Pov
Harry
Stavo
parlando con mio padre quando una bolla di magia mi aveva
circondato, materializzandomi in un altro luogo.
Era
tutto bianco, sembrava di stare sulle nuvole.
Ebbi
appena il tempo di formulare questo pensiero che davanti a me
comparve Elizabeth.
Piangeva,
era sconvolta.
Mi
bastò sondarle la mente un secondo per scoprire che sapeva
tutto.
Che
era a conoscenza di chi io fossi realmente.
Ci
corremmo incontro e il nostro abbraccio durò
un'eternità.
Finalmente
eravamo di nuovo uniti, e tutti i ricordi di noi insieme come
per magia si sbloccarono.
Piangemmo
tanto, per il tempo perduto, per esserci ritrovati... E ridemmo
anche tanto, accennando ai nostri giorni da neonati, che per
chissà quale
ragione riuscivamo a ricordare come se fossero successi ieri.
Verso
la fine parlammo anche della sua infanzia, della mia, di mio padre e
dei suoi genitori che erano anche i miei...
Restammo
abbracciati tutto il tempo.
I
gemelli Potter erano di nuovo insieme, e questa volta nessuno sarebbe
riuscito a separarli.
Pov
Lily
Mia
figlia era scomparsa da tre giorni, mio figlio da cinque giorni, mio
marito era impazzito e Sirius e Remus pure.
'Ok.
Possiamo iniziare da qui.' pensai con un sospiro, facendo un
riepilogo degli ultimi eventi.
Quando
mia figlia era scomparsa, risucchiata dalla sua stessa magia,
avevamo dato tutti di matto.
Poi
mi ero ricordata che i miei figli da piccoli erano soliti sparire
quando li tenevamo separati, e che riapparivano insieme dopo qualche
tempo,
quindi mi ero leggermente tranquillizzata e mi ero data da fare per
risolvere
le altre questioni.
Sirius
e Remus, dopo che James ebbe raccontato loro del mio pugno a
Silente e delle motivazioni che mi avevano spinta ad agire in quel
modo, erano
rimasti senza parole.
Allo
shock era subentrata la rabbia.
Da
quello alla decisione di uscire dall'Ordine della Fenice era stato un
passo.
Mio
marito aveva detto che non poteva seguire gli ordini di una persona
per la quale non provava più né fiducia,
né rispetto, e Sirius e Remus erano
stati d'accordo.
Albus
Silente aveva giocato fin troppo con la nostra famiglia, quindi
capivo quello che provavano, ma in quel momento le priorità
erano altre.
Li
convinsi a rimandare la loro decisione di uscire dall'Ordine a quando
sarebbero ricomparsi i ragazzi, e loro per fortuna
acconsentirono.
Un
problema in meno.
Ci
eravamo accampati nella Stanza delle Necessità, in quanto
nessuno di
noi aveva alcuna intenzione di affrontare qualcuno della scuola,
Silente in
primis.
Quando
iniziammo ad avere fame, poiché per la legge di Gamp era
impossibile trasfigurare il cibo, la Stanza fece apparire un passaggio
che ci
condusse dritti dritti alla Testa di Porco, il pub di Aberforth
Silente, il fratello
di Albus, e da lì dopo aver scambiato due chiacchiere con il
vecchio oste ed
aver mangiato qualcosa ci materializzammo direttamente a casa.
Immediatamente
mi diedi da fare.
Salii
al piano di sopra e feci ricomparire la stanza dei miei figli di
quando erano neonati.
Rimpicciolii
tutte le cose non adatte ad un quattordicenne spedendole in
cantina, e con qualche colpo di bacchetta la stanza divenne
perfetta.
Quando
uscii, mi voltai un attimo per ammirare la targa sulla porta.
'Stanza
di Harry'
Sarebbe
andato tutto bene.
Pov
???
Adesso
che gli Horcrux erano stati tutti distrutti restava solo
Harry.
Non
avevo avuto il coraggio di lanciargli un' Avada, così gli
avevo
somministrato la pozione spezz'anima e dopo poco l'anima di Voldemort
era stata
espulsa dal corpo di mio figlio.
Per
fortuna, ero riuscito a far passare la causa di quel vomito nero per
qualcosa che aveva mangiato (soprattutto grazie ad un potente
confundus) e
tutto si era risolto per il meglio.
D'improvviso,
tuttavia, mentre stavamo parlando del recente trattato che
ero riuscito a stipulare con i vampiri Harry era sparito, inglobato
dalla sua
stessa magia.
Avvertii
il suo nucleo magico in un'altra dimensione, insieme a quello di
Elizabeth, e mi tranquillizzai capendo che probabilmente quella era una
capacità dei gemelli di cui non ero a conoscenza.
Bevendo
il mio bicchiere di firewhisky, lo sguardo mi cadde sulla
cicatrice sul dorso della mia mano destra: Non devo dire bugie.
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E
no, non sono morta.
Mi
scuso davvero tanto per
la lunga assenza ma ho avuto qualche mese di blocco dello scrittore,
poi quando
ho avuto pronto il capitolo la mia controparte ha iniziato a non
rispondere ai
messaggi e non sapendo come comportarmi né chi contattare mi
sono limitata ad
aspettare… adesso tuttavia è passato quasi un
mese, e poiché la lo svolgimento
della storia lo avevamo già deciso precedentemente e mi
serviva solo l’approvazione
per la stesura dei capitoli ho deciso a malincuore di farne a meno e di
proseguire da sola.
A
dirla tutta, siamo quasi
alla fine e semplicemente mi scocciava lasciare la storia incompleta
quindi
ecco qui il capitolo.
Non
spoliero niente perché immagino
già vi stiate facendo un’idea vostra, il finale
è veramente chiarificatore, e spero
davvero che ci sia ancora qualcuno a seguirmi e che non rimanga deluso
dal
finale.
Baci,
Mary Evans