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Autore: rhys89    29/06/2018    2 recensioni
[Logan/Scott + Laura]
Dove io&tu sono Logan e Scott, Laura è la figlia (beh, più o meno) di Logan e – nell’utopico Paese delle Fate e degli Orsacchiotti Cucciolosi (sì, sto citando Cox) – loro tre insieme formano un’allegra famiglia felice.
[Sto scrivendo una storia così angst che per riprendermi ho dovuto incominciare questa raccolta da carie ai denti. Per favore, non giudicatemi.]
#1 «Tu lo sai cos’è un fattore rigenerante, ragazzino?» ti sfotte con un sorrisino ironico.
«Tu lo sai cos’è una bambina, Logan?!» lo rimbecchi inacidito, sull’orlo del collasso nervoso.

#2 ... e il sorriso si fa perplesso, quando ti accorgi che le bambole con cui sta giocando sono in realtà due action figure, precisamente la tua e quella di Scott.
E che lei le sta facendo baciare.
#3 Non appena Logan fa il suo ingresso applaudi forte insieme a tutti gli altri, sorridendo intenerito quando Laura gli getta le braccia al collo urlando: «Buon compleanno, papà!»
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Scott Summers/Ciclope
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolino dell'autrice

E siamo a tre! ^^
Ci ho messo più del previsto a scrivere questo terzo capitolo, anche e soprattutto perché la cosa mi è sfuggita di mano e da flash che doveva essere è diventata una one-shot... ma vabbè, capita xD

Stavolta vedremo i nostri eroi (?) alle prese con il tema "compleanno"... visto ovviamente in chiave particolare, perché sennò era troppo facile ù.ù

Grazie come sempre a tutti voi impavidi che continuate a seguire questa raccolta e anche a MissChiara che ha recensito lo scorso capitolo.

- [Storia partecipante alla 666 prompt per essere come il diavolo challenge, indetta da Arianna.1992 sul forum di EFP.]
- [Storia partecipante a La challenge capricciosa, indetta da MissChiara sul forum di EFP.]

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: immagine
Prompt 2: 640. Compleanno
Rating: verde
Genere: commedia, introspettivo, fluff
Avvertimenti: slash
Personaggi/Pairing: Scott Summers, Laura Kinney, James “Logan” Howlett, Logan/Scott
POV: Scott
Localizzazione: indefinita
Note: enstabilished relationship
Conteggio parole (Word): 1321

Torta di compleanno

 «Papà, quand’è il tuo compleanno?»
 Ti volti sorpreso verso Laura, e con la coda dell’occhio vedi in TV dei bambini che mangiano una torta circondati da palloncini – ecco il collegamento che ti mancava.
 «Il dodici settembre» le rispondi con un sorriso. «Manca ancora parecchio.»
 Lei annuisce tutta seria, guarda qualche altro secondo il cartone animato e poi si gira di nuovo verso di te.
 «E quello di papà Logan?»
 Anche se, a posteriori, avresti dovuto prevederla, questa domanda ti lascia comunque spiazzato. Esiti a lungo, indeciso, ma Laura continua a guardarti in curiosa aspettativa e alla fine ti dici che in fondo non è un segreto, quindi può benissimo sapere la verità… o almeno parte di essa.
 «Non lo so, piccola… e non lo sa nemmeno papà.» Laura aggrotta le sopracciglia, confusa, e allora ti alzi e vai a sederti per terra vicino a lei. «Vedi,» cominci a spiegarle «tanti anni fa, prima che tu nascessi, papà Logan ha… ha avuto un incidente» sì, possiamo chiamarlo così «e ha perso la memoria.»
 «Tutta quanta?»
 Annuisci, scostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
 «Sì, tutta quanta. Non ricordava nulla di quello che gli era successo prima… neppure il suo nome.»
 «O il suo compleanno» aggiunge Laura.
 Sorridi e la stringi a te, dandole un bacio in fronte.
 «No, neppure il compleanno.»
 Laura si accoccola sul tuo petto e si rimette a guardare in silenzio la TV, ma qualcosa nei suoi occhi vacui – come se anziché lo schermo stessero fissando qualcosa che solo lei riesce a vedere – ti dice che l’argomento “compleanno” ancora non si è esaurito.
 «È brutto che papà Logan non abbia un compleanno» borbotta infatti neanche un paio di minuti dopo.
 «Lo so, tesoro… ma tanto a lui non interessa» le dici, cercando di consolarla.
 «È brutto lo stesso» ribatte lei piccata, sciogliendo l’abbraccio.
 Sospiri: tutta suo padre.
 «È vero» concordi. «Ma non possiamo farci niente.»
 Laura mette il broncio e comincia a fissare il vuoto, rimuginando su chissà cosa. Stai quasi per alzarti e lasciarle il suo spazio – ormai sai per esperienza che, come Logan, quando fa così è meglio aspettare che si calmi da sola – quando lei cerca di nuovo il tuo sguardo.
 «Quando è arrivato qui papà?»
 «Qui alla scuola?» Lei annuisce, e ti sforzi di ricordare. «Otto… no, nove anni fa» ti correggi.
 La vedi alzare gli occhi al cielo.
 «Intendevo il giorno!» ribatte, e la sua espressione imbronciata ti strappa un sorriso divertito.
 «Ok, ok, scusa» replichi, alzando scherzosamente le mani in segno di resa. «Allora, vediamo… era verso fine aprile, se non sbaglio.»
 «E quindi quando?» insiste lei.
 Sospiri internamente.
 «Non lo so, Laura… è passato un sacco di tempo» cerchi di spiegarle, ma vedendo la delusione sul suo volto alla fine opti per una piccola, innocente bugia bianca. Fingi di pensarci ancora su, poi sorridi. «Il ventisette» le dici infine.
 «Sicuro?» ti domanda Laura, sospettosa.
 «Sicurissimo. Papà Logan è arrivato qui il ventisette aprile.»
 Finalmente le sue labbra si aprono in un gran sorriso.
 «Allora festeggiamo il ventisette!» esclama tutta contenta. «Però a papà non glielo dire,» aggiunge, guardandoti seria «perché deve essere una sorpresa.»
 Sorridi e ti porti una mano sul cuore.
 «Promesso.»

 Marzo è scivolato lentamente in aprile, che poi ha superato la sua metà senza che Laura facesse cenno alla fantomatica festa che aveva in mente di organizzare per Logan. Quando però inizi a pensare che forse sei tu a doverglielo ricordare – probabilmente ha perso il senso del tempo, ma sembrava tenerci parecchio – Laura ti raggiunge di corsa tenendo in mano un foglio A4 tutto stropicciato.
 «L’ho trovata!» esclama contenta.
 Le sorridi d’istinto, ma ancora non capisci.
 «Che cosa?» le chiedi, curioso. Per tutta risposta, lei ti mostra orgogliosamente una delle immagini più improbabili che tu abbia mai visto, dove un tizio – che probabilmente dovrebbe essere Logan in versione Wolverine – ghigna in modo inquietante con gli artigli sguainati. E una tuta giallo canarino.
 «Ti piace? L’ho trovata su internet, e zia Ororo mi ha aiutato a stamparla.»
 Inspiri a fondo e ti imponi di non ridere.
 «È… è davvero bella, tesoro» le dici con un sorriso che speri sembri convincente…
 «La voglio così la torta di papà!»
… e che ti si congela in volto a quelle parole.
 «Emh… proprio così?»
 «Sì, così» conferma convinta, e gli occhi le brillano di entusiasmo mentre ti guarda, fiera di aver trovato quell’immagine dopo chissà quanto tempo passato in rete… e cedi.
 «Ok, allora più tardi andiamo in pasticceria» le prometti.
Dopotutto, ti dici con un sogghigno mentre osservi di nuovo il disegno, sarà divertente vedere la reazione del diretto interessato.

 Il ventisette pomeriggio tutta la scuola si è radunata in una delle sale più grandi della villa – tranne Rogue, che ha il compito di distrarre Logan fino al segnale del Professore.
 Cibarie e bevande – tutte analcoliche, anche se probabilmente il festeggiato avrebbe ben gradito un po’ di alcol – sono distribuite su due lunghi tavoli, e su un terzo fa bella mostra di sé una torta gigante in pasta di zucchero. La guardi sovrappensiero, tuo malgrado ammirato per la bravura del pasticcere: è identica al disegno che gli ha portato Laura, con tanto di mascherina nera e artigli sguainati.
E ancora non riesci a decidere se questo è un bene o un male.
 Non appena Logan fa il suo ingresso applaudi forte insieme a tutti gli altri, sorridendo intenerito quando Laura gli getta le braccia al collo urlando: «Buon compleanno, papà!»
 Logan è sorpreso ed emozionato – anche se quest’ultima parte non la ammetterebbe nemmeno sotto tortura – e la stringe a sé a lungo prima di lasciarla andare. Fai per avvicinarti a lui e magari provare ad avvertirlo, ma Laura lo trascina subito verso il tavolo centrale per guardare la torta… e allora non ti resta altro da fare che goderti la scena.
E, in effetti, la faccia che fa Logan nel vedere il suo pseudo doppio sogghignare diabolicamente da sopra un pan di spagna farcito è uno spettacolo che non capita tutti i giorni.
 «Ti piace?» gli chiede Laura con tono innocente, così in contrasto con l’espressione atterrita di Logan che gran parte della sala ridacchia sotto i baffi.
 «È… è molto gialla» ribatte lui, esitante.
 «Lo so, l’ho scelta io!» gli confida Laura tutta orgogliosa. Logan sposta lo sguardo su di lei, e si scioglie in un sorriso intenerito.
 «È bellissima, piccola. Grazie» le sussurra, dandole un bacio sui capelli.
 Ororo taglia la torta – alla fine sei riuscito a far desistere Laura dal metterci anche le candeline – e la serve, e quando tutti iniziano a mangiare riesci finalmente ad avvicinarti a Logan.
 «È stata una tua idea?» ti chiede lui, indicando con un gesto vago della mano tavoli e invitati.
 Scuoti deciso la testa, continuando a sorridere.
 «Ha fatto tutto Laura… quando le ho detto che non sapevo la tua data di nascita ha deciso di festeggiare il giorno in cui sei arrivato qui.»
 A quelle parole sorride anche Logan, e seguendo il suo sguardo vedi che Laura sta correndo felice per la sala insieme a un paio dei ragazzi più piccoli della scuola.
 «In effetti ha senso…» borbotta Logan all’improvviso, attirando di nuovo la tua attenzione. «Insomma, dopotutto… è da quel giorno che ho iniziato a vivere davvero. Prima in pratica mi limitavo a tirare avanti» ti confida in un sussurro.
 Gli sorridi dolcemente, avvicinandoti a lui.
 «Allora… buon compleanno» mormori sulle sue labbra.
 Il suo “grazie” si perde nel bacio profondo che vi scambiate, ma dopo alcuni magici, infiniti secondi ti costringi a separarti da lui.
Dopotutto siete pur sempre in una scuola: non potete dare spettacolo così.
 Logan ti circonda la vita col braccio che non tiene il piattino della torta e ti stringe a sé.
 «Allora, dov’è il mio regalo?» soffia malizioso nel tuo orecchio.
 Sorridi e ti allontani da lui quanto basta per guardarlo negli occhi.
 «Stanotte» gli dici soltanto, con un sorriso carico di promesse.



   
 
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