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Autore: MidnightRavenKuro    07/07/2018    1 recensioni
Il destino non lascia nessuno da solo.
Una giovane anima, tra le pieghe del tempo trascorso nella Soul Society, verrà a patti con un segreto celato al mondo da ricordi di una vita terrena che non sono mai riaffiorati prima,ricordi che potrebbero mettere alla prova l'amore e l'affetto che scorre tra lei e coloro che hanno scelto di starle accanto
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Isane Kotetsu, Nuovo personaggio, Rangiku Matsumoto, Retsu Unohana
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Extra - 7/2: Love for a bright star
 
NdA: Benvenuti in questo capitolo extra! Questo si distaccherà leggermente dalla trama principale (ma neanche tanto), ma rimarrà perfettamente canonico. Buona lettura gioie, e buon Tanabata a tutti!
 
~X~
 
La mattina del 7 Luglio Kaede si svegliò dopo una notte relativamente insonne. L'eccitazione per il Tanabata si era fatta via via più difficile da tenere a bada da quando lei e Rangiku si erano date appuntamento per quel giorno, e lei aveva passato l'ultima settimana esercitandosi nell’acconciatura che voleva portare. Aveva chiesto aiuto a Retsu, la quale le aveva consigliato qualcosa di classico che si abbinasse bene allo yukata che lei stessa le aveva regalato. Nonostante le insistenze della giovane sul fatto che non avrebbe dovuto disturbarsi, il Capitano l'aveva portata ad un negozio di abiti da cerimonia e le aveva fatto scegliere quello che più le piaceva. La scelta di Kaede cadde su uno yukata azzurro, che si intonava bene ai suoi capelli. Sull'abito erano presenti motivi tradizionali color oro, i quali lo rendevano un piacevole spettacolo per gli occhi. La ragazza aveva ringraziato Unohana almeno un centinaio di volte, e quest'ultima le aveva risposto infine che se l'avesse ringraziata di nuovo avrebbe restituito l'abito alla negoziante. Kaede tacque subito.
L'abito che aveva scelto il Capitano era invece blu scuro, decorato con motivi floreali bianchi e semplici, il quale si intonava coi suoi occhi. Anche l’obi era bianco.
Si era sentita aria di festa fin dal primo mattino, quando gli stand del festival erano ancora in fase di montaggio. Shiba Kuukaku stava anche preparando uno  spettacolo pirotecnico apposta per l'occasione, e tutti non stavano più nella pelle. Quella scappatoia dal lavoro, quell'anno venuta anche un mese prima del solito, era così gradita che anche le persone più pigre davano volentieri una mano coi preparativi. L'allegria generale aveva contagiato tutta la Soul Society.
Kaede, quel pomeriggio, era così felice da saltellare mentre sgattaiolava verso casa di Isane. Bussò freneticamente alla porta, la quale si aprì con uno scatto e si richiuse subito quando lei entrò veloce come un fulmine.
 
- Isane! Oddio, sono così su di giri! - Squittì, battendo le mani. La luogotenente era ancora in pigiama, ma si era svegliata già da un pezzo, troppo in pensiero per dormire. Anche e soprattutto per lei quello sarebbe stato un giorno particolarmente emozionante.
 
- Si, anch'io - rispose contenta Isane, avvicinandosi al tavolo vicino alla cucina, sul quale era poggiata una larga scatola quadrata. - però conserva le energie per stasera, ci sarà la parte di festival a cui vale davvero la pena di assistere senza dormire in piedi. -
 
- Sissignora. -
 
- Comunque, vorrei farti vedere una cosa. Mi piacerebbe se mi aiutassi a capire… - Sul suo viso comparve un leggero rossore di cui Kaede non si spiegò il motivo. Quando sollevò il coperchio della scatola comprese all'istante.
Isane tirò fuori uno yukata bianco, che recava particolari motivi neri sulle maniche. All'altezza del petto, verso sinistra, era ricamato un dettagliato fiocco di neve celeste pallido. L‘obi era di un verde cinebro molto brillante.
 
- Cavolo… ma è stupendo! Non ne ho visti così al negozio, dove lo hai preso? -
 
- È quello il problema. - replicò la grigia. - Non l'ho comprato io. Me lo sono ritrovato qui stamattina appena sveglia e... -
 
Kaede inarcò le sopracciglia, chiaramente sorpresa dalla situazione.  - Non c'era un biglietto o cose del genere? -
 
- C’era, ma… - Isane tirò fuori dalla tasca un foglietto perfettamente piegato e glielo porse. La rossa lo afferrò e lo aprì, affrettandosi a leggere la breve frase scrittavi sopra.
 
Vorrei che lo indossassi oggi
 
Riconobbe l’elegante calligrafia all’istante. Cominciò a sghignazzare e restituì il biglietto alla destinataria, la quale la stava guardando con falso disappunto.
 
- Dovevamo aspettarcelo, credo. Se ha comprato un abito a me, era scontato che ne comprasse uno anche per te. -
 
- Ma non ce n'era bisogno… ne ho già uno che uso da un sacco di tempo. - Isane indicò un usurato e sbiadito yukata verde scuro appeso al muro con una gruccia. Kaede fece una smorfia di disgusto. - È così brutto, quello? -
 
- Guardandolo credo di capire perché l'ha fatto… - mormorò la rossa. - Hai già provato quello nuovo? - chiese
 
- Non ancora...ma Re...ehm, cred che il Capitano conosca bene la mia taglia ormai. Ciò che mi insospettisce di questa cosa è… insomma, hai mai visto un abito così? Non ne trovi del genere in un negozio tradizionale. - rispose Isane arrossendo ancora di più. Kaede comprese dove volesse andare a parare.
 
- Credi che lo abbia fatto confezionare apposta? - chiese sgranando gli occhi. Quello sì che era romantico. La luogotenente annuì e si morse il labbro.
 
- Beh, allora credo che stasera tu possa procedere alla dichiarazione senza nessun timore. Oltre a toglierti i dubbi sul vestito, è chiaro. - esclamò la giovane inclinando la testa e facendo un sorriso furbetto. - È la tua grande occasione, Isane. - Aggiunse, in tono più benevolo. - Ed io sono così felice per te. -
 
La grigia sorrise ed abbracciò rapidamente quella minuta ragazza, a cui si era affezionata così tanto nei mesi che aveva passato lì. Mentre la stringeva disse:
 
- Credo sia anche la tua, di occasione. Furbacchiona. Dimmi come hai fatto! - Scherzò, pattando la testa alla ragazza, ottenendo uno sbuffo e un broncio fasullo.
 
- Fatto cosa? - chiese Kaede in tono angelico.
 
- Rangiku. Santo cielo, non ho mai visto nessun uomo riuscire ad avere un appuntamento con lei. E poi arrivi tu e lei dice di sì senza fiatare. Hai usato magie di qualche tipo? -
 
- Macché magie, semplicemente non è un appuntamento di quel tipo, ecco perché ha accettato. È...come dire... un'uscita tra amiche. Come se uscissimo io e te. -
 
L'espressione scettica della luogotenente la diceva lunga su come la pensasse davvero.
 
- Amiche… già. Però te la sei mangiata con gli occhi quando l'hai vista la prima volta. Di continuo. Le tue intenzioni sono tutt'altro che amichevoli, confessa! -
 
Isane un po' la stava prendendo in giro e un po' diceva sul serio. Kaede era giovane, in fondo, e praticamente priva di esperienza dal punto di vista romantico, ma questo ovviamente non era un motivo per tirarsi troppo indietro. Non credeva che Rangiku sarebbe stata così contraria, ma ovviamente nell'immediato non sarebbe successo niente di eclatante. Specialmente perché la bionda aveva ancora qualche valido motivo per non muoversi nell'ambito amoroso, la luogotenente lo sapeva bene.
 
Fu il turno di Kaede di arrossire. - Non è vero. Che speranze vuoi che abbia con una donna adulta? - Sbuffò. - Mi piace stare in sua compagnia, tutto qui. -
 
- Va bene, va bene, non te la prendere piccola Kaede. Stavo scherzando. - replicò Isane solennemente. - Ora, dimmi, cos'è che devi fare per me oggi? -
 
- Ah, stiamo ripassando il piano! - esclamò Kaede entusiasta. - Allora, devo dire al Capitano di fermarci alla bancarella di Hanataro, giusto? E poi devo darle… -
 
- Esatto. Ed Hanataro le darà… -
 
Ripassarono per dieci minuti i passaggi di ciò che Isane aveva ideato, e tutti convergevano al fine della luogotenente.
 
- D’accordo, lo faremo funzionare. Non tornerai a casa single stasera! -
 
- Lo spero... cioè so che andrà bene… -
 
- Tranquilla! - Kaede mollò una pacca sulla spalla di Isane. - Andrà benissimo. Andrai benissimo. -
 
La grigia annuì. Le tremavano le gambe per il misto di emozione ed agitazione che avvertiva. Non credeva sarebbe riuscita a restare ferma per due secondi.
 
- Allora, io vado a prepararmi. D'altronde è già pomeriggio. - Cinguettò la rossa, saltellando. - Riusciremo a vederci stasera? -
 
- Forse. - Isane sorrise. - Sono curiosa di vederti in yukata, ma… -
 
- Ma hai cose fondamentali a cui pensare. Non preoccuparti. Magari deciderete di presentarvi dopo esservi spettinate a dovere, se capisci quello che intendo. - Kaede le fece un occhiolino furbetto.
 
La grigia diventò viola in viso. - Kaede! M-ma che libri ti ha fatto leggere il Capitano? -
 
La giovane rise forte in risposta.
 
~X~
 
Verso le sei del pomeriggio Kaede ed il Capitano arrivarono insieme al festival. La giovane aveva infine lasciato che Retsu le acconciasse i capelli, essendosi rivelata quasi incapace di pensarci da sé nonostante la pratica. Era praticamente negata.
Lo yukata le calzava a pennello ed accentuava i suoi capelli e gli occhi argentei, e per una volta si sentiva carina. Si chiese se sarebbe piaciuto a Rangiku, ma si rispose subito che non doveva pensare a cose del genere. 
Le due dovevano incontrarsi durante il piccolo piano messo in atto da Isane, ovviamente entrambe complici del misfatto.
Era già gremito di gente, ed il chiasso aveva un qualcosa di fantastico. L'atmosfera era così allegra che la ragazza non riusciva a non sorridere. Un po' timorosa della folla, tuttavia, camminava molto vicina a Retsu.
Le strade erano piene di lanterne luminose e ai rami di bambù erano già stati appesi alcuni tanzaku. Era un’atmosfera molto suggestiva. Si sentiva odore di cibo nell'aria e la fila alle bancarelle culinarie era enorme.
 
- Che ne dici, Kaede-chan? Ti piace? - le chiese Retsu mentre si facevano strada.
 
 - Davvero molto. Non avevo mai partecipato ad un festival prima d'ora. È così vivace! - La giovane infatti non riusciva a scollare gli occhi da ciò che vedeva. Osservava gli stand uno per uno, meravigliata. Oltre al cibo venivano venduti prodotti di artigianato a tema, come vasi dipinti, collane e chincaglieria varia. Vide la bancarella di Hanataro e la fece notare ad Unohana. Per fortuna non dovette convincerla a fermarsi.
 
- Buonasera Capitano! Anche a te, Kaede-chan!  - esclamò Hanataro, sinceramente contento di vederle.
 
- Buonasera a te, Yamada-kun. -
 
- Ciao Hanataro-kun! È da un bel po' che non ci vediamo, come stai? -
 
- Benissimo grazie. Ti trovo bene! Sei veramente bella in quello yukata. - Hanataro, che con qualsiasi altra ragazza avrebbe balbettato furiosamente, con Kaede si trovava invece perfettamente a suo agio. Avevano legato molto quando lei era appena arrivata nel Seireitei, ed anche se poi non avevano più avuto molte occasioni di vedersi il legame era rimasto.
 
- Grazie, anche tu non sei niente male sai? - rispose lei contenta. Poi guardò ai prodotti in vendita e rimase di sasso. - Quelle...aspetta, sono... stelle all'uncinetto? Anche tanzaku finti fatti all'uncinetto? E quella non è la fascia della principessa Orihime... all'uncinetto? “Articolo speciale”, 3000 Kan?!? -
 
- Tutte cose che ho cucito io personalmente ieri notte. Ho incaricato Yamada di venderle. - Disse il Capitano con la solita calma. Kaede dovette trattenere le risate, ma in fondo erano prodotti carini. Anche se un po' kitsch, magari.
 
- Per ora gli affari vanno bene, Capitano. Forse riuscirò a vendere tutto entro la fine del festival. -
 
- Bene, molto bene. Non deludermi, caro. - replicò il Capitano. Kaede vide il povero Hanataro rabbrividire.
 
- Ah, Capitano, ho un paio di cose per lei. Una persona mi ha incaricato di dargliele. - Il ragazzo consegnò un fiore, che riconobbe essere una fresia piuttosto candida, ed un biglietto ad Unohana, la quale lo lesse un po' perplessa.
 
Stand di Hisagi
 
- Curioso. Molto curioso. Grazie, Yamada-kun, arrivederci. Kaede-chan, seguimi. - disse imperturbata. Kaede salutò Hanataro con la mano ed entrambi si allontanarono.
 
~X~
 
Isane, che aveva indossato il vestito e lo aveva trovato leggermente stretto in alcuni punti, si guardò allo specchio e comprese all'improvviso da cosa derivasse quell’impressione.
A quanto pare era stato fatto apposta per valorizzare i “punti giusti”. Vale a dire…
 
- M-ma...ma...ma! MA CAPITANO! -
 
Si portò le mani alla bocca, più rossa che mai. Poteva giurare di stare per svenire.
 
~X~
 
La bancarella di Hisagi vendeva alcolici, e per questo Kaede non fu minimamente sorpresa di trovarci una Rangiku intenta a scegliere tra varie bottiglie. Quando si avvicinarono e potette dare un'occhiata migliore alla bionda rimase a bocca aperta. Rangiku le notò.
 
- Eccoti, Kaede-chan! Oh, buonasera Capitano Unohana! -
 
Retsu ricambiò il saluto, mentre la rossa non trovava la forza di parlare. Quella che si era trovata davanti era una vera e propria dea. Indossava uno yukata nero, ovviamente scollato sull'area del seno, e aveva motivi fini e dorati, proprio come quelli del suo abito. I suoi capelli erano acconciati con dei lunghi spilli, e aveva lasciato qualche ciuffo caderle sull’occhio destro. Non si poteva non rimanere sconvolti da una bellezza simile.
 
- Ehi, tutto bene? - Le chiese spiritosamente la bionda. Kaede si accorse di starla fissando e scosse la testa, arrossendo imbarazzata.
 
- S-sì, sto bene! Uhm...sei davvero...davvero bella. Davvero. - disse, cercando di non balbettare e puntando gli occhi al suolo.
 
- Grazie, piccola. Fatti guardare...guarda quanto sei carina! -
 
Rangiku cominciò a girarle intorno, guardandola intensamente, e Kaede non sentendosi all'altezza fece del suo meglio per non scappare via. Ma in realtà era felice, felicissima che la trovasse carina.
 
- Grazie. Per...per i capelli devo ringraziare il Capitano… mi, mi ha dato una mano ad acconciarli.-
Missione fallita. In compenso le altre due le sorrisero.
 
- Ti donano davvero tanto! - Rangiku poi si girò verso Unohana. - Capitano, ora che ci penso, avrei una cosa per lei. Sono stata incaricata di consegnargliela. - Porse anche lei fiore ad Unohana. Stavolta una camelia, dal rosa acceso.
 
- Grazie, Matsumoto-san. - Rispose gentilmente Retsu, unendo la camelia alla fresia nella mano sinistra. - Hisagi-san, per caso hai anche tu qualcosa da consegnarmi? - chiese rivolta a Shuhei, il quale era stato fino a quel momento troppo intento a tenere gli occhi su Rangiku per parlare. Sembrò svegliarsi da una fantasia quando rispose di sì a Retsu e le diede un altro biglietto.
 
Segui le lanterne
 
Puntò lo sguardo sulla scia di luci che, effettivamente, proseguiva oltre gli stand, lontano dalla folla. Mise il biglietto in tasca. Si voltò verso Kaede, per vedere che anche lei le stava porgendo un fiore. Una primula.
 
- Capitano, io devo salutarla qui. - disse sorridendo, mentre Retsu a sua volta le sorrideva. - Però lei prenda questa, e prosegua. -
 
Tre fiori, una strada da seguire ed una promessa implicita. Lasciò Kaede con Rangiku,certa che fosse in buone mani, e percorse la via delle lanterne.
 
~X~
 
- Rangiku-san! Da questa parte! -
 
Avevano appena cominciato a visitare gli stand, quando Rangiku si sentì chiamare dalla voce di Kiyone. Lei e Sentaro avevano allestito un tiro a segno pieno di premi.

- Kiyone-chan, dove avete preso tutta questa roba? - chiese curiosamente, mentre Kaede incrociò lo sguardo con la sorella di Isane. Scoccarono scintille.
 
- Oh, sei tu. - C'era un po’di veleno nella voce di Kiyone, e la rossa ricambiò subito con altrettanto veleno.
 
- Ci rincontriamo. - replicò.
 
- L'abbiamo rub...comprata nel mondo terreno durante una missione. - Rispose Sentaro alla domanda posta dalla bionda, la quale inarcò un sopracciglio. - Chi centra tutti i bersagli prende due premi. Chi ne prende otto se ne becca uno. E parlo dei premi migliori. - Spiegò. - Chi ne prende almeno cinque ne sceglie uno tra la robetta da nulla. Fossi in voi, signorine, farei un tentativo. Solo 150 Kan a giro. - Gli brillarono gli occhi all'idea di guadagno.
 
- Potrei provare. - disse Rangiku. Tirò fuori tre monete dalla tasca, 50 Kan ciascuna, e li mise sul bancone. Kiyone caricò la pistola e gliela passò.
Si concentrò e prese la mira. Bang, bang, bang. Sette centri.
 
- Cavolo, uno soltanto e avrei preso qualcosa di carino. Che sfortuna. -
 
- Uhm… c'era qualcosa che volevi, Rangiku-san? -
 
La bionda guardò in alto e indicò un pupazzo di quello che doveva essere Hikoboshi, il mandriano della leggenda. Ovviamente, premi a tema. - Quello. Oh beh, sceglierò qualcos'altro. -
 
- Dai, ci sono collane niente male. - Kiyone le fece vedere quel che poteva scegliere, ed effettivamente c'erano cose abbordabili.
 
- Ora provo anch'io. Tu intanto scegli, Rangiku-san. - Comunicò Kaede solennemente. Se Rangiku voleva quel pupazzo, l'avrebbe avuto. Posò anche lei 150 Kan davanti a Kiyone, la quale commentò:
 
- Provi anche tu, eh? Scommetto che non riesci a centrarli tutti. -
 
- Lo vedremo. -
 
Pistola carica alla mano. Con la destra stranamente non ci si sentiva bene. Provò a passarla nella mano sinistra, e si accorse che si sentiva molto più a suo agio. Strano, lei non era mancina.
Prese la mira. Chiuse gli occhi per un secondo, e quando li riaprì, mano salda, sparò.
 
Dieci centri.
 
Si sentì addosso gli sguardi di tutti i presenti allo stand. Kiyone era a bocca aperta e Rangiku aveva gli occhi sgranati. Kaede posò in fretta la pistola, come se bruciasse.
 
- Porca vacca… - Mormorò Sentaro.
 
- Erano due premi, giusto? Voglio quel pupazzo di Hikoboshi. E quel cuscino di Orihime laggiù. - Disse semplicemente lei. Ancora senza parole, Sentaro le consegnò i premi che aveva scelto, e lei lanciò Hikoboshi a Rangiku, la quale aveva indossato gli orecchini con pendenti a stella color argento che aveva selezionato.
 
Kiyone non parlò più, mentre Rangiku la abbracciò per ringraziarla. Kaede si sentì fin troppo fortunata.
 
~X~
 
Alla luce del tardo pomeriggio, Retsu camminava sulla strada di mattoni circondata da lanterne. Mano a mano che si allontanava dal brusio la strada si faceva un po' in salita. Si godette la brezza che aveva iniziato a tirare, ed il frinire delle cicale che si stava smorzando, riducendosi da un chiasso assordante ad un semplice sottofondo. Giunse ad un bivio. La strada, tornata piana, procedeva dritta, ma le lanterne adornavano una scalinata di pietra che dava sulla destra. Seguendo le luci salì gli scalini, ritrovandosi in un piccolo parco. Era deserto, tranne che per Isane seduta su una panchina. Reggeva in mano l'ultima lanterna.
 
~X~
 
Abarai Renji si era ritrovato gli occhi di un'altra testa rossa puntati sui suoi capelli.
Kaede si era inclinata sulla bancarella per toccargli un ciuffo, con le sopracciglia aggrottate, mentre lui la guardava perplesso. Poi si voltò verso Rangiku e commossa fece:
 
- C'è qualcun altro con i capelli come i miei! Non sono l'unica! -
 
La bionda scoppiò a ridere per via di quella reazione.
 
- Matsumoto, chi è questa ragazza? - le chiese lui, ancora visibilmente perplesso.
 
- Lei è… -
 
- Hanazono! K…Kanade. Secondo anno di Accademia. Piacere. - Mentì Kaede, interrompendo Rangiku che per un attimo la guardò come se avesse detto una pazzia. Cogliendo però la palla al volo, la luogotenente continuò.
 
- Sì, era turbata perché la gente continuava a fissarla per il colore dei suoi capelli. Il vostro è parecchio raro da questi parti, quindi… -
 
- Piacere mio, Hanazono. E ti capisco, davvero. - Annuì comprensivo Renji. - Per me era la stessa cosa. -
 
Kaede gli sorrise, poi guardò la bancarella. Vendevano disegni, fatti da persone diverse, ovviamente a tema Tanabata. Alcuni erano stupendi, da rimanere a bocca aperta, altri un po' meno ma comunque belli. Poi la sua attenzione venne catturata da un disegno in particolare. Era il peggiore, uno scarabocchio che sembrava essere fatto coi pastelli a cera. Però…
 
- Quanto viene questo? - Chiese a Renji, che stava per aprire bocca quando venne interrotto dalla ragazza che gli stava di fianco, la quale aveva appena servito un'altra persona.
 
- Davvero ti interessa quello? - Le chiese una bassa ragazza mora, che sembrò estatica alla prospettiva. - L'ho fatto io! Ti piace sul serio? Pensavo non l'avrebbe comprato nessuno! -
 
- È particolare...certo...ma lo voglio comprare. - Rispose risoluta. Era assolutamente convinta. Quel disegno raffigurava Orihime ed Hikoboshi in veste di coniglietti, ed era fatto veramente male. Ma più Kaede lo guardava, più lo voleva.
 
- Sono 10 Kan! - Kuchiki Rukia sembrò brillare. La rossa pagò senza esitare, e prese il disegno incorniciato.
 
- Costava troppo poco. - Le sussurrò sorridendo, poi si voltò verso Rangiku e fece un cenno con la testa. Salutarono Renji e Rukia e si allontanarono, quando sentirono la voce di quest'ultima urlare un grazie.
 
La luogotenente guardò Kaede interrogativa, ma prima che potesse dire qualcosa venne anticipata.
 
- Mi ha colpito. Mi ha colpito perché so come ci si sente ad essere un pastrocchio…e… io non sono stata abbandonata a me stessa, nonostante mi senta disordinata allo stesso modo, quindi neanche questo disegno meritava di essere abbandonato. Tutto qua. - E sospirò. Sentì una mano strizzarle piano una guancia.
La bionda l'aveva trovata una cosa tenera, non se l'era sentita di replicare.
 
~X~
 
Retsu approcciò la luogotenente, guardandola dritta negli occhi. Nessuna delle due distolse lo sguardo dall’altra anche se Isane sembrava sul punto di mettersi a ridere nervosamente. Quest'ultima posò la lanterna a terra, e porse un altro fiore, l'ultimo fiore, a Retsu. Senza dire niente.
Il Capitano lo prese, unendolo agli altri, e si sedette vicino a lei. Annusò i loro profumi uno per uno.
 
- Sono veramente, veramente  colpita, Isane. - Mormorò, interrompendo il silenzio in tono soave. - Avevo immaginato questo momento in tanti modi, ma non così. Riesci sempre a sorprendermi. -
 
Isane sgranò gli occhi. Allora Retsu sapeva davvero. Sapeva ed aveva aspettato che lei fosse pronta. Non sapeva se imbarazzarsi o sentirsi estremamente grata nei suoi confronti. Probabilmente entrambi.
 
- La fresia…simboleggia la dolcezza e la disponibilità. La camelia, l'ammirazione. - si fermò un attimo ed alla grigia si fermò il respiro. Il suo cuore batteva come un tamburo. Prese a tormentarsi le dita, ancora non riusciva a dire nulla.
 
- La primula...il primo amore. Ed il tulipano rosso, semplicemente, l'amore. - Posò i fiori al suo fianco, e guardò Isane, la quale in quel momento non riusciva a ricambiare il suo sguardo. Era diventata veramente rossa e sembrava immobilizzata. Come se si stesse pentendo di quello che aveva fatto.
 
Con un sospiro, prese il suo viso tra le mani e lentamente lo voltò verso di lei. Crearono di nuovo un contatto visivo e la luogotenente sussultò.
 
- Ho aspettato tanto. Non ti permetterò di pentirti o di tirarti indietro, Isane. - Passò un dito sulla sua guancia, poi scese lungo il collo e raggiunse la spalla. Gliela strinse e poggiò la fronte contro la sua.
- Dillo Isane. Dillo. Dillo e liberaci da questo muro che ancora ci separa… -
 
Isane deglutì. Le girava la testa e pensava che stesse per venirle la febbre. Ma quella febbre era particolare.
 
- Capitano… -
 
- Retsu. Per te è Retsu… -
 
In un moto di ritrovato coraggio, la grigia posò la mano su quella del Capitano, quella che teneva sulla spalla. E parlò.
 
- Retsu...ero incerta riguardo a tutto questo. Mi conosci… nutro sempre mille dubbi quando si tratta di me. Ma non ho mai avuto dubbi su cosa provassi per te. Fin dal primo momento… da quando ti ho vista…da quando ero appena entrata nella Divisione e per sbaglio ti sono finita contro mentre mi affrettavo per i corridoi, e tu invece di sgridarmi mi sorridesti. È stato allora che mi sono innamorata di te. -
 
A Isane tremavano le gambe. Pensò che se in quel momento si fosse alzata non avrebbero retto. Tremava, ma non si sarebbe tirata indietro. Nè ora nè mai.
 
- Ti ho sempre vista come una guida. Tu ci sei sempre stata per me, anche quando ero soltanto una nuova recluta. In ogni situazione tu eri lì, salda come un pilastro. Amavo stare in tua compagnia, lo amo ancora...amo te. -
 
Strizzò forte gli occhi. L'aveva detto. Ora non sapeva cosa fare. Perché Retsu non rispondeva?
Poi, all'improvviso, sentì qualcosa di caldo e umido premere contro le sue labbra. Si rese presto conto di cosa stava accadendo. Non osò riaprire le palpebre, preferendo invece immergersi in quella sensazione meravigliosa. Magari per sempre. Si, avrebbe potuto baciare Retsu per sempre senza mai fermarsi. Non stette ferma ma rispose, rispose ad ogni attacco da parte delle labbra dell'altra. Parte di lei doveva ancora realizzare, realizzare che il suo amore era stato accettato. Per ora, avrebbe agito per istinto.
 
Si staccarono un attimo per riprendere fiato, ma non appena si guardarono di nuovo si baciarono ancora. Retsu non aveva ancora detto niente, probabilmente preferendo esprimersi con i fatti, ma Isane sapeva che presto avrebbe parlato. E le avrebbe fatto tremare il cuore più di quanto non stesse già facendo.
 
~X~
 
Ore dopo, Kaede e Rangiku avevano girato parecchie bancarelle. Avevano incontrato Hinamori Momo, alla quale non dettero a bere la storia di “Hanazono Kanade”. Rangiku aveva rassicurato la giovane, dicendole che Momo non avrebbe iniziato a farle domande. Poi quest'ultima si era unita a loro, e così fecero Ayasegawa Yumichika e Madarame Ikkaku. Poi vennero raggiunte anche da Renji e Rukia, i quali avevano chiuso la bancarella, e quest'ultima aveva voluto attaccare bottone con la rossa, ancora grata per via del disegno. Anche Shuhei, seguito da Kira Izuru, aveva chiuso la bancarella e aveva raggiunto l'ormai enorme combriccola. Kaede poteva giurare di aver visto Soifon trascinata al festival da una donna che non aveva mai visto, ma c'erano troppe persone e non aveva visto bene.
Era riuscita a parlare con tutti e non poteva essere più felice. Ad un certo punto, poi, Rangiku le aveva passato un tanzaku ed un pennarello e le aveva detto di scriverci su un desiderio. Obbedì parecchio volentieri. Non scrisse propriamente un desiderio, bensì un nome, poi lo appese come tutti gli altri ad un ramo di bambù. Rangiku appese il proprio di fianco al suo.
Subito dopo, sentì un fischio ed un botto. Allarmata, guardò in alto, e vide uno spettacolo che non aveva mai visto.
 
Un coro di “oooooh” si era sollevato dalla folla alla vista dei meravigliosi fuochi d'artificio che coloravano il cielo notturno. Avevano forme stupende, ed illuminavano tutto con la loro luce. Un modo delizioso di festeggiare la riunione delle stelle innamorate. La giovane rimase a bocca aperta, ma presto scoprì che c'era qualcosa di meglio che guardare i fuochi. Era guardare Rangiku mentre guardava i fuochi. Kaede sorrise, quando l'altra incontrò il suo sguardo e sorrise a sua volta. Quest'ultima le prese il viso con la mano e glielo puntò verso l'alto. Si chinò e le sussurrò nell’orecchio:
 
- Guarda i fuochi d'artificio, piccoletta. Li vediamo solo nei giorni di festa. -
 
In tutta risposta Kaede le passò un braccio attorno al busto, e si strinse a lei posando la testa sulla sua spalla.
 
- Li guarderò solo se mi permetterai di farlo così. -
 
- Affare fatto. - Rispose la bionda stringendola a sé a sua volta e posando la testa sulla sua.
 
Kaede pensava che sarebbe potuta morire dalla gioia, e registrò per sempre quel momento nella sua testa.
 
Stanno lontane per un anno intero, senza smettere di pensarsi, senza smettere di ricordare l'una il calore e la luce dell'altra. E quando si ricongiungono, la loro gioia è più vasta dello stesso universo.
 
La voce nella sua testa ripetè quelle parole e ne aveva aggiunte altre. Stavolta volle rispondere.
 
Quando io riuscirò ad avvicinarmi a questa stella, la mia gioia sarà tanto grande quanto la sua luce.
 
~X~
   
 
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