Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
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Autore: WhiteLight Girl    30/06/2018    1 recensioni
Raccolta di Oneshot.
Dalla prima:
La mano premuta sul fianco di Ladybug gli permetteva di percepirne il respiro, era una sensazione inebriante di cui pensava non avrebbe più potuto fare a meno. Aveva voglia di farla ondeggiare e piroettare, di sollevarla tra le braccia e stringerla a sé, ma un passo di troppo avrebbe rischiato di farli cadere entrambi giù dalla torre Eiffel.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tra la tempesta e il sole



Ladybug premette la mano contro lo stipite della porta e vi accostò l’orecchio contro. Non riusciva a sentire la voce dell’Akuma, ma era sicura che lei fosse vicina e non poteva rischiare di mettere Adrien ulteriormente in pericolo facendosi notare. Lanciò un’occhiata al ragazzo, che era rimasto in disparte in un angolo della stanza e la guardava di sottecchi, forse imbarazzato dall’essere finito per l’ennesima volta in pericolo o forse perché la ragazza che ora seguiva gli ordini di Papillon aveva dichiarato davanti a tutta Parigi di essere follemente innamorata di lui e decisa a riuscire a sposarlo.
Marinette non poteva negare di comprendere, almeno in parte, cosa si muovesse nell’animo della ragazza; poteva ritenersi fortunata, lei che aveva avuto occasione di conoscerlo davvero ed era diventata sua amica, ma la paura che quando fosse arrivato il momento Adrien avrebbe rifiutato anche lei offuscava a tratti la sua concentrazione.
Aveva già dovuto ricordarsi più volte di essere Ladybug e che l’amore della sua vita aveva bisogno che fosse il più concentrata possibile, quindi spinse via per l’ennesima volta quei pensieri e soppesò lo yo-yo contro il palmo, in attesa di un segno da parte di Chat Noir.
«Andrà tutto bene.» sussurrò, forse più a sé stessa che ad Adrien.
Lui le sorrise. «Lo so.» disse.
La sua fiducia le fece trattenere il fiato, mentre il cuore le batteva forte nel petto. Sperò di non essere arrossita troppo o almeno che la maschera e la penombra del tardo pomeriggio riuscissero a nasconderlo abbastanza perché lui non lo notasse, ma sapeva che non glielo avrebbe mai fatto pesare così come non le aveva fatto pesare nessuno dei suoi balbettii fuori dalla maschera.
Ah, Adrien, se solo sapessi... si disse.
Ma forse, in fondo, era meglio così. Cosa avrebbe pensato di lei se avesse saputo chi era? Le avrebbe comunque affidato la propria sicurezza e la propria vita? Le avrebbe sorriso allo stesso modo, sapendo che stava guardando solo la timida, imbranata Marinette Dupain-Cheng?
Non voleva restare a pensarci, doveva solo prendere tempo fino all’arrivo di Chat Noir, così che uno di loro due potesse distrarre l’Akuma mentre l’altro portava Adrien al sicuro, ma quanto avrebbe dovuto aspettare?
Adrien dischiuse le labbra per domandarle qualcosa, ma Ladybug gli fece cenno di tacere; qualcosa si muoveva oltre la porta ed erano passi sicuri, pesanti, di qualcuno che stava facendo tutt’altro che nascondersi.
Se solo Chat Noir si decidesse ad arrivare... pensò Ladybug.
Raramente bramava così tanto di vederlo arrivare. Il più delle volte la persona da salvare era uno sconosciuto oppure solo un amico, ma con Adrien non poteva permettersi di sbagliare, non dopo averlo quasi perso più di una volta. Ricordava ancora bene la paura che aveva provato con Volpina, il terrore che l’aveva quasi spinta a togliersi gli orecchini mentre era in bilico su una delle travi della Torre Eiffel, quando solo l’intervento di Chat Noir l’aveva salvata dall’arrendersi ad una menzogna e perdere la battaglia. Aveva bisogno del suo amico e collega anche adesso, perché quando c’era di mezzo Adrien diventava impulsiva, esitante e tutto ciò che non avrebbe dovuto essere per riuscire a proteggere al meglio il ragazzo.
Il tocco delicato della mano di Adrien sul suo braccio la riscosse da quel vortice di pensieri, si stupì nel ritrovarlo così vicino, ma si rifiutò di lasciare che il rombo dei battiti del proprio cuore diventasse il centro dei suoi pensieri proprio in quel momento o che gli occhi verdi di lui, così dolci e fiduciosi, la inchiodassero sul posto.
«Non devi preoccuparti.» le disse sottovoce il ragazzo. «Sono sicuro che Chat Noir sarà qui presto, ma fino ad allora posso cavarmela da solo, se tu penserai all’Akuma.»
Gli sorrise, quasi sentiva di non meritare tutta quella fiducia, ma l’Akuma stava dicendo i loro nomi ed era proprio dietro la porta, Ladybug spinse indietro Adrien appena prima che essa si aprisse ed all’improvviso i due furono di nuovo allo scoperto.
«Lascia fare a me.» esclamò, spingendo l’Akuma verso il centro della stanza. Vide Adrien correre via ed impedì alla nemica di alzarsi per raggiungerlo. Ora non poteva tornare indietro, ma solo aspettare e fidarsi di lui e di Chat Noir come loro si erano fidati di lei. Più tardi, poi, sarebbe potuta andare a verificare che Adrien stesse bene, ma prima avrebbe dovuto risolvere quel pasticcio.
Chat Noir la raggiunse appena pochi istanti dopo.



***

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