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Autore: Moncai_Iora    11/07/2018    1 recensioni
Viktor Mickalov in prima persona.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Viktor Bojanovič Mickalov
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inutile dire che i miei parenti accorsero non appena udirono le mie grida di dolore, ma ciò che non potrò mai dimenticare di allora è l'odore di carne bruciata che violentemente si faceva largo tra le mie narici, come a volermi dire: "Presto raggiungerai tuo padre."
Ma così non fu.
Purtroppo?
Forse.                        
I miei giorni da allora furono più monotoni che mai: gli sguardi da parte di chi mi era vicino, o diceva di esserlo, be, si facevano sempre più pietosi, sembravano voler affermare che la mia presenza era di troppo in quello stato, che non valevo niente.
Seppur le parole che abbandonavano le loro labbra dicessero ben altro.
"Fortunatamente vi abbiamo sentito, Viktor.", mormorava qualcuno al mio orecchio.
"Avremmo dovuto prevedere una cosa del genere, vostra madre è instabile dal giorno della perdita di...", non osavano pronunciare il suo nome.
Ma non ascoltavo, non più, mi limitavo a fissare il vuoto e a fare un cenno positivo col capo ogni tanto.
Poi zio Gaspare, lo zio italiano, decise di portarmi in Italia, a Venezia, affermando che un cambiamento d'aria avrebbe solamente giovato alla mia situazione.
Non abbandonavo spesso la sua villa. Incontrare le gemelle era l'ultimo dei miei desideri, e, soprattutto, mettere in mostra ciò che ero diventato: un mostro travestito da gentiluomo.
Quella notte non so cosa passò per la mia testa: senza avvertire mi ero allontanato e, avviandomi lungo le rumorose e allegre strade veneziane, avevo costeggiato a lungo il canale, osservandone le acque scure che si muovevano sotto il mio sguardo.
Il loro pareva un canto, un richiamo, come quello delle sirene citate ne "L'Odissea". Un canto che mi avrebbe condotto a morte certa.
E forse era quello che stavo cercando.
Avevo raggiunto un ponticello deserto. Un chiaro invito, probabilmente, pareva essere il momento giusto per muovere quel passo.
Un passo.
Un altro ancora.
Cosa successe? Se siete qui lo sapete tutti, dico bene? Quello che voglio fare è raccontarvi un'altra storia.
E' interessante? Ovvio, dopotutto parla del sottoscritto. Vi piacerà? Probabile ma, se anche sarà il contrario, non vi permetterò di alzarvi fino alla fine.
Questa è la storia della mia nascita.
La mia venuta al mondo.
La mia morte.
Il mio risveglio.
E la mia vendetta.
Questa è la storia di chi è stato in grado di prendere in mano ciò che era andato in frantumi.
Ma mettetevi comodi, per carità, servitevi della Vodka&Inferno e puntate su di me i vostri sguardi.
Non fiatate.
 
 
Ok... Mi è stato consigliato di dedicarmi a una long e... Eccomi qui! Spero di esserne in grado. Il Vodka&Inferno è una serie che mi sta a cuore e che amo troppo, motivo per cui mi dispiacerebbe non poco rovinare l'ambientazione o un semplice personaggio.
Premetto che ciò che ho scritto è un semplice prologo per dare inizio alla storia e ammetto che è stato lo stesso personaggio a guidarmi.
Uscirà bene? Non lo so. Mi piace la scrittura, ha molto valore per me, e non posso fare altro che esprimere il mio amore per l'opera con essa.
Spero che tutto questo riuscirà a giungere ai cuori di chi si appresterà a leggere questo piccolo lavoro.
Grazie a tutti!
   
 
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