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Autore: DesiKookie93    01/07/2018    3 recensioni
Scopri una verità che i tuoi genitori ti hanno nascosto fin da quando eri piccola... pensando di farlo per il tuo bene...
Come la prenderai?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PoV You


- Ha detto che deve parlarti di una cosa importante. Una cosa che riguarda te e Jungkook. -



Quando tornai nella mia camera, mi buttai sul letto, coprendomi il viso con un braccio, mentre le parole di mio padre continuavano a ripetersi nella mia mente.

Cosa aveva di così importante da dirci?
E perchè proprio questo weekend?
Proprio il giorno del mio compleanno...

Continuai per un po' a scervellarmi su cosa potesse essere quello di cui voleva parlare nostro padre, ma non riuscii ad arrivare ad una conclusione sensata.

Dato che non avevo nulla da fare, e nemmeno voglia di fare nulla, mi misi a pensare a tutto quello che era successo dall'inizio di quell'anno scolastico, più precisamente, da quando Jungkook era tornato a far parte della mia vita.

Ripensai a quando era appena arrivato, e nel momento in cui mi aveva visto, mi aveva guardato quasi volesse fulminarmi con lo sguardo.

Ripensai alla discussione avuta con i nostri genitori qualche minuto dopo, quella in cui scoprii la bugia che mi avevano detto per più di dieci anni, e che ero l'unica a non sapere la verità, dato che mio fratello la sapeva da molto tempo, infatti era stato proprio lui a dirmelo.

Ricordavo ancora bene lo sguardo che mi aveva rivolto dicendo quella frase, e io solo a quelle parole, avevo percepito tutta la rabbia che lui stava provando in quel momento.

La rabbia di essere stato "abbandonato" in quel modo...
La rabbia di aver dovuto passare la sua vita con un'enorme bugia...
La rabbia verso i nostri genitori, che pensavano che parlandoci come stavano facendo in quel momento, avrebbero chiarito la situazione, e finalmente avremmo potuto vivere come una famiglia finalmente unita...

L'avevo capito, ma in quel momento, vederlo così arrabbiato, e puntarmi addosso quello sguardo duro, mi aveva spaventata parecchio, quindi l'unica cosa che ero riuscita a fare, era stata rispondere ai miei, dicendo che non avremmo dovuto lasciare in Corea Jungkook quando siamo partiti, ma anzi portarlo con noi, e poi ero scappata in camera, per nascondere il fatto che stessi piangendo.

Ricordai anche che poco dopo, mentre io ero in camera mia, avevo sentito dei passi subito fuori la mia camera, come se qualcuno si fosse avvicinato per entrare, ma poi avesse cambiato idea, e di come io ero arrivata alla conclusione che quella persona era proprio mio fratello, anche se non avevo capito perchè fosse venuto verso la mia camera, dato che era arrabbiato con me.

Avevo pensato parecchio a come fare pace con lui in quel momento, perchè non mi importava nulla di non rivolgere la parola per un po' ai miei, ma con lui...

Il pensiero che lui era appena tornato nella mia vita, che finalmente potevo rivederlo e avremmo vissuto insieme, faceva male se pensavo che non ci saremmo rivolti la parola, ed io non potevo stare con lui.

Per questo avevo pensato tanto come poter far pace, anche se alla fine era successo comunque, anche se io non c'avessi minimamente pensato.

Infatti, erano bastati un temporale, che ci aveva avvicinato quella stessa sera, e il confronto del giorno dopo, per fare in modo che capissimo che quello tra noi due era solo un malinteso, e che lui non aveva motivo di essere arrabbiato con me, dato che io davvero non sapevo nulla di quella storia.

Dopo quel giorno, iniziammo a passare le nostre giornate insieme, scoprendo che ad entrambi piacevano i videogiochi, i manga, anche se magari di generi diversi, e scoprimmo che avremmo frequentato lo stesso anno, e che saremmo stati nella stessa classe, addirittura compagni di banco.

Ricordavo ancora bene la prima volta che Yoongi mi venne a prendere a casa mia dopo l'arrivo di Jungkook, e a come lui lo aveva guardato male, e lo aveva fatto ancora a scuola, finchè io non gli confermai che Yoongi era il mio migliore amico, quello lo fece calmare, e non rivolse più quello sguardo a Yoongi.

Ma non solo con lui si era comportato così, infatti, avevo notato che a volte guardava addirittura Jimin in quel modo, soprattutto quando si trovava vicino a me, o mi rivolgeva certe frasi.

E lo aveva fatto anche con Taehyung.

Ora che conoscevo bene i suoi sentimenti per me, avevo capito che si comportava in quel modo con loro perchè era geloso, e che lui non poteva starmi vicino come loro perchè era mio fratello, anche se quel piccolo dettaglio, lo sapevano solo Jimin e Yoongi.

Infatti, dopo tutto quello che era successo, nessuno oltre loro due sapeva che io e Jungkook siamo fratello e sorella, e questa cosa a me non dispiaceva per nulla.

Soprattutto parlando di Yuna.

Se lei avesse scoperto che siamo fratelli, avrebbe fatto di tutto per allontanarmi da lui, dicendo che essendo sua sorella, io non potevo fare con lui certe cose che invece lei poteva ecc...

Il pensiero di Yuna, mi fece tornare in mente tutte le volte che a scuola si era avvicinata a lui, e a quando lo aveva trattenuto più del solito, quando, ripensando a quando me l'aveva raccontato Jungkook, gli aveva fatto bere un afrodisiaco che gli aveva mandato il cervello in tilt, non lasciandolo reagire alle attenzioni che Yuna gli stava dando.

Se in quel momento non fosse arrivato Jimin, non vorrei nemmeno sapere a che punto sarebbe arrivata Yuna con lui.
Era capace di tutto quella ragazza, e non si sarebbe di certo fermata solo perchè erano a scuola.

Dopo che mio fratello mi raccontò quello che era successo con lei, non ero più riuscita a confrontarmi con lei.
Non perchè avessi paura di lei o altro, anzi, avevo il coraggio di risponderle, come avevo già fatto una volta durante i primi giorni di scuola, ma semplicemente, con quello che stava succedendo con Taehyung e altri piccoli problemi, lei era semplicemente passata in secondo piano, e non avevo più pensato al fatto di parlarle.

Non sopportavo il fatto che si fosse avvicinata a mio fratello in quel modo, usando mezzucci per intontirlo, dato che sapeva benissimo che senza quel liquido, Jungkook l'avrebbe allontanata dopo nemmeno mezzo secondo che si era avvicinata a lui.

Liquido che le aveva dato Taehyung.

Lui aveva avvicinato Yuna per fare in modo che lei tenesse occupato Jungkook quel tanto che bastava a lui per avvicinarsi a me.

Ripensai al giorno che lo avevo conosciuto, e a quanto mi era sembrato un bravo ragazzo, non solo quel giorno, ma anche i giorni seguenti.

Nonostante alla fine della nostra prima uscita, da amici, mi avesse fatto un succhiotto abbastanza evidente sul collo, io in qualche modo, avevo cercato di non pensarci troppo, e gli avevo dato una seconda possibilità, uscendo di nuovo con lui.

In quel momento, l'immagine di lui che suonava il sassofono, durante la nostra prima uscita, mi tornò alla mente.

Era davvero bravo a suonare, questo non si poteva negare, e si vedeva benissimo che era una cosa che amava fare.

Era davvero bravo anche a cantare, come mi aveva dimostrato durante la nostra seconda uscita, anche se quella finì male, con me che scappai dal karaoke, perchè lui aveva allungato le mani.

Non ero abituata a ricevere quel tipo di attenzioni, e soprattutto, non ero abituata a restare da sola con un ragazzo che conoscevo da poco, quindi in quel momento mi era preso il panico, ed ero tornata a casa.

Quella stessa sera, quando riaprii gli occhi, avevo ritrovato Jungkook vicino a me, seduto sul mio letto, mentre mi accarezzava la guancia, non volendomi svegliare, e per questo finimmo per cenare tardi.

Quando era Jungkook a toccarmi, il mio corpo si calmava completamente, e mi sentivo cullata dal suo calore, anche se il mio cuore impazziva per qualsiasi gesto facesse, anche il più piccolo ed insignificante, come tutti i baci sulla guancia che mi aveva dato fin dal primo giorno.

Ripensai anche alle due gare di ballo che fece con Jimin, e a quanto io fossi rimasta imbambolata a fissarlo mentre ballava.

Poco alla volta, in quei pochi mesi, avevo conosciuto il Jungkook che non vedevo da dieci anni, e che pensavo di non riuscire a conoscere completamente.

Fortunatamente, non era cambiato molto, anzi per niente, da quando era piccolo e giocavamo insieme.
Aveva solo aggiunto qualche passione che prima non aveva, o che non mostrava così tanto, ed era cambiato fisicamente.

Infatti, molto spesso metteva ancora il broncio come da piccolo, o si comportava in modo talmente tenero da sembrare più piccolo dell'età che aveva davvero.

Ero contenta che non fosse cambiato molto, anche perchè altrimenti, per me sarebbe stato più difficile riavvicinarmi a lui, e forse adesso non saremmo in questa situazione se lui fosse stato diverso.

Il suo lato geloso nei miei confronti, lo aveva sempre avuto fin da piccolo, infatti, ricordo benissimo che lui voleva stare sempre insieme a me, e più di una volta mi diceva che io ero solo sua e di nessun altro, anche se, dato che a dirle era un bambino piccolo, io a quel tempo non vi diedi molto peso, anche se non potevo negare che quelle parole dette da lui, mi facevano battere forte il cuore, soprattutto perchè già da piccola ero cotta di lui, quindi non mi dispiaceva sentirgliele dire.

Ripensai a tutte le volte che ci eravamo baciati in quei pochi mesi, mentre inconsciamente, la mia mano si alzò, e le mie dita andarono a sfiorare le mie labbra, pensando alle sue.

L'ultima volta che ci eravamo baciati, era stato l'ultimo giorno, prima che nostro padre se ne andasse chissà dove con lui, e da allora era passato qualche mese.

Dopo aver passato quattro mesi con lui, ritrovarmi di nuovo a casa da sola, senza qualcuno che mi facesse compagnia, aveva aperto in me un vuoto insopportabile.

Per cercare di non pensarci, avevo chiesto più volte a Yoongi se potessi andare da lui, anche se mi scocciava un po' dargli fastidio così, ma lui mi aveva risposto che potevo andare a casa sua quando volevo, non dovevo nemmeno chiedere.


Mio fratello mi mancava troppo, ancor più di quanto mi fosse mancato per i dieci anni in cui eravamo rimasti divisi.
Mi chiesi se questo non era dovuto anche al fatto che adesso avevamo un sentimento più forte a legarci.

Ripensando a tutto questo, finii per addormentarmi, e non mi svegliai fino al giorno dopo.



Il suono della sveglia mi fece sobbalzare.

Stavo sognando i giorni che avevo passato con Jungkook in quel boschetto durante le vacanze di Natale, quindi quel rumore improvviso mi fece quasi prendere un infarto.

Mi alzai, controvoglia, ed andai verso la cucina.

- Buongiorno. - disse mia madre appena si accorse della mia presenza, dato che era ai fornelli.
- Buongiorno... - risposi, ancora assonnata.

Lei mi guardò silenziosa mentre prendevo il cibo dalla dispensa e mi sedevo al tavolo.
Sapevo che anche a lei non piaceva questa situazione, e che allo stesso tempo non poteva fare nulla, non riuscendo a tener testa a mio padre, soprattutto se si impuntava in quel modo su qualcosa.

- Vedrai che domenica si sistemerà tutto. Ne sono sicura. - mi disse a bassa voce, accarezzandomi la testa.
- Non voglio farmi rovinare il compleanno da lui. - dissi io mentre continuavo a mangiare, guardando dall'altra parte rispetto a lei.
- Non lo farà. - disse lei, per poi uscire dalla cucina.

Io rimasi qualche secondo perplessa.
Che sapesse cosa voleva dirmi mio padre?


Dopo aver finito la colazione, mi avviai verso la scuola, e venni raggiunta da Yoongi non appena varcai il cancello.

- Hey. - disse, ancora mezzo addormentato.
- Mh? Oh, cia- - dissi, girandomi verso la voce, ma mi bloccai non appena il mio sguardo incontrò la sua figura.

Più precisamente, il mio sguardo andò verso i suoi capelli.

Se prima li aveva color zucchero filato, ora li aveva di nuovo tinti di nero.

- Che c'è? Y/N? - mi chiamò lui, sventolandomi una mano davanti al viso.
- Non puoi avvertirmi quando cambi colore? - dissi io quando mi ripresi un po'.
- Perchè devo avvertirti? Mi piace vedere la tua faccia sorpresa ogni volta che cambio colore. - disse lui, trattenendo una risata.
- Ya! Non sei divertente! E poi, perchè non hai tenuto quell'azzurrino? Mi piaceva così tanto... - dissi, facendo il labbruccio.
- Hai idea di quanto sia difficile tenere quel colore? Mi ero stancato di stargli dietro, così ho preferito tornare al mio colore naturale. - disse lui, toccandosi la frangia.
- Beh, io ad essere sincera devo ancora trovare un colore che ti stia male. - dissi pensierosa.
- Uhm, interessante. - disse lui, rivolgendomi uno sguardo malizioso.

- Ehi, buongiorno. - disse una voce dietro di noi.

Quando ci girammo, trovammo Jimin che ci salutava.

- Oh, Yoongi, hai cambiato colore di capelli? - chiese, appena ci raggiunse.
- Beh, anche tu l'hai cambiato. Ora non posso più chiamarti "testa rosa". - disse Yoongi con un ghigno.
- "Testa... YA! - disse Jimin, gonfiando le guance.

Infatti, una settimana prima, Jimin aveva tinto la sua testolina rosa, facendola color caramello, e aveva anche accorciato i capelli.

- Wow, c'è in giro qualcosa per caso in questi giorni? Insomma, tutti a cambiarsi colore di capelli... - disse Jimin pensando ad alta voce.
- Perchè? Chi altro ha cambiato colore di capelli? - chiesi curiosa, avendo intuito che Jimin con quella frase, si stava riferendo a qualcuno di particolare, e che non si trattava ne di lui, ne di Yoongi.
- Come? Oh, nulla, pensavo ad alta voce. - disse Jimin, guardando altrove.
- Non sei bravo a mentire Jiminnie. - disse Yoongi, con un ghigno.
- Cos-? - disse Jimin, spalancando gli occhi per il modo in cui Yoongi l'aveva chiamato.

In quel momento suonò la campana, quindi ci salutammo.

Appena entrata in classe, vidi Yuna circondata dalle sue amichette, che si stava pavoneggiando parlando di chissà cosa, e che si zittì appena il suo sguardo incontrò il mio.

- Oh, Y/N. Oggi non viene Jungkook? - chiese, trattenendo una risata.
- E io che ne sò scusa? - risposi, un po' annoiata, andando verso il mio banco.
- Come non lo sai? Venivate sempre insieme prima, mentre adesso sono mesi che venite ad orari diversi. E poi se non ricordo male, non eri stata proprio tu a dire che abitavate insieme? Vi siete separati forse? - chiese, venendo verso di me, e fronteggiandomi quando arrivò al mio banco.
- Che vuoi da me? Non hai ancora capito che a Jungkook non interessi minimamente? L'unico modo che hai per avvicinarlo è usare stupidi mezzucci come l'afrodisiaco che ti aveva dato Taehyung, e non ha funzionato molto nemmeno quello mi sembra. - dissi avvicinandomi a lei, guardandola direttamente negli occhi mentre parlavo.
- Cos-? Come fai a... ? - disse lei, sorpresa.
- Come faccio a saperlo? Me lo ha detto Taehyung stesso quando mi ha detto le sue vere intenzioni verso di me. Non te l'ha detto? - risposi con tono freddo.

Lei rimase a guardarmi per qualche secondo, non sapendo cosa dire, ma poi si riprese.

- Beh, anche se ho usato uno stupido mezzuccio, quel giorno mi sono divertita molto con Jungkook. Dovevi sentire come gemeva mentre lo toccavo, e se non fosse arrivato Jimin, gli avrei... - disse con tono malizioso, ma si bloccò.

Infatti, mentre parlava in quel modo, mi aveva fatto innervosire, talmente tanto che la mia mano era andata a schiantarsi sulla sua guancia, e non ero stata per niente delicata nel farlo.

- Non t'azzardare mai più a parlare così di Jungkook! - dissi a denti stretti.
- Come... ti permetti? - rispose lei tenendosi la guancia, mentre i suoi occhi iniziarono ad inumidirsi.
- Jungkook non è un oggetto con cui puoi farci quello che vuoi. Vatti a cercare un altro ragazzo, magari uno a cui piacciono le smorfiosette in cerca di attenzioni come te. - dissi, per poi prendere la mia cartella ed uscire dall'aula.

Fortunatamente, non era ancora arrivato il professore, ed io non avevo intenzione di stare in classe ancora.

Ero nervosa, anche se mi sentivo soddisfatta di aver risposto in quel modo a Yuna.

Andai nella classe che restava sempre vuota, quella in cui il primo giorno dopo le vacanze, Jungkook ed io ci eravamo baciati, e mi aveva detto che nostro padre gli aveva sequestrato il telefono.

Mi chiesi se quel giorno l'avrei visto, dato che quando uscii dalla classe, lui non era ancora arrivato, poi presi il mio quaderno dei disegni, iniziando a schizzare qualcosa.



PoV Jungkook


Quel giorno decisi di non andare a scuola.
Mio padre era dovuto andare a lavoro più presto del solito, e dato che sarebbe tornato solo quella sera, non avrebbe mai saputo che io sarei rimasto a casa.

Mi alzai per fare colazione, e poi mi diressi verso la piccola serra in giardino.

Appena entrai, mi diressi subito verso il piccolo spazio dove stavo facendo crescere i miei fiori.

Ovviamente, li avevo presi da trapiantare, non come semi, altrimenti non sarebbero cresciuti in tempo.

Sapevo che questo weekend mamma e Y/N sarebbero venute da noi, e sapevo anche benissimo che proprio quel giorno sarebbe stato il suo compleanno.

Non avevo idea di che cosa volesse parlare nostro padre, e del perchè avesse scelto proprio quel giorno in particolare per dirlo, ma speravo solo che non fosse nulla di male.

Se riguardava sia me che Y/N però, avevo un brutto presentimento.

Poteva allontanarci ancora in qualche modo?

Durante quei mesi in cui ci trasferimmo in quella casa, provò a farmi conoscere qualche ragazza, per lo più le figlie dei suoi colleghi, ma a me non interessava nessuna di loro, infatti non passavo con loro più di qualche secondo.

Sapevo che lo faceva per farmi dimenticare Y/N, ma io non ci sarei mai riuscito.

Non volevo riuscirci.

Y/N era tutto quello che volevo, e non averla più vicino a me, era la cosa più brutta che mi potesse capitare, e nessuno, nessuna ragazza, sarebbe riuscita a rimpiazzarla.

Guardai quei fiori, sfiorandoli delicatamente.

- Spero solo che le piacciano. - sussurrai, per poi sospirare.

Rimasi per un po' lì, davanti a quei fiori, sperando che quel weekend non sarebbe successa l'ennesima tragedia.

Non sopportavo più questa situazione, ma più pensavo ad un modo per cambiarla, meno idee avevo.

L'unica cosa positiva, se così si poteva definire, era che mio padre sembrava essersi calmato, o almeno, non rispondeva più in modo brusco come prima.

Dopo un po' mi alzai, decidendo di tornare in camera, e concentrarmi su qualcosa.

Avevo deciso che nemmeno il giorno seguente sarei andato a scuola, e che Y/N l'avrei vista direttamente quel weekend.



PoV You


Quando suonò la campana dell'intervallo, mi diressi da Yoongi, che si sorprese quando mi vide con la cartella sulle spalle.

- Ehi, è successo qualcosa? - mi disse quando fui vicino a lui.
- Niente, solo... beh oggi non sono stata in classe, e non ci torno nemmeno dopo. - dissi, ancora un po' nervosa.

In quelle ore mi ero calmata, ma non completamente.

Quando arrivammo al nostro solito posto, raccontai a Yoongi del confronto avuto con Yuna, e lui mi guardò sorpreso.

- Credo che non ti farò mai innervosire nemmeno per sbaglio. - disse quando finii di parlare.
- YA! - dissi, dandogli una piccola pacca sulla spalla.
- Che c'è? È la prima volta che le rispondi. Di solito ignori tutti e te ne stai tutta zitta. - disse lui.
- Beh, non potevo starmene zitta in quel momento. - dissi, gonfiando le guance.
- Non sto dicendo che hai sbagliato. Sono solo sorpreso. - si giustificò lui.

- A proposito, Jungkook? - disse dopo qualche minuto.
- Non lo sò, prima che uscissi dalla classe non l'ho visto. - dissi, abbassando lo sguardo.
- Certo che tuo padre è davvero insopportabile. - disse lui un po' irritato. - Eppure non mi era mai sembrato così. -
- Già, ma quando si tratta di qualcosa che tocca il suo orgoglio, diventa come un'altra persona. - risposi.

Passammo il resto dell'intervallo ad ascoltare musica, e prima di separarci...

- Domenica vieni a casa mia? - mi chiese mentre tornavamo in classe.
- Non posso. Mio padre vuole dire una cosa importante su me e Jungkook, quindi vuole che andiamo da lui. - dissi, un po' nervosa.
- Vuole dividervi ancora? -
- Perchè? C'è ancora un altro modo per dividerci più di quanto siamo già ora? - risposi, girando la testa dall'altra parte.
- Non volevo dire questo... Scusa. - disse, abbassando lo sguardo.
- No, ho sbagliato io. Questa situazione mi fa innervosire troppo. - dissi, girandomi verso di lui.
- Qualunque cosa succeda, chiamami, ok? - mi disse scompigliandomi i capelli, per poi entrare nella sua classe.

Io gli risposi con un cenno della testa, poi tornai nell'aula vuota dove avevo passato la mattina.


Tornata a casa, il mio unico pensiero era quello di cosa avrebbe dovuto dirci nostro padre quel weekend.

Avevo paura, e per qualche motivo, ero anche nervosa all'idea di rivedere Jungkook.
Nonostante lo potessi vedere tutti i giorni a scuola, non riuscivo a spiegarmi il nervosismo che mi assalì in quel momento.



Sabato passò più velocemente di quel che pensavo, e la domenica mattina mi svegliai un po' intontita.

Scesi al piano di sotto ancora addormentata e arrivata in cucina, vidi mia madre già vestita.

La cosa strana però, era che era vestita in modo elegante, come se si fosse messa in tiro per chissà quale occasione.

- Oh, Y/N. Ti sei appena svegliata? - mi chiese lei appena mi vide.
- Che ore sono? - dissi con la voce impastata dal sonno, dato che non avevo nemmeno controllato l'ora prima di scendere.
- È quasi mezzogiorno. Hai dormito parecchio oggi. Comunque, tuo padre verrà a prenderci tra mezz'ora, quindi sarà meglio che inizi a prepararti. - mi disse, guardandomi.
- Cosa? - la guardai sorpresa.
- Su su, vai a prepararti, non vuoi rivedere Jungkook? - mi disse, spingendomi fuori dalla cucina.
- Mamma... - dissi, non capendo il suo strano comportamento.
- E non ti azzardare a vestirti come tuo solito. Mettiti qualcosa di carino. -
- Cosa? Perchè dovrei...? - la guardai ancora più confusa.
- Beh, non farai colpo su Jungkook se ti metti la tuta, quindi metti qualcosa di carino. - disse lei in tono ammonitore, per poi farmi l'occhiolino.
- Si può sapere che ti prende oggi? - le chiesi guardandola.
- Lo scoprirai più tardi. E poi è il tuo compleanno, cerca di essere un po' carina. - disse, spingendomi ancora verso le scale.

Io tornai in camera mia, continuando a pensare allo strano comportamento di mia madre.

Perchè dovevo vestirmi "carina"?
Non dovevamo semplicemente andare a casa sua a parlare?

Che poi... come mi sarei dovuta vestire?
Gli unici vestiti che avevo erano magliette normali, pantaloni e felpe della tuta, e jeans strappati.

Insomma, niente che si potesse definire "elegante".

Guardai più volte il mio armadio, indecisa su cosa mettere, poi il mio sguardo si posò su una camicetta bianca.

Era l'unica camicia che avevo, e a confronto con il resto dei vestiti, si poteva definire "carina".
Sperai che quella andasse bene.

Così, dopo aver indossato la camicia e un paio di pantaloni di jeans strappati, mi sistemai i capelli, ancora arruffati perchè avevo dormito, e decisi di lasciarli sciolti ed ondulati, al naturale, anche se lisciai il ciuffo, e poi scesi da mia madre.

- Avrei dovuto comprarti un vestitino. - disse mia madre appena mi vide.
- Tanto non l'avrei messo comunque, lo sai. - dissi io, mentre mi infilavo le scarpe.
- Staresti benissimo invece. Peccato che sei poco femminile tu. - rispose lei.
- Scusa se non sono una bambolina tutto pizzi e merletti. - dissi io, mentre l'ansia per quello che stava per accadere iniziò ad impossessarsi di me.
- Sta tranquilla, andrà tutto bene. - disse mia madre accarezzandomi la schiena.
- Facile dirlo per te. - dissi io sottovoce.


Aspettammo l'arrivo di nostro padre, e notai che era venuto da solo, di Jungkook nessuna traccia.

- Jungkook è a casa. Ha detto che aveva una cosa da controllare, quindi non è venuto. - disse mio padre quando entrai in macchina.

Per tutto il viaggio, nessuno parlò, e quando arrivammo, rimasi a bocca aperta.

Non mi aspettavo che stessero in una villa, anche se non era grandissima.

Quando scendemmo dalla macchina, mia madre si mise a guardarsi intorno, entrando subito nella villa, mentre io venni bloccata da mio padre.

- Y/N, sò quello che stai pensando, e forse troverai questa mia richiesta molto stupida. Ma... ti chiedo solo di aspettare un po'. Prima di dirvi il motivo per cui voglio parlare con te e Jungkook, vorrei passare almeno un po' di tempo riunendo la famiglia, soprattutto, non voglio rovinare il tuo compleanno, anche se credo di averlo già fatto. Ti prometto che dopo parleremo. Va bene? - disse, e io sentii quanto la sua voce tremasse in quel momento.
- Va bene, cercherò di non risponderti. Ma non ti garantisco nulla. - dissi.

Purtroppo, io ero ancora arrabbiata con lui, quindi non riuscivo a parlargli normalmente.
In più, non sapendo il motivo per cui ci aveva fatti venire lì, non potevo stare tranquilla.

Mio padre mi guardò per qualche secondo, poi si allontanò da me, dirigendosi verso l'interno della casa.

Guidò me e mia madre verso l'uscita sul retro, ma io venni bloccata da qualcosa.

O meglio, qualcuno.

- Y/N! - disse con un filo di voce.

Siccome io stavo guardando la villa in ogni suo particolare, non stavo guardando dove stavo andando, finendo quindi addosso a mio fratello.

Rimasi a fissarlo appena il mio sguardo si posò su di lui, e spalancai gli occhi quando notai un particolare.

- Ti sei tinto i capelli. - dissi, a bassa voce.
- Hm? Oh... Non... ti piacciono? - chiese, toccandosi timidamente il ciuffo.

I suoi capelli biondo ramati, ora avevano una sfumatura sul rosso rosato, ricordavano tanto il colore di una fragola.

- No, ti stanno bene. - dissi, abbassando lo sguardo su di lui.

Risaltavano la sua pella chiara e i suoi occhi scuri.

Lui mi sorrise dolcemente, e vidi che le sue guance si colorarono leggermente.

Abbassando appena lo sguardo, vidi che era vestito come alla festa di Jimin.
Infatti, indossava una camicia bianca, i pantaloni neri, e un pezzo sottile di stoffa a circondargli il collo.

Ti faceva mancare il respiro solo guardandolo.

- Sei carina. - disse lui, così sottovoce che lo sentii a malapena.
- Cosa? - chiesi, guardandolo.
- Sei carina vestita così. E non ti avevo mai vista truccata. - disse, avvicinandosi un po' a me.

Io sentii le guance calde a quella frase.
Non mi truccavo mai, ma per quel giorno, avevo deciso di provarci, anche se avevo solo messo un filo di eyeliner e il mascara, non avevo fatto chissà che.

Jungkook si avvicinò di più a me, e posò le sue labbra sulle mie, per poi allontanarsi di poco.

- Mi sei mancata. - mi sussurrò sulle labbra, e io persi un battito.
- A-anche tu. - dissi, arrossendo.

Lui mi sorrise dolcemente, accarezzandomi la guancia.

- Y/N, Jungkook, dove siete? - sentimmo la voce di nostro padre chiamarci.
- Arriviamo. - rispose Jungkook, un po' irritato.

Mi prese per mano e mi guidò fino al tavolo che si trovava in giardino, dove mio padre aveva preparato il pranzo.

Mangiammo nel silenzio più totale, io seduta vicino a Jungkook.

Mi chiesi quando si sarebbe deciso a parlare mio padre, ma proprio poco dopo aver finito di mangiare...

- Y/N. - disse.

Io mi girai a guardarlo, aspettando che parlasse.

- Devo chiederti scusa. Sò che quello che ho fatto è imperdonabile, che sono stato un pessimo padre e ho fatto le scelte sbagliate. Sai quanto io sia legato a cose come l'orgoglio e l'onore della famiglia, e a quanto non sopporti che succeda qualcosa che non dovrebbe succedere al suo interno, per questo non ho accettato la relazione tra te e Jungkook, proprio perchè siete fratelli. Quando l'avevamo portato qui all'inizio di quest'anno scolastico, sapevo già che lui non ti vedesse come una semplice sorella, ma una parte di me sperava che tu non lo vedessi allo stesso modo, e sapendo quanto a te mancasse, volevo provare a riunire la famiglia. Certo, il modo in cui io e vostra madre vi abbiamo detto che non eravate cugini, probabilmente è stato il più sbagliato, infatti solo quello vi aveva allontanato già da noi, non facendoci parlare per mesi. Lasciami finire. - disse, l'ultima frase riferita a Jungkook, che stava per dire qualcosa. - Non sò spiegarti il motivo, ma vedere i miei figli, i miei unici figli, così attaccati tra loro, mi faceva un po' innervosire, forse per il fatto che se qualcuno al di fuori della famiglia lo avesse scoperto, avrebbero iniziato a criticarci, e dire che non vi avevamo cresciuti bene, nel modo giusto. Per questo decisi di dividervi di nuovo, anche se sapevo già che facendolo, sarei andato contro entrambi, e anche contro mia moglie, perchè era la scelta sbagliata da prendere. Avrei dovuto lasciarvi vivere come volete, insieme, e invece, vi stavo separando di nuovo, e non solo tra voi due, ma anche voi da me. Sò che non posso essere perdonato facilmente dopo quello che ho fatto, ma ti chiedo solo di non odiarmi. Posso accettare il fatto di non essere più un buon padre per te, ma non voglio essere odiato. Ho capito i miei sbagli, e sò che è troppo tardi, ma voglio comunque cercare di rimediare. Non pretendo che torniamo la famiglia di prima. In questi mesi che vi ho tenuti divisi, ho notato quanto Jungkook tenesse a te, e ho capito quanto tu sia importante per lui, e quanto lui lo sia per te. Invece di seguire i miei principi, avrei dovuto ascoltare di più i miei figli. Perdonami. -

Dopo le sue parole, si creò un silenzio tombale tra di noi.
Nessuno disse nulla.

Il mio sguardo era puntato su di lui, ripensando alle parole che aveva appena detto.

Io ero preparata ad un altro suo sfogo, un'altra sua decisione di allontanarmi da Jungkook.

Ma non ero preparata minimamente a questo.

Quelle parole mi avevano lasciato spiazzata, senza parole.
Non sapevo nemmeno come rispondere.

Quindi... potevo stare con Jungkook senza problemi adesso?
E lui non si sarebbe più opposto?

Se tutto quello che aveva detto era un sogno, non volevo essere minimamente svegliata.

Mio padre alzò lo sguardo su di me dopo qualche minuto.

- Non... dici nulla? - mi chiese, titubante.
- Non credo che ti perdonerò tanto facilmente. - dissi, alzandomi dal tavolo, e vidi Jungkook fare lo stesso.
- Lo sò. Ne sono consapevole. - disse lui, abbassando lo sguardo.
- Ma... - continuai.
- Ma...? - disse, guardandomi di nuovo.
- Grazie... - dissi, la voce quasi un sussurro.

Nostro padre mi guardò sorpreso a quella parola, e non seppe cosa rispondere.

- Volete già tornare a casa, o aspettate questa sera? - chiese mia madre.
- Possiamo già tornare? - chiesi io, sorpresa.
- No, torniamo stasera. - disse Jungkook, afferrandomi la mano e allontanandosi dal tavolo.
- Tornate qui per l'ora di cena allora! - disse mia madre, prima che io e Jungkook rientrammo nella villa.


Io continuai a guardare la schiena di mio fratello che si trovava davanti a me, lasciandomi trascinare chissà dove.

Salimmo al piano superiore, e quando entrammo in una stanza, capii che si trattava della sua camera da letto.
Non potei vedere molto però, perchè non appena entrammo, Jungkook chiuse la porta, facendomi appoggiare contro di essa con la schiena, e prima che potessi dire qualsiasi cosa, mi ritrovai le sue labbra sulle mie.

Iniziò ad assaggiarle e leccarle, per poi fare pressione sul mio labbro inferiore, chiedendo di approfondire il bacio.
Io lo lasciai fare, e sentii il suo corpo premere contro il mio, schiacciandomi tra lui e la porta dietro di me.

Continuammo a baciarci finchè non ci mancò l'ossigeno, poi lui si staccò quel tanto che bastava a guardarmi negli occhi.

- Mi mancavano le tue labbra. - disse con un tono talmente basso che mi fece venire i brividi.
- S-solo quelle? - chiesi, mentre sentivo il viso in fiamme.
- Certo. - disse lui, sorridendo maliziosamente.

Io lo guardai spalancando gli occhi.

- Scherzavo. Mi sei mancata tu, stupida. - sussurrò al mio orecchio, per poi mordicchiarlo.

Quel gesto mi fece scappare un gemito, che bloccai subito mordendomi il labbro inferiore.

- Sei così sensibile? - chiese lui, sempre con quel sorriso malizioso.

Io gonfiai le guance, imbronciata, e lui sorrise, per poi mordermi piano una guancia.

- Che vuoi fare fino all'ora di cena? - mi chiese lui qualche secondo dopo.

Io ci pensai un attimo, non sapendo davvero che fare.
Poi, mi venne in mente una cosa.

- Perchè non volevi che tornassimo subito a casa? - gli chiesi, pensando a come aveva risposto poco prima a nostra madre.
- C'è una cosa che devo mostrarti, e non posso farlo se torniamo adesso. - disse lui, guardandomi dritto negli occhi.
- Cos'è? - chiesi, incuriosita.
- Mh... volevo aspettare ancora un po', ma... - disse, sospirando. - Se fai quell'espressione però non riuscirò a nasconderlo per molto. - disse, inarcando un lato delle labbra.
- A nascondere cosa? - chiesi ancora, facendo gli occhi dolci.
- Vieni, ti faccio vedere. - disse lui, afferrandomi di nuovo la mano e uscendo dalla camera.

Mi guidò di nuovo al piano di sotto, e uscì sul giardino sul retro, dove poco prima avevamo pranzato.

Non si fermò però al tavolo, ma si diresse verso un angolo specifico di quel giardino dove, solo quando fummo abbastanza vicini, notai una piccola serra.

I nostri genitori non erano più in giardino, e mi chiesi dove fossero.

Jungkook entrò nella serra, guidandomi, e si fermò solo quando raggiunse la fine.

- Non sono un granchè, ma spero ti piacciano comunque. - disse lui, scompigliando leggermente i suoi capelli, imbarazzato.

Io guardai il punto che stava fissando, e quando vidi a cosa si stava riferendo con quella frase, spalancai gli occhi.

- Buon Compleanno, Y/N. - disse lui, quasi sussurrando.

Io avevo lo sguardo puntato su quei fiori.

Erano solo tre, ma erano le rose più belle che avessi mai visto.
Non erano rose comuni però, infatti, erano rose blu, le mie preferite.

Sapevo che quel tipo di fiore era introvabile, almeno in natura, infatti le rose blu sono in realtà rose bianche colorate artificialmente, per questo quel particolare fiore, assume più significati.

Può significare sia cose brutte, che cose belle, ma dipende anche da chi le regala e con quale scopo.

Chi riceve le rose blu, solitamente viene considerato "unico", "speciale", ed "inimitabile", proprio perchè questo particolare colore non si può trovare in natura, quindi è "raro".

- Sono stupende. - dissi con un filo di voce, chinandomi per guardarle meglio.
- Quando torniamo a casa posso prenderle, così puoi metterle nella tua camera. - disse Jungkook, chinandosi vicino a me.
- Sei sicuro? Non... - dissi, ma venni interrotta.
- Queste rose le ho piantate io, sono mie. Anzi, adesso sono tue. - disse lui, appoggiando un dito sulle mie labbra per zittirmi.

Io arrossii completamente, e lui si avvicinò, posando le sue labbra sulle mie dopo aver spostato il dito da esse.
Mi diede qualche bacio a stampo, e poi si staccò, guardandomi dolcemente.

Dopo qualche minuto, tornammo nella sua camera, e parlammo un po' di quello che avevamo fatto in quei mesi che eravamo stati divisi, e potevamo vederci solo a scuola.

- Papà ti ha ridato il telefono? - gli chiesi.
- Sì, questa mattina prima di venirvi a prendere. -
- Ma perchè siamo vestiti eleganti? Mamma stamattina continuava a dirmi di mettere qualcosa di carino. - chiesi ancora.

Dopotutto, non eravamo usciti, quindi che bisogno c'era?

- Stasera papà vuole portarci in un ristorante per il tuo compleanno, anche perchè ha ricevuto una promozione a lavoro, quindi vuole festeggiare. - spiegò Jungkook, sorridendo.
- Oh... -
- Mi sarebbe piaciuto vederti con un vestitino però... - mi sussurrò all'orecchio, mordendolo leggermente.
- Lo sai che non metto vestitini. - dissi, guardandolo.
- Sì, ma... potrei sempre costringerti. - disse lui in tono malizioso.


Restammo a parlare fino all'ora di cena, quando nostra madre ci chiamò dal piano inferiore.

Andammo al ristorante, e l'aria tra di noi era decisamente meno tesa di quella mattina.

Ovviamente non avrei perdonato subito mio padre, ma sapendo che lui aveva capito i suoi errori, non volevo in alcun modo tornare a discutere con lui.

La cena finì, ed io mi sentii tremendamente in imbarazzo quando un cameriere ci portò la torta che i nostri genitori avevano preso per il mio compleanno.


Quando tornammo a casa, mamma e papà ci dissero che loro sarebbero stati ancora in giro, per festeggiare la promozione di nostro padre, e così noi due restammo da soli.

Appena entrai in casa, mi tolsi le scarpe, per poi portare al piano di sopra, in camera mia, le tre rose che mi aveva regalato Jungkook.

Lui mi seguì silenziosamente, e mi guardò mentre sistemavo le rose.

- Ti piacciono davvero tanto. - disse, avvicinandosi a me.
- Sono stupende. Come hai fatto a...? - chiesi, guardandolo.
- Da piccola le adoravi, e impazzivi ogni volta che mamma te ne portava a casa una, anche se quella era finta così non rischiava di rovinarsi. Ho chiesto aiuto a Jimin per trovarle, dato che avevo cercato in internet e mi diceva che naturali non esistono. Siamo andati da un fiorista, che ci ha spiegato di usare rose bianche e colorarle, e mi ha dato anche il colorante da usare. Ormai è circa un mese che me ne sto prendendo cura, volevo che fossero perfette per quando le avrei date a te- - disse, ma non riuscì a continuare.

Infatti, alle sue parole, io ero avvampata completamente, e mi ero avvicinata a lui, baciandolo.

Per me, quello era l'unico modo per ringraziarlo davvero di quel regalo.

Lui si sorprese un po' dal mio gesto improvviso, ma poi rispose al bacio, iniziando ad approfondirlo.

- Grazie. - dissi, quando ci staccammo per riprendere fiato.

Lui mi sorrise dolcemente, per poi ricominciare a baciarmi.

Mentre ci stavamo baciando, mi strinse forte a lui, mentre io portai le mie mani tra i suoi capelli, tirandoli a volte.

Jungkook fece scorrere le sue mani sul mio corpo, accarezzandomi, per poi sollevarmi dalle cosce, facendomi circondare i suoi fianchi con le gambe.

Io sentivo le guance in fiamme in quel momento, ma non volevo in nessun modo e per nessuna ragione fermarlo.

Iniziò a camminare, facendomi poi posare la schiena su qualcosa di morbido, salendomi sopra, senza mai staccarsi da me.

Quando ci mancò di nuovo l'aria, ci staccammo leggermente, e dopo avermi guardato per qualche secondo, si abbassò, iniziando a lasciarmi una scia bagnata sul collo.

- Jung- - dissi, lasciandomi scappare un gemito quando iniziò a farmi un succhiotto alla base del collo.

Lui continuò a succhiare quel punto preciso, mentre le sue mani vagavano sul mio corpo, iniziando poi a sbottonare la mia camicia.

- Vuoi che mi fermo? - mi chiese, alzando lo sguardo su di me.

Io lo guardai qualche secondo, non sapendo come rispondere.
Sapevo dove saremmo finiti se avessimo continuato e... non volevo assolutamente fermarlo.


Il mattino seguente, venni svegliata dalla luce del sole che colpì direttamente il mio viso.
Mugugnai leggermente irritata, finchè la mia attenzione non finì su qualcos'altro.

Infatti, il mio sguardo cadde sulla persona addormentata al mio fianco.

Guardai il suo viso, mentre sentii il mio andare a fuoco nel momento in cui mi tornò in mente quello che avevamo fatto quella notte.

Ancora non ci credevo che fosse successo davvero.

- Mh... -

Jungkook iniziò ad aprire gli occhi, mugugnando ancora mezzo addormentato.

- Buongiorno. - disse guardandomi, per poi sorridere.
- B-buongiorno. - risposi, ancora rossa in viso.

Lui mi guardò per qualche secondo, poi mi tirò a sè e mi strinse forte a lui, posando le sue labbra sulle mie.

- Ora posso baciarti quando voglio. - sussurrò quando si staccò.

Io arrossii a quelle parole, ma poi posai a mia volta le mie labbra sulle sue.

Entrambi eravamo ancora senza vestiti addosso, e questo mi faceva sentire tremendamente in imbarazzo, soprattutto perchè Jungkook continuava a stringermi a lui.

- Dovremmo andare a scuola. - dissi io, guardando l'ora sulla sveglia.
- Sai benissimo come rovinare l'atmosfera, lo sai? - disse lui, ancora assonnato.
- Ma... -
- Oggi non ci muoviamo da questo letto. Non ho nessuna intenzione di alzarmi. - disse lui in tono infantile, gonfiando leggermente le guance.
- E che vorresti fare tutto il giorno a letto? - chiesi, guardandolo.
- Le coccole con te. - disse, posando le sue labbra sul mio collo e iniziando a baciarlo dolcemente.
- J-jungkook... - dissi, lasciandomi scappare un gemito che mi fece arrossire.

Iniziò ad accarezzarmi la schiena, gesto che mi provocò dei brividi, e continuò a baciarmi, risalendo il mio collo fino alle mie labbra.

Quando ci staccammo, restammo a fissarci per qualche secondo, poi io posai di nuovo le mie labbra sulle sue.

- Jungkook... - dissi, mordendomi il labbro inferiore.
- Mh? - disse lui, guardandomi.

Io presi un profondo respiro prima di parlare.

- Ti amo. -

A quelle parole, lui spalancò gli occhi.
Io stessa ero sorpresa di avere trovato il coraggio di dirglielo.

Mi guardò per qualche secondo, per poi sorridermi.
Era il sorriso più bello che poteva rivolgermi, quello che dedicava solo a me.

- Ti amo anch'io, Y/N! -

Il mio cuore perse un battito, ma non riuscii a non sorridere.

Lui intrecciò una mano nei miei capelli, avvicinandomi di nuovo a lui, e mi baciò.

Quello che era nato come una semplice cotta infantile quando ancora eravamo piccoli, si era trasformato nel sentimento più grande che potevamo provare, e che ci avrebbe legati per sempre.



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- Angolo Autrice -


Ancora non ci credo che siamo arrivati alla fine di questa storia.
L'ho fatta durare quasi un anno, ho iniziato a pubblicarla su efp il 30/07/2017, e su Wattpad il 1/08, e oggi sarà l'ultima volta che aggiornerò questa storia.


Allora, non sò davvero che dire.
Ho voluto far ripensare un po' alla protagonista tutto quello che è successo da quando Jungkook è tornato, a tutti gli avvenimenti più importanti.
Probabilmente ne avrò mancato qualcuno, però ho cercato di mettere i più significativi.
Poi finalmente, ha risposto a Yuna, dicendole di stare lontano da Jungkook, anche perchè questo doveva ormai succedere da un po', ma non l'avevo più scritto.
Spero che il discorso del padre sia uscito bene, confesso che non era così la scena che avevo pensato, però non sapevo nemmeno come scrivere quello che avevo in mente io, e poi il padre era stato fin troppo arrabbiato, era ora di farlo calmare un po' no?


La scena della serra invece è una scena che avevo già scritto prima ancora di scrivere il primo capitolo, anche se anche quella era un po' diversa, ma ho cercato di adattarla a come è venuta fuori la storia fino ad ora.
Le rose blu sono i miei fiori preferiti, e dopo aver cercato il significato su internet, le ho trovate appropriate per questa storia, quindi ecco perchè la scelta di quel fiore.


Nel caso qualcuno si chiedesse perchè non ho scritto la loro prima volta, bloccandomi dopo pochissimo, per poi cambiare argomento, beh, il motivo è semplice, e spero di spiegarlo in modo corretto.
Allora, in questa storia, doveva esserci la loro prima volta dopo che il padre accetta la loro relazione, però, per come sono io, non riesco a scrivere scene del genere, e credo che mai lo farò, il massimo che posso fare è quello che avete letto in questa storia.
Non sò spiegarvelo, ma anche solo leggere scene del genere (perchè sì, ho letto fanfic con quel tipo di scene), mi fanno strano, e infatti, nelle storie che leggo, solitamente le leggo molto di fretta, solo perchè non vorrei che saltandole completamente, perderei pezzi importanti della storia, e quindi potete capire che se ho già difficoltà nel leggerle, se dovessi scriverle ci vorrebbe un miracolo. ^^""

E perchè non finire la storia mettendo ai personaggi i loro nuovi hair color? xD

Ringrazio tutte le persone che hanno letto questa storia, e spero vi sia piaciuta.
Ringrazio chi l'ha letta, chi l'ha messa tra le preferite/seguite/da ricordare.
Ma soprattutto, voglio fare un ringraziamento speciale alle persone che l'hanno recensita, perchè senza di loro, non sarei riuscita a continuarla probabilmente, e l'avrei lasciata incompleta.

Quindi, un ringraziamento speciale va a Angie02bts, _ MartyK _, _ ChocolateKookie_, Whitecoffee, Yerilin_Styles 01, Elisa_V, Katherine_Kookie e Deni33.
Grazie per le recensioni che mi avete lasciato, mi sono state di enorme supporto per continuare a scrivere e non farvi aspettare troppo con gli aggiornamenti (anche se a volte non ho proprio rispettato le date degli aggiornamenti)!

Grazie davvero di cuore per aver letto questa storia.


Per ora credo che prenderò una piccola pausa, anche perchè per colpa del lavoro, ultimamente sono più stanca del solito, soprattutto a livello mentale, quindi non riuscirei a partorire nulla di sensato.
Vi avviso però che ho già altre idee per altre storie, quindi non resterò inattiva.


Solo su Wattpad, sto pubblicando una storia su Leo dei Vixx, inspirata ad un manga che mi piace moltissimo, anche se per ora, dato che volevo prima finire questa, ho messo solo i primi due capitoli, quindi darò precedenza a quella storia.

Ho già però altre idee con Jungkook protagonista, e alcune di quelle sono one shot, quindi potrei riuscire a scriverle molto presto.

Non sò che altro dire, tra un po' l'angolo autrice diventarà più lungo del capitolo se scrivo ancora.

Vi ringrazio ancora una volta, non smetterò mai di esservi grata per aver letto questa storia.

Quindi...

Alla prossima storia. <3

   
 
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