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Autore: Teriel Donovan    30/06/2018    1 recensioni
Martin Blackwood, un poliziotto specializzato in interrogatori per conto dello stato a cui appartiene, si ritroverà a cercare la verità nelle parole di un'insospettabile - almeno all'apparenza - anziana scienziata responsabile di un'epidemia mondiale.
Più giungerà a scavare nel passato della donna e più vedrà crollare ogni sua certezza.
Perché una donna novantenne dovrebbe condannare a morte l'umanità? E Martin sarà in grado di scovare un vaccino?
Ma, soprattutto, la realtà sotto ai suoi occhi e l'epidemia dilagante sono davvero ciò che appaiono?
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Martina

Premessa

Questa storia è stata scritta a quattro mani con la mia super collega Kiri, alias Chiara, che ringrazio profondamente perché, senza di lei, non avrebbe mai visto una fine.

Chi è a stretto contatto con me sa che sto affrontando un periodo alquanto… discutibile. Mettiamola così. Quindi ogni riga che scrivo, al momento è molto sofferta… Inoltre, in questi giorni si festeggia l'orgoglio gay e io avevo bisogno di concluderla.

Vi sono determinati argomenti che mi stanno a cuore. La Seconda Guerra Mondiale è senza alcun dubbio fra questi e chi la conosce molto bene sa che determinati argomenti vengono tuttora ignorati. Ho voluto scrivere qualcosa di provocatorio, un personaggio fuori dalle righe, e ignoro se verrà compresa… Kiri vi è riuscita e le ha dato le sfumature di cui aveva bisogno. Anche Martin ringrazia, ci scommetto.

Una piccola nota finale… tutto quello che è stato raccontato inerente al periodo storico della Seconda Guerra Mondiale corrisponde a verità. Alla fine del capitolo aggiungerò i titoli di una serie di ebook per chi volesse approfondire.

Grazie.


Story

Martin Blackwood inspirò silenziosamente, con lo sguardo fisso sul volto posseduto dal male di una vecchia signora.

Era solo una donna alta appena un metro e sessanta, curva, portava i capelli ormai grigi raccolti in un basso chignon. Le morbide curve erano celate da una sobria gonna color grigio tortora, abbinata a un semplice maglione con scollo rotondo, del medesimo colore, con bottoni squadrati. Non un velo di trucco adornava il suo volto e le sue labbra sottili erano curvate in un lieve sorriso, mettendo in evidenza l'ampiezza delle guance e gli occhi blu scuro.

Martin ricambiò lo sguardo di quella donna e percepì i muscoli contrarsi sotto alla divisa scura.

In trent'anni di servizio, raramente si era ritrovato a contatto una persona così… dominante.

Erano quegli occhi blu a smentire l’apparente natura innocua di quella signora anziana. Erano arguti, freddi come l'acciaio, pronti a sfidare chiunque a contraddirla.

Martin serrò le mani dietro la schiena, irrigidendo i dorsali in una posa marziale che, tuttavia, non attenuò la sensazione di trovarsi al cospetto di una regina guerriera, invece che di una prigioniera.

La mano stretta sul pomo d'argento, lei continuava ad osservarlo con una luce beffarda negli occhi, ignorando palesemente le immagini che stava trasmettendo lo schermo piatto.

Uomini, donne, bambini… ovunque nel mondo la tragedia era in atto ed erano passate solo quarantotto ore.

L'epidemia si era diffusa senza alcun preavviso.

Nel corso delle prime due ore, si era già portata via venti morti e altri li avrebbero presto seguiti. Ma, più di questo, ciò che inquietava i medici, ormai ridotti al collasso nervoso, era il cambiamento fisico che stavano manifestando molti pazienti. Qualcosa che sfuggiva al controllo umano, alla logica, al buon senso.

Ed era lei l'artefice di tutto ciò.

Come poteva essere così insensibile?

In trent'anni di onorata carriera al servizio del nuovo regno, Martin non ricordava nulla di paragonabile a quel momento.

Le mura color cemento di quella stanza, testimoni di tante confessioni, d'un tratto lo stavano soffocando. A stento riuscì a trattenersi dal posare la mano fra i corti capelli grigi.

Persino lui, che di orrori ne aveva visti e commessi tanti in nome del bene comune, faticava a comprendere come si potesse architettare un piano che prevedeva lo sterminio della razza umana.

Loren Adyson. Medico, scienziato.

Fino a novant'anni suonati, aveva continuato a lavorare con una ferrea determinazione che, abbinata alla sua intelligenza, l'aveva resa una leggenda.

Una leggenda che si era tramutata nel male assoluto.

Martin aveva timore di chiedere spiegazioni, ma non poté esimersi dal farlo. «Perché?»

«Perché voi avete contaminato il popolo e lo avete reso un cumulo di bestie. Avete favorito e sostenuto la libertà individuale nel modo più subdolo, avete infranto qualsiasi possibilità di costituire un fronte comune, avete incoraggiato la prevaricazione da parte dell’individuo sui suoi simili e avete dato la possibilità al vile di prevalere, spianandogli la strada e mettendogli davanti singoli individui troppo deboli per resistere.»

Martin aveva la sensazione che le parole di quella donna fossero un delirio di onnipotenza dettato dalla follia ma, nel suo discorso e nel suo sguardo, c’era qualcosa che lo spingeva a saperne di più. «Temo di non comprendere.»

«Voi siete il simbolo di tutto ciò che di corrotto c’è nell’animo umano. Voi siete la malvagità che disperde oppressione, la malvagità che non si cura della sofferenza e dell’odio che riversa sul popolo nel suo dilagare. Voi avete reso schiavo ogni individuo di questo mondo, privandolo della sua umanità. Io ho solo spezzato la catena.»

Martin continuava a non capire le parole di quella donna, non comprendeva di quale malvagità stesse parlando e chi fosse quel “voi” di cui parlava.

Lo stato? Il governo? O chi altro?




Scusate il disturbo ma quello che avete letto è solo un estratto.
Questa storia è stata riveduta, corretta e inclusa in "A Cup of Stories" di Teriel Donovan, su Amazon. Disponibile sia in edizione digitale che in cartaceo.



Informazioni

Documentario: Paragrafo 175

Purtroppo risulta fuori commercio ma nelle biblioteche o comunità gay o persino online è possibile trovarlo.

∞∞∞

Riguardo a libri ed edizioni digitali, sfortunatamente, il materiale a disposizione è pochissimo e per lo più in inglese. Il primo che ho letto riassume quasi tutti i documenti che citerò in seguito:

Ken Setterington, Branded by the Pink Triangle

∞∞∞

In italiano:

Paolo Arigotti, Un triangolo rosa

Marco Vignolo Gargini, Paragrafo 175: La memoria corta del 27 gennaio

Roberto La Paglia, Il Triangolo Rosa: Storia di una follia dimenticata

∞∞∞

In inglese

Pierre Seel, I, Pierre Seel, Deported Homosexual: A Memoir of Nazi Terror

Richard Plant, The Pink Triangle

Lutz Van Dijk, Damned Strong Love: The True Story Of Willi G. And Stefan K.

   
 
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