Crossover
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Autore: Ash Visconti    29/06/2018    1 recensioni
Via Lattea. Un futuro imprecisato. Un Nuovo Ordine è sorto dalle ceneri di un era di lotta e devastazione, pronto a riportare la pace e l'unità nella galassia con ogni mezzo necessario, anche quelli sporchi. Ma quando i fautori di ordine e stabilità negano le libertà altrui è tempo di combattere. Tra i combattenti per la libertà un gruppo di persone forma un team per lottare uniti insieme ad altri eroi.
Crossover tra: Warhammer, Hunger Games, Maze Runner, Divergent, World of Warcraft, Starcraft, Diablo e Thief. Nonché personaggi originali. Se questa premessa vi ha incuriosito, leggete pure!
Nota: potrebbero apparire un paio di personaggi OOC.
Genere: Fantasy, Guerra, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7 - Nuovo Ordine


ApocalypseClassBattleship2
Una astronave da battaglia del Nuovo Ordine
 
“Panzers on a line
Form the Werhmacht’s spine
Lethal grand design.
What abuot men executing orders?
Panzers on a line
Form the Werhmacht’s spine
Lethal grand design.
What about the men?”

Sabaton; “Werhmacht”
 
Era il momento della verità: Anduin era giunto davanti al sovrano della nazione più importante del pianeta Mallus, l’imperatore Karl Franz, per vedere quale sarebbe stata la sua posizione nel conflitto che imperversava in quell’angolo della galassia.
“Vorrei prima precisare una cosa” cominciò il sovrano, sempre seduto sul trono, con Anduin in piedi davanti a lui. E dopo che quest’ultimo ebbe annuito continuò: “La mia autorità non si estende su tutto il mondo, semplicemente l’Impero è solo una delle tante nazioni umane esistenti. Ma è il regno umano più importante del continente che noi chiamiamo Vecchio Mondo, e gli altri sovrani umani del Vecchio Mondo rispettano l’autorità della mia carica”.
Il giovane Wrynn annuì.
“Capsico. Ha senso che gli ambasciatori di Macharius si siano rivolti a lei: la sua carica è la più importante della zona”.
Karl Franz preferì specificare una cosa.
“So che in un lontano regno ad Oriente del Vecchio Mondo c’è un altro impero umano con un imperatore adorato come una divinità vivente, ma non abbiamo molti contati con gli umani di quelle zone, se non per scopi commerciali, e a conti fatti la mia carica qui a Occidente e altrettanto importante”.
Detto questo, si rivolse al membro della Resistenza appoggiando la schiena allo schienale del trono e congiungendo le dita delle mani davanti al petto.
“Ora, principe di Roccavento, parlaci di questa guerra”.
Il giovane Wrynn non se lo fece ripetere e spiegò nel dettaglio la faccenda: la Resistenza era formata da tutti quei pianeti che avevano scelto di non sottostare al governo del Nuovo Ordine, preferendo adottare una politica separata. Il governatore di quel settore della Galassia però non aveva voluto accettare politiche separatiste contrarie ai progetti dei suoi superiori,. La situazione si era fatta sempre più tesa, la diplomazia diventava sempre meno utile. Infine si era data parola alle armi e tutti quegli umani ed alieni che non volevano sottostare al pugno di ferro di Macharius erano entrati nella Resistenza.
“Voi della Resistenza, siete certi di non avere cominciato per primi le ostilità?”chiese l’imperatore.
“Vi assicuro che abbiamo tentato una soluzione diplomatica, ma Macharius non ha voluto sentire ragioni, e quando i suoi soldati hanno attaccato senza motivo i Protoss o anche noi umani non c’è stata altra scelta che ricorrere alle armi per difendere la libertà”.
Karl Franz tamburellò le dita sui braccioli del trono, la fronte aggrottata.
“Mettiamo in chiaro in una cosa, giovanotto: non desidero coinvolgere il mio regno di una guerra che non ci porterà a nessun vantaggio”.
“Capisco i vostri dubbi, sire, e se considerate migliore l’alleanza col Nuovo Ordine, non discuterò la vostra scelta”.
“Eppure giungi lo stesso qui per proporci un’alleanza con la Resistenza”.
“È una questione di principio: ho dato la mia parola che avrei tentato il possibile prima di essere costretto a tornare” replicò il giovane colpendo in positivo i presenti per la sua volontà.
“Dunque tenti benché tu sia conscio che tornerai a mani vuote… Forse l’esito della tua missione sarebbe stato diverso se tu fossi arrivato prima degli emissari di Macharius e dei loro vantaggi che ci hanno offerto nel caso accettassi di allearmi con loro”.
“Tra le cose che vi hanno offerto c’è anche la nomina al rango di Governatore Planetario per voi, imperatore?” domandò per curiosità Anduin.
L’uomo annuì.
“Corretto. Ritengono che al momento sono il migliore a ricoprire tale carica, ma siccome il mio regno non è l’unico esistente e gli altri sovrani non si piegherebbero facilmente ad uno solo, penso di optare per una sorta di pacifica alleanza tra i regni, con me come rappresentante”.
“È un buona soluzione” commentò Anduin. “Vi hanno promesso altro?”
“Sì, la liberazione definitiva dalla minaccia di tutti i nostri nemici” confermò il sovrano con una tonalità molto soddisfatta nella sua voce.
“Capisco. E a voi sta bene che loro sconfiggano i vostri nemici per voi?”
“Non sconfitta: epurazione. E non nego che tale prospettiva attira molto sia me che i miei consiglieri”.
Il principe di Roccavento fece passare lo sguardo sui presenti.
“Epurazione? Perdonatemi, sire, ma non vi seguo”.
“Ditemi giovane Anduin, anche su altri pianeti ci sono esseri senzienti non umani?”
“Sì, imperatore. Esistono mondi dove gli unici esseri senzienti che li abitano sono non-umani, come i saggi Protoss, nostri fidati alleati nella Resistenza. Anche sul mio pianeta natale vi sono molti non-umani con cui siamo in buoni rapporti”.
“Buoni rapporti… vi invidio”.
“Sire?”
Karl Franz fissò un attimo il soffitto della sala prima di riprendere il discorso, parlando con grande serietà nella voce.
“Vedete, questo mondo vi sarà parso pacifico ad una prima occhiata, ma non è così. Gli uomini dell’Impero e di altri regni devono spesso impugnare le armi per difendersi.
La prima minaccia è rappresentata da veri e propri popoli di creature non umane le cui mente sono votate unicamente ad uccidere o schiavizzare noi umani. Sono una minaccia costante per tutti gli uomini giusti e liberi e più volte l’Impero ha rischiato molto combattendo contro di loro, e non solo contro di loro!
A nord del mio regno, oltre il Mare delle Zanne, c’è la fredda ed ostile regione di Norsca. E il male che alberga negli uomini di quelle lande maledette è spaventoso. Sono uomini come noi, ma malvagi come molti mostri.
Il Nuovo Ordine ci ha promesso che avrebbe usato le sue forze, come quella fortezza d’acciaio sulle nostre teste, per distruggere questi esseri infidi e cancellarli una volta per tutte dalla faccia del pianeta, liberandoci dalla loro presenza malvagia.
E io e i miei consiglieri siamo d’accordo sui vantaggi che una simile decisione ci darà”.
Gli altri individui presenti nella sala annuirono, facendo intendere di essere d’accordo, mentre il principe di Roccavento era rimasto sconcertato a quel discorso.
“Sbaglio, o la prospettiva non vi aggrada?” commentò Franz osservando la faccia del giovane.
“Naturale” ribatté quello con aria seria ma mantenendo un tono pacato. “Stiamo parlando di un genocidio di esseri viventi. Non solo di non-umani ma anche di umani! Come potete parlarne quasi con gioia?”
Un’ombra cupa passò negli occhi del sovrano dell’Impero, mentre gli altri consiglieri si scambiarono occhiate incredule.
“I tuoi scrupoli che hai appena esternato a noi, Anduin Wrynn, suonano ridicoli alle nostre orecchie. Anche il popolo direbbe che tu sei uno sciocco nel farti questi scrupoli, e che dovresti gioire a questa prospettiva”.
“Come potrei gioire alla prospettiva di un massacro su larga scala? E saranno coinvolti anche uomini come voi se dovesse avere luogo!”
L’imperatore lo fissò negli occhi.
“Credimi Anduin… Il mondo intero esulterebbe come non ha mai esultato prima d’ora alla sparizione di queste creature: ti assicuro su Sigmar e su tutti gli Dèi dell’Impero che la loro malvagità è incommensurabile e considerano noi uomini solo come carne da macello. E per quanto riguarda gli uomini di Norsca… Sono seguaci di divinità oscure e maligne, non sono affatto migliori di molti mostri; anche loro meritano di morire, lo meritano eccome”.
Quel discorso ammutolì Anduin. Indubbiamente Mallus era un mondo molto più duro e brutale di Azeroth, per certi versi ricordava le difficoltà di Sanctuarium, già sotto il controllo del Nuovo Ordine. Eppure non poté evitare di rimanere sconcertato da tutte quelle prospettive.
L’imperatore lo guardò alzando un sopraciglio.
“Le mie parole ti hanno inorridito, lo vedo. Si vede che non sei di questa pianeta, altrimenti la penseresti come me, credimi. Per quanto la prospettiva sia drastica, tagliare i rami malati dell’albero dei non-umani sarà estremamente salutare per tutti” concluse l’uomo distendendosi su trono e allungando le gambe.
“Prima che giungessi sul vostro pianeta non immaginavo che la situazione fosse così difficile” disse Anduin.
“Siamo sopravvissuti. E poi non tutti i non-umani ci sono ostili” replicò Kurt. “Più precisamente i Nani che vivvono nei Monti ai Confini del Mondo e gli Alti Elfi di Ulthuan!”
A quelle parole Anduin alzò la testa incuriosito da quanto affermato. Nani ed Elfi in quel mondo? Strano, anche su Azeroth esistevano quelle specie. Ed anche lì erano alleati con gli uomini. O perlomeno specie che si chiamavano così anche sul suo pianeta natale, chissà quanto si assomigliavano o differivano.
Tuttavia c’era un altro fattore da considerare.
“Avete detto che sono vostri alleati?”
“Sì, e non sono ostili agli uomini” rispose Karl Franz.
“Ne avete parlato col Nuovo Ordine?”
“Sì, e sono rimasti colpiti dal sapere che, nonostante tutto, abbiamo buoni rapporti con alcuni non-umani”.
“Hanno detto cosa faranno in confronto di questi non-umani amichevoli?” chiese Anduin.
“Niente. O meglio, a dir la verità non sono stati chiari. Hanno detto solo che si occuperanno anche di loro, una volta che avrò accettato l’alleanza”.
Anduin prese un respiro. Forse aveva qualcosa per persuadere quel pianeta a non schierarsi col Nuovo Ordine.
“In tal caso devo mettervi in guardia imperatore, ed anche voi consiglieri; i vostri alleati Nani ed Elfi corrono una grave minaccia col Nuovo Ordine, qualora Mallus passerà sotto il loro controllo”.
“Quale minaccia?” domandò il sovrano. “Che gli accadrà?”
Anduin prese un respiro profondo.
“Li uccideranno. Tutti”.
Un mormorio incredulo eruppe tra i consiglieri.
“Cosa?” esclamò qualcuno. “Di che sta parlando?”
“Della verità: il Nuovo Ordine epurerà il pianeta da ogni essere senzienti non umano, compresi quelli buoni”.
“Ma perché?” domandò Volkmar. “Non hanno mai fatto niente di male nei nostri confronti! Perché vorrebbero colpire anche loro?”
“Perché non sono umani”.
Quella risposta da parte del giovane membro della Resistenza lasciò senza parole tutti gli uomini presenti, compreso l’imperatore.
“Ma gli Elfi di Ulthuan e i Nani sono nostri alleati!” esclamò Kurt. “Sono popoli buoni, hanno sempre combattuto le razze malvagie al nostro fianco!”
“Mi dispiace” replicò il giovane Wrynn. “Ma ho letto abbastanza rapporti per sapere che è proprio quello che accadrà”.
Il sovrano dell’Impero rimase allibito, non sapendo quanto ci fosse di vero in quello che diceva il giovane investito del ruolo di ambasciatore.
“Parlami di questi rapporti, cosa dicevano?”
“C’era un pianeta oltre il Segmentum XIII, di nome Maia, dove gli umani erano riusciti a costruire una pacifica convivenza con i non umani del posto. Quando arrivò il Nuovo Ordine per reclamare quel mondo, per i non umani del luogo fu la fine: vennero rastrellati ed eliminati tutti, senza alcuna pietà. Gli umani di Maia provarono a protestare, ma vennero puniti per aver avuto “rapporti nocivi” con gli alieni. Alcuni umani fuggirono e finirono in questo Segmentum, ed è grazie a loro se ci siamo mostrati preparati all’arrivo del Nuovo Ordine.”.
Karl Franz restò per qualche secondo in silenzio, con lo sguardo allibito e stringendo i braccioli del trono.
“E se gli chiedessi di risparmiare almeno loro? Di limitarsi soltanto ai rami malati dell’albero e risparmiare quelli buoni?”
“Purtroppo, sire, conosco abbastanza l’odio del Nuovo Ordine per i non umani da sapere che non ascolteranno la vostra richiesta. Oppure vi chiederanno di sacrificare i vostri alleati in cambio dell’adesione alla loro parte. No, imperatore, prenderanno di mira tutto l’albero, non solo i rami malati. Vi diranno che stare in una Galassia umana, sicura e unita ha più valore rispetto all’esistenza di qualche razza senziente non umana”.
“Ma a cosa è dovuta questa loro volontà di opprimere i non umani?”
“Non opprimerli, imperatore. Sterminarli. Farli sparire dalla faccia della Galassia”.
“Perché?”
“Perché la Galassia appartiene all’Uomo e all’Uomo soltanto. Questo afferma il Nuovo Ordine nella sua propaganda”.
Tutti i più importanti esponenti dell’Impero riuniti in quella sala rimasero a lungo ammutoliti di fronte a quella sconvolgente rivelazione. Qualcuno si chiese se non fossero fandonie, ma la voce e l’espressione del giovane ambasciatore erano cariche di tristezza e disapprovazione per quegli atti orribili raccontati.
Karl Franz tenne  lo sguardo chino, per poi farlo passare sugli uomini presenti nella sala.
“Ascoltate… i Nani dei Monti ai Confini del Mondo sono sempre stati nostri amici ed alleati dell’Impero, sin dai tempi della fondazione; non possiamo abbandonarli alle grinfie nel Nuovo Ordine. Né loro né gli Alti Elfi di Ulthuan”.
Tutti gli altri membri del consiglio, dal capo dei Collegi della Magia Balthasar Gelt, al generale Kurt Helborg fino al Gran Teogonista Volkmar diedero il loro assenso a questa idea.
“Tuttavia” ribatté Kurt, “non dobbiamo dimenticare la portentosa forza militare del Nuovo Ordine che noi ci sogniamo di eguagliare!”
“Il nobile Helborg ha ragione” disse Balthasar prima di rivolgersi ad Anduin. “Potete garantirci immediato supporto militare?”
Anduin sospirò, ricordando le discussioni sulla situazione al fronte.
“Sarò sincero con voi. No, la Resistenza non può garantirvi un immediato supporto militare, e la prospettiva di trasformare l’intero pianeta in un campo di battaglia dove due fazioni si combatteranno ferocemente per il suo possesso è alta”.
Karl Franz strinse le mani sulle ginocchia.
“Quindi cosa suggerisci? Se rifiutiamo la proposta di alleanza col Nuovo Ordine, una guerra mai vista prima d’ora devasterà le nostre terre, mentre se accettiamo l’offerta di alleanza con Macharius dovremo sacrificare i nostri antichi alleati… Come vedi entrambe le scelte non sono positive per noi”.
Il giovane Wrynn rimase per un lungo momento in un silenzio riflessivo, tenendo la mano poggiata sul mento, per poi dire:
“Non è esatto: esiste una terza soluzione”.
 
***
 
All’esterno del palazzo imperiale si stava ormai facendo notte, e la maggior parte degli abitanti di Altdorf cominciava ad avviarsi verso le proprie case o si attardava alle taverne. Nel frattempo la grande astronave rimaneva sospesa sopra la città, silente, immobile e minacciosa.
Quel che rimaneva del Team Rogue si attardava per le strade attorno al palazzo lanciando di tanto in tanto occhiate l’astronave nemica.
“Mi chiedo come starà andando per loro…” borbottò Leah strusciando i piedi sulla strada.
“Garrett ci ha contattato tramite comlink un paio d’ore fa che l’infiltrazione nell’edificio era riuscita e che sarebbe rimasto in attesa del nostro leader del team” replicò Kyle. “Se non ha ancora contattato vuol dire che non è accaduto niente di male”.
In quel mentre il comlink vibrò.
Hugh ascoltò attentamente la trasmissione dall’altro capo, per poi annuire e dire: “D’accordo, passo e chiudo”.
“Buone notizie!” comunicò felice al gruppo. “Anduin e Garrett stanno per tornare!”
Il gruppo tirò un sospiro di sollievo. Avevano temuto seriamente che la missione sarebbe andata male, specialmente che il loro compagno fosse morto o catturato per mano dei soldati del Nuovo Ordine.
“Fortunato bastardo, alla fine ce l’ha fatta, eh?” commentò Johanna.
Il resto del Team vide dopo alcuni minuti tre figure dirigersi verso di loro. Davanti riconobbero Anduin e dietro di lui Garrett.
“Anduin! Ce l’hai fatta, alla fine!” lo salutò Richard, mentre il giovane Wrynn ricambiò il saluto con un sorriso.
L’attenzione del gruppo però si volse sulla terza figura: una giovane donna dotata di un elaborato bastone e di una lunga veste blu notte.
“E lei chi è?” chiese Christine.
“Isabella, è una amga del luogo” la presentò Anduin. “L’imperatore Karl Franz e il Patriarca Supremo dei Collegi della Magia desiderano che venga con noi”.
“Allora l’incontro col sovrano di questi luoghi è andato bene?” domandò Kyle, supponendo ciò.
Anduin lanciò uno sguardo all’astronave sospesa in cielo prima di rispondere.
“Prima togliamoci dalla loro traiettoria”.
   
 
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