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Autore: Anna_Art    11/07/2018    0 recensioni
Alastair è un ragazzo con poteri "speciali", fin dalla nascita. Il suo essere diverso dagli altri lo fa sentire un po' solo, ma non completamente. Perché un giorno non si aspetterà mai di incontrare qualcuno che cambierà ciò che sente nel cuore riguardo le sue doti soprannaturali.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9
 

Osservando i suoi occhi le sorrisi apertamente facendole capire che anche io ero felice di essermi ricordato di lei grazie al ciondolo.

Aishia ricambiò il mio sorriso, pronunciando alcune parole: "A quanto pare entrambi abbiamo ricevuto dei ricordi tramite i nostri sogni".

"Io non sapevo niente del collegamento dei nostri ciondoli. Allora se a me è arrivato tutto questo, anche tu hai sognato qualche ricordo mio che senza rendermene conto ti ho tramesso".

Aishia senza attendere altri secondi, mi rispose: "Sì è così. Alcune volte quando era notte e io stavo dormendo, mi arrivavano alla mente i tuo sogni, collegati certe volte ai miei".

Rimasi sbalordito da quelle parole, questo voleva dire che ciò che la mia mente faceva nascere non era tutto frutto di ricordi, ma anche momenti che sognavo io stesso, trasmettendoli così ad Aishia.

Guardandola con stupore, le chiesi: "Questo vuol dire che alcune volte tu eri presente nei sogni che facevo io? Non è così?"

"Sì, hai capito bene. Certe volte mi ritrovavo nei tuoi sogni e insieme a te percorrevo delle piccole stradine magiche o volavo tra nuvole bianche che c'erano nel cielo azzurro. Io sapevo bene chi eri quando ti incontravo, ma non ero certa di sapere se tu ti ricordavi perfettamente di me. Per questo ti mandavo anche i miei ricordi, per cercare di avere più possibile un collegamento con te".

"Io... mi ricordavo di una ragazzina identica a te, ma non ho mai capito chi fossi e perché apparivi sempre nei miei sogni. Non so perché, ma l'unico momento in cui me ne sono ricordato è stato poche ore fa. Solo in quel momento ho capito che tu facevi parte della mia vita passata. Eri stata reale e sono felice di vedere che tu sei di nuovo qui accanto a me. Finalmente siamo di nuovo insieme".

La guardai quasi al punto di commuovermi, mi sentivo talmente dispiaciuto per averla dimenticata, ma al tempo stesso felicissimo di ritrovarla accanto a me.

Lei strinse la mia mano, accennandomi un sorriso dolce. Capii tramite i suoi gesti che le andava bene così, non gli importava ciò che era accaduto.

Spostò la sua mano ben curata dalla mia portandola al mio viso. A quel tocco la guardai con più intensità, intanto che il mio cuore accennava dei piccoli palpiti, forse per la sorpresa di quel tocco? Oppure per la sua presenza speciale per me?

Sfiorando il mio viso prese a dirmi: "Non ti preoccupare, ciò che importa adesso è che ti sei ricordato di nuovo di tutti quei attimi trascorsi insieme. Di questo sono veramente felice".

"Questo grazie a te, io sono felice di riaverti qui vicino". Dissi portando la mia mano destra sulla sua, poggiata ancora delicatamente sulla mia guancia.

La strinsi appena nella mia, sentendo il suo profumo di rose e il calore della sua pelle. Entrambi rimanemmo immersi da un'atmosfera calma e sentita dai nostri cuori. Quel tocco che avevo sulla sua mano, mi fece percepire i suoi sentimenti amorevoli che provava nei miei confronti. Questa volta più che amici, eravamo diventati qualcosa di più, il nostro legame si era allargato e questo non mi rendeva per niente triste. Perché nel mio cuore anche io provavo qualcosa di profondo per lei. Oltre al legame che percepivo, c'era anche quel piccolo filo sentimentale che ci legava. E questo entrambi lo avevamo capito sentendo le nostre emozioni.

Ascoltando nella mia mente i suoi sentimenti, non potei che non ricambiarli: "Anche io provo qualcosa di speciale per te".

A quelle parole lei mi sorrise: "Hai sentito i miei sentimenti, non è così?"

"Beh, anche tu lo hai fatto, no?"

Dopo quelle parole entrambi iniziammo a sorridere apertamente. Quelle domande ci fecero ritornare indietro con il tempo a quando da bambini ci domandavamo spesso se entrambi stavamo sentendo i sentimenti e i pensieri dell'altro, come se uno dei due non se ne stesse accorgendo. Ogni volta che lei sentiva i miei pensieri, io a mia volta percepivo i suoi e allo stesso tempo capivo che stava percependo quello che sentivo io. Non accadeva sempre, ma quando succedeva tutti e due dopo una semplice domanda, come quella che ci eravamo porsi poco prima, iniziavamo a ridere senza smetterla per molto tempo.

Quei gesti dolci e gentili non finirono, Aishia in poco tempo si sedette sul letto dove ero ancora disteso. Quel movimento mi spiazzò, cosa voleva fare?

Prima ancora di pensare ad altro, lei portò le sue mani sul mio petto, per poi poggiare con calma la sua testa dalla parte del mio cuore. Lì, in quel momento, Aishia sistemando il suo orecchio sinistro vicinissimo alla parte sinistra del mio torace, ascoltò i battiti del mio cuore, che in quel momento batteva forte per lei.

Per un secondo rimasi immobile ad osservare, in seguito dirigendo una delle mie mani vero il mio fianco, la poggiai sulla sua stringendola con delicatezza per poterla sentire più vicina a me. In quel momento potei percepire i suoi pensieri, così dolci e puri nei miei confronti. Ascoltare il mio cuore, le fece provare un'emozione diversa e più grande per l'amore che provava per me. I nostri battiti poterono suonare all'unisono, come una melodia romantica che ci faceva sentire amati entrambi. Osservando il suo viso, che non aveva dato nessun cenno di spostamento. Riuscii a intravedere le sue guance divenire un po' colorite. A quella reazione, mi imbarazzai lievemente anche io, per la prima volta, insieme a qualcuno che avevo ritrovato e appreso come di vitale importanza, sia in passato che in quel momento. Solo che, i miei sentimenti per lei si erano ampliati, visto che potevo capire con più chiarezza quello che percepivo nel cuore.

Quel momento di calma rimase intatto per molti minuti, nessuno dei due parlò o fece qualcosa. Entrambi eravamo desiderosi di udire le poche emozioni che ci arrivarono alla mente e il calore dei nostri corpi che non si erano mai toccati per così tanto tempo.

Le parole di Aishia si fecero risentire: "Ti voglio tanto bene Alastair. Ma i miei sentimenti come ben sai vanno oltre il volersi bene. Il provare qualcosa di speciale per te, per me vuol dire essere innamorata di te. Volevo che tu lo sapessi anche tramite le mie parole".

Portai la mia mano destra sulla sua testa, lei a quel tocco alzò appena il viso, dirigendo i suoi occhi su di me. Guardandoli, affondai i miei sentimenti in quel colore nocciola e sorridendole appena: "E' bello poterlo sentire anche dalle tue labbra e non solo in ciò che mi trasmetti. E sai perché? Beh, anche nel mio vocabolario la parola speciale, vuol dire che sono innamorato di te. In realtà lo sono sempre stato, ma solo ora ho capito realmente ciò che provo. Vuoi essere la mia anima gemella per la vita?"

"Certo che lo voglio, perché è quello che desidero anche io".

Aishia andò nuovamente sul mio petto, dedicandomi un dolce abbraccio. Ero felice di aver trovato qualcuno che poteva capirmi, fin da quando ero bambino. 

Quel momento di coccole durò per pochi minuti, finché Aishia rimanendo sempre con la testa poggiata sul mio petto: "Ora insieme, possiamo salvare Eiron".

Spalancai lievemente gli occhi, come faceva a sapere di lui? Non ne avevo ancora parlato e in più non mi sembrava di aver fatto trapelare nessun pensiero dalla mia mente, trasmettendolo a lei. Forse l'unica ragione plausibile, era che Zack ne aveva parlato attentamente con Aishia, per farle già da subito capire la situazione.

Senza attendere molti secondi, provai a domandarle: "Sai di lui grazie a Zack?"

Lei si alzò con calma dal mio petto, mettendosi seduta sul letto e osservandomi mi rispose: "Sì, tuo fratello mi ha detto tutto a riguardo. Mi dispiace per ciò che è successo, ma io posso aiutarti a ritrovarlo".

"Come pensi di fare?"

"Non te l'ho mai detto, ma fin da bambina ho sempre avuto una migliore amica. Lei è una tigre magica proprio come Eiron".

"Sul serio?" Domandai sorpreso.

"Sì, non ti sto mentendo. Lei si trova all'interno del bosco che c'è qui vicino. So che lì andavi a trovare Eiron".

"Com'è possibile tutto questo? Noi non ci siamo mai incontrati anche se tu andavi a trovare la tua tigre".

"Non ci siamo mai visti perché io andavo a trovarla nel luogo in cui si trova la sua tana dove vive insieme a Eiron e il suo cucciolo".

A quelle parole rimasi a bocca aperta. Allora tutti quei momenti affiorati nella mia mente su quelle due tigri, non erano stati un sogno ma una parte delle giornate di Eiron che accadevano in quegli istanti. Questo voleva dire che lui non era da solo, aveva una compagna e un figlio. Potevo capire molto meglio la situazione, il perché quel cucciolo somigliasse tantissimo a Eiron, ma l'altra tigre cosa aveva di magico?

Guardando con sorpresa Aishia, provai a capire meglio la situazione: "Io avevo sempre immaginato che lui non fosse da solo. Ma perché Eiron non mi ha mai detto niente? E la tigre che tu vai a trovare è collegata a te come Eiron lo è a me tramite il ciondolo?"

"Sì è così, lei mi è stata data come una madrina da quando sono nata, come è accaduto a te per Eiron. Lui non te ne ha parlato perché non sapeva realmente come avresti reagito".

"Cosa intendi dire? Io sarei stato felice per lui e, non avrei permesso che accadesse qualcosa alla sua famiglia". Pronunciai quelle parole con un briciolo di tristezza. Non capivo il motivo di Eiron per avermi nascosto tutto ciò.

Aishia, mi prese le mani e guardandomi negli occhi: "Non è per questo. Visto che tu non ti ricordavi di me, Eiron non voleva darti troppi pensieri tutti in una volta. Desiderava dirtelo ma a tempo debito, con calma. Ma non prima che tu ti ricordassi almeno di me. Perché incontrando la sua famiglia avresti visto anche me e non volevo che tu subissi uno shock per la mia dimenticanza. Capisci ora?"

"Uno shock? Non pensi che sarebbe stato meglio se ti avessi incontrata subito? Magari non ti avrei dimenticata affatto".

Aishia non attese molti secondi, guardandomi sempre negli occhi mi domandò: "Come puoi dirlo? Dopo che ti hanno adottato, hai incontrato Eiron solo quando hai compiuto quattordici anni. Tu ti sei dimenticato di me prima di quel momento, quindi non potevo fare niente per aiutarti se non a gradazioni. Lo abbiamo fatto per il tuo bene, per non farti stare male o sentirti troppo fuori dalle righe per quello che sei veramente".

Rimanendo sempre disteso sul letto, voltai leggermente il mio viso verso destra, cercando di reprimere un po' le emozioni grandi che stavo percependo in quei pochi minuti.

Purtroppo era vero, io avevo dimenticato Aishia prima di conoscere Eiron e la cosa peggiore era che io non sapevo niente di tutti quei collegamenti e poteri particolari che mi portavo dentro. Percepivo un po' di confusione nella testa, ma ora avevo capito più cose. Fin dalla nascita i miei genitori biologici e quelli di Aishia, ci avevano donato delle creature magiche che ci avrebbero accompagnato fino alla fine dei nostri giorni. Tutto ciò era possibile grazie al ciondolo che ci portavamo sempre dietro.

Percepii le mani di Aishia stringere appena le mie, poi la sua voce calma avvolgermi: "Alastair, mi dispiace non aver avuto modo di dirti prima tutto questo. Ma era complicato da spiegare visto che non sapevi molto sul nostro mondo. Io non volevo per niente nascondertelo e neanche Eiron. Abbiamo solo agito con cautela per il tuo benessere. Ci capisci, vero?"

Portando i miei occhi verso i suoi: "Io vi capisco, sono solo dispiaciuto per non sapere niente sulle mie vere origini e poteri".

"Ma di questo non devi preoccupartene, qui ci sono io che posso aiutarti ad apprendere le cose importanti e a rispondere alle tue domande".

Lei mi sorrise lievemente, donandomi un senso di tranquillità. Ciò che avevo pensato era giusto, potevo realmente capire di più e chiederle aiuto, ora come ora, ancora di più visto che ci eravamo ritrovati ed esposto i nostri sentimenti con chiarezza.

Sollevandomi con un po' di fatica dal letto, mettendomi seduto, osservai ancora per un attimo il viso di Aishia. In seguito tendendo le mie braccia a lei l'abbracciai calorosamente, stringendola appena, cercando di farle capire inizialmente che le ero grato per essermi accanto. Poi, portando le mie labbra verso il suo orecchio sinistro, le sussurrai: "Grazie Aishia, ti sono grato per non avermi lasciato andare e aver provato fino all'ultimo di farmi ricordare di te. Questo mi rende molto sollevato. E anche se non so molto, vorrei comunque starti vicino nei momenti bui e anche quelli gioiosi della tua vita, come tu hai sempre fatto con me collegandoti ai miei pensieri".

Per qualche secondo lei rimase immobile, forse era stupita per le mie parole. In seguito ricambiando il mio abbraccio: "Come avrei potuto lasciarti andare senza che tu lo volevi? Tu meritavi di saperne di più a proposito delle tue vere origini è non volevo cancellare i momenti passati insieme. Anche io sono felice di poterti rivedere di persona dopo tanto tempo e voglio accompagnarti in questo viaggio che ci collega principalmente da ciò che proviamo entrambi".

Le sue parole suonarono alle mie orecchie toccando poi il mio cuore con amore. Mi faceva stare bene sapere tutto ciò e soprattutto poter capire di più su quello che potevo realmente fare grazie ai miei poteri. La cosa che mi rendeva più felice era sapere che Eiron in tutto quel tempo non era stato da solo, lui, come me, aveva qualcuno a cui voleva bene e io avrei fatto di tutto per salvarlo e riportarlo da suo figlio e la sua compagna, che ancora non conoscevo se non tramite quei piccoli flashback che si erano annidati nella mia mente.

Potevo contare sull'aiuto di Aishia per ritrovarlo, con lei avevo una possibilità, anche solo per aprire quella porta magica per addentrarmi in quel vortice per poter sapere di più su quel posto dove avevano trascinato Eiron.

Stringendo a me ancora un po' Aishia, potei sentire il suo profumo delicato avvolgermi e il nostro respiro che sfiorava la nostra pelle in modo calmo a ritmo dei cuori che continuavano a battere insieme per l'emozione intensa che stavamo percependo entrambi.

Quei momenti scatenarono qualcosa di profondo nel mio cuore che non percepivo da un sacco di tempo. Solo lei era riuscita a spronare ciò che avevo dentro e cercare di capire quello che si celava nel mio cuore. In tutto quel tempo avevo quasi sempre pensato di essere una creatura strana destinata a rimanere da solo per l'eternità. Ma non era così, se solo per un'istante prima avessi ricordato Aishia, tutti quei sentimenti di solitudine e tristezza sull'esistenza di un'altra persona come me, sicuramente non si sarebbero avvolti nella mia mente fino al punto di farmi tenere tutto dentro. Ma ora non dovevo più temere che qualcuno non capisse realmente i miei sentimenti, perché avevo Aishia che poteva comprenderli nel profondo della mia anima. 

   
 
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