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Autore: Mav95    01/07/2018    0 recensioni
~Samantha o Sam come preferisce essere chiamata, è un'ignota, lo scarto di una società divisa in caste a cui lei non appartiene. Vive la sua vita normalmente quando per colpa di una strana pietra rossa la sua vita sarà capultata in mezzo a principi, draghi e leggende.~
Questa è la mia prima storia fantasy! Spero vi piaccia, parla di amore avventure e segreti. Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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È questo l'ultimo urlo che sento dal fondo della piazza gremita di gente, dopodiché tutti incominciano a tornare alle proprie faccende con un'espressione ancora più nera del solito.

 Rēhos , la cara vecchia città del nulla, solo un ammasso di case in mezzo alle montagne.  Da qui posso vedere l'ultimo Ignoto che viene scortato dai Cani e trasportato nella sua nuova vita.

 

Quanto lo invidio.

 

In questo paese siamo tutti Ignoti, in semplici parole lo scarto della società, siamo coloro che vengono esiliati perché nati senza Il Marchio.

 

Mi chiamo Sam, e ho più o meno 19 anni, non conosco esattamente il mio giorno di nascita , ma dovrebbe essere in questo periodo.

 

Se mi guardassi allo specchio vedrei la solita zazzera castana in testa , occhi blu e un piccolo neo sopra l'occhio sinistro , ma forse non riuscire a riconoscermi visto che da fuori sembro un ragazzo , o almeno quella è la mia intenzione , ma in realtà sono una ragazza, infatti il mio vero nome sarebbe Samantha, ma preferisco di gran lunga Sam. 

 

Più che altro qui le ragazze sono sempre prese di mira e spesso hanno l'indipendenza di un moscerino, quindi crescendo ho deciso di fingermi ragazzo, lo sono sempre sembrata per colpa dei capelli corti e il mio spirito battagliero e in ogni caso la mia aspirazione non è né figliare come un coniglio né trovare un marito , anche perché da queste parti se scartiamo gli anziani e quelli già occupati , rimangono veramente in pochi.

 

Vivo a Rēhos da quando avevo 5 anni o giù di lì, ma questo solo perché sono un'Ignota.

Questo paesello rappresenta solo una piccolissima parte del nostro Regno di Tàrasal , qui la società è divisa in 5 grandi Caste ed è sempre stato cosi da decenni, come se non si fossero ancora accorti di questo sistema malato.

 

Le Caste sono dei gruppi di persone specializzate in determinate mansioni, il 99% della popolazione nasce con un Marchio, questo segno indicherà a quale Casta apparterrai per il resto della vita. 

 

Ognuna di esse ha un ruolo nella vita comune, i Guardiani sono coloro che utilizzano la magia, possono essere dei Guardiani Curativi se si occupano della salute del popolo e quindi se sono specializzati nella magia medica, altrimenti sono Guardiani Scelti , che usano la magia per migliorare lo stile di vita e per creare sempre nuove invenzioni per il paese come le gocce di luce che usiamo in tutte le case come sostituzione alle candele .

 

La seconda Casta sono i Sorveglianti, sono coloro che mantengono l'ordine e che sono sempre dalla parte della legge o del più ricco, per questo vengono anche chiamati i Cani, perché sanno solo obbedire agli ordini, si trovano un po' ovunque sia nei bassifondi ( cioè qui) sia nelle case dei nobili. 

Essi sono gestiti dal Generale , che decide chi fa cosa, non so neanche il suo nome ma dicono non sia un simpaticone.

 

La terza invece sono i Comuni, sono la maggior parte della popolazione, sono i lavoratori che mandano avanti questo paese, dai mercanti fino ai pescatori,dai cuochi ai giardinieri.

 

Poi ovviamente abbiamo i Reali, coloro che guidano tutta la baracca , sono tutti personaggi carismatici e con la giustizia impiantata nel DNA, e soprattutto sono tutti uomini(della serie poco maschilismo) , ma è sempre stato così, mai una donna è nata col marchio Reale, le regine passate lo sono sono diventate solo per matrimonio con uno di essi o ancora più spesso esse erano principesse o nobili venute da paesi confinanti. 

 

La Casta Reale adesso è quella dei Carister, sono famosi solo per il figlio maggiore , nato con il marchio più raro di tutti, quello del domatore di draghi.

Spesso e volentieri si sente parlare delle sue imprese e della sua beltà, ma io non me la bevo. 

 

Poi ci siamo noi , gli Ignoti, come detto prima non siamo ben visti dalle altre Caste . Siamo coloro che dopo 5 anni di vita non hanno manifestato nessun Marchio. E quindi come la spazzatura che nascondi sotto il tappeto, noi siano stati buttati in questo posto in capo al mondo.

 

Oggi come ogni 3 mesi , i Cani vengono a cercare Ignoti che hanno mostrato il loro Marchio tardivamente, e come ogni volta, non sono io. 

Il Marchio è un simbolo o una caratteristica che si ha dalla nascita, nei Guardiano per esempio è una voglia scura a forma di stella all'altezza del cuore. 

Ho sempre sperato vederla spuntare ma ahimè non è mai successo.

 

Con un sospiro mi giro e torno alla negozietto  in cui lavoro e in cui vivo.

È un piccolo locale che vende un po' di tutto, da piccole ampolle con creme e olii curativi a base di erbe , fino oggetti per la casa, ma la specialità sono bastoni e utensili in legno ritagliati a mano.

Appena entro sento il tintinnio del campanellino attaccato alla porta che annuncia il mio arrivo.

 

<< Sam , sei tu cara? >>

 

<< Si Alby, sono io! Scusa se ho fatto tardi ma volevo vedere il Ripescaggio, hai avuto molto da fare ? >> rispondo io

 

<< No no, tranquilla non è venuto nessuno , erano tutti in piazza come te a vedere la cerimonia, vieni a vedere , ho un regalo per te >>

 

Mi addentro nel negozio e lo vedo accucciato su uno sgabello a intagliare un lungo bastone di quercia, con un drago attorcigliato su di esso.

 

<< Alby! E questa meraviglia che cos'è? >>

 

<< Sono contento che ti piaccia. Vedi Sam ci ho pensato, ormai hai 19 anni e in tutti questi anni hai lavorato sodo e mi hai aiutato tanto, questo è solo un pensiero di un povero vecchio per ringraziarti e per farti gli auguri di buon compleanno anche se in ritardo , avvicinati, l'ho finito proprio ora  >>

 

Mi passa il bastone e lo osservo con cura, i dettagli del drago , con due piccoli pietre nere al posto degli occhi che risplendono alla luce della lampada, accarezzo la superficie liscia e sento una piccola incavatura , guardo e leggo il mio nome scritto con una piccola calligrafia.

Subito mi commuovo a vedere con quanta cura e con quanto amore abbia definito questo capolavoro.

 

Alby è sempre stato un artista con il legno, ed è sempre stato una figura paterna per me;

è un guardiano curativo , anche se ormai cieco e troppo vecchio per esercitare la sua funzione, vive qui credo da 50 o 60 anni, fu trasferito qui da giovane ed non si è più spostato, fin da piccola mi ha preso sotto la sua ala protettiva e mi ha cresciuta con tutto l'affetto che aveva. 

 

È stato lui a farmi diventare quella che sono oggi, mi ha insegnato tutto, da come intagliare un pezzo di legno fino a riconoscere le varie piante curative e commestibili.

 

<< È un regalo bellissimo, grazie mille ,non dovevi . Mi hai già dato una casa e questo non potrò ripagartelo mai. >>

 

<< Non preoccuparti tesoro l'ho fatto con piacere, che ne dici se per oggi chiudiamo prima e andiamo a raccogliere qualche  Calendula? Ormai dovrebbe essere stagione no? >>

 

<< Alby! Lo sai benissimo che non possiamo chiudere oggi, ci sono più Cani del solito e faranno sicuramente un'ispezione. Sanno essere fastidiosi quando vogliono. >>

 

<< Peccato, oggi volevo fare qualche vasetto di crema contro i morsi di Spilli, beh, lo farò domani >>

 

Guardo fuori dalla finestra il sole ancora alto e lontano dal tramontare, poi mi volto e vedo gli occhi bianchi del mio tutore abbassarsi per la delusione, e non posso fare a meno di sbuffare e dargliela vinta.

 

<< Ok ok, ci vado, però stasera voglio una bella tazza di zuppa di rapa fumante >> dico sorridendo.

 

<< Sarà bollente!>>risponde Alby con il suo solito sorrisetto compiaciuto <>

 

<< "Cosa possa nascondere" , si lo so tranquillo, sarò di ritorno per la cena. >>

 

Gli stampo un bacio sulla fronte , prendo la mia mantella e il bastone nuovo di zecca ed esco fuori , seguendo la strada principale verso il confine del paese, pregustandomi la mia bella zuppa. 

 

Dopo 10-15 minuti di cammino riesco a intravedere il confine con il bosco Bruno, le case si sono fatte sempre più rade, fino a scomparire, la strada è diventata un sottile sentiero che si estingue dopo pochi passi. 

Ed ecco che mi trovo davanti una distesa di erba con i profumi della primavera che inondano l'aria rendendola magica.

 

Arrivare fin qui ipoteticamente è proibito per tutti gli abitanti del paese  , ma per  l'unico Guardiano medico che utilizza le erbe mediche ogni tanto chiudono un occhio. 

Anche se negli ultimi anni vengo solo io, sia per piacere personale sia per evitare inutili sforzi al mio tutore.

 

Nel tempo ho compreso che i Cani te la fanno passare liscia solo se ti becca quello giusto, Dio solo sa quante botte mi sono presa quando sono stata scoperta dal Sorvegliante sbagliato, ma essendo in pochi ad abitare a Rēhos questo non succede troppo spesso.

 

 

Mi guardo intorno cercando i famosi fiori gialli che mi hanno portata qui, ma non ne vedo.

 

Sbuffo, ogni anno la stessa storia, stupide piante annuali, sempre a crescere in un posto diverso e ovviamente a mille chilometri di distanza dal posto precedente.

Anche se devo ammettere che ciò non mi dispiace più di tanto, adoro venire qui e camminare in mezzo a tutto questi verde, qui mi fa sentire libera di essere me stessa, di essere Sam, non una qualsiasi Ignota strappata paese natio.

 

Incomincio a camminare e osservo le varie piante, raccolgo qualche tubero e qualche radice utile per alcuni olii, poi alzo lo sguardo ed eccolo là, un piccolo fiore giallo che però si distingue dai suoi vicini verdi .

 

Mi avvicino e lo raccolgo, Alby non sbaglia proprio mai, sarà fiorito da un giorno non di più. 

 

Lo raccolgo e lo metto nella piccola tasca della mantella,  ne cerco altri e guardando il bosco vedo all'interno una piccola radura in cui batte il sole che illumina una distesa di Calendule fiorite, dalle sfumature più chiare fino ad un arancione pastello, rimango estasiata, non ne avevo mai viste così tante.

 

Mi avvicino, beh, non sono poi così lontane, addentrarsi in quella boscaglia non porta mai cose buone, ma se sono soltanto pochi metri,, cosa potrà mai succedermi? 

Così prendo la mia decisione e entro nel bosco.

 

Mi accuccio subito vicino ai fiori e incomincio a raccoglierli con cura, queste meraviglie si trovano solo in questo periodo.

Sono utili per molti tipi di preparazioni quindi cerco di prenderne il più possibile.

Ad un certo punto però  vedo uno strano sbrilluccichio in mezzo alle piante, mi avvicino e noto una piccolissima pietra, di un rosso talmente intenso da sembrare sangue. 

 

Mi avvicino ancora e incomincio a toccarla con il bastone di Alby, nel bosco niente è sicuro, e tutto ciò che sembra innocente, beh, non lo è , ricordo un ragazzo che raccolse una piccola mandragola senza saperne nulla per poi essere divorato dalla pianta madre, non deve essere stato un bello spettacolo, per questo qui la prevenzione non è mai troppa.

 

La guardo attentamente, non avevo mai visto nulla di simile,  così decido di farmi coraggio e la raccolgo. 

Ma sbagliavo.

Ma mai e poi mai avrei pensato di provare un dolore così forte. 

 

Il mio sangue sembra lava che mi scioglie dall'interno, mi inginocchio senza poter fare nulla per diminuire questa straziante sensazione , non riesco nemmeno a respirare dal dolore che provo, incomincio ad ansimare alla ricerca di ossigeno  ma comunque riesco a vedere con la coda dell'occhio una piccola spirale nera che fuoriesce dalla piccola pietra e che si attorciglia su per il braccio.  

Terrorizzata cerco di togliermela ma non riesco nemmeno a sfiorarla, sembra quasi fatta di aria. 

Cotinuo a colpirmi il braccio ma il dolore continua e  poi tutto cessa all'improvviso,  inspiro tutta l'aria che non  ero riuscita a buttare nei polmoni e poi sento la pressione abbassarsi improvvisamente e lo sguardo annebbiarsi , le orecchie mi fischiano ma sento una voce chiamarmi, mi giro e faccio in tempo a vedere due perle smeraldo guardarmi per svenire come un sacco di patate.

   
 
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