Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Skrill rider    03/07/2018    0 recensioni
La vita all'interno delle mura viene sconvolta dalla venuta di esploratori vichinghi nella terra dei giganti, a seguito di un naufragio. Questo avvenimento porterà a un'evoluzione delle aspettative e degli orizzonti di ricerca nel mondo esterno. Si avvia quindi una serie di avventure alla ricerca della libertà, grazie alla guida dei vichinghi, che condurranno i nostri amati protagonisti a riscoprire il mondo vero, sventando una macchinazione diabolica creata per tenerli in gabbia, come animali.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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La leggenda narra che al di là dell’orizzonte c’è sempre terra o mare inesplorato, perché ogni volta che una soglia viene varcata non si guarda mai con gli stessi occhi.
Il desiderio di varcare una soglia come l’orizzonte, così magnificamente grande da non poter essere appieno compresa, è insito nella natura dell’uomo. C’è chi lo considera di vitale importanza e chi invece col tempo ha saputo adattarsi a vedere sempre le medesime facce, le medesime strade, le medesime mura.

 Una cosa accomuna queste persone: non hanno mai visto abbastanza, che lo desiderino o meno.

Ma cosa ci sarà al di là delle mura? Al di là delle foreste e delle vaste pianure verdeggianti spazzate dal vento? Ci sarà un oceano? E al di là dell’oceano cosa mai potrà esistere?

Nel grande, immenso ignoto, chi si potrà mai incontrare? Esiste solo la natura assassina generatrice di mostri assetati di sangue o può esserci una terra in cui si possa vivere senza questa paura?

Tutto incomincia di notte, il momento in cui vengono concepiti i sogni.

Una nave è persa in un mare tempestoso e nero. La rotta è stata smarrita da tempo e i marinai possono solo sperare di naufragare in un luogo sufficientemente vicino alla terra.

Imperterriti ed esortati dal loro capo, continuano a remare fronteggiando le onde che minacciano di rovesciare lo scafo ad ogni impatto.
Per prevenire danni causati dal vento la grande vela rettangolare è stata ammainata. È un momento di terrore e determinazione generale a non morire, mentre la spuma marina inghiotte le urla dei rematori, stremati e intenti a fare appello a tutte le loro forze per tirarsi fuori pericolo.

Anche il capo sta remando. In una simile tempesta occorre tutta la potenza che la ciurma può disporre. Al timone è stato messo il più debole e vecchio.

 Egli siede a poppa e scandisce il tempo della remata ai suoi compagni gridando una serie di gracchianti “Oh! Oh! Oh!” A cui i marinai rispondono urlando la stessa sillaba per farsi forza durante il movimento.

Il sudore cola sulle fronti degli uomini e poco refrigerio gli porta lo stesso mare che rischia di ucciderli tutti.

Improvvisamente il vecchio timoniere annuncia a tutti la speranza di salvezza, esclamando “Terra!”

Tutti, rossi in volto ed esausti si volgono a guardare nella direzione indicata dall’uomo e scorgono tra le gocce della pioggia scrosciante una sottile scogliera nera all’orizzonte.

Esultando di gioia riprendono i remi animati da una nuova forza. Il compagno al timone ricomincia a dare il ritmo, accelerando.

La nave dal basso scafo vola sulle onde e la costa si avvicina sempre di più.

A circa un tiro d’arco dalla spiaggia un forte colpo di vento riesce quasi a sollevare l’imbarcazione, ma invece di ribaltarla, ottiene di distruggere l’albero.

A questo punto la remata raddoppia improvvisamente, poiché una nuova forza si è insinuata nel cuore degli uomini: quella data dalla paura.

Dopo pochi minuti apparentemente lunghi come un’estate sentono finalmente la chiglia sbattere contro la costa ed esultanti si lanciano fuori dallo scafo, tirando la barca in secca e poi sedendosi insieme sulla sabbia sottile imbevuta di pioggia, per riprendere fiato.

Una risata di sollievo percorre il singolare gruppo di uomini appena sbarcati.
Consapevoli che l’isola dove si sono ritrovati non è esplorata né segnata sulle mappe, si mettono subito al lavoro per radunare tutte le loro armi e le provviste in preparazione a un viaggio nell’entroterra, alla ricerca di un villaggio di indigeni dove rimediare per lo meno delle informazioni sul posto e eventualmente un pasto caldo.

Durante i preparativi tuttavia si sentono inspiegabilmente inquieti.

La tensione viene rotta quando uno del gruppo chiama gli altri al silenzio, perché ha udito degli strani rumori. Tutti prestano orecchio e avvertono delle vibrazioni nel terreno simili a quelle prodotte dalle frane, con la differenza che queste sono ritmate, come dei passi.

Il capo fiuta il pericolo e ordina a tutto l’equipaggio di correre alle armi e mettersi in formazione difensiva.

Gli uomini fanno appena in tempo ad agguantare gli elmi e gli armamenti che dalla foresta retrostante il lido compare l’orrendo volto di un essere gigantesco dalle sembianze antropomorfe.

“Che Thor ci protegga” pensa il capo sgranando gli occhi incredulo “dove siamo capitati?”

ANGOLO AUTORE

Salve, questo è il prologo della mia fiction. È la prima che scrivo ambientata nel mondo di AOT e spero che vi piaccia e continuerete a leggerla.
Mi raccomando lasciate una recensione per farmi sapere che ne pensate. Ci vediamo al prossimo capitolo.

Skrill rider

   
 
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