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Autore: Midori22    11/07/2018    1 recensioni
"La noia era forse la cosa che detestava di più al mondo, lo aveva sempre saputo che, nonostante l'apparenza di ragazza tranquilla e composta, in realtà aveva una frenesia innaturale che le bruciava dentro e che la spingeva a ricercare sempre esperienze nuove in grado di darle sensazioni mai provate prima, sentimenti dalla forza travolgente e insopportabili tormenti interiori.
Da questa breve descrizione potrebbe apparire come una ragazza un po' infantile, e forse lo era davvero, ma aveva anche imparato abbastanza presto a essere realista e a non avere aspettative utopistiche nei confronti della vita, a non aspirare a qualcosa di troppo straordinario, altrimenti sarebbe rimasta delusa. Perciò accettava volentieri tutto ciò che il destino aveva da offrirle, le sorprese belle e quelle brutte, le tragedie e i miracoli, d'altronde non aveva mai preteso una rosa senza spine, non sarebbe stato poi così divertente."
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avete presente quel momento in cui realizzate che vi state innamorando di qualcuno?

In quel preciso istante sono convinta che il cuore smetta di battere, anche solo per un millisecondo, e che i polmoni cessino di funzionare, che il cervello vada in tilt e si apra una finestra di errore, come quelle che spuntano sul monitor di un computer infettato da un virus. Dopo tutto di questo si tratta, l'amore, o per meglio dire l'infatuazione, è una specie di malattia dell'animo, un'anormalità temporanea, fugace come la fioritura dei ciliegi in Giappone. Eppure sono bellissimi quei fiori, hanno colori vividi e profumi inebrianti, portano una vivacità inaspettata nel grigio mondo urbano, sembrano gridare un inno alla gioia di vivere.

E così era l'amore per lei. Una scarica di adrenalina, una tempesta di emozioni euforiche e sentimenti struggenti che demolivano spietatamente la sua quiete interiore. Nel corso della sua breve vita la ragazza aveva ripetuto in svariate occasioni e innumerevoli frangenti che in realtà ciò che desiderava di più al mondo era vivere in pace, lagnandosi dello spasimante di turno che, dopo aver portato una ventata di freschezza e di novità, era diventato appiccicoso, assillante, noioso.

La noia era forse la cosa che detestava di più al mondo, lo aveva sempre saputo che, nonostante l'apparenza di ragazza tranquilla e composta, in realtà aveva una frenesia innaturale che le bruciava dentro e che la spingeva a ricercare sempre esperienze nuove in grado di darle sensazioni mai provate prima, sentimenti dalla forza travolgente e insopportabili tormenti interiori.

Da questa breve descrizione potrebbe apparire come una ragazza un po' infantile, e forse lo era davvero, ma aveva anche imparato abbastanza presto a essere realista e a non avere aspettative utopistiche nei confronti della vita, a non aspirare a qualcosa di troppo straordinario, altrimenti sarebbe rimasta delusa. Perciò accettava volentieri tutto ciò che il destino aveva da offrirle, le sorprese belle e quelle brutte, le tragedie e i miracoli, d'altronde non aveva mai preteso una rosa senza spine, non sarebbe stato poi così divertente.

Non dimentichiamoci però che ciò che desiderava di più al mondo era una vita tranquilla... Ma come? Conciliare la tranquillità con l'assenza di noia è praticamente impossibile. Qual è la verità dunque?

La risposta è “entrambe”. Proprio così, lei desiderava entrambe le cose, a fasi alterne.

Non c'è da stupirsi allora se persino lei stessa si considerava una “contraddizione vivente”.

E non c'è da stupirsi neanche per il fatto che fosse in perenne lotta con se stessa, in preda a un dissidio interiore quasi pari a quello del celebre Petrarca! Le sue multiple personalità si scontravano continuamente al suo interno, eppure, sia a chi la osservava dall'esterno, sia a lei stessa, appariva come una persona piuttosto equilibrata. Aveva dato di matto poche volte nella sua vita e ogni volta era stato a causa dei sentimenti troppo violenti che l'avevano sopraffatta, generalmente però riusciva a equilibrare la sua smodata emotività con il suo altrettanto smodato desiderio di razionalità, razionalità che in certi momenti rasentava addirittura il freddo approccio scientifico/matematico, giungendo a soluzioni che talvolta sfioravano l'amoralità.

Cosa accadeva quindi se il delicato equilibrio tra vita tranquilla e assenza di noia veniva meno?

Entrava in una specie di crisi di astinenza, in cui ogni membra del suo corpo e della sua mente richiedeva disperatamente novità, piacevoli o sgradevoli che fossero, non aveva importanza, purché interrompessero il circolo vizioso della noia.

Da quando non c'è più lei, la mia vita mi sembra così piatta, come il mare quando non c'è un filo di vento.”

Aveva detto qualcosa del genere dopo aver litigato aspramente con la sua migliore amica dell'epoca.

Il modo migliore per distrarsi dalla noia sarebbe stata una svolta nella sua vita sentimentale, un nuovo arrivo per così dire. E qui si potrebbe pensare che avesse il bisogno costante di trovarsi in una relazione con qualcuno, che non sapesse stare da sola. Niente di più sbagliato, l'indipendenza era sacrosanta e indispensabile per lei, possedeva innumerevoli risorse per conquistarla e mantenerla. Ciò che lei bramava infatti non era necessariamente un amore corrisposto che sfociasse in un relazione sentimentale, no, le sarebbe bastato trovare qualcuno carino e interessante per cui prendersi una cotta. A quel punto si sarebbe messa in moto, avrebbe provato di tutto per conquistarlo, probabilmente avrebbe fallito (era ben conscia di quanto fossero rare le cose corrisposte), le si sarebbe spezzato il cuore, si sarebbe crogiolata nel ben ormai familiare dolore da rifiuto e poi si sarebbe ripresa un po' per volta, ritornando infine alla sua serenità iniziale. Soltanto così si sentiva viva. Inoltre non aveva la minima paura di “farsi male”, metaforicamente parlando, o di spezzare il suo fragile cuoricino. Ormai l'aveva rotto e ricostruito talmente tante volte, da sapere che il suo cuore era fragile quanto indistruttibile, e si divertiva ogni volta a ricomporlo in modo diverso e a ridargli vita. Così, a poco a poco, si evolveva.

   
 
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