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Autore: AstridxAndros    30/06/2018    4 recensioni
Il corpo del Maggiore Gilbert non è mai stato ritrovato semplicemente perché non è mai morto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gilbert Bougainvillea
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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MERKEN 

Furono urla di dolore a svegliarlo da quel suo sonno tormentato, l’odore di disinfettante e sangue lo aggredirono e la debolezza lo costrinse a rimanere immobile, come incatenato alla branda su cui era stato adagiato. Il suo corpo gemeva di dolore e la sua mente era riempita  da un unico pensiero: Violet. 

Lo avevano trovato sul campo di battaglia che respirava a malapena, la divisa ridotta a brandelli, lacrime di sangue sulle sue guance, rimettere in sesto il suo corpo era stato difficile, il dottor Sebastian affermava fosse l’uomo con più determinazione a vivere di qualunque altro soldato in quella guerra. Ma per la sua mente… non c’era stato nulla da fare.
Elric e Diana, una coppia che aveva perso i propri figli in quella guerra, lo aveva accolto, si erano presi cura di lui, lo avevano aiutato a ricordare. 
Per quanto ne sapesse non aveva mai dimenticato Violet; era il nome di una ragazza bellissima dai capelli color grano e dagli occhi che portavano dentro la luce delle stelle, una ragazza che amava più di quanto potesse pensare di amare se stesso, non sapeva come trovarla, non ricordava come l’avesse persa eppure la sentiva perduta per sempre.
Aveva ricordato di suo fratello Dietfried in un giorno di pioggia, di come da piccoli giocassero alla guerra, di come il loro padre lo avesse sempre preferito. E piano piano aveva ricordato tutti gli altri… ma… non riusciva a ricordare di se stesso. Era una strana sensazione: avere così tanti ricordi eppure non ricordare. 
Era stato Elric a suggerirgli che forse, come per la ragazza che amava, lui non desiderava ricordare se stesso. La guerra era stata crudele, ogni soldato tornato a casa aveva i suoi demoni che lo avrebbero perseguitato per sempre, la sua identità probabilmente era uno di quelli, nessuno poteva fagliene una colpa. Temere se stessi era una delle paure più sagge.
Ma che fosse a causa di demoni, spettri o solo di cattivi ricordi per anni Morfeo non gli concesse il riposo dei giusti, per anni continuò a cercare quel qualcosa che gli mancava. Se stesso… e la sua Violet.

Fu qualche mese dopo la giornata della pace, quando Diana si arrampicò nella casa sulla collina in cui si era rintanato per mostrargli il risultato dei suoi sforzi che tutto tornò al proprio posto. 
Le foto scattate a Leiden erano splendide, lei ed Elric erano stati affascinati dalla città, dal suo ritmo, dalla sua luce. Avevano spedito anche loro delle lettere da far piovere giù dal cielo,  lui li aveva aiutati perfino a scriverne qualcuna. Ma non furono il cielo terso o i colori brillanti, fu una donna sullo sfondo… capelli color del grano, un vestito così da donna, un lieve sorriso in volto e… la spilla che lui le aveva regalato.
Gilbert non si accorse di star piangendo se non quando le sue lacrime iniziarono a bagnare la fotografia, centinaia di sentimenti diversi lo attraversavano come spilli, dolorosi, furiosi. Eppure… il calore che sentiva dentro al petto sembrava avesse cacciato il gelo che si sentiva dentro da sempre. 
“Gilbert, Gilbert Bougainvillea” 
“Come dici, caro?”
“È il mio nome”

L’aveva vista arrivare dalla finestra, le sue mani tremavano mentre cercava il coraggio per aprire quella porta. E se lei lo avesse dimenticato? Se lei lo avesse respinto? Se lei… ma era bellissima. 
Gilbert aprì la porta, ascoltò la sua voce nuova, osservò quella che lontano da lui era diventata una donna, una donna forte, una donna che questa volta, forse, sarebbe stata in grado di amarlo come lui l’aveva sempre amata.
La sua sorpresa lo intenerì, il suo sorriso lo fece innamorare una volta ancora.

Sposami.

Nda 
Ed eccoci qui. Woah non pensavo avrei finito davvero di scrivere questa cosa ma woah, eccoci qui davvero. Sono le due del mattino e volevo scrivere e praticamente il Maggiore Gilbert è il mio unico amore da una settimana e non ho accettato fosse morto nemmeno per un istante. Quindi sì, scusatemi per aver scritto questa roba. 

Ammiro la prodezza se sei arrivato a leggere queste righe, caro lettore, lascia una traccia del tuo passaggio, te ne prego. 

Buona estate gente, anche per oggi è tutto, kiss.
AxA
  
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