darle un velocissimo bacio sulle labbra.* A domani.* Sussurrò prima di tirarsi indietro e cominciare a camminare all'indietro fino alla sua porta. Sorrise prima di rientrare nella stanza ed accasciarsi lungo la porta con un sorriso felice. Come erano cambiate le cose quel giorno? Perché aveva dovuto quasi perdere la ragazza per capire i propri sentimenti?*



Kara: *La kryptoniana si stupì di come Lena sapesse il giusto tempo che mancava per le ronde. Eppure stava per addormentarsi tra le sue braccia e adesso era ridiventata la persona sicura che tanto Kara conosceva. Come era possibile? Non fece in tempo a darsi risposta alle proprie domande che già Lena si era messa in movimento e Kara la seguì, cercando di fare meno rumore possibile, mentre Lena proseguiva con passo felpato e elegante. Seguì le sue istruzioni e si lasciò trascinare da lei. Arrivate al corridoio delle loro stanze, ormai Lena si sentiva più al sicuro e le rispose come se glielo avesse letto nella mente. Possibile che era abituata a fare quelle cose? Fuggire dal palazzo per ritagliare del tempo per se stessa, lontana dalla realtà che la opprimeva? Avrebbe voluto chiederglielo, avrebbe voluto parlare un altro po' con lei e conoscerla veramente, invece la giornata era già finita e dovevano salutarsi.

Erano vicino alla porta della camera di Kara e quest'ultima sorrise imbarazzata al bacio veloce che Lena le concesse, insieme a quello sguardo che non lasciò la sua figura, finché Lena non sparì nella sua stanza.* Buonanotte Lena *mormorò poco prima che Lena sparisse ed entrò anche Kara nella propria stanza, arrossendo ancor di più sulle guance. Era come se si fosse svegliata dal sogno che stava vivendo e si era resa conto di tutti gli eventi accaduti in compagnia della principessa.

Era abbastanza tardi, ma avrebbe dovuto fare una capatina al bagno apposito degli schiavi e prendere un cambio sia per la notte che per il giorno dopo in modo tale da essere già pronta.

Sistematasi i capelli, uscì fuori dalla sua stanza e incontrò la guardia del cambio notturno. Proprio come aveva previsto Lena, la ronda era iniziata e la guardia la guardò male, ma non disse niente. Avrebbe dovuto fare in fretta per non incorrere a nessun problema. Infatti non portò neanche il cesto della cena in cucina per non scontrarsi di nuovo in una visione scomoda per i suoi occhi. Compiuta la sua routine, non andò neanche a cercare Lys e subito ritornò nella sua stanza. L'indomani le avrebbe raccontato tutto, ignorando le solite domande imbarazzanti che le avrebbe posto.

Si cambiò i vestiti con la veste da notte e si accomodò nel proprio letto, sospirando rumorosamente e guardando fuori dalla sua finestra con le sbarre. Da lì riusciva a scorgere un pezzo di cielo pieno di stelle e iniziò a pensare alla serata al fianco di Lena, sdraiate su quella coperta a osservare la vastità dell'universo e magari a fantasticare sull'esistenza di un posto tranquillo, dove avrebbero potuto viversi liberamente ed evitare quei problemi che affliggevano le loro posizioni sociali. Non voleva pensare razionalmente alla questione, almeno per un giorno poteva illudersi che tutto sarebbe andato per il meglio. Chiuse gli occhi con un lieve sorriso a inclinare le proprie labbra e solo il volto di Lena ad accompagnare la discesa tranquilla verso il mondo dei sogni. *





Angolo autrici: Scusateci, il capitolo era già pronto, ma siamo state (e purtroppo siamo) occupate a causa dell'università. Il capitolo è abbastanza lungo, ho dedicato mezza giornata per sistemarlo su wattpad e spero che vi sia piaciuto. Come al solito commentate e fateci sapere se la storia sta proseguendo bene o avreste voluto qualcosa di diverso. O anche cosa vi immaginate succederà in avanti. Detto questo, grazie per la lettura.




  
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