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Autore: Mayushii    03/07/2018    2 recensioni
Se due anime sono destinate a stare insieme, nulla potrà mai fare nulla per dividerle.
Oltre lo spazio e il tempo, oltre la morte stessa queste anime si rincontreranno.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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《Non voglio! È proprio Necessario? 》 la sua voce risultava un po' isterica sul ultima parola, non era sicura che quella che si apprestava a compiere fosse la scelta giusta, ne aveva parlato a lungo con la madre, ma il suo parere non era cambiato minimamente, continuava a dirle che la cosa migliore da fare era quella. Si guardò ancora una volta allo specchio toccandosi i lunghi capelli castani, che mossi in morbide onde le ricadevano sciolti sulle spalle, il ciuffo lungo le copriva l'occhio destro, quello sinistro scoperto era contornato da una linea sottile e nera che ne metteva in risalto la forma leggermente a mandorla, l'iride era di un colore indefinito tra il verde è il dorato. La carnagione di solito chiara, era quasi olivastra per il sole preso quella mattina. Indossava un abito leggero senza spalline di un bianco quasi accecante che arrivava al ginocchio, ai piedi un paio di sandali. << Oh andiamo Evelyn! È un appuntamento con un ragazzo, non stai mica andando incontro a morte certa!>> la ragazza guardò la madre indispettita, e questa per smorzare la tensione le mise al collo un sottile nastro nero, con un piccolo pendente a forma di stella, sorridendole. Quell'appuntamento era stato programmato dal padre che lavorava in una grande ditta, con il figlio del suo direttore: Non era un vero e proprio appuntamento, era piu' che altro, un'uscita tra due ragazzi che non si conoscevano, per passare una serata allegra. Almeno cosi gliel'aveva proprinata suo padre, aggiungendo subito dopo:'' e' appena tornato qui dagli studi fuori paese, e non conosce nessuno, in oltre il padre dice che e molto intelligente e simpatico.'' Vedendo poi l'indiferenza della figlia aveva aggiunto: ''prendilo come un passo in piu' verso quello che è il tuo viaggio in Egitto di quest'estate''. quella semplice parolina "Egitto" le aveva aperto un mondo, e alla fine aveva accettato, si era lasciata persuadere a passare quella serata con un ragazzo, che secondo lei, non poteva che essere brutto e antipatico, altrimenti non averebbe avuto bisogno di un appuntamento organizzato. Sempre scortata dalla madre scese le scale un po' scocciata e raggiunse il salotto, non appena il fratello Jonathan di due anni piu' grande la vide cosi aghindata, scoppiò in una fragorosa risata provocando la sua stizza, stava sicuramente per aggiungere qualcosa di sgradevole, ma lo sguardo della madre, tagliente come un pezzo di vetro, non lo fece fiatare. << Mamma sono ridicola! È non credo che questa sia una buona idea! >> il suo sguardo era quasi implorante, ma la madre scosse la testa << ma se sei bellissima! e andra tutto bene, Richard e un bravo ragazzo, ti divertirai un mondo. Un solo piccolo appunto, non parlare sempre di libri e di piramidi, alla lunga posso stancare>> la ragazza scosse la testa cercando di repilicare, che era proprio per quello che aveva accettato, e che la sua proposta di disdire quell'appuntamento era ancora valida, quando suonarono alla porta. La madre la prese per un braccio portandola con lei nel piccolo ingresso. Quello che la madre non riusciva a capire, era che l'Egitto per lei non era una semplice passione, ma qualcosa di più, una specie di ala invisibile che l'avvolgeva. Sognava spesso una vita passata, mille avventure e un amore passionale e sconfinato, qualcosa per cui valeva la pena di combattere, qualcuno per cui valeva la pena di morire. Arrivò alla porta mentre si sistemava il vestito e quando questa si aprì, il suo sguardo si perse in due occhi blu, della stessa sfumatura del cielo di prima mattina. Il ragazzo che le stava di fronte era alto almeno trenta centimetri più di lei, aveva larghe spalle e braccia forti e muscolose. Le mani erano da pianista e la pelle perfettamente abbronzata, le labbra carnose si aprivano su un sorriso bianco, il naso era da statua greca, le sopracciglia folte ma curate, erano di una tonalità più scura dei capelli. Questi erano castano chiaro, più corti dietro e lunghi sulla fronte. Evelyn sorrise senza volerlo al ragazzo, che con fare garbato le prose una rosa che aveva tra le mani. Lo sguardo di Rick si perse un attimo negli occhi ambrati di Evelyn, il suo cuore acceleró di un paio di battiti, era strano, ma guardare quella ragazza gli provocava una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Era come se il suo viso fosse sempre stato nei suoi pensieri, nascosto dietro un velo leggero. Si riprese e con un sorriso ampio guardo la madre di Evelyn. 《 Non si preoccupi signora, gliela riportero non piu tardi delle undici!》 La donna annui prendendo la rosa dalle mani della figlia, dandole la borsa mentre la spingeva fuori nella calda serata estiva. 《Tranquillo! Non sarà un problema se farete un po' piu tardi, mi raccomando divertitevi》 Il ragazzo annuì alla donna e dopo aver preso il braccio di Evelyn si avviò lungo il marciapiede verso la macchina con lei. Il silenzio era quasi glaciale, appena arrivati alla macchina Evelyn gli aveva lasciato il braccio e prima che lui avesse avuto il tempo di aprirle la portiera l'aveva già fatto da sola, ora mentre guidava in silenzio verso il locale, gli tornava come una scena da film tutto quello che suo padre gli aveva detto, la discussione per quell'appuntamento era durata più di un'ora, ma alla fine come al solito aveva vinto suo padre: "senti Rick devi uscire un po', non puoi restare sempre in casa a leggere! E io ti ho trovato una ragazza che sicuramente farà al caso tuo!" Lui aveva replicato che non aveva voglia di conoscere ragazze, perché non era pronto ad uscire con una ragazza, il padre l'aveva interrotto dicendogli di dimenticare il passato. Non era così sicuro di poter dimenticare l'Egitto e l'ultimo anno passato lì, il caldo sulla pelle, il sole che schiariva i capelli e soprattutto le donne, lì le donne erano speciali, sensuali, dolci e incredibilmente sexy, ovviamente non si concedevano tanto facilmente, ma quando lo facevano, beh una notte con loro e dimenticavi tutto ciò che avevi intorno, automaticamente a quei pensieri sconclusionati sorrise e questo attirò suo malgrado l'attenzione di Evelyn. Rick si accorse che la ragazza lo osservava e distolse un attimo gli occhi dalla strada guardandola, 《Allora Evelyn, cosa mi racconti di te?》 La sua voce era calda e suadente, sembrava accarezzare ogni parola con delicatezza, come se stesse decantato una poesia, Evelyn batté un paio di volte le palpebre, era già stata catturata dal suo aspetto, cosi diverso da come l'aveva immaginato, poi quel leggero sorriso quasi misterioso l'aveva messa in allerta, ma la sua voce l'aveva lasciata senza parole, nonostante l'avesse sentito parlare con la madre, solo in quel momento si rendeva conto di quanto fosse familiare, si schiari leggermente la voce prima di rispondere alla sua domanda. 《Beh questo è stato il mio ultimo anno di liceo, amo leggere, sono da poco diventata maggiorenne, e questo agosto farò un viaggio in Egitto》 Strinse gli occhi e si morse leggermente la lingua, dopo le raccomandazioni della madre, la prima cosa che gli aveva propinato era stato proprio l'Egitto. Sorrise imbarazzata e abbassò lo sguardo, iniziando a giocherellare con una ciocca di capelli. Il giovane ragazzo la guardò e sorrise con un misto di divertimento e sorpresa, non si aspettava che la ragazza più piccola di lui di quattro anni, volesse andare in Egitto, scosse la testa, forse voleva andarci solo per una vacanza e lui invece si era già esaltato con pensieri di piramidi, scavi e quant'altro. Mentre girava a sinistra, riprese il discorso che la ragazza aveva lasciato cadere come una corda tagliata di netto. 《Dunque ti sei diplomata quest'anno, io invece sono già laureato 》 Scosse la testa e riprese a parlare un po'deluso di aver dato una notizia del tutto inutile su di sé. 《E dopo cosa vuoi fare? Intendo dopo la vacanza in Egitto.》 la ragazza si voltò verso di lui con cipiglio strano, quasi volesse incenerirlo con lo sguardo e dopo un breve e delicato sospiro iniziò a scuotere la testa quasi infastidita, rispondendo comunque alla domanda del ragazzo. 《In anzi tutto non sarà una vacanza, ma un viaggio di studio! Poi ho deciso di iscrivermi ad archeologia e storia egizia, amo tutto ciò che appartiene a quel mondo!》 Il ragazzo sorrise di nuovo in quel suo modo strano, e gli si disegnarono le fossette agli angoli della bocca, invece di proseguire diritto per andare al ristorante girò a destra, Evelyn era così attratta dal suo sorriso che non si accorse minimante del cambiamento, e la macchina cadde di nuovo in un silenzio imbarazzato. 《Beh io sono laureato in storia Egizia e ho passato l'ultimo anno proprio in Egitto, in una spedizione》 Le sorrise e si morse leggermente il labbro inferiore, prima di girare ancora a destra, riprese a parlare quasi con un mormorio. 《L'Egitto o si Ama o si odia, c'è poco da fare》 il suo sguardo sorrise insieme alla sua bocca e si concentrò di nuovo sulla strada in silenzio. Evelyn iniziò a mordersi il labbro nervosamente, non sapeva perché ma l'ultima affermazione del ragazzo l'aveva messa in soggezione, perché piu di una volta l'aveva usata anche lei. Man mano che trascorreva il tempo con lui la sensazione di conoscerlo già si faceva più forte. Scosse la testa e chiuse gli occhi appoggiandosi allo schienale del sedile, non riusciva a capire cosa avesse di speciale Richard da prenderla così, non era solo il suo aspetto così diverso, i suoi occhi che sembravano sapere tutto, o quel sorriso così speciale, che la costringeva a sorridere anche se era accigliata, magari era la sua voce, che sembrava accarezzare le parole. Sospirò sonoramente e aprì gli occhi giusto in tempo per vedere la macchina che imboccata una strada che non conosceva, si drizzo e guardò il ragazzo che era concentrato sulla guida. Dove la stava portando? non seppe perché ma una leggera tensione si impadroni di lei, restó in silenzio con il cuore che batteva forte. Mancava poco, sperava davvero che ci fosse il suo amico a fare il turno di notte, altrimenti sarebbe stato un mezzo fiasco; l'idea gli era venuta all'improvviso, quasi un'ispirazione più che un idea: portarla in Egitto. Era quella la prima idea che gli era venuta, ma era un po'impraticabile, quindi aveva optato per qualcosa di più vicino ma altrettanto efficace. Il Museo Egizio fuori città era l'ideale, la ragazza contrariamente alle sue aspettative gli piaceva, qualcosa nei suoi occhi gli ricordava inconsciamente casa. Cosi si trovava a guidare veloce mentre gli alberi prendevano il posto delle case e la sua metà diventava più vicina, sperava vivamente che tutto andasse secondo quei piani affrettati che aveva fatto. Sospirò sonoramente e chiuse gli occhi quasi scuotendo la testa, se si trovava in quella situazione era solo colpa della madre. Cosa avrebbe fatto se lui voleva provarci? Non era questo che facevano i ragazzi quando sceglievano un posto isolato piuttosto che uno pieno di gente? Alzò gli occhi nel momento stesso in cui la macchina si fermava proprio in un parcheggio grande e deserto, vide che il ragazzo si girava verso di lei e automaticamente strinse la borsa tra le mani estremamente a disagio. 《Hem... che ci facciamo qui Richard?》 Il ragazzo la guardò con un sorriso stranamente malizioso che accentuava le fossette e lei lindietregio fino a battere con il corpo contro il finestrino. 《Ti prego Evelyn chiamami Rick!》 Si sporse verso di lei mentre la ragazza lo guardava con gli occhi spalancati, quasi spaventata, si chinò e aprì la sicura sorridendole, allontanandosi subito dopo e slacciando la propria cintura di sicurezza. Scese dalla macchina e chiuse la portiera iniziando a fare il giro del veicolo, mentre il cuore della ragazza decelerava, arrivò alla sua portiera e l'aprì con un sorriso porgendole la mano. 《Ho pensato di cambiare programma, sono sicuro che questo nuovo ti piacerà di più》 La ragazza slacciò la propria cintura e prese la sua mano, ritrovandosi con le gambe un po' malferme sul cemento del parcheggio. Lui nemmeno l'avesse letto nel pensiero le prese il braccio e fece una mezza giravolta, rivelando ai suoi occhi l'enorme piramide bianca che era il museo. Scosse la testa quasi mortificata e maledicendosi per aver avuto paura. Ma poi ora che ci rifletteva, mentre lui la portava verso il museo, di cosa diavolo aveva avuto paura? Di un bacio? O... scosse la testa e iniziò a sorridere rivolgendo i propri pensieri al museo, e a tutto quello che avrebbe visto lì. Un dubbio le attraversò la mente: ma il museo non era chiuso? Girò la testa verso Rick che con passo deciso percorreva i metri che li separavano dall'entrata, si rilasso chiudendo gli occhi un attimo solo e fidandosi di quel ragazzo. il museo era totalmente illuminato nonostante fosse chiuso presumibilmente da più di un ora. Il ragazzo sbircio dalla porta a vetri spessi, e alzò la mano in direzione di un altro ragazzo che sedeva al di là di una piccola scrivania in legno, l'altro visibilmente sorpreso si alzò e andò in contro a Rick aprendo la porta e accogliendolo con un sorriso enorme! 《Richard O'Connell! Che divolo ci fai qui? Sai che sei fortunato? Non ho ancora inserito l'allarme! Altrimenti con il cavolo che potevo aprirti!》 Rick sorrise con dolcezza al giovane amico con i capelli lunghi ed Evelyn da distanza guardava con un certo timore il ragazzo che parlava con il suo accompagnatore. Benché quel ragazzo fosse alto dieci centimetri in meno a Rick i suoi modi e la sua espressione selvaggia ti mettevano subito sul chi va là, abbassò lo sguardo quando quello del ragazzo si posò sul suo e si lasciò nervosamente la gonna del vestito. 《Ardeth! Sono tornato da poche settimane, e non ho ancora avuto il tempo di chiamare nessuno dei miei vecchi amici! 》 Il giovane dai capelli scuri mosse la testa lasciando che i lunghi capelli neri gli ricadesserobsul volto, nonostante questo gesto strano sorrise a Richard che continuava a parlare come se non avesse notato nulla. 《Hai lasciato crescere i capelli? Infatti speravo in un colpo di fortuna come questo sai? Beh Sono qui con una mia amica... È mi chiedevo se era possibile che ci lasciassi entrare》 Il ragazzo lo guardò e poi posò di nuovo il suo sguardo sulla ragazza scuotendo appena la testa, quasi a voler rifiutare con quel semplice gesto, si passò una mano tra i capelli, spostando una ciocca ribelle dietro l'orecchio, poi dopo un lungo momento tornò a guardare Richard e sospirò. 《È va bene! Non posso rifiutare un piccolo favore come questo al quarterback che ci ha portato alla vittoria per due anni consegutivi!》Si spostò dalla porta e diede una pacca sulla spalla di Rick, sembrava che il rapporto che ci fosse tra di loro avesse una forza quasi mistica 《Forza entrate, e complimenti per gli scavi, so che in Egitto ti sei divertito molto, mentre io ero incastrato in questo lavoro per via di mio padre. Mi raccomando non toccate niente ok?》 Sul viso di Ruchard si dipinse un enorme sorriso e dopo averla presa per mano la potrò dentro il museo, mentre l'altro ragazzo richiudeva le pesanti porte dietro di loro prima di riprendere il suo posto dietro la piccola scrivania di legno. La fiducia che quel ragazzo aveva risposto in Richard, era grande a tal punto di permettergli di entrare nel museo dove lavorava senza preoccuparsi che il giovane potesse fare qualcosa. Era convinta, anche se era passata solo un'ora da quando lo aveva conosciuto, che la prima impressione su quel ragazzo fosse totalmente sbagliata. Lo guardò mentre si muoveva con una sicurezza per i corridoi come se lfosse nato e cresciuto lì, aveva un leggero sorriso sulle labbra come se essere lì era tutto ciò di cui avesse bisogno per essere felice. Era cosi contagioso che si trovò anche lei a sorridere mentre, la mano stretta in quella del ragazzo, diventava sempre più calda. 《Rick hai un piano preciso o stiamo girando per i corridoi finché non trovi qualcosa che ti piace?》 Il ragazzo le sorrise e uno scintillio bianco baleno nel buio, non poteva vederlo ma era sicura che avesse arricciato il naso in quel suo modo tipico e contagioso, si trovò a pensare per un attimo al fatto che le sembrava di cnoscerlo da sempre, come se fossero cresciuti insieme. Ovviamente tutto ciò era totalmente assurdo, ma la sensazione diventava sempre più forte manmano che la sua mano restava stretta in quella del ragazzo. 《Tranquilla Evee so quello che faccio e so esattamente dove stiamo andando. Questo posto è una sorta di seconda casa per me》 Ancora quel sorriso cosi dolce, coinvolgente, e poi quel diminutivo, sua madre la chiamava sempre Evee aggiungendo una seconda e alla fine del nome per renderlo più dolce, e quando lui l'aveva chiamata accarezzando il nome come se fosse un oggetto prezioso, e aggiungendo quella e finale si era sentita stranamente felice. Scosse la testa e sorrise alla luce soffusa che proveniva dalle alte lampade e sospirò stranamente tranquilla, d'un tratto andò addosso al ragazzo che si era fermato ad ammirare un vaso risalente alla prima dinastia, e che dopo essersi girato verso di lei, iniziò a parlare del vaso come avrebbe fatto se fosse stato lì per guidare una visita di semplici fruitori del museo. 《Questo vaso risale all'epoca della prima dinastia, la  qule si inquadra nel periodo della storia dell'Antico Egitto detto Periodo arcaico, e copre un arco di tempo dal 3150 a.C. al2925 a.C. circa, è estremamente raro trovarne ancora uno in queste condizioni perfette. 》la ragazza annui divertita e scosse la testa guardandolo negli occhi, sembrava che il ragazzo si fosse dimenticato con chi stava parlando, si guardò intorno notando un'area chè ricostruiva l'antica piramide di Cheope e stringendo lansua mano si diresse verso la sala,vuna volta lì assunse a sua volta un tono molto professionale e iniziò a parlare. 《La grande piramide di Giza puo anche essere conosciuta come piramide di Cheope, è la più antica e la più grande delle tre piramidi della necropoli di Giza, confinante con quello che oggi è El Giza, in Egitto. È la più antica delle sette meraviglie del mondo antico e l'unica a rimanere in gran parte intatta, le ipotesi di costruzione più accreditate si basano sull'idea che la piramide sia stata edificata spostando da una cava enormi blocchi che una volta trascinati siano stati sollevati in posizione.》 Si fermò un attimo per riprendere fiato e colse una punta di ilarità nello sguardo del ragazzo, che alzò le mani in segno di resa, scoppiandi a ridere, lasciandola un attimo interdetta, senza capire cosa avesse provocato quell'eccesso di risa nel suo interlocutore, che tornando lentamente serio si chiari la voce prima di tornare a parlare. 《Non è una gara Evelyn, volevo solo essere gentile, Credo però di averti sottovalutata》 lei scoppiò a ridere a sua volta e alzò le mani in segno di resa proprio come aveva fatto lui in precedenza, sembrava davvero strano, ma quel ragazzo le piaceva sempre di più, era come se tutta la tensione provata all'inizio di quella serata stesse scivolando via come il tempo che stavano trascorrendo insieme. Continuarono a passeggiare all'interno del museo meravigliosamente silenzioso, era una sorta di finestra che si apriva sul mondo egizio, solo per loro. Arrivarono in una sala che ricordava vagamente una sorta di città antica con alte colonne, statue raffiguranti il dio Anubi e il dio orasis e in lontananza su di uno schermo venivano proiettate le bellissime immaggini di piramidi e templi, il pavimento era color oro e il soffitto grazie ad un complicato sistema di luci, raffigurava il cielo diurno. Evelyn era totalmente entusiasta, sembrava una bambina che per la prima volta vede il mare, si girava continuamente intorno indicando di volta, in volta una statua o una colonna, era strano ma per lui era meraviglioso vederla cosi felice e sorridente. Lo faceva sentire bene, e quella sensazione che aveva provato poche ore prima mentre la guardava per la prima volta, non era per niente svanita, anzi era più forte e nitida. Si guardò intorno e tuttol'insieme: il pavimento color sabbia, le pareti di roccia, qualche piccola palma disseminata qua e là, il soffitto che riproduceva un cielo diurno, la riproduzione 1:10 della grande piramide iniziarono a sfarfallare davanti ai suoi occhi e cosi si trovò aggrappato alle mani di Evelyn. Tutto era cambiato, i loro vestiti, la temperatura della stanza. Erano stati trasportati all'esterno in un altra epoca, ma loro c'erano, non erano cambiati, erano sempre loro, occhi negli occhi e tutto l'amore del mondo scorreva tra di loro, allungò una mano sfiorando la lunga camicia nera che Evelyn indossava e lei fece un passo avanti accarezzando il suo viso e provocandogli un brivido completamente fuori Luogo nel caldo del deserto. 《Odio quando fai così, mi fai venire voglia di dire sì a tutto!》 Un sorriso fugace e poi le mani della ragazza sul suo viso per farlo abbassare, un bacio dolce come il miele scaldato al sole.
  
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