Fanfic su artisti musicali > System of a Down
Ricorda la storia  |       
Autore: Soul Mancini    11/07/2018    3 recensioni
[Seconda Jarohn della mia carriera da scrittrice (?). Un esperimento un po' particolare; niente di più, niente di meno. Grazie a chi mi supporterà e sopporterà ^^]
I
«Il mare serve a questo, no? La sabbia è fatta per sporcare, l'acqua è fatta per lavarla via.»
II
«Era così bello starsene così, in pace, a coccolarsi a vicenda.»
III
«Ora tutte le tessere del puzzle cominciavano ad andare al loro posto.»
IV
«Il suo tocco fu subito in grado di rilassarmi e rassicurarmi, era come un sedativo.»
V
«Osservarlo mentre riposava, ma in generale mentre faceva qualsiasi altra cosa, era come contemplare un quadro.»
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Daron Malakian, John Dolmayan, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ReggaeFamily

I



Granelli di sabbia tra i capelli.

Roventi raggi di sole sulla pelle.

Salsedine tra le ciglia.

Non aprivo gli occhi, non mi muovevo. Semplicemente ascoltavo: il mormorio del mare, degli schizzi in lontananza, il battito del mio cuore, il vento che sferzava leggermente l'ombrellone e trascinava la sabbia in una danza lenta.

Il mare era un luogo così poetico, eppure quando mi trovavo su una spiaggia non riuscivo mai a scrivere, a dar forma ai miei pensieri attraverso delle parole, dei versi.

Stavo dannatamente bene, eppure qualcosa non andava. Amari pensieri mi vorticavano in mente, lasciandomi l'amaro in bocca.

Percepii dei passi sul bagnasciuga. Qualcuno stava uscendo dall'acqua; sapevo benissimo di chi si trattava, poiché su quella piccola spiaggia c'eravamo solo noi due.

Schiusi le palpebre, lasciando che il sole mi ferisse gli occhi, e reclinai leggermente la testa di lato per poter osservare John che, appena riemerso dall'acqua, si avviava verso di me.

Era bellissimo: il fisico scolpito e possente, rigato da una miriade di goccioline, si stagliava contro la distesa azzurra alle sue spalle.

Avevo sempre avuto l'impressione che chiunque, incorniciato dal mare e bagnato dalle sue acque, apparisse molto più bello del solito.

Daron, non stare al sole. Sei pallido, ti bruci subito” mi disse il batterista in tono premuroso, squadrandomi da capo a piedi.

Io, rannicchiato su me stesso sul telo da mare, non accennai a muovermi e sostenni ancora il suo sguardo dolce e fermo.

In quegli occhi scuri, ah, quante volte mi ci ero perso!

Com'è andata la tua nuotata?” gli domandai, la voce impastata.

Mi stai ignorando. È quasi mezzogiorno, vieni sotto l'ombrellone” mi rimproverò ancora, stavolta con una nota più severa nella voce.

Si diresse a recuperare il suo telo da mare e se lo avvolse intorno alla vita, poi prese posto su una piccola sdraio pieghevole che io avevo insistito per portare.

Seguii avidamente ogni suo movimento, captando ogni singola gocciolina che ancora percorreva la sua pelle. Avrei potuto asciugargliele una a una.

John sospirò e prese a osservare il mare, intuendo che con me non c'era niente da fare.

Continuai a osservarlo per un po', attesi che fosse completamente distratto, poi balzai in piedi senza nessun preavviso e mi lanciai addosso a lui, ridendo. Mi divertivo un mondo a tendergli questi agguati, sapevo che lui non li sopportava.

Non appena piombai sul suo torace, John tentò di scacciarmi, ma io non mollavo la presa e ridevo. Cercai di bloccargli le mani, ma non ci riuscii. Lui iniziò a sibilare: “Malakian, levati subito dalle palle! Tra poco quest'affare si rompe, e poi mi hai di nuovo riempito di sa...”.

Ma non fece in tempo a terminare la frase che uno scricchiolio sinistro proveniente dalla sedia ci annunciò la nostra sorte.

Qualche secondo dopo uno schiocco secco risuonò nell'aria e ci ritrovammo a terra, tra la sabbia, uno di fianco all'altro. Io ridevo sguaiatamente, mentre sentivo lo sguardo truce di John addosso.

Mi afferrò per un braccio e mi costrinse a guardarlo negli occhi. “Non c'è un cazzo da ridere, sei un coglione!”

Ma non appena incrociai le sue iridi, seppi che anche lui era divertito da quella situazione.

Gli mollai un piccolo pugno sul petto. “E dai, smettila di fare l'orso. Il mare serve a questo, no? La sabbia è fatta per sporcare, l'acqua è fatta per lavarla via” commentai ancora tra le risate, poi pian piano riuscii a darmi un contegno.

John mi attirò a sé con delicatezza, ignorando il fatto che ci trovassimo sdraiati sulla spiaggia, senza un telo da mare a dividerci da essa. Mi accoccolai al suo petto, posandovi delicatamente le labbra. Avvertii subito il familiare sapore della sua pelle misto a quello di salsedine.

Calò nuovamente il silenzio, interrotto solo dal canto delle onde.

Bella.”

Sollevai il capo, curioso. “Cosa?”

La frase che hai detto prima.” John puntò i suoi occhi nei miei.

Quale?”

Quella della sabbia che sporca e l'acqua che lava.”

Scossi la testa. “Era banale.”

Potrebbe essere una metafora. Perché non ci scrivi un testo?” mi consigliò John in tono dolce, accarezzandomi i capelli. Le sue dita si scontrarono contro grovigli e granelli di sabbia, ma lui proseguii con delicatezza, giocando con le mie ciocche scompigliate.

Un brivido corse lungo la mia schiena.

In preda a un desiderio incontrollabile, mi accostai al suo volto e presi a mordicchiargli il lobo dell'orecchio. Lo sentii rabbrividire, mentre mi stringeva ancora più forte, ancora più vicino a sé.

Senza aggiungere una parola, posai le mie labbra sulle sue e cominciai a far scorrere le dita sul suo braccio, sulla sua spalla, fino a giungere alla schiena, finché...

Quella sensazione negativa mi invase nuovamente, più forte di prima, e mi arrestai di botto.

John se ne accorse subito e si preoccupò: afferrò le mie spalle e mi sospinse di qualche centimetro più lontano da lui, per potermi guardare in viso. “Che c'è? Qualcosa non va?”

Sbuffai e cercai di dirigere lo sguardo altrove.

Daron...”

Non è niente!” sbottai in maniera poco convincente.

John mi conosceva meglio delle sue tasche, sapeva che mentivo. “Non è vero. Dimmi cos'hai.”

Chiusi gli occhi. Ammettere qualcosa è più difficile quando non vedi chi ti sta di fronte. “È che ho paura. Per il gruppo.”

Per i System? Ti preoccupano i fan?” domandò John pazientemente, scostandomi con delicatezza una ciocca che il vento mi aveva posato sulla fronte.

I fan non lo verranno mai a sapere. Penso a Shavo e Serj, a tutti coloro che lavorano con noi... e se non riuscissero ad accettare il nostro rapporto? Non possiamo certo nasconderglielo per sempre.”

Riaprii gli occhi e trovai John che mi scrutava con un'espressione concentrata.

Tempo al tempo, Daron. Non credo ci sia bisogno di fare una dichiarazione ufficiale, non ci stiamo sposando. Pian piano se ne accorgeranno e si prenderanno il loro tempo per assimilare la notizia. Shavo e Serj ci vogliono bene, non si farebbero mai dei problemi per... questo” disse con calma.

Ho paura che rimangano scioccati.”

Può essere, magari non se lo aspettano. Ma non per questo il gruppo verrà compromesso.”

E se...?” Stavo per dare voce al pensiero più tetro tra tutti, quello che mi dava più da pensare. “E se tra me e te dovesse finire? Che ne sarà dei System? Che ne sarà della nostra amicizia?” Soppesai le parole come se stessi avendo a che fare con delle armi, le pronunciai a bassa voce in modo che sembrassero meno reali, almeno alle mie orecchie.

John mi strinse in un abbraccio e mi diede una serie di piccoli baci sulla fronte. “Sempre il solito. Vivi sereno, ai problemi si pensa quando si presentano.”

John era in grado di infondermi fiducia e scacciare le ombre dentro di me con la sua sola presenza. Lo amavo con tutto me stesso.

Mi aggrappai alle sue spalle e insinuai il mio viso nell'incavo del suo collo, per poi prendere a divorarlo.

Il suo modo di dimostrare piacere così discreto, con gli occhi socchiusi e le labbra serrate, me lo faceva desiderare ancora di più.



♣ ♣ ♣



Ragazzi, eccoci giunti al termine del primo capitolo di questo folle esperimento ^^

Non so bene cosa dire e cosa aspettarmi dai vostri commenti; in due giorni ho scritto cinque (brevi) capitoli che pubblicherò pian piano, spero solo che vi piacciano e di non deludere le vostre aspettative! Non sono una grande scrittrice di slash e di storie romantiche, ma quando l'ispirazione chiama Soul risponde :3

Alla prossima (forse mercoledì prossimo, forse no, chissà!) ♥



   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > System of a Down / Vai alla pagina dell'autore: Soul Mancini