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Autore: francym94_smile    28/06/2018    0 recensioni
Una vita quasi perfetta...spesso è solo apparenza, spesso manca quella scintilla che, sola, può rendere la vita tale. Una Lily meno spontanea e coraggiosa di quello che ci si potrebbe aspettare deve imparare ad amare prima di poter imparare a vivere.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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“One's destination is never a place, but a new way of seeing things.”
Henry Miller



Il sole sorse splendente in quella calda mattina di fine Giugno. Lily lo vide fare capolino oltre il lago mentre, seduta sul bordo della finestra del suo dormitorio, cercava con respiri lenti di calmare i i battiti del cuore. Il panorama che si godeva dal dormitorio di Corvonero la lasciava sempre senza fiato: con lo sguardo poteva abbracciare molti dei luoghi in cui aveva passato alcuni fra i momenti più belli della sua vita. La foresta nera l’aveva vista partecipare a campeggi notturni clandestini e prove di coraggio; il campo da Quiddich era stato teatro di sfide, di adrenalina e di voli mozzafiato; la riva del lago era stata silenziosa testimone di lunghe passeggiate al tramonto e confidenze sussurrate. 
 
Difficile credere che tutto ciò stesse per finire. 
 
Dopo aver bramato per mesi di terminare l’ultimo anno, adesso era arrivata tutta assieme l’amara consapevolezza di un capitolo che si chiude; di luoghi, atmosfere che d’ora in avanti sarebbero potuti rimanere solo nei suoi ricordi: eterni custodi di quello che era stato e che, un giorno dopo l’altro, una sfida dopo l’altra l’aveva resa la Lily Potter che ora si preparava ad affrontare il “dopo”, in tutto il suo mistero. 
 
Lily ripensò a quando era entrata ad Hogwarts per la prima volta. Una piccola Potter dai rossi capelli, che prima ancora di oltrepassare la soglia della Sala d’Ingresso si era ritrovata a dover sopportare il peso di quelli che erano venuti prima di lei. I suoi primi passi nella Sala Grande si perdevano nelle impronte lasciate da suo padre e sua madre, eroi della loro generazione. Da subito Lily aveva percepito quanto faticoso fosse camminare all’ombra dei giganti. L’essere stata smistata in Corvonero, in qualche modo contorto l’aveva sollevata di parte di tale peso: lei non era suo padre, né sua madre né i suoi fratelli, era libera di provare percorsi inesplorati. A Corvonero si era trovata subito a suo agio. Amava essere circondata da persone brillanti che la spronavano a dare sempre il meglio, a raggiungere mete sempre più lontane. Aveva stretto subito amicizia con quella pazza che ancora dormiva nel letto accanto alla finestra, i lunghi capelli scuri malamente sparsi sul cuscino. In un primo momento il loro vivere in simbiosi le aveva rese una sorta di gemelle separate alla nascita, che si muovevano come un sol corpo in giro per il Castello: l’una non muoveva un passo senza l’altra. Gradualmente però la crescita e la maturità le avevano portate ad assumere tratti caratteriali molto diversi. Elena era diventata più determinata e spericolata, Lily più tranquilla e riflessiva. Paradossalmente a incrinare questa simbiosi era stata una inaspettata vacanza in Italia, che aveva portato Elena a incrociare la strada di un improbabile trio di Serpeverde. Quanto era cambiata la sua vita da quel momento in poi! Sicuramente la sé stessa dei primi anni non avrebbe mai neanche potuto immaginare quanta bellezza e ricchezza c’è nella diversità. Blake, Adam e Scorpius le avevano dato nuovi occhi con cui guardare le cose e le avevano dimostrato che sotterrato sotto tutte le macerie di etichette e pregiudizi, si nasconde il vero “Io” delle persone, quella parte autentica, reale che prescinde tempo e spazio e che rende ogni individuo unico e speciale. E quei tre lo erano sicuramente: unici e speciali. La loro amicizia l’aveva portata a mettere in discussione tutto il suo mondo e le sue convinzioni. L’anno appena trascorso era stato molto difficile da affrontare senza di loro. Era stato difficile da affrontare senza di lui…
 
Scorpius. 
 
Da dove cominciare a parlare di lui? Nell’ultimo anno lontani aveva realizzato quanto ormai facesse parte di lei e quanto le desse stabilità ed equilibrio. Era maturato velocemente Scorpius dopo la scomparsa prematura di sua madre, accaduta pochi mesi prima. Lily si era sentita morire a vederlo soffrire in modo così disperato e profondo e soprattutto a non poter essere fisicamente accanto a lui nella quotidianità, a sostenerlo. Ma anche i periodi più bui prima o poi passano e Scorpius sembrava aver ritrovato la serenità e una nuova determinazione ad affrontare la vita. La loro storia ne era uscita rafforzata e finalmente legittimata dall’approvazione delle rispettive famiglie, le quali, di fronte ad un evento del genere, avevano realizzato quanto vuote e immotivate fossero le proprie prese di posizione e avevano riconosciuto quanto vivido e profondo fosse il rapporto di Lily e Scorpius. 
Lily aveva capito che arriva un momento in cui è necessario essere forti per coloro che si amano e aveva annichilito quella parte di sé che ancora oggi ogni tanto tornava a sussurrarle di non essere abbastanza per lui, che non sarebbe stata capace di essere la roccia su cui lui potesse fare affidamento: tutte queste infide voci per la prima volta lei le aveva affrontate a testa alta, per lui…ma soprattutto per sé stessa. 
Doveva tanto a Scorpius in questo senso: lui l’aveva compresa come nessun altro prima. Aveva imparato a leggere nei suoi silenzi e con costanza l’aveva sostenuta nella battaglia contro le sue paure ed insicurezze. Amandola le aveva insegnato ad amarsi ogni giorno un pochino di più. Era stata la voce della ragione contro le sue paranoie e Lily aveva cominciato a guardarsi con gli occhi di lui. Aveva capito infine quanto vuota e asettica fosse la perfezione a cui lei aspirava. Quante sfumature e colori si nascondono nell’imperfezione. E che amarsi significa amare prima di tutto le proprie debolezze e i propri difetti perché definiscono la persona che siamo.  
 
Le venne da ridere a ripensare a come solo qualche mese prima Scorpius, in preda al furore, le aveva urlato contro tutta la sua frustrazione per essere stato in qualche modo l’artefice della nuova sicurezza con cui Lily affrontava la vita. Stando con lui aveva imparato ad accettarsi e aveva preso fiducia nelle proprie potenzialità. Questa serenità le aveva dato nuova luce e calore e l’aveva resa più disinvolta ed aperta. Con il risultato che, una volta fuori dai giochi i suoi fratelli maggiori e Scorpius stesso, aveva subito svariati tentativi di abbordaggio. Lui aveva sempre mal tollerato il fatto che lei desse ripetizioni ad altri, ma con la lontananza tale sottile disapprovazione si era trasformata in aperto malcontento, specie perché riteneva che lei non sapesse giudicare quando la necessità fosse reale e quando le ripetizioni erano solo una scusa per tentare approcci d’altra natura. Malfoy aveva tanti pregi… ma rimaneva fondamentalmente un geloso maniaco del controllo. L’idea che lei fosse nel Castello circondata da tanti ragazzi e che lui non potesse essere lì a “marcare il territorio” lo mandava fuori di testa ed era una delle cause maggiori delle loro recenti discussioni. Lily però sapeva che la vera colpevole dell’esplosione delle tensioni era la lontananza e l’essere stati privati di botto della quotidianità del loro rapporto: per quanto spesso si scrivessero, una lettera non era in grado di comunicare gli sguardi e i silenzi…
Comunque, dall’indomani la lontananza sarebbe stata soltanto un ricordo. Lily sorrise al pensiero che conoscendolo, sarebbe stato a Kings Cross ad aspettarla, pronto a prenderla fra le sue braccia sugellando così la fine di un anno fatto di incontri rubati, appuntamenti nel camino e lunghissime attese.
 
 A dispetto de carattere irruento di Scorpius, Lily aveva colorato di dolcezza e tranquillità la loro storia, che dopo il “piccolo incidente” in cui Lily aveva tentato di tenere tutto clandestino, era diventata manifesta ma non pubblica. Nessuno stando il loro presenza avrebbe potuto non accorgersi del loro legame: lo si percepiva dal loro cercarsi con lo sguardo, dalle occhiate intense e i sorrisi complici. Ma Lily aveva voluto che le loro questioni rimanessero tali. E di nessun altro. Questo aveva inizialmente creato qualche dissapore con Elena e Adam e Blake, i quali, impiccioni come sempre, avevano tentato in un primo momento di mettere bocca durante le loro discussioni, causando violente reazioni della ragazza. Ma gradualmente la situazione si era tranquillizzata e normalizzata, e si erano creati nuovi equilibri nelle dinamiche del loro balzano gruppetto. 
 
Ogni tanto tali equilibri venivano squassati da quelle due teste calde di Elena e Adam, i quali si prendevano e mollavano a giorni alterni. Lily faticava a comprendere come due comete come loro, sempre in movimento e infuocate, potessero dopo le violente esplosioni ritrovare quel loro strano equilibrio, come di due calamite che un istante si respingono con violenza e l’altro si ritrovano a correre l’una verso l’altra, avvinte da un sottile ma potente filo di attrazione. La verità è che erano entrambi lunatici e complessi e nella loro incompatibilità in un qualche modo si completavano. Adesso erano di nuovo in una fase NO seguita all’ennesima burrascosa litigata che avevano fatto a causa della loro gelosia. Elena amava il naturale atteggiamento seducente e ammiccante di Adam, era ciò che per primo l’aveva affascinata di lui…solo non amava che lui ammaliasse anche altre con tale atteggiamento. Viceversa, Elena era sempre stata estroversa e piena di pretendenti. Questo scatenava continue rimostranze da parte di Adam che le rimproverava la troppa espansività. Erano allo stesso tempo troppo uguali e troppo diversi, nonché incapaci di gestire i loro problemi nella privacy della loro relazione. 
 
Di solito a fare da grillo parlante a quei due ci pensava Blake. Blake non era cambiato granché con gli anni: forse la sua capacità di attirare persone attorno a sé e di fare gruppo però si era potenziata. Aveva creato un intrico di legami fra tanti individui di case diverse e aveva riunito tutti in una sorta di grande famiglia, di cui lui era il re indiscusso. Quando se ne era andato aveva lasciato tutti un po' sperduti e ci era voluto un po' a Lily, Elena e gli altri del gruppo, per trovare un nuovo equilibrio. Blake aveva questo naturale dono di essere per tutti un punto di riferimento, una potenza aggregatrice. Con la delizia di Lily, Blake aveva recentemente trovato una degna compagna, Lizzie che, proprio come lui, riusciva con il suo sorriso e la sua gentilezza a mettere tutti a proprio agio. 
 
Suo fratello Albus, invece, dopo aver vinto il torneo tremaghi era diventato una trottola impazzita, una cometa che illuminava tutto al suo passaggio.. ma che rapida come era venuta, spariva. I suoi impegni da diplomatico internazionali sembravano moltiplicarsi di giorno in giorno e lei era orgogliosa di lui e dei risultati che stava ottenendo. Solo che a volte le mancava. Se James era compagno di giochi e di scherzi, Al era quello che le curava le ginocchia sbucciate e che era sempre pronto a prendersi cura li lei: ora come allora. Era stato lungimirante anche quando aveva dato il suo benestare a Scorpius per provarci con lei. All’epoca le aveva dato molto fastidio che Albus avesse dovuto “dare il permesso a Scorpius”, ma ora capiva quale sforzo avesse dovuto essere per Albus accettare che due persone tanto importanti nella sua vita, sua sorella e il suo migliore amico, provassero a creare una relazione che in caso positivo avrebbe creato per lui degli spazi delle loro vite a cui non avrebbe potuto avere più accesso, e in caso negativo a dover vivere la scomoda situazione di rimanere legato a due persone che si erano ferite a vicenda, resistendo alla tentazione di schierarsi con l’uno  o con l’altra. Era stato con un atto di enorme fiducia e stima che li aveva affidati l’uno all’altra, rendendosi conto, lui più che mai, di quale portento sarebbero potuti essere assieme. 
 
Sarebbe stato interessante vedere come il loro strampalato gruppo si sarebbe ri-adattato a stare assieme, senza più le mura del castello a costituire un limite invalicabile alle loro frequentazioni…
Un nuovo capitolo stava per cominciare, pronto a riservare sorprese e imprevisti. Solo che Lily improvvisamente non sapeva più se aveva il coraggio di scriverlo. Hogwarts non era stata solo una scuola, ma una casa per lei. Imparare a vivere fuori di lì sarebbe stata una sfida…
 
Lily si voltò verso il suo dormitorio, dove le sue compagne, immerse nel silenzio ancora riposavano. La camera finalmente ordinata come mai lo era stata nel corso dell’anno: i bauli pieni e sigillati erano pronti per tornare, per sempre questa volta, a casa. Gli sarebbe mancato anche quel vecchio dormitorio, che era stato testimone di pianti disperati e risate incontenibili. Avrebbe rimpianto persino i polverosi letti a baldacchino e le liti tipiche della convivenza con Elsabeth e Claire, le altre due pazze Corvonero con cui, mano nella mano, aveva affrontato sfide e nuove esperienze. 
 
Mentre lo sguardo vagava ad abbracciare ogni singolo dettaglio di quel panorama familiare, si accorse di un biglietto posato sul suo comodino, ora illuminato dalla luce del sole. Doveva esserle arrivato la sera prima, ma probabilmente la stanchezza causata dai festeggiamenti dell’ultima serata ad Hogwarts e dagli strazianti addii, l’aveva fatta collassare a letto senza accorgersi di nulla. Complici Il buio e la sottile ansia che l’aveva condotta da un incubo all’altro, al risveglio l’urgenza di respirare un po’ d’aria fresca per calmarsi e tranquillizzarsi, l’aveva portata a dirigersi subito a tentoni verso la finestra senza neanche accendere la bacchetta.  Si alzò dal davanzale della finestra e si avvicinò al comodino per esaminare il biglietto. Le bastò un’occhiata per riconoscere la grafia. Aprì impaziente il biglietto. Poche Parole:
 
“Potter respira: non è la fine del mondo. Hogwarts farà sempre parte di te, di noi. Ma c’è tutto un mondo qui fuori che ti aspetta e ci sono io. Questo è un inizio e io sono impaziente di cominciare a scriverlo assieme.”
 
Ci vediamo a Kings Cross,
 Tuo,
Scorpius 

 
Lily sentì il sorriso che le illuminava il volto. “Che razza di presuntuoso!” pensò scuotendo il capo.  Era sicuro, quel dannato furetto, che lei avrebbe avuto un attacco di panico…
La verità è che la conosceva davvero bene, dovette riconoscere sospirando. 
 
Ma Scorps aveva ragione, non si può dire addio a qualcosa che farà sempre parte di te. L’Hogwarts che conta non è un luogo fisico, ma è la vita che ci ha permesso di vivere nei suoi corridori, nei passaggi segreti e nel parco… questa Hogwarts viene via con noi, perché è la NOSTRA Hogwarts, la nostra parte di vita che lascia il castello questa sera, per lasciare un vuoto involucro, che però resta qui, in attesa, pronto a farsi ricolmare ancora ancora e ancora di vita e bellezza.
 
 
FINE
 

Sembra incredibile che dopo tanti anni io abbia finalmente scritto l'epilogo di questa storia...non so se chi mi seguiva all'epoca avrà la possibilità di gustarselo. Io sono arrivata come la mia Lily a scrivere l'ultima parte di un capitolo della mia vita, pronta a cominciarne un altro. Mi sembrava giusto dare a lei -e a me- un degno addio e augurarci un in bocca al lupo per quello che sarà...

Ora è davvero tutto

Con affetto,

Francy
 
  
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