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Autore: _MrsSunshine_    29/06/2018    1 recensioni
Percy aveva il cuore che batteva in gola.
Poggiò le dita tremanti sulla spalla della bionda che si voltò con un sorriso in faccia per vedere chi avesse richiamato la sua attenzione.
Le labbra rosse persero l’incurvatura una volta che gli occhi grigi di lei incontrarono quelli color mare di Percy.
- Jackson – sussurrò.
- Sei rimasta bellissima – disse lui a bassa voce con le labbra leggermente dischiuse.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I know it breaks your heart
Moved to the city in a broke down car
And four years, no calls
Now you're looking pretty in a hotel bar
And I can't stop
No, I can't stop
 
- Percy? – la mano che Rachel gli poggiò sulla spalla lo fece risvegliare dallo stato di trance nel quale era caduto dopo aver notato una lunga treccia bionda accompagnata da curve che conosceva sin troppo bene, fasciate da un vestito di raso blu notte.
- Dimmi – disse cercando di sorridere alla rossa.
- Il signor Robbins ti ha chiesto di cosa ti occupi – disse lei.
- Oh, sì... biologia marina -.
- Interessante – disse l’uomo dall’aria autoritaria.
- Vado a prendere da bere – disse Percy sorridendo a Rachel che ricambiò, immergendosi in un’accesa discussione sulle forme d’arte insieme alla donna bionda e slanciata accanto al signor Robbins, sostenendo che i graffiti erano l’ennesimo modo per esprimere la propria creatività.
Percy aveva il cuore che batteva in gola.
Poggiò le dita tremanti sulla spalla della bionda che si voltò con un sorriso in faccia per vedere chi avesse richiamato la sua attenzione.
Le labbra rosse persero l’incurvatura una volta che gli occhi grigi di lei incontrarono quelli color mare di Percy.
- Jackson – sussurrò.
- Sei rimasta bellissima – disse lui a bassa voce con le labbra leggermente dischiuse.
- Ehi, Annie... e lui chi è? – un ragazzo alto dai capelli biondi e gli occhi azzurri si fece avanti con due bicchieri di champagne.
- Oh, Luke, lui è Percy Jackson un mio vecchio compagno di college – Annabeth riprese subito il sorriso smagliante di poco prima.
Luke gli sorrise  e tese una mano verso il moro.
- Piacere -.
Percy ebbe il forte impulso di sputargli in un occhio ma si trattenne e strinse la mano pallida dell’altro.
- Il piacere è tutto mio – si ritrovò a dire mentre la voglia di picchiarlo diventava sempre più forte. Era sicuro che se avesse avuto quindici anni, in quel momento nel bar dell’hotel si sarebbe scatenata una rissa da finimondo.
- Luke, devi finire di illustrare il sistema dei pannelli esterni – una ragazza dai corti capelli neri fece cenno a Luke che annuì giulivo lasciando ad Annabeth un bacio e il bicchiere.
- Devo andare – disse e si congedò.
Annabeth incrociò le braccia e poi tornò a rivolgersi a Percy.
- Con chi sei? – chiese.
- Non siamo al ballo scolastico, Annie – la prese in giro lui alzando gli occhi al cielo.
- Ah, quindi non posso fare come in un ballo scolastico e rubarti alla tua accompagnatrice – disse lei facendosi leggermente avanti sugli alti tacchi neri e giocherellando con la cravatta blu del suo ex ragazzo, rigirandosela lentamente tra le dita.
- Sono con la ragazza rossa laggiù – disse Percy indicando Rachel che ancora rideva con la donna.
Le guance erano rosse, segno che non aveva aspettato Percy per esagerare con l’alcool.
- Standard bassi – disse Annabeth con quella sua solita aria da saputella.
Percy sorrise e poi le sfiorò lievemente una guancia con un dito.
- Sei sempre tu: bella, ma incredibilmente stronza – disse mentre Annabeth lo guardava con un misto di stupore e divertimento nelle iridi tempestose.
- E tu? Sei rimasto il solito adorabile babbeo? – chiese lei dandogli le spalle e cominciando a camminare verso l’uscita.
Percy le tenne dietro mettendo le mani nelle tasche dei pantaloni.
Uscirono nel viale alberato che portava al parcheggio dell’hotel, costeggiato da aiuole piene di rose bianche.
- Dove stiamo andando? -.
- Io scappo, sta a te decidere cosa fare – Annabeth si voltò con quella scintilla negli occhi che Percy ricordava così dannatamente bene.
Ricordava che Annabeth oltre ad essere una studentessa modello era una ragazza decisamente poco tranquilla. Anche se non veniva mai scoperta, né dai professori quando cambiava i voti di qualcuno dei suoi amici, né dalla polizia quando organizzava rave party a base di alcool e droga.
Era rimasta impulsiva, infatti Percy era sicuro che non molte ragazze dopo essersi fatte una vita brillante come quella di Annabeth, fossero state disposte a lasciare una festa che sicuramente avrebbe lanciato la propria carriera alle stelle, per il semplice piacere di inseguire un vecchio amore, ormai creduto perso nel tempo.
La loro storia era durata tre anni. Sembrava il solito perfetto cliché, ma non era stata l’ usuale fiaba composta da un principe e da una principessa: avevano ventun’anni quando avevano cominciato a frequentarsi. Era stata una relazione bellissima per i primi due anni ma poi avevano come perso l’interesse l’uno per l’altra fino a lasciarsi definitivamente; non se l’erano detto mai chiaro e tondo, ma entrambi sapevano che era finita. Almeno lo avevano pensato fino a quella sera.
Quel rinfresco in hotel era stato inaugurato per le persone coinvolte nella ristrutturazione di un vecchio grattacielo risalente a circa gli anni venti del novecento.
Rachel era nella squadra dei designer e quindi l’aveva trascinato con lei in quella stupida festa comporta da gente ricca e spocchiosa.
Mai Percy avrebbe immaginato che sarebbe stata la seconda occasione che il destino aveva deciso di dargli in modo così sfacciato.
Aveva scoperto che Annabeth Chase aveva lavorato come architetto nel progetto e che si era riconfermata come una donna brillante e decisamente creativa, insomma, nulla di nuovo, lo era sempre stata. E ora aveva la possibilità di scappare con lei. Non osava nemmeno immaginare che cosa avrebbe detto sua madre che lo considerava un uomo con ancora un barlume di buon senso.
 
 
 
So baby pull me closer in the backseat of your Rover
That I know you can't afford
Bite that tattoo on your shoulder
Pull the sheets right off the corner
Of the mattress that you stole
From your roommate back in Boulder
We ain't ever getting older
 
Annabeth fece lampeggiare i fari di una Rover grigia poco distante da dove si trovavano.
- Mi manca quel piercing che avevi al labbro, era sexy – disse lei aprendo la portiera e facendo per entrare.
 Percy scattò in avanti prendendola per i fianchi e sollevandola fino a farla sedere sul cofano dell’auto e avventarsi sulle sue labbra.
Sentire di nuovo quella mani familiari tra i capelli fu come avere eroina in circolo.
Si sistemò meglio tra le sue gambe mentre lei si stringeva a lui come un boa pronto a stritolare la sua preda.
- Si gela qua fuori – disse lei mentre Percy le baciava il collo.
L’uomo cercò tentoni la maniglia, e quando la trovò si buttò con Annabeth nei sedili posteriori dell’auto.
Chiuse la portiera alle spalle e si sbottonò la camicia mentre Annabeth sfilava di fretta l’abito.
Avevano già i respiri pesanti e i battiti  del cuore accelerati.
- Ti ricorda qualcosa tutta questa situazione? – ridacchiò Percy.
- Quando lo facemmo in macchina e poi subito dopo di nuovo sul materasso di Piper McLean? – tirò ad indovinare Annabeth passando le falangi sulla schiena di Percy che le stava lasciando una scia di baci umidi lungo l’addome.
- Esatto- Tornò su e morse la spalla della ragazza, dolcemente, là dove l’inchiostro era sottopelle.
Annabeth gli sfilò la camicia e constatò che sulla spalla dell’uomo il tatuaggio era ancora presente.
Non avevano fatto nulla di eclatante, si erano tatuati due corone stilizzate. Erano così piccole che quasi non si notavano.
Annabeth ricordava di aver detto a Luke che l’aveva fatto per festeggiare il diploma e lui se l’era bevuta. Non le era mai piaciuto molto parlare con Luke delle sue storie precedenti al loro incontro che fossero amorose o di qualunque altro tipo.
- Eravamo un po’ ubriachi – constatò Percy divertito mentre le sfilava gli slip.
- Solo un po’? – chiese lei ironica.
 
You look as good as the day I met you
I forget just why I left you, I was insane
Stay and play that Blink-182 song
That we beat to death in Tucson, okay
 
- Ehi! – sentendo quel richiamo i due si fermarono di colpo.
- Cazzo – Annabeth riconobbe la voce di Luke e scavalcò i sedili anteriori della Rover per arrivare al posto del guidatore ed inserire le chiavi.
- Scappa, Annie, scappa! - Percy rise e poi le fece scivolare la propria camicia sulle spalle nel mentre lei partiva a tutta velocità danneggiando la Cadillac nera laccata che avevano dietro.
- Ce l’hai ancora quell’appartamento al mare? – chiese lei lasciandogli il voltante e sedendosi accanto a lui mentre percorrevano le strade di città terribilmente silenziose per quell’ora della sera, specialmente per un sabato.
- Certo – sorrise Percy.
Annabeth incurvò le labbra e poi soffiò via un ciuffo di capelli biondi usciti dalla treccia.
Si chiuse la camicia che mostrava una buona porzione del suo seno e poi poggiò i piedi sul cruscotto togliendosi i tacchi sgranchendosi le caviglie con movimenti circolari e una smorfia sul viso .
- I tacchi sono il demonio – disse sospirando di sollievo,massaggiandosi i piedi
- Dopo ci penso io a te – le promise Percy.
Annabeth sorrise divertita.
- Ma ti rendi conto che siamo scappati da una festa di lavoro come se fossimo due stupidi diciassettenni ad una festa tremendamente noiosa? – gli fece notare.
- Siamo rimasti degli stupidi diciassettenni– disse lui alzando le spalle.
Arrivarono alla piccola casa vicino alla spiaggia completamente deserta.
L’estate del loro ultimo anniversario l’avevano passata lì, tra cocktail, risate e bagni a mezzanotte.
Entrarono e appena in salotto trovarono sul vecchio divano coperto di polvere degli scatoloni con sopra scritti i loro nomi.
- Non sei più venuto qui? – chiese Annabeth stupita guardandosi intorno e notando parecchie ragnatele negli angoli e sotto ai davanzali delle finestre.
- No, mi ricordava troppo te – confessò. – Io pensavo che fossi venuta a riprendere i tuoi vestiti –.
- No, mi ricordava troppo te – gli fece eco lei allacciandogli le mani dietro al collo per poi alzarsi sulle punte e baciargli dolcemente le labbra.
Le mani di Percy si aggrapparono saldamente ai suoi fianchi e la strinsero a sé.
- Beh questo vuol dire che potrai cambiarti – le sussurrò.
- Ma puzzeranno di chiuso quei vestiti – disse lei schifata.
- Li facciamo prendere aria– e in pochi secondi si ritrovarono ad aprire più di dieci scatoloni contenenti le loro cose di almeno quattro anni prima e a rimuginare su ricordi che sembravano  seppelliti da tempo, accovacciati vicino alla porta-finestra aperta che dava sul balcone.
- Avrai perso cinque chili minimi, guardando questi jeans – disse Percy beccandosi una botta amichevole sul braccio.
- Ti ricordi la nostra prima vacanza? – chiese Annabeth mettendosi seduta sui talloni e sistemandosi i capelli in una coda alta.
- Certo: Tucson, Arizona, abbiamo cantato “Feeling This” dei blink-182 alle tre di notte e i coinquilini della stanza vicina ci hanno minacciato di denunciarci per disturbo alla quiete pubblica in uno strano spagnolo. E io credei che mi stessero chiedendo l’accendino – disse lui.
- Hai un’ottima memoria -.
Annabeth mentre lo guardava non poté fare a meno di ammirare quegli occhi che non avevano perso la loro scintilla, a differenza dei suoi ora più cupi e tristi .L’uomo aveva un accenno di barba scura, ricordava bene quanto il ragazzo aveva desiderato che crescesse un paio di anni addietro senza ottenere, però, troppi risultati, la pelle era abbronzata, esattamente come quando l’aveva lasciato. Quattro anni della sua vita sprecati a dirsi che Percy Jackson era stato solo una storia di poco conto.
- Mi sei mancato Testa d’Alghe – disse in un sussurro riadattando il soprannome con cui era solito appellarlo quando erano a scuola.
- Anche tu Ragazza Saggia – disse lui baciandole la fronte dopo averle avvolto un braccio intorno alle spalle.

Spazio Autrice
Ehy,
Questa è la mia prima fan fiction su EFP, spero che vi piaccia
La canzone tratta nel testo è "Closer" dei Chainsmokers.
E altro che dire? Fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima!

 
   
 
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