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Autore: hermioner    01/07/2018    0 recensioni
Heather è terribilmente irritabile e incredibilmente logorroica. E' la fiera proprietaria di un alano nero di nome Bubble ed è la sorella di quel ''microcefalo vanitoso'' conosciuto dai più come Robert Downey Jr.
La vita della piccola di casa Downey è però destinata a cambiare quando incrocerà lo sguardo con due profondi occhi dello stesso colore dell'oceano in tempesta.
Riuscirà il pluripremiato e famoso attore Chris Evans a fare breccia nel cinico cuore della nostra sarcastica protagonista?
Sta a voi scoprirlo,
Buona Lettura
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Evans, Nuovo personaggio, Robert Downey Jr.
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Uno
 



 

Afferrò la valigia nera rigida dal nastro trasportatore e la appoggiò ai suoi piedi per poi dirigersi verso le porte scorrevoli in vetro opaco. Le oltrepassò e si guardò intorno, cercando una faccia conosciuta fra la folla, rendendosi successivamente conto che, come al solito, si era scordato del suo arrivo.
Scosse la testa leggermente, sospirando e uscendo nel caos del traffico di Los Angeles, lo smog e l’odore della grande città la colpirono facendole storcere il naso, irritata.
Si era di nuovo scordato di lei, per la terza volta.
La sua giornata non era iniziata nel migliore dei modi: la sveglia non aveva suonato e quando si era svegliata e si era resa conto di che ore fossero, si era scapicollata fuori dal letto, scivolando su uno dei giochi di Bubble rischiando di rompersi l’osso del collo e procurandosi un grosso livido sul didietro. Aveva dovuto terminare di fare la valigia velocemente e non aveva fatto colazione. Il  viaggio, invece, lo aveva passato accanto ad un signore di mezza età che, dormendo, le aveva tirato un colpo su una spalla.
Ora si ritrovava ad essere affamata ma senza la minima voglia di fermarsi a mangiare e con due grandi lividi.

- E mio fratello si scorda di vermi a prendermi. Cos’altro può succedere oggi?- borbottò sistemandosi il cappello dalla falda larga sui capelli scuri. Ispezionò la strada individuando un taxi parcheggiato a pochi metri e si avviò verso il conducente che prontamente la aiutò a sistemare le valige nel portabagagli. Osservandosi nello specchietto retrovisore vide le profonde occhiaie che contornavano i grandi occhi castani rossi per la stanchezza.
Non andrò mai più ad una festa il giorno prima di un viaggio, pensò fra se e se maledicendo il mal di testa dovuto al post sbornia che aveva in quel momento.

 

- Siamo arrivati, signorina- la informò il tassista guardandosi intorno strabiliato.
La grande e lussuosa casa bianca si erigeva in tutto il suo splendore davanti ai suoi occhi, il cancello scuro in ferro battuto che sottolineava l’importanza della persona che vi abitava.
Pagò l’uomo e, afferrando le valige, si affrettò a raggiungere il cancello e a suonare il campanello.
La voce gracchiante dall’altra parte del dispositivo non tardò a farsi sentire, il leggero ‘Chi è?’ Di Linda, l’anziana donna di servizio, arrivò alle orecchie della ragazza che subito sorrise.
- Linda, sono Heather- rispose prontamente, facendosi inquadrare dalla telecamera posizionata sopra al tasto.
Il cancello scattò immediatamente, lasciando che la ragazza si incamminasse per il sentiero rivestito di ghiaia chiara, ai lati un vasto giardino ricco di gerani e petunie dai mille colori. Arrivò alla porta di entrata dove trovò Linda ad attenderla sorridente.
La donna le andò in contro abbracciandola, sommergendola poi di domande.
- Che cosa ci fa qui signorina Heather, suo fratello non mi aveva informato del suo arrivo!- le chiese chiudendosi la porta alle spalle.
- Quel microcefalo di mio fratello se n’è completamente scordato, Linda.- le rispose alzando gli occhi al cielo e guardandosi intorno. La casa era esattamente come un anno fa: l’anticamera ampia e luminosa che portava alla cucina attraverso un corridoio arredato da quadri di arte moderna ai lati e un lungo tappeto rosso a simboleggiare l’egocentrismo del suo caro fratello maggiore.
- Dov’è Rob?- domandò la castana guardandosi intorno.
- Il signor Downey è in città per una riunione di lavoro, a quanto pare a breve inizierà a girare un nuovo film con quella Mervol, o come si chiama- spiegò la donna guidandola verso la cucina e chiedendole poi se fosse affamata.
Heather annuì, ridendo leggermente per la storpiatura e captando il rumore del suo stomaco affamato.

- Allora sarà una bella sorpresa per lui trovarmi in casa sua appena tornerà- affermò inarcando un sopracciglio e storcendo la bocca leggermente, un ghigno ben visibile sul suo volto abbronzato.

 


 

- Evans, è inutile che cerchi l’ultima ciambella glassata, l’ho già mangiata io.- gongolò Robert dall’altra parte del tavolo, un bicchiere di vetro nella mano, un ghigno soddisfatto sul volto.
La riunione per l’inizio delle riprese del nuovo Avengers 3 sarebbe iniziata a momenti e gli attori avevano approfittato del buffet allestito nella sala conferenze per rifocillarsi.
L’uomo biondo, che fino a quel momento era rimasto immobile ad osservare i vari vassoi disposti in modo ordinato sulla tovaglia bianca, l’immagine di una gustosa ciambella americana dipinta nella sua mente.
Si girò verso il suo compagno di riprese e lo fulminò con lo sguardo, i sogni sulla ciambella oramai infranti.
- Grazie per avermi rovinato la giornata, RDJ- disse avvicinandosi all’uomo che fino a quel momento lo aveva fissato divertito.
- Non te la prendere bellimbusto, se ne chiedessi una alla segretaria qua davanti stai pur certo che correrebbe a prendertela- scherzò Robert, ammiccando nei confronti della bionda seduta al di là della porta a vetri che, al momento del loro arrivo, lo aveva squadrato come un leone squadra una preda.
Chris scosse la testa alzando gli occhi al cielo, per poi bere un sorso di succo dal suo bicchiere.
- Con i tacchi che ha dubito che correrebbe.- esclamò una voce alle sue spalle facendolo girare. Scarlett lo guardò facendogli l’occhiolino, un lieve sorriso sul volto diafano. I corti capelli biondi sistemati in un ciuffo ribelle. Si avvicinò ai due uomini, prendendo poi posto a sedere vicino a Robert, subito raggiunta da Jeremy. Parlarono del più e del meno, fra i battibecchi dei tre uomini, e le notizie riguardanti Rose, la figlia di Scarlett. 



La riunione era durata più di quanto immaginasse e, dando una veloce occhiata all’orologio, Robert si rese conto che mancava poco all’ora di cena. Susan e i bambini erano dai genitori di lei e non sarebbero tornati prima di una settimana, questo significava che avrebbe avuto casa libera fino al loro di ritorno.
- Vi va una cenetta veloce a casa mia?- propose quindi guardando i suoi amici. Chris annuì, seguito subito da Scarlett e Jeremy. Si separarono dandosi appuntamento per mezz’ora dopo a casa di Downey Junior e quest’ultimo si diresse alla macchina parcheggiata poco più avanti, infilando le chiavi nel quadro e partendo alla volta della sua dimora.
La riunione era andata bene, le varie informazioni utili per le riprese del nuovo film Marvel erano state date eppure Robert continuava a provare la sensazione di essersi dimenticato qualcosa.
Guardò la data sul display del telefono ma non gli venne in mente nulla di particolare. Sicuramente non era il compleanno di Susan, né di Exton, Avri o Indo. Strinse leggermente lo sguardo per concentrarsi mentre con la sua Audi sfrecciava per le strade di Los Angeles, un braccio appoggiato al finestrino con una posa disinvolta. Scrollò la testa, dicendosi che gli sarebbe venuto in mente, e raggiunse la sua umile dimora, parcheggiando nel garage.
Entrò in casa dando un’occhiata in giro. Un odore strano ma familiare aleggiava nell’anticamera e delle voci soffuse riecheggiavano dalla cucina.
Aggrottando le sopracciglia si diresse verso la stanza a passo spedito, il profumo di albicocca e salsedine ora ben percepibile nel corridoio.
Una figura femminile se ne stava seduta su uno degli sgabelli rossi della penisola in legno scuro, una tazza di latte al lato di una scatola di cereali. Le voci soffuse provenivano dal macbook posizionato di fianco alla tazza e appartenevano ad una delle tante puntate della serie Tv FRIENDS.
In un lampo la sensazione di poco prima venne spiegata: si era completamente scordato dell’arrivo di sua sorella.
Heather mise in pausa la puntata, voltandosi poi leggermente verso il fratello maggiore con uno sguardo truce.
- Grazie per essermi venuto a prendere all’aeroporto fratellone, mi hai fatto proprio un gran piacere- affermò piccata, guardando truce il mediano dei fratelli Downey. - Eppure Allyson ti aveva avvertito che sarei arrivata.- grugnì citando la sorella.
I capelli castani erano stati legati in una crocchia lenta, qualche ciuffo le incorniciava il volto struccato. Gli abiti con cui aveva fatto il viaggio erano stati sostituiti da una lunga maglietta blu dei New York Knicks e un paio di pantaloncini neri che le lasciavano scoperte le lunghe gambe toniche.
Robert la guardò stralunato per poi avvicinarsi a lei e abbracciarla chiedendole perdono per essersi dimenticato del suo arrivo. 
- Ero preso dal lavoro e mi è proprio passato di mente.- si giustificò lasciandole un bacio sulla guancia per poi sedersi al suo fianco.
La ragazza inarcò un sopracciglio per poi posare la tazza nell’acquaio e incrociare le braccia, appoggiandosi alla penisola.
Guardò il fratello nell’occhi, la barba curata che gli copriva la mandibola squadrata, il naso dritto, gli occhi profondi e scuri quanto i suoi. Robert le era mancato.
Sorrise facendogli l’occhiolino, la rabbia della giornata scemata via completamente, correndo poi a rifugiarsi fra le braccia muscolose di suo fratello che la strinse a sé.
- Troverò il modo per fartela pagare, sappilo.- ghignò staccandosi da lui e sedendosi su uno sgabello.
- Prima vatti a mettere qualcosa addosso che abbiamo ospiti a cena.- affermò l’uomo guardandola. 
- Ospiti?- chiese la mora.
- Scarett, Jeremy e Chris vengono a cena qui e dovrebbero arrivare…- non finì la frase che il campanello squillò propagando il suono acuto per tutta la casa. - ..ora.- terminò quindi  il maggiore, per poi dirigersi verso la porta pronto ad accogliere i suoi amici fidati.
Heather schizzò in camera sua dove aprì la valigia e vi sfilò un semplice paio di jeans scuri e una canottiera bianca. Si guardò allo specchio del bagno comunicante con la camera degli ospiti che oramai era diventata sua in quella casa e notò che le occhiaie della mattina non se ne erano andate neanche dopo la dormita che aveva fatto dopo il pranzo preparato da Linda. Il rossore era sparito ma per poter diminuire quei profondi cerchi scuri vi ci applicò un po’ di correttore. Mise del mascara e si ravvivò i capelli, sciogliendoli dalla crocchia e lasciandoli cadere sulle spalle. Sul braccio era ben visibile il livido della mattina, tanto che arricciò il naso irritata. Delle voci provenivano dal salotto quindi si affrettò a scendere, felice di poter rivedere Scarlett.
Arrivò in salotto ma la prima cosa che attirò il suo sguardo non furono i corti capelli dell’attrice bensì due profondi occhi dello stesso colore dell’oceano.

 

 

 








 

   
 
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