Libri > Noi, i ragazzi del zoo di Berlino
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Autore: Fujikofran    10/07/2018    1 recensioni
Axel W. era uno degli amici di Christiane, morto nel 1977 a 17 anni. Siccome è un personaggio che mi ha sempre incuriosito e di cui si parla poco (non circolano vere foto sue, ma dell'attore che lo ha interpretato nel film), ho immaginato i suoi pensieri, mentre va a comprare la sua ultima e fatale dose di eroina. Brano da ascoltare: "Station to Station di "David Bowie(1976)
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Axel W. e ho 17 anni. In realtà ne dimostro di più, forse perché sono alto o forse perché non sono bello. Anzi, sono brutto. La mia faccia è brutta, piena di dermatiti, i miei capelli ricci spettinati sono brutti e anche la mia postura curva lo è. Sono brutto. Me lo dicono tutti o, meglio, non me lo dicono apertamente, non stanno lì a rinfacciarmi un “Axel, sei brutto”, ma me lo fanno capire. “Axel, se un giorno troverai una ragazza…” , “Axel, quella cessa starebbe bene solo con te”, “Axel, i tuoi brufoli non ti faranno mai sentire solo” e tante altre frasi “carine” che i miei amici spesso mi dicono, con un sorriso bonario, perché, in effetti, sono le persone a cui voglio più bene al mondo. I miei amici, i ragazzi dello zoo. No, non mi riferisco agli animali, anche se mi piacciono (ho un uccellino in casa; per me è come un fratellino). Lo zoo è la Stazione Zoologische Garten di Berlino Ovest, la città in cui vivo, e quello è il luogo dove incontro i miei amici, ogni giorno, dopo la scuola. In realtà, non incontro solo loro, da quando…e va beh, lo dico: da quando ho iniziato a bucarmi. Incontro chi mi dà la roba, ma, soprattutto, quelli lì, i marchettari e i clienti: Max Balbuzia, Il Pisciatoio e tutti i fricchettoni sbandati di questa città divisa in due. “Tu vivi nella parte buona di Berlino”, mi sono sentito dire dai miei familiari, dagli insegnanti e dagli assistenti sociali, quando mi sono ricordato di andarci. No, non parlo del Narkonon, quello è un posto per fanatici e io sono per le cose semplici. Non sono sicuro di vivere nella parte migliore di Berlino, anche se a Est non sono liberi, vestono come 20 anni fa e guidano solo le Trabant. Mio zio ha una Mercedes, anche se un po’ vecchiotta, ma non mi ci ha mai fatto salire, è geloso come se fosse una donna. Tranquillo, zio, tanto le donne con me non ci vengono. Figurati se una macchina avrà una qualche reazione davanti al sottoscritto. Al massimo, non parte e darai la colpa a me. Chiedilo ai miei amici, se ho successo con le donne! I miei amici, sempre loro nella mia mente; uno su tutti: Bernd. Lui è carismatico, anche se umile. Un bravo ragazzo, lui, e ho deciso di ospitarlo a casa mia. Da quando si è trasferito, mi fa rigare dritto. Non potete immaginare quanto lui dia di matto quando sporco la moquette con gli schizzi di sangue, dopo aver pulito la siringa. Ho una casa tutta mia e, forse, questa è una fortuna. La mia fortuna più grande. Non quella di vivere nella parte “giusta” di Berlino. Nel mio piccolo, cerco di tenere la mia casa pulita il più possibile e cambio spesso le lenzuola, specie da quando il sabato vengono a dormire insieme una coppia di amici: Christiane e Detlef. Detlef ha 16 anni, ma sembra un dodicenne, Christiane, invece, ne ha 14 e, ogni volta che la guardo, mi sembra di vedere una bambolina, di quelle che le mamme regalano alle bambine buone per Natale. Christiane mi piace un po’, ma è fidanzata con Detlef e non sono tipo da sfasciare coppie che già sono sfasciate dall’ero. Christiane e Detlef si bucano ed è un vero peccato, perché ho la sensazione che possano morire presto. Chissà che fine farà Babette, un’altra amica, che non sa contenersi e ingurgita l’impossibile, oltre a bucarsi con la peggiore roba che trova in circolazione. Lei però è una tosta. Il mio fiuto difficilmente sbaglia. Io sarò pure brutto, ma ho la pelle dura e, anche quando sono fatto, sono lucido. Sono forte, anche Lufo e Pollo, altri due miei amici, sostengono questa tesi. Non è improbabile, come tesi, e io non mi sento migliore rispetto a nessuno. So che posso smettere quando voglio, ma ora ho un po’ di soldi e andrò alla stazione, per comprare una dose. Domani smetto; l’ho promesso a me stesso, per prima cosa. Sono indeciso se andare a fare un giro all’Europa Center o se andare direttamente alla stazione. La metropolitana è arrivata e ho deciso: vado alla stazione, così mi faccio trovare in anticipo da un tipo nuovo che so che ha la roba a prezzi inferiori. Meglio non presentarsi mai in ritardo con chi non si conosce. Un bucomane è al settimo cielo quando trova il fornitore che ha la roba buona e a prezzi inferiori. Con gli altri soldi magari domattina vado a fare colazione al bar, prima di andare a scuola. Sì, la roba nuova la proverò domani, appena sveglio. Sono felice.

Axel, invece, è morto nel 1977, a 17 anni, proprio per colpa di una dose diversa e tagliata con della stricnina. Axel, come Lufo e Babette, citati in questa fanfiction.

https://www.youtube.com/watch?v=ZY77zDzNmYw

 photo bahnhof-zoo-3.jpg foto da internet

   
 
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