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Autore: Dhialya    11/07/2018    1 recensioni
Internamente, Aquarius dovette ammettere che quella ragazza assomigliava a sua madre più di quanto immaginasse.
L'aveva vista crescere sempre sola, rinchiusa in quella villa, lontana dalla vita che una bambina della sua età avrebbe dovuto poter vivere. L'aveva vista maturare, trovare quegli amici tanto desiderati, vivere avventure: l'aveva vista ridere, piangere, imbarazzarsi, combattere, cadere e rialzarsi. E, dopotutto, stare al suo fianco non era stato poi così male.
"Fallo, Lucy! Distruggi la mia chiave!"
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aquarius, Lucy Heartphilia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Eternal.











“Se ci fosse un altro modo, credi che ti proporrei una cosa del genere?”



Ci aveva pensato molto, Aquarius, prima di rivelare a Lucy una cosa simile, soppesando altre soluzioni possibili.

Aveva sempre mal sopportato quella ragazzina che mai – mai, nella sua intera esistenza – avrebbe creduto sarebbe arrivato il momento in cui si sarebbe sacrificata pur di aiutarla a salvarsi e vincere lo scontro.

Nonostante fosse uno spirito celeste la sirena si rese conto di possedere una parte profondamente umana: con dei sentimenti – spesso repressi –, delle emozioni altalenanti, dei pensieri... e con la paura per l'ignoto.

Cosa sarebbe successo, dopo che la sua chiave sarebbe andata distrutta?

Cosa ne sarebbe stato di lei?


La magia che le aveva proposto era qualcosa di sconosciuto, perché raramente uno Spirito Celeste provava un affetto ed una devozione tali verso il possessore della propria chiave da rivelare quella magia; e ancor più raro era il fatto che il mago possedesse un potere magico abbastanza grande da poter fare una cosa del genere.

Non era una cosa da tutti.

Ma Lucy non era tutti.

Aquarius cercò di fare spazio nella propria mente che spesso era stata troppo irruente e scorbutica come i suoi comportamenti.

Provava un tale sentimento verso quella ragazzina piangente tanto da volerla salvare?

Da qualche parte nella sua mente – o forse era il suo cuore? – qualcosa le disse di si.

Si.


Era sicura avrebbe funzionato, perché a farlo sarebbe stata Lucy, e Lucy – Lucy, quella ragazzina maldestra di cui sempre aveva mal sopportato la vista ogni volta che la evocava – in tutti quegli anni era sempre riuscita a sorprenderla.

Forse sarebbe ritornata nel mondo degli spiriti stellari... o forse la sua chiave sarebbe rimasta distrutta per sempre.

Ma andava bene così.



“Distruggere la mia chiave non significa che morirò... significa solo che non saremo più in grado di vederci.”


Aquarius digrignò i denti, sentendo il tempo stringere e il suo potere magico farsi sempre più flebile.

Era una sua decisione, ma non ne conosceva pienamente le conseguenze. In quel momento temette di dover essere per sempre relegata solo alla sua dimensione, venendo meno al compito per cui era nata e su cui si fondava la sua magia. Combattere al fianco di un mago.

Lucy piangeva, piangeva disperata, come se quella separazione fosse già avvenuta. Sentiva nel cuore quel vuoto incolmabile che la perdita di una persona cara lascia, la scia di sofferenza che si porta dietro inesorabile.

L'aveva provato con sua madre e forse un po' anche con suo padre – un padre stato sempre lontano e irraggiungibile –, conosceva fin troppo bene quelle sensazioni. Sperava non ci avrebbe più dovuto avere a che fare per molto, molto tempo.

Per quanto scontrosa ed isterica, ogni volta che l'aveva evocata, Aquarius c'era. Era sempre arrivata. Era sempre stata al suo fianco, nonostante tutto.

Lucy non poteva nemmeno immaginare una vita senza di lei, senza più sentirla gridarle contro, senza più dirle quanto non fosse femminile, senza più essere immersa in quel mare d'acqua che riusciva a creare ogni volta.

Aveva imparato ad amare tutte quelle cose, fare tesoro di tutti quei rimproveri che negli anni le erano sempre arrivati addosso. Era riuscita a trasformarli in carezze, aveva visto sotto la superficie il loro significato – sapeva che, in fondo, era il modo di Aquarius di dirle che le voleva bene e prendersi cura di lei.



“All'inizio ero lo Spirito Celeste di tua madre. Quando morì, la mia chiave fu passata a te. Ero così contrariata. Non avevi nulla della grazia di Layla.”


Dover stare a fianco di quella bambina le era sempre pesato. Era maldestra, capricciosa e ignorante. La evocava dalla vasca o dalla boccia dei pesci pur sapendo che era una cosa che odiava.

Era sempre stata una zuccona.


Aquarius si era sentita legata a lei solo dalla devozione per Layla, ma stare dietro a quella ragazzina era stata la cosa che più aveva odiato al mondo. Non aveva mai voluto quel compito. Così simile a sua madre eppure così diversa.

Lo spirito celeste ammise a se stessa che aveva sempre odiato Lucy perché le ricordava Layla – Layla che l'aveva lasciata sola, provocandole un vuoto incolmabile e lasciandola nelle mani di una bambina ignara su come fare uso del suo potere.

La sirena si era ripromessa che non si sarebbe mai più legata ad un possessore della sua chiave, perché lei era una figura eterna, una creatura che avrebbe vissuto oltre lo spazio ed il tempo. Frutto di una magia che gli uomini probabilmente non avrebbero mai potuto raggiungere.

Aveva sempre conosciuto maghi nuovi, ma era stanca. Forse restare per sempre nel mondo degli spiriti stellari le avrebbe dato quella pace che da tempo cercava. Si sarebbe tolta la responsabilità di dover vegliare su quella ragazza.  



“Per tutto questo tempo ti ho sempre odiata.”

“Puoi odiarmi, non mi interessa! Io ti ho sempre voluto bene, Aquarius. Sei stata la mia prima amica.”


Aquarius si trattenne dal sorridere ma una parte di sé si sentì sollevata. Lucy non sarebbe cambiata mai. Sarebbe sicuramente diventata una grande donna anche senza i suoi continui sbeffeggiamenti sul suo essere imbranata e le frecciatine riguardanti la sua scarsa sensualità.

Ma a Lucy tutto quello sarebbe mancato. Sarebbe mancato terribilmente. Non poteva tradire in quel modo una sua amica.

Non poteva farlo.


Era anche uno dei pochi ricordi concreti che la legavano a sua madre. Layla aveva affidato quella chiave a lei. Non poteva staccarsene. Non poteva distruggerla. Non poteva non vedere mai più Aquarius.

Non poteva.

Era una possibilità che non voleva nemmeno vagliare con il pensiero. Il solo immaginare di farlo le spaccava il cuore.



“Cos'è importate, i ricordi? Le chiavi? Un sentimento di rimorso? No! E' il potere di salvare i tuoi amici!”


Glielo aveva insegnato lei. Lo aveva insegnato a tutti loro.

Lucy era riuscita a farsi voler bene perfino dal Re degli spiriti stellari per la sua determinazione e la sua lealtà verso di loro. Li aveva sempre considerati amici e non oggetti da usare.

Internamente, Aquarius dovette ammettere che quella ragazza assomigliava a sua madre più di quanto immaginasse.

L'aveva vista crescere sempre sola, sempre rinchiusa in quella villa, lontana dalla vita che una bambina della sua età avrebbe dovuto poter vivere.

Forse per quel motivo teneva tanto in considerazione il valore dell'amicizia – come tutti, in quella gilda a cui tanto aveva sognato di unirsi. Una persona che è sempre stata privata di una cosa desiderata, quando la trova sa darle il giusto valore.

L'aveva osservata porsi degli obiettivi, prendersi le sue responsabilità, riuscire a lasciarsi alle spalle gli obblighi e le costrizioni. L'aveva vista maturare, riuscire a scappare, trovare quegli amici tanto desiderati, vivere avventure: l'aveva vista ridere, piangere, imbarazzarsi, combattere, cadere e rialzarsi.

E, dopotutto, stare al suo fianco non era stato poi così male.


“Fallo Lucy! Distruggi la mia chiave!”


Aquarius sputò fuori quelle parole. Lucy piangeva e non si decideva a evocare il Re degli spiriti stellari. Se continuava così, c'era il rischio che per tutti loro sarebbe stata la fine. Non potevano permetterselo.

Lucy era l'unica che in quel momento poteva salvare tutti i suoi compagni e doveva sbrigarsi, doveva lasciarsi dietro i rimorsi e la sofferenza.

Non c'era più tempo e Aquarius lo sapeva. Sapeva che anche la maga ne era consapevole – e per questo, probabilmente, piangeva sempre più disperata.

Avrebbe dovuto dire addio ad una delle persone a cui teneva di più – avrebbe voluto più tempo, più tempo per parlarle, per dirle ciò che pensava, più tempo per accettare quel dolore che le stava annebbiando la mente e trovare la forza di fare quel gesto.

Nonostante fosse la stessa Aquarius ad averglielo chiesto, Lucy si sentì tremendamente in colpa e bloccata. Ma... non voleva deluderla. Le stava facendo un regalo troppo grande perché potesse rifiutarsi. Stava dando la sua vita per lei.  



“Io... ti voglio bene, Aquarius.”


Aquarius venne avvolta dalla luce dorata e pianse, sentendo il petto bruciare, scoprendo quella parte di sé tenuta sempre relegata nel profondo della sua anima senza vergognarsene. Aveva sempre fatto la dura, ma in quel momento non c'era più nessun motivo per doverlo essere.

Solo se il legame era abbastanza forte avrebbe funzionato...

Il petto bruciava, faceva male, ma lo sguardo che rivolse alla ragazza era pieno di orgoglio. Lucy era cresciuta e maturata più di quanto si sarebbe mai immaginata e mai come in quel momento le ricordò Layla. Sua madre sarebbe stata sicuramente fiera di sua figlia, come, senza mai riuscire ad ammetterlo, lo era anche lei.

Avrebbe funzionato.


Tra le lacrime Aquarius sorrise, consapevole che non si sarebbe mai dimenticata di quella ragazza e di come le aveva cambiato la vita. Avrebbe sempre avuto un posto speciale nel suo cuore, e per questo... andava bene così.



“Mi mancherai, Lucy. Hai fatto per me più di quanto tu possa immaginare. Grazie.”


































































Ciao a tutti :)
Torno dopo moltissimo tempo con un'altra delle mie one-shot, questa volta su Aquarius/Lucy. Ho rivisto l'episodio e non ho potuto farci niente, l'ispirazione è venuta da sola.

C'è da dire che Aquarius è sempre stata la mia preferita tra gli spiriti, forse per come si presenta o forse perchè è il mio segno zodiacale, non saprei lol Quindi questa scena  mi ha sempre spezzato dentro. Spero di essere stata IC. Doveva essere un'introspezione interamente sullo spirito celeste ma poi mi è sembrato giusto dare un po' di spazio anche a Lucy.

Le frasi in corsivo tra le virgolette sono prese dall'episodio dell'anime. "Eternal", come eterno è il legame che lega le due ragazze. Ovviamente non tengo conto di quello che succederà in futuro (e che per me tecnicamente è ancora spoiler perché sono ferma a inizio Alvarez)

E niente... vi ringrazio per esservi fermati a leggere e ringrazio in anticipo chi apprezzerà questa mia breve creaturina.
D.

   
 
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