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Autore: Najara    03/07/2018    11 recensioni
In un mondo vittoriano, in cui licantropi e umani convivono senza troppi attriti, con regole e abitudini ben consolidate, Kara risulta essere speciale. Lei, a differenza degli altri mannari, può controllare la sua natura di lupo. Una notte, però, la sua vita sicura e regolare cambia radicalmente. Mentre cerca di scoprire le sue origini e comprendere la propria natura incontra la giovane erede dei Luthor, famiglia dal passato oscuro e dal presente macchiato dal sospetto.
Un'avventura SuperCorp.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il sangue degli El

 

L’intruso

 

La luna brillava alta nel cielo notturno e rischiarava il giardino. Alex, appoggiata alla finestra, osservava malinconica il paesaggio. Quel giorno compiva dieci anni, eppure era triste. Aveva chiesto ai genitori un regalo speciale: una sorella o un fratello; ma sua madre le aveva spiegato che avere lei era stato un piccolo miracolo e che purtroppo non avrebbero avuto altri figli.

Sbuffò, poi cercò di consolarsi pensando alle lezioni di scherma che avrebbe iniziato l’indomani. Fu sul punto di rientrare quando un’ombra scura attraversò veloce il giardino, infilandosi nelle stalle. Alex corrugò la fronte, poi ignorando il fatto che indossava una vestaglia, aprì meglio la finestra e si calò a terra, scendendo lungo l’edera rampicante.

Con passo felpato oltrepassò le siepi di lavanda, i cespugli di rose e il grande salice, fino a raggiungere le stalle. Tese l’orecchio, ascoltando: i cavalli erano agitati, poteva sentire Piuma, il cavallo di sua madre, che batteva lo zoccolo contro il pavimento, Imperator e Khan, i cavalli della loro carrozza, che stronfiavano, agitando la testa. Il cavallo di suo padre non era nella stalla, ma persino il puledrino che le avevano regalato emetteva dei piccoli versi agitati.

Alex sentì un brivido di adrenalina e sorrise, avrebbe risolto il mistero da sola e se trovava un intruso lo avrebbe cacciato.

Con rapidità e leggerezza si intrufolò a sua volta nella stalla, la cui ampia porta era stata lasciata leggermente aperta dagli stallieri. Scivolò da un box all’altro oltrepassando la grande ombra dei cavalli senza notare nulla di strano. Giunta alla fine mise le mani sui fianchi insoddisfatta. Sembrava che chiunque avesse disturbato i cavalli fosse sparito. Forse era stato solo un grosso gatto?

Si voltò pronta a tornare a letto quando udì un movimento nel mucchio di paglia dietro di lei. Rapida come una saetta si voltò, afferrò il primo attrezzo che le passò tra le mani e lo puntò verso il mucchio che ora si muoveva un poco.

“Ti ho visto! Esci subito o t’infilzo!” Intimò, poi fece una smorfia nel rendersi conto che non reggeva altro che un rastrello. La sua smorfia si trasformò in stupore quando dal mucchio di paglia uscì un batuffolo di pelo. “Oh!” Esclamò lei. Non era un gatto, era molto più grande di un gatto, ma non era neppure un cane, di nuovo era più grande anche di un cane. L’essere si sollevò sulle gambe anteriori e, in piedi, era più alto di lei di almeno dieci centimetri.

Alex avrebbe dovuto avere paura, sapeva che avrebbe dovuto avere paura, ma la luce della luna che filtrava nella stalle le permise di vedere gli occhi azzurri della creatura ed era impossibile spaventarsi davanti a tanto sbalordito timore.

“Ehm… questa stalla non è il posto giusto per te, i cavalli hanno paura.” Affermò e vide l’animale guardare verso i box. Se fosse stato un essere umano avrebbe detto che era dispiaciuto. Alex posò la sua arma improvvisata contro il muro. “Hai fame?” Chiese e gli occhi azzurri tornarono a fissarsi su di lei, un brillio di anticipazione. Alex rise. “Lo prendo come un sì. Vieni.” Si voltò e uscì dalla stanza. Dopo un istante d’esitazione il bizzarro animale le trottò al fianco, un’aria fiduciosa e felice sul lupesco volto.

Dieci minuti dopo Alex saccheggiava la dispensa mentre il suo peloso ospite mangiava con voracità tutto ciò che lei gli lanciava.

“Piano!” La bambina ridacchiava mentre l’essere agitava la coda felice seguendola fin nella sua stanza. Una volta raggiunta tirò fuori dall’armadio cuscini e coperte e preparò un morbido giaciglio ai piedi del suo letto.

“Buona notte…” Si interruppe perplessa, poi sbadigliò. “Domani ti trovo un nome, promesso.” Assicurò mentre gli occhi le si chiudevano.

L’essere si accoccolò al suo posto e sbadigliò a sua volta, poi chiuse gli occhi e si addormentò.

Nel cielo la luna lentamente tramontò, lasciando il suo posto al sole.

Alex aprì gli occhi e si stiracchiò nel letto poi, ricordando il suo nuovo e strano amico, si sollevò veloce e sgranò gli occhi, perché nel giaciglio ai piedi del suo letto, ora, vi era addormentata una bambina dai capelli d’oro.

 

 

Note: Rieccomi con una nuova storia! Anzi, a dirla tutta, è una storia che ho lì da un po’ e che, dopo averla sottoposta a tre lettrici (grazie ragazze!!!), ho deciso di sistemare e proporvi.

Si tratta di una long e la pubblicherò con i ritmi che voi mi imporrete. ;-)

 

Fatemi sapere se questo piccolo prologo vi ha intrigate!

  
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