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Autore: Vanex23    06/07/2018    0 recensioni
[...]
Una ragazza dai capelli biondi stava seduta fuori da un locale alle 22:00 di sabato sera, intenta a finire delicatamente la sua ultima sigaretta, cercando di non pensare a ciò che si stava perdendo all'intero del posto. I suoi occhi color cioccolato si erano quasi incantati a fissare il nulla, all'estremità della strada, da cui passavano auto su auto e aveva ormai perso il conto di quante ne aveva viste in quelle serata.
Si stava annoiando e stava aspettando e ciò la portava alla seccatura più totale perché odiava aspettare, soprattutto chi era in ritardo.
Si stava interrogando se le scelte che aveva fatto fin quella sera potevano essere giuste oppure no, ma d'un tratto si scordò pure perché stava pensando, quando incrociò il suo sguardo con uno sguardo azzurro, che la scrutavano come sempre e, uno sguardo così non te lo puoi dimenticare. Non te lo puoi dimenticare soprattutto se ci sei cresciuta insieme, se ci hai sperato almeno una volta nel vederlo addosso a te. Non te lo puoi dimenticare se ci hai passato tutte le notti più brutte della tua vita con quello sguardo che ti rassicurava [...]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trentottesimo Capitolo




12 Ore prima.


"In tutta questa storia l'unico che non mi torna è Luke." Disse subito Allison, al telefono con Keira e Steffy.
"Non capisco cosa ne guadagni onestamente." Riprese anche Steffy.
"Io non capisco perché sia così coglione questo ragazzo, non so quali problemi lo affliggano né tantomeno ormai mi interessino." Commentò Keira.
"Il fatto è che proprio Joey che è stato il primo a crearti problemi, non so, c'è qualcosa che mi manca." Continuò Allison.
"Già.." Rispose pensierosa Keira.
"Invece con Chris cos'è successo in infermeria?" Domandò maliziosa Steffy.
"Assolutamente nulla, ho medicato Matt mentre lui lo faceva parlare un po' per capire cosa fosse successo e dopo mi ha chiesto se io e Luke eravamo ex." Raccontò Keira.
"Quindi Chris si sta interessando a te." Sentenziò Steffy.
"Mannò, me lo ha chiesto semplicemente perché Matt mi ha detto di averlo visto anche lui con Joey." Rispose ridendo Keira.
"Questo Chris tra non molto sarà partecipe di molti discorsi, me lo sento." Annunciò fiera Allison.
"Sognate!" Esclamò ridendo Keira, avvicinandosi alla finestra della sua stanza e guardando la strada. Era tutto così tranquillo, che si stava davvero rilassando. La sua attenzione però, fu attirata da qualcuno che stava passeggiando proprio sotto casa sua, sul marciapiede del suo giardinetto. Era difficile capire chi potesse essere, il cappuccio copriva praticamente il viso di questa persona, ma Keira rimase comunque dietro la finestra a guardare chi fosse. Ad un tratto, chi c'era fuori, alzò immediatamente lo sguardo, come se lo sapesse, come se si sentisse osservato e guardò proprio verso la direzione della finestra, con luce accesa.
Due occhi grandi e verdi, si scontrarono subito con i due occhi color cioccolato di chi lo stava guardando. Keira riconobbe subito quegli occhi, quel viso e anche per un secondo il sorriso di quella persona.
"Ragazze, aspettate un attimo in linea con me, penso di aver visto qualcuno." Disse subito Keira, scendendo le scale più in fretta che poteva e andando ad aprire la porta.
"Chi hai visto?" Chiesero insieme preoccupate Allison e Steffy.
Keira aprì subito la porta, aprì anche la luce fuori, ma quando uscì, non c'era più nessuno. Si guardò intorno diverse volte, ma di lui nemmeno l'ombra, era sconvolta, eppure era stata così veloce.
"Chris?" Chiese a gran voce.
Ma c'era solo silenzio.




In realtà le cose non erano proprio andate così. Keira aveva visto bene quella sera dalla finestra, la persona sotto casa sua era Chris, ma non se n'era andato, non era sparito senza un motivo, semplicemente era successo perché qualcun altro voleva che succedesse.
"Ma che cazz.." Riuscì a dire il ragazzo, semplicemente, divincolandosi un po', prima però di farsi colpire bruscamente alla nuca con una mazza e perdere completamente i sensi, creando anche una piccola ferita sia in testa che nel lato della tempia col sangue che scorreva, anche se lentamente.
"Non ho mai partecipato ad una cosa del genere!" Esclamò euforico Justin, uno dei piccoli della crew di Joey che fino a quel momento era sempre rimasto fuori da tutto quello che facevano gli altri, per ordine del padre sul padre di Joey.
"Forse c'era anche un motivo, ti esalti davvero con poco tu." Sussurrò qualcuno prima di caricare Chris su un'auto e chiuderlo nel portabagagli.
"E ora che si fa?" Chiese ancora euforico Justin.
"Conosci un posto dove possiamo tenerlo buono buono? Magari da poterlo anche legare affinché non scappi?" Chiese quest'ultimo.
"Sì, un vecchio cantiere abbandonato, è vicino alla scuola, però ancora Joey lo usa come rifugio e ci potrebbero essere degli strumenti che potrebbero servirti." Informò Justin e i due ragazzi salirono immediatamente in auto.
Dopo pochi minuti di guida, con le indicazioni di Justin, i due arrivano nel luogo prescelto e decisero di lasciare Chris lì, anche se il ragazzo stava riprendendo di nuovo conoscenza e sensi.
"Ma dove diamine sono?" Chiese toccandosi ancora il sangue che aveva creato ormai la ferita e che gli pulsava sulla fronte.
"Non importa dove sei, tanto comunque finché ti troveranno o comunque finché tu riuscirai a scappare ci vorrà del tempo." Confermò il ragazzo, chiudendosi l'auto e mostrando le spalle a Chris.
"Tu dici?" Chiese quasi furbo Chris, mantenendosi dritto con la schiena e riuscendo a muoversi velocemente e tentando di scappare.
"Sta scappando!" Urlò Justin mentre si posizionava davanti la porta del rifugio e cercando di mantenere la pressione per non far muovere il ragazzo.
L'altro, si avvicinò a due falcate dietro Chris e con un coltellino riuscì a ferirlo a tal punto da creare una ferita profonda lungo il suo fianco e la maglietta bianca, sotto la felpa grigia, si tinse immediatamente di color rosso scuro, quasi nero, e insieme alle macchioline sul colletto della maglia dalla ferita in testa, adesso il ragazzo si ritrovava con tutti i vestiti sporchi di sangue.
"Per colpa tua mi sono anche macchiato i jeans, però almeno adesso non proverai più a scappare." Mormorò al suo orecchio l'altro ragazzo.
"Ho le corde per legarlo, così non può nemmeno alzarsi da terra, e con la ferita ovviamente avrà dolore e non potrà muoversi." Aggiunse Justin.
"Allora sei ben informato tu!" Esclamò l'altro ragazzo.
"Siete comunque due idioti." Aggiunse Chris, sussurrando per il dolore della ferita, appoggiato al muro con ormai gambe e polsi legati.
"E' inutile continuare a parlare quando potresti addirittura rischiare di morire, conserva questo poco fiato che ti rimane per sentire meno dolore e perdere meno sangue possibile, ammesso e concesso che riescano a trovarti in tempo." Sussurrò sempre l'altro ragazzo, prendendo di nuovo il coltellino e premendo sulla ferita per far uscire ancora più sangue. Chris di tutta risposta urlò per il dolore provocato e i suoi occhi diventarono lucidi ma non uscivano lacrime, era solo una reazione allo sforzo del dolore che stava patendo in quel momento, insopportabile per lui.
"Sei un bastardo." Urlò sempre sofferente.
"Non urlare, non ti fa bene." Rispose l'altro accennando un mezzo sorriso.
"Non lo troveranno mai qui." Annunciò fiero Justin.
"Andiamo Justin." Riprese l'altro, chiudendo la lampada all'entrata del magazzino e lasciando chiusa la porta.
"Ora però devi farmi un ultimo favore." Disse il ragazzo rivolgendosi a Justin.
"Dimmi." 
"Dovresti far sparire questa maglietta. E' sporca di sangue, un conto sono i jeans che posso anche camuffare o comunque lavare senza far insospettire nessuno, ma la maglietta bianca, è troppo."
"Tu e Joey avete la stessa taglia, sarà un gioco da ragazzi farla sparire." Commentò ridendo Justin, sventolando la maglietta e dando il cambio all'altro ragazzo.
"Hai già in mente come farla sparire?" Chiese sorpreso l'altro.
"Ovviamente, e so anche chi poter incastrare per non far sospettare nessuno di te."




_____







"Quelli sono gli amici di Chris." Disse Keira, concentrandosi sempre più su di loro.
"Hai visto Chris a proposito?" Chiese Allison.
"No." Disse Keira voltandosi senza alcun tipo di interesse.
Ma dopo si bloccò. Non aveva ancora visto Chris e il suo sguardo finì di nuovo sul gruppo di ragazzi. La ragazza scattò subito verso loro arrivò accanto a Noora che era quella più esterna degli altri che invece continuavano a parlare in gruppo.
"Keira." Le si avvicinò leggermente preoccupata.
"Noora, che succede?" Chiese la ragazza, quasi preoccupata, sentendo la sua voce tremante.
"E'.." Disse ma si bloccò. Non sapeva come dirlo e non sapeva se poteva dirlo, dopo tutto non conosceva neanche tanto Keira.
"Va tutto bene?" Chiese e William si girò a guardarla. Era strano anche lui, erano tutti strani in quel momento e non capiva perché.
"Nno.." Disse Noora ancora bloccata.
"Noora.." Cominciò Keira, ma una voce, quella di William, la bloccò, mentre si era avvicinata a lui.
"Chris è sparito." Disse William assolutamente privo di emozioni.
"Che cazzo significa che è sparito?" Domandò Keira preoccupata.
"E' da ieri sera che non si fa sentire né vedere, non risponde al telefono, è letteralmente scomparso." Continuò William.
"Non può.." Disse semplicemente la ragazza, prima di sparire nei bagni.
Evelin, Allison e Steffy la seguirono subito e aprirono immediatamente la porta del bagno.
"Keira!" Disse subito Steffy, andando ad abbracciare l'amica che era appoggiata con le braccia su un lavandino.
"Conosco Chris, non fa questi gesti folli, non è stata sicuramente colpa sua." Spiegò Evelin, mentre le accarezzava i capelli.
"Andrà tutto bene." Continuò Allison, notando come Keira avesse reagito.
"L'ho visto sotto casa mia ieri sera, ecco perché quando sono scesa non c'era più! Non se n'era andato, qualcuno lo ha fatto sparire!" Disse tutto questo tra le lacrime.
Tutte e tre le ragazze abbracciarono immediatamente Keira, notarono quanto fosse scosse e in quel momento aveva bisogno di qualcuno che le stesse accanto.

"Cosa succede qui?" Chiese Joey, notanto tutta la confusione nel corridoio e tutti si voltarono immediatamente verso di lui.
"Tu!" Urlò immeditamente William, andando muso a muso contro Joey.
"Calmati amico, ho solo fatto una domanda." Disse sempre tranquillo Joey, non capendo cosa sarebbe successo da lì a poco.
"Sei stato tu!" Continuò William puntandogli il dito contro.
"Non capisco di cosa tu stia parlando, ma se nessuno vuole dirmi quello che sta succedendo, non vedo come possa essere d'aiuto." Disse Joey, superando tutti e dirigendosi verso il suo armadietto che si trovava proprio davanti la folla.
"William, sta calmo." Sussurrò Noora al suo orecchio, tenendogli un braccio.
Anche le ragazze avevano raggiunto nuovamente il gruppo e si trovavano tutti insieme lì vicini, Matt era andato ad abbracciare Keira, notandola ancora sconvolta, mentre gli altri osservavano ancora sospetti Joey. Il ragazzo aprì l'armadietto molto tranquillamente, ma quando l'anta fu aperta, quello che trovò al suo interno non fu proprio quello che si aspettava di ritrovare come suo solito.
"Ma che diamine.." Sussurrò prima di capire esattamente cosa fosse ciò che gli cadde addosso.
Justin stava osservando la scena da lontano e si ritrovò molto soddisfatto di quello che stava per accadere e dopo aver digitato qualcosa su sul cellulare, se ne andò completamente ignorato da tutti.
"Chi ha fatto questo scherzo?" Chiese il ragazzo, sventolando una felpa grigia con il cappuccio un po' strappato, e macchiato di sangue.
"Quella è la felpa di Chris!" Esclamò Keira alle ragazze, avvicinandosi a Joey.
"Come fa ad essere nel tuo armadietto?" Chiese William avvicinandosi al ragazzo.
"Ed io che ne so? Non ce l'ho messa io qui dentro, altrimenti sarei stato così stupido da farla vedere, se avessi saputo che fosse sua e chiedere di chi fosse?" Chiese realista Joey.
"Non lo so, dimmelo tu." Rispose duro William.
"Andiamo, davvero? Pensi che io abbia fatto del male a Chris, anche se tra noi due non scorre buon sangue per poi finire a fare questo teatrino? Non mi conosci allora William." Spiegò Joey.
"Ma so quello che hai fatto a Finn, quindi non mi stupirei." Disse minaccioso. Solo dopo averlo detto, però, si accorse di aver svelato un qualcosa che fino a quel momento era rimasto nascosto a tutti. Noora si portò una mano in viso e iniziò a piangere non sapendo più cosa fare e pensava realmente che le cose potessero solo che peggiorare. Nessuno, fino a quel momento, sapeva realmente cosa fosse successo a Finn fino a quel momento e adesso tutti sapevano che dietro la sua morte c'era Joey. Nessuno lo sapeva perché Chris non lo aveva detto a nessuno o meglio, perché Joey doveva credere che Chris non lo avesse detto a nessuno. Ma adesso sia Joey che gli altri sapevano tutto e gli sforzi che c'erano stati per far finta di niente, ora, erano nulli.
"Ah.." - Disse inizialmente solo Joey. - "Questa dovrebbe essere una motivazione, secondo te, per incolparmi di un qualcosa che non ho fatto." Sentenziò Joey.
William stava davvero perdendo le staffe e stava realmente dando vita ad una rissa, ma Matt che capì immeditamente la situazione si mise trai due.
"Calmiamoci. Diciamo che se fosse realmente così Joey sarebbe davvero uno stupido ma ciò non sarebbe nel suo stile." Informò Matt.
"Ma la felpa è di Chris." Sentenziò William.
"Questa di chi è?" Chiese Matt, prendendo da terra la maglietta bianca sporca di sangue che era caduta insieme alla felpa ma che non era ancora stata vista da nessuno.
"Ho una maglietta simile ma non è la mia." Disse Joey esaminandola.
"Ora ti spacco la faccia, dove cazzo è Chris? Lo so che c'entri tu in questa situazione." Disse William quasi urlando.
"Ti ho già detto che non ho fatto niente al tuo amico e non c'entro niente assolutamente io." Spiegò ancora calmo Joey.
"Basta!" - Disse Keira intromettendosi. - "Se è davvero così, come dici tu, allora, potresti anche aiutarci a trovarlo, che ti costerebbere?" Chiese.
"Assolutamente nulla, anche perché ripeto, non c'entro n i e n t e con tutta questa storia." Si offrì Joey, alzando le mani.
"Bene, allora proponici da dove poter iniziare per trovarlo." Riprese Keira, un po' più risoluta.
"Dove stato andando?" Chiese Luke, notando il gruppo di ragazzi avvicinarsi alla porta, mentre William, Keira e Joey stavano in prima fila e gli altri tutti dietro di loro.
"A cercare Chris." Rispose Calum.
"Chris?" Chiese ancora Luke.
"Buongiorno Luke, a quanto pare Chris è sparito, si pensava fosse stato Joey ma adesso ci sta aiutando a cercarlo, quindi non è stato lui. Non è che tu forse ne sai qualcosa?" Chiese Calum.
"Perché dovrei saperlo io?" Domandò Luke.
"Visto che adesso sei diventato il suo nuovo migliore amico." Precisò il moro.
"Non ne so nulla, vengo con voi comunque." Si aggiunse anche Luke.
"Va bene."


***


Il ragazzo era ancora rimasto al buio e per quanto cercasse di rimanere sveglio o comunque di mantenere coscienza, non riusciva più a concentrarsi. Provava ancora dolore per la ferita aperta e stava mentalmente pensando anche a quanto sangue avesse perso, ma la cosa che gli faceva ancora più male era il forte dolore che si ritrovava sia sulla nuca e sia sulla tempia, cui si era ormai fermato il sangue lasciando solo una ferita ancora molto aperta e che continuava a pulsare e far male. Ogni tanto il mal di testa veniva alternato dai capogiri che procuravano vista annebbiata e senso di nausea che venivano prontamente fermati da dei respiri pronfodi e trattenuti per mantenere il controllo.
La porta si aprì leggermente e Chris notò una figura che teneva in mano un po' d'acqua e delle goccioline gli arrivarano dritte in fronte.
"Che cazzo ci fai tu qui?" Domandò uno della crew di Joey, accorgendosi solo quando fu vicino alla sua ombra chi fosse.
"Non lo so, chiedilo a chi mi ha portato qui." Sussurrò Chris.
"Ma non siamo stati noi, ieri sera Joey era fuori con tutta la crew, è impossibile." Disse pensieroso il ragazzo.
"Senti, non è che mentri pensi potresti darmi un po' d'acqua, sono qui da tutta una nottata e sono anche messo male." Suggerì Chris, messo molto male.
"Bevi piano." Disse il ragazzo, mettendo a gocce a gocce dell'acqua in bocca a Chris.
"Grazie." Boccheggiò Chris.
"Senti, io devo chiamare Joey però, devo avvisarlo che sei qui e dopo ti libero." Lo informò il ragazzo.
"Va bene, sempre meglio di niente, tanto mi ero rassegnato a non poter uscire più da qui."

Nel frattempo i ragazzi erano ancora a girovagare per i veri posti più segreti vicino la scuola, aspettando che finisse la pausa pranzo per poi ritornare alle lezioni e continuare le ricerche dopo gli allenamenti, altrimenti con tutte le assenze si sarebbero accorti che mancava troppa gente e non sarebbe stato lecito spiegare il perché.
Il telefono di Joey iniziò a squillare.
"Pronto?" Rispose immediatamente.
"Ti sembra il momento di parlare al telefono questo?" Chiese William furioso.
"Aspetta, c'è qualcuno qui accanto a me che non smette di rompere il cazzo." Disse Joey zittendo il ragazzo.
"Cosa.." Commentò William.
"Ti metto in vivavoce così possono sentirti tutti." Continuò Joey, richiamando tutti attorno a sé.
"Sono in vivavoce adesso?" Chiese il ragazzo.
"Sì." Annunciò Joey.
"Ho trovato Christoffer Schistad nel vecchio capannone abbandonato quasi vicino la scuola, infatti la porta era stata lasciata socchiusa, sinonimo del fatto che qualcuno stanotte l'ha scassinata e c'ha messo dentro il ragazzo." Comunicò quest'ultimo.
"E che cazzo ci fa lì?" Chiese Joey arrabbiato.
"Non lo sa nemmeno lui. Intanto è qui, legato, mani e piedi."
"Liberalo, stiamo arrivando." Disse Joey prima di chiudere.
"Dove si trova questo capannone?" Chiese Keira.
"Vi ci porto io." Confermò Joey facendo cenno di seguirli.
"E tu non ne sapevi nulla?" Chiese William impuntandosi.
"Vi giuro, non ne sapevo nulla. E' vero, li uso io quei capannoni, ma non so che cazzo ci faccia lì Chris legato, né tanto meno chi lo abbia portato. Ieri non ero neppure a svolgere lavori, ero in giro con qualcuno della crew a non fare assolutamente nulla." Spiegò tranquillo Joey.
"Sta dicendo la verità William." Confermò Matt.
"Come fai.." 
"Lo conosco e anche se mi dispiace ammetterlo, Joey non è uno che mente, almeno nel 99% dei casi, quando non fa davvero qualcosa. E in questo caso sta davvero dicendo la verità." Concluse Matt.
"Ora andiamo? C'è Chris lì che ci aspetta." Informò Joey, seguito dagli altri. Per ultimi rimasero Calum e Keira che, scambiandosi uno sguardo quasi di intesa, si voltarono contemporaneamente a osserva Luke non curante del tutto in quel momento.

Dopo pochi minuti di strada, i ragazzi scorsero il capannone ma sembrava davvero impossibile arrivarci sani e salvi a piedi.
"E ora?" Chiese Keira.
"Bisogna attraversare la strada e prendere dal bosco per entrare a piedi, quest'area è video sorvegliata. Solo in auto si può avere accesso dall'altra parte della zona." Spiegò Joey indicando dove si trovavano loro, rispetto a dove fosse il capannone.
"Non si può scavalcare?" Chiese sempre Keira.
"E' impossibile, è sovergliata questa zona e inoltre rischieresti col farti male davvero." Disse Joey.
"Allora andiamo per il bosco." Concluse la bionda.
"Ragazzi non vorrei mettere i bastoni tra le ruote ma abbiamo esattamente 10 minuti prima che riprendano gli allenamenti e dobbiamo rientrare entro questi 10 minuti." Puntualizzò Calum.
"Cazzo, gli allenamenti di basket." Dissero ad alta voce i ragazzi.
"E la pallavolo." Dissero anche Steffy e Allison.
"I coach ci uccide se saltiamo anche questa di pallanuoto, e soprattutto se manca Chris visto che è il capitano." Disse William massaggiandosi la tempia.
"Anch'io ho gli allenamenti di atletica, se volete voi potete andare, in caso mi inventerò io qualcosa col mister per me, vado nel bosco." Annunciò Keira prima di voltarsi per attraversare la strada.
"No! Mica ci vai da sola." Aggiunse Steffy.
"Non ti lasciamo andare da sola, assolutamente." Confermò Allison.
"Non vi preoccupate, sicuramente troverò Chris andando per quella strada, non può succedermi nulla." Rispose Keira.
"E se magari sia stato fatto apposta per fare del male a te? Non possiamo permettere che accada anche a te qualcosa." Aggiunse ancora Steffy.
In quel momento però, mentre Keira voltò lo sguardo dall'altro lato della strada, notò una maglietta bianca, macchiata di sangue che si faceva spazio tra gli alberi e i cartelli pubblicitari.
"C'è Chris!" Urlò Keira e anche il ragazzo, dalla parte opposta, alzò di scatto lo sguardo ritrovandosi immediatamente il sorriso di Keira a illuminargli il volto.
Alzò leggermente la mano dal lato in cui non era stato ferito, così non fece notare in realtà quanta sofferenza poteva comunque provare fisicamente.
"E' ferito!" Disse William preoccupato. Tutti i suoi amici gli andarono incontro abbracciandolo e aiutandolo, seguito da uno della crew di Joey che gli comunicò qualcosa all'orecchio e sembrava anche essere importante.
Il volto di Chris era abbastanza stanco, sciupato, il taglio in testa lo rendeva ancora di più esausto e la maglietta macchiata di sangue non prometteva nulla di buono per nessuno, anche se in quel momento era diventato più importante abbracciarlo.
Solo dopo il giro di abbracci dagli amici, Keira riuscì a farsi spazio e ad osservarlo per qualche secondo, prima di sorridergli ancora e abbracciarlo davvero. Gli si buttò letteralmente addosso, sotto lo sguardo di tutti, con le braccia attorno al collo a stringerlo forte, come se realmente potesse scappare e il volto pienamente combaciante con l'incavo del suo collo. Solo gli occhi si potevano intravedere ed erano lucidi e pieni di allegria per quel momento. Chris ricambiò subito lo sguardo, stava attento a non farle percepire il dolore fisico di quel momento, ma la strinse forte a sé, come se potesse realmente scappare lei in quel momento e infossò il suo volto nell'incavo del collo della ragazza, nascondendosi e sospirando sulla sua pelle, lasciandole anche un leggero bacio vicino l'orecchio.
"Mi hai fatta davvero preoccupare, ti ho visto sotto casa mia ieri notte e poi non c'eri più.." Disse Keira confusa.
"Volevo venirti a trovare ma poi sono stato interrotto." Disse Chris prima di tossire sonoramente.
Il movimento della tosse non fece altro che procurare in lui un altro dolore al fianco e questa volta si sentiva realmente come se il cuore si trovasse dalla parte della ferita e il dolore fu molto più lancinante del solito. Non riuscì a trattenersi e prima che potesse parlare il suo sguardo si fermò per pochi secondi su quello di Luke che guardava la scena di lui e Keira abbastanza disgustato.
"Tutto bene?" Chiese William avvicinandosi.
"Sì.." Sussurrò Chris la dal suo volto trapelava altro.
Instintivamente Keira, alzò la maglietta di Chris, anche se piano, notando che dal fianco destro stava gocciolando del sangue macchiando e facendo da contrasto con i pantaloni grigi della tuta del ragazzo. La alzò piano poiché sentiva Chris che sotto quel contatto tremava per il sussultava per il dolore e respirava affannosamente. Sulla mano di Keira, sulla sinistra stavoltà gocciolò un po' di sangue e quando la ragazza alzò lo sguardo si accorse che dalla festa sulla fronte, ancora aperta, Chris perdeva sangue poiché aveva abbassato lo sguardo per seguire i suoi movimenti.
"Chris, devi stare dritto con la testa." Lo riprese Keira.
"Non ce la faccio." Sbiascicò piano Christoffer.
"Ommiodio." Commentò piano Keira, quando vide la ferita pronfonda che aveva il ragazzo sul fianco.
"Pensavo peggio." Disse sempre piano Chris.
"Ragazzi, qualcuno deve darmi dei fazzoletti e tanta acqua, Chris è stato ferito con un arma da taglio ed ha una ferita profonda." Quasi urlò Keira attirando l'attenzione di tutti.
"Come cazzo è possibile?" Chiese William.
"Noora ti prego, fallo reggere, deve rimanere dritto, sta per perdere i sensi." Spiegò Keira.
"Dove vai?" Chiese piano Chris, notando che la ragazza si stava allontanando.
"Sto chiamando un'ambulanza, sei in condizioni gravi Chris." Spiegò Keira accarezzandolo e tenendogli la mano.
"No, rimani qui." Disse piano lui.
"Va bene, rimango con te." - Disse Keira, però poi diede il telefono a Steffy che era accanto a sé. - "Chiama tu, ti risponderà qualcuno del servizio di mio padre, spiega le condizioni di Chris e dì che è urgente."
"Sì." Si limitò a rispondere Steffy, prima di andare a chiamare.
"Keira.." - Iniziò Chris. - "Non è stato Joey. Non è stato Joey." Ripetè.
"A farti questo?" Chiese Keira avvicinandosi.
"Non è stato Joey." Continuava a dire Chris.
"E chi è stato?" Chiese Keira.
"E' stato..." Il ragazzo stava per rispondere, ma prima di concludere la frase il suo sguardo di spostò su una figura dietro di Keira.
"Chris! Chris!" Riprese Keira, ma ormai il ragazzo aveva perso i sensi e dovevano aspettare insieme l'ambulanza.
Keira voltò lo sguardo dietro di lei, anche Joey notò la situazione si voltò seguendo la sua stessa direazione. Il suo sguardo, prima di svenire, si era posato su Luke, intento a fumare una sigaretta, estraniandosi da tutto.

















Angolo Autrice:

EECCOMIIIIIIIIIII dopo molti mesi (scusatemi, ci colpa l'università per avermi tolto tutto questo tempo) ho aggiornatooooo. E' un capitolo abbastanza pieno di colpi di scena o almeno ci spero per voi che seguiate ancora la mia storia e spero ovviamente che vi stia piacendo. Che dire, ancora ne succederanno di altre quindi tenetevi pronti. 
Ovviamente vi lascio sperando che vi sia piaciuto anche questo capitolo e vi auguro buona lettura.
Al prossimo aggiornamento.
xoxo, Vanex23














 

SPOILER 1:




[...]
"Puoi attaccarmi quanto vuoi, in una scuola io non risponderò mai." Disse il ragazzo sorridendo.
"Fermati!" Gli dissero i suoi amici.
[...]






 

SPOILER 3:



[...]
"Lui ti piace, non è vero?" Chiese la ragazza, sedendosi accanto alla sua amica.
"Non penso che mi piaccia e basta, onestamente, è diverso." Spiegò la bionda, sorridendo.
[...]
  
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